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25 aprile, Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni

Cosa fa di noi persone chiamate?

Prima di tutto l’ascolto. A che serve chiamare un sordo? A nulla, se non a perdere la voce!
Eppure c’è chi è disposto a chiamare e giocarsi le corde vocali lo stesso: “Voce di uno che grida nel deserto!”, voce di uno che grida e spera che quella Parola venga accolta (Is 40,3-5; Mc 1,1-8; 1Re 19,4-16).

I profeti solitamente vivono proprio questa esperienza davanti a Dio.
Passivamente: a un certo punto della loro vita sentono rivolta a sé stessi la Parola. Questo li attiva e fa esprimere loro la miglior versione di sé. Nonostante inizialmente si definiscano incapaci o immeritevoli, ognuno di loro nell’ascolto, trova la forza per stupire sé stesso e chi ha davanti.
Attivamente: quando i profeti parlano, sembra loro di sprecare il fiato, come accade a Samuele che non avrebbe unto Davide tra i figli di Iesse, o a Giona, che non voleva che i Niniviti si convertissero e fossero perdonati, salvo poi accorgersi che la Parola di Dio ha efficacia al di là della propria volontà e loro compito, rimanesse quello di proclamarla.

Che servizio può svolgere la pastorale vocazionale nella diocesi di Fidenza per sviluppare il dono dell’ascolto? Vorremmo che ogni persona potesse vivere l’esperienza del profeta, che tutto a un tratto si riconosce destinatario dell’attenzione di Dio, da sempre avuta, mai riconosciuta. Nella predicazione e nella catechesi, nei sussidi di preghiera e nelle iniziative che promuoveremo nelle parrocchie, vorremmo che ognuno si sentisse interpellato, chiamato per nome a fare della propria vita un “autentico e personale capolavoro” (Giovanni Paolo II).

La seconda esperienza che fa di noi delle persone chiamate è la vita di comunità.
Questa è l’originalità della vocazione cristiana: far coincidere il compimento della persona con la realizzazione della comunità. (Pontificia opera per le vocazioni ecclesiastiche. Nuove vocazioni per una nuova Europa 18d).
Le diverse vocazioni sono fatte per la reciprocità, in modo che una spieghi all’altra la sua ragione, la sua identità; in parole povere la vocazione di ciascuno è per il bene di tutti! (1Cor 12,4-7). Per questo motivo una pastorale veramente vocazionale non può che cercare di creare un legame tra il singolo e la comunità e deve spendere energie per far sentire forte l’appartenenza alla società.
In viaggio sui binari dell’ascolto e della comunità ci rendiamo conto di come Vocazione, non possa essere la stazione a cui giunge una vita che si realizza nel lavoro, nella scelta del matrimonio o della consacrazione ma piuttosto il viaggio stesso della Chiesa attraverso la storia verso le promesse di Cristo risorto.

Nella Giornata Mondiale per le Vocazioni, vorremmo proporvi alcuni spunti di preghiera:
Chiediamo che i nostri preti sappiano rispondere alla propria chiamata di pastori e la loro vita sia testimonianza piena dell’amore di Cristo per la sua Chiesa.
Chiediamo che le famiglie nelle nostre comunità sappiano dare un buon esempio di unità e concordia sull’esempio della Sacra Famiglia.
Chiediamo che i giovani gustino il sapore del servizio e scelgano per il proprio futuro in ordine al bene comune come ha saputo fare Cristo nel Getsemani.
Chiediamo che i nostri cari anziani possano sempre lodare il Signore per la propria vita e intercedere per quella delle nuove generazioni.
Chiediamo che la Parola, la preghiera comunitaria e la carità, siano sempre al centro dell’identità di ogni parrocchia.

L’equipe di Pastorale Giovanile e Vocazionale è ora una cosa sola!
Siamo disponibili ad incontrare i gruppi giovani e le comunità, nelle messe o in momenti dedicati.


Abbiamo inoltre reso disponibile a tutte le parrocchie della diocesi un sussidio per unirci più intimamente nella preghiera per tutto il mese di maggio.

Scarica qui il sussidio.

L'Equipe diocesana di pastorale vocazionale

 

Orazione per la 58a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

Ti lodiamo Dio,
Padre buono,
perché hai voluto la vita dell’uno

legata alla vita dell’altro;
creandoci a tua immagine
hai depositato in noi
questo anelito alla comunione
e alla condivisione:
ci hai fatti per Te
e per andare con Te
ai fratelli e alle sorelle,
dappertutto!

Ti lodiamo Dio,
Signore Gesù Cristo,
unico nostro Maestro,

per esserti fatto figlio dell’uomo.
Ravviva in noi
la consapevolezza
di essere in Te un popolo di figlie e figli,
voluto, amato e scelto
per annunciare
la benedizione del Padre verso tutti.

Ti lodiamo Dio,
Spirito Santo,
datore di vita,

perché in ognuno di noi
fai vibrare la tua creatività.
Nella complessità di questo tempo
rendici pietre vive,
costruttori di comunità,
di quel regno di santità e di bellezza
dove ognuno,
con la sua particolare vocazione,
partecipa di quell’unica armonia
che solo Tu puoi comporre.

Amen.

 

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