I ministeri del Lettorato e dell'Accolitato aperti anche alle donne
Papa Francesco cambia il Codice di Diritto canonico rendendo istituzionale quanto già avviene per prassi: l’accesso delle donne laiche al servizio della Parola e dell’altare.
La scelta del Pontefice è stata spiegata in una lettera rivolta al cardinale Francisco F. Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
“Offrire ai laici di entrambi i sessi la possibilità di accedere al ministero dell’Accolitato e del Lettorato, in virtù della loro partecipazione al sacerdozio battesimale, incrementerà il riconoscimento, anche attraverso un atto liturgico (istituzione), del contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione della Chiesa”. È quanto spiega il Papa circa l’accesso delle donne al ministero del lettorato e dell’accolitato.
“Per tali motivi – precisa Papa Francesco a proposito del Motu Proprio diffuso lunedì 11 gennaio – ho ritenuto opportuno stabilire che possano essere istituti come Lettori o Accoliti non solo uomini ma anche donne, nei quali e nelle quali, attraverso il discernimento dei pastori e dopo una adeguata preparazione, la Chiesa riconosce la ferma volontà di servire fedelmente Dio e il popolo cristiano”, come è anche scritto nel Motu Proprio Ministeria quaedam di Paolo VI, in forza del sacramento del Battesimo e della Confermazione. “La scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”, osserva il Papa, secondo il quale “questo fa anche sì che le donne abbiano un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle comunità ma senza smettere di farlo con lo stile proprio della loro impronta femminile”.
“Nell’orizzonte di rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II, si sente sempre più l’urgenza oggi di riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolar modo la missione del laicato”, il presupposto del Motu Proprio, che dà voce all’istanza di pensare a “nuovi cammini per la ministerialità ecclesiale” emersa durante il Sinodo per l’Amazzonia, svoltosi dal 6 al 27 ottobre 2019. “Non solo per la Chiesa amazzonica, bensì per tutta la Chiesa, nella varietà delle situazioni, è urgente che si promuovano e si conferiscano ministeri a uomini e donne”, ribadisce Francesco, affermando che con l’ingresso delle donne al lettorato e all’accolitato, “oltre a rispondere a quanto è chiesto per la missione nel tempo presente e ad accogliere la testimonianza data da moltissime donne che hanno curato e curano il servizio alla Parola e all’Altare, apparirà con maggiore evidenza – anche per coloro che si orientano al ministero ordinato – che i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato si radicano nel sacramento del Battesimo e della Confermazione”. Anche i futuri sacerdoti, in questo modo, “comprenderanno meglio di essere partecipi di una ministerialità condivisa con altri battezzati, uomini e donne”.
Sarà compito delle Conferenze Episcopali stabilire adeguati criteri per il discernimento e la preparazione dei candidati e delle candidate ai ministeri del Lettorato o dell’Accolitato, “o di altri ministeri che riterranno istituire”, dispone il Papa, “previa approvazione della Santa Sede e secondo le necessità dell’evangelizzazione nel loro territorio”.