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Emergenza energetica: appello COMECE alla solidarietà in vista dell'inverno

Dichiarazione del Segretariato della Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea (COMECE)

Emergenza energetica:
Appello COMECE alla solidarietà in vista dell'inverno

 

I Vescovi della COMECE hanno espresso la loro "profonda tristezza per le orribili sofferenze umane inflitte ai nostri fratelli e sorelle in Ucraina dalla brutale aggressione militare voluta dalle autorità russe". Nella loro Assemblea plenaria d'autunno del 2022, i vescovi UE hanno ribadito un accorato appello "agli aggressori, affinché sospendano immediatamente le ostilità, e a tutte le parti affinché si aprano al negoziato su 'proposte serie' per una pace giusta, adoperandosi a favore di una soluzione del conflitto che rispetti il diritto internazionale e l'integrità territoriale dell'Ucraina"i.

La guerra della Russia contro l'Ucraina sta causando gravi conseguenze sulla popolazione dell'UE e non solo. L'eccessiva dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas da un unico fornitore ha permesso alla Russia di utilizzare le proprie forniture energetiche come un’arma. Ciò ha rafforzando l'insicurezza energetica in tutta Europa. Di conseguenza, l'impennata dei prezzi dell'energia si ripercuote sulla società nel suo complesso, colpendo in particolare i più vulnerabili.

In questo contesto, accogliamo con favore il costante impegno dei responsabili politici europei e nazionali nel presentare iniziative volte a garantire l'accessibilità all’energia, sicura e sostenibile, e a mitigare l'impatto dell’incremento dei costi dell'elettricità sugli individui, sulle famiglie e sulle imprese. Riconosciamo che la situazione attuale è complessa e rende necessarie considerazioni equilibrate che tengano conto degli aspetti sociali, economici, ecologici e geopolitici nell'ottica di un approccio eticamente responsabile. Nonostante la pressante emergenza, non dobbiamo perdere di vista gli obiettivi di lungo termine di una transizione energetica giusta e sostenibile. Sebbene trovare un equilibrio corretto tra queste considerazioni sia compito della politica, desideriamo offrire ai relativi decisori alcuni principi di orientamento dalla prospettiva della Chiesa cattolica:

➢ Destinazione universale dei beni: Il diritto naturale all'uso comune di tutti i beni del Creato a beneficio delle generazioni, attuali e future, è il "primo principio di tutto l'ordinamento etico-sociale"ii. Rispettando il diritto alla proprietà privata e la sua funzione sociale per il bene comune, lo Stato deve garantire una fornitura di energia sicura e sufficiente per tutti. In particolare, "lo Stato è tenuto a fornire quadri normativi o

sostenere gli attori del settore pubblico, in modo da garantire il mantenimento della funzione della fornitura di energia come bene comune"iii. Inoltre, è necessario migliorare la responsabilità pubblica del settore energetico attraverso un'equa distribuzione delle risorse energetiche, evitando la monopolizzazione da parte di uno Stato, di un gruppo d’interesse o di un'impresa, a scapito delle popolazioni e dei Paesi poveri che spesso pagano il prezzo di una cattiva gestione politica e della speculazione.iv

➢ L'opzione preferenziale per i poveri non è solo una priorità nella vita di carità di ogni cristiano, ma anche una responsabilità socialev: "Quando doniamo ai poveri le cose indispensabili, non facciamo loro delle elargizioni personali, ma rendiamo loro ciò che è loro"vi. Considerando l'attuale crisi energetica e il suo impatto sulla vita, sulla salute e sulla dignità umana, l'energia dovrebbe essere gestita in modo equo ed avere un costo accessibile per tutti. "Non è accettabile alcuna politica energetica che non si occupi adeguatamente dei bisogni primari".vii

➢ Giustizia e pace: Una giustizia che consenta uno sviluppo umano integrale è requisito indispensabile per la pace. Una corretta gestione dell'energia diventa quindi un fattore chiave sia per la giustizia che per la pace. L'uso improprio dell'energia come strumento di coercizione geopolitica, a cui stiamo assistendo, dovrebbe spingere la comunità internazionale a trovare mezzi istituzionali per una “ridistribuzione planetaria delle risorse energetiche efficace, inclusiva ed equa” viii, poiché "la pace reale e duratura è possibile solo a partire da un’etica globale di solidarietà e cooperazione"ix.

Oggi, con l'avvicinarsi dell'inverno in Europa, chiediamo a tutti coloro che hanno responsabilità nella vita pubblica di non abbandonare le famiglie e le persone vulnerabili o vittime di discriminazioni socio-economiche, incapaci di far fronte all'aumento dell'inflazione e di pagare il riscaldamento o l'elettricità. Tale situazione rafforza le disuguaglianze sociali e il divario energetico. Le strutture che forniscono assistenza sanitaria e altri servizi essenziali stanno affrontando sfide difficili. Molte persone erano già state gravemente colpite dalla pandemia del COVID-19. La crisi energetica è un ulteriore fardello dal punto di vista economico e mentale. Mentre molte aziende stanno fallendo, altre stanno licenziando i propri lavoratori e molti non sono più in grado di far fronte all'aumento del costo della vita.

Anche il settore agroalimentare sta soffrendo terribilmente per l'aumento dei prezzi dell'energia e la scarsità di fertilizzanti. Non possiamo rischiare un'interruzione degli approvvigionamenti alimentari e dobbiamo garantire la continuità dei cicli produttivi e la nostra capacità di fornire alimenti di base per tutti a prezzi accessibilix. La nostra solidarietà è necessaria nei confronti delle nazioni più povere del mondo che soffrono di un aumento dei livelli di insicurezza alimentare e di povertà estrema, a causa degli alti prezzi delle materie prime dovuti agli effetti a catena della guerra in Ucrainaxi.

In questo contesto, facciamo appello alla solidarietà collettiva. Siamo reciprocamente connessi e dipendiamo gli uni dagli altri, non solo come singoli

individui e come famiglie, ma anche come società e come comunità internazionale. Ognuno di noi è chiamato a contribuire all'espressione concreta di questa solidarietà.

Rivolgiamo un appello ai decisori politici di livello europeo, in particolare, al fine di:

➢ Garantire un'energia accessibile e a prezzi ragionevoli alle persone più colpite attraverso misure temporanee di mitigazione e un'equa distribuzione delle risorse.

➢ Dare priorità all'efficienza energetica e identificare gli obiettivi per i quali è possibile una riduzione responsabile del consumo energetico. Occorre incoraggiare la ricerca di forme alternative di energia, mentre il consumo energetico domestico può e deve essere ridotto.xii L'obiettivo a lungo termine di sostituire i combustibili fossili deve essere perseguito, ma "in attesa di un ampio sviluppo delle energie rinnovabili, che dovrebbe già essere cominciato, è legittimo optare per l'alternativa meno dannosa o ricorrere a soluzioni transitorie".xiii

➢ In concomitanza al rafforzamento della resilienza energetica dell'UE, perseguire partenariati energetici bilaterali e multilaterali responsabili e basati sui valori e gettare le basi di un nuovo sistema energetico globale governato dai principi di giustizia, solidarietà, partecipazione inclusiva e sviluppo sostenibile.

 

Photo SIR/Marco Calvarese

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