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Memoria dei caduti di Carzole e via Baracca

Domenica 9 marzo in occasione dell’80° anniversario degli eccidi di via Baracca e di Carzole di Coduro alle ore 9 nella chiesa dell’omonimo quartiere fidentino si terrà la funzione religiosa di suffragio celebrata da don Marek Jaszczak, Vicario per la Pastorale della Diocesi. Alle ore 9.45 seguiranno i saluti del sindaco di Fidenza Davide Malvisi e del sindaco di Fontanellato Luigi Spinazzi. Infine l’intervento di Cristina Dieci, membro dell’A.N.P.I. provinciale. Alle ore 10.15 deposizione della corona di alloro al Monumento in memoria dei Caduti di Carzole. Alle ore 10.45 deposizione di una corona di alloro al cippo-ricordo di via Baracca. L’intera cerimonia sarà accompagnata dalle musiche della Banda “Città di Fidenza”. Presenzieranno alla cerimonia i rappresentanti delle associazioni e i gonfaloni dei Comuni di Fontanellato, delle Province e delle Sezioni A.N.P.I. di Parma e Piacenza.

da "Fidenza nella Resistenza" di Amos Aimi e Aldo Copelli

All'intensificarsi della guerriglia partigiana, i tedeschi risposero con feroci rappresaglie. Il mattino del 9 marzo 1945 gli abitanti di Rimale vedono sulle loro porte un Avviso che diceva:
"Il giorno 9 marzo 1945 dei soldati germanici vennero vilmente assassinati tra Fidenza ed Alseno in una insidia tesa sulla via Emilia. A ragione di rappresaglia furono giustiziati sullo stesso luogo del delitto i seguenti banditi previamente condannati a morte: Golli (Galli), Filippo, Cavanna Francesco, Risoli Giuseppe, Ghirlanda Giuseppe, Pavesi Giuliano, Cerlesi Raffaele, Bertè Luciano, Verzè Giannino, Sichel Sergio, Beiriguardo (Bel riguardo) Valentino, Guerzoni Primo, Sampini (Semprini) Carlo, Sessenna (Sesenna) Mario, Baldini Alberto".

Sulla via Emilia era stato precedentemente ucciso un tedesco e non era stato portato via. In quel 9 marzo, tuttavia, i tedeschi a Rimale non avevano eseguito nessuna condanna a morte, ma stavano preparando l'esecuzione.

La mattina del 10 marzo i 14 ostaggi indicati nell'Avviso esposto il giorno prima a Rimale, sono prelevati dalle prigioni di Piacenza e avviati su due autocarri con la scorta di venti nazifascisti verso Parma.

Gli automezzi alle 22 circa arrivano a Fidenza, si fermano e ai prigionieri viene dato l'ordine di scendere. Il viaggio notturno non insospettisce i patrioti, quasi tutti piacentini. I prigionieri camminano verso Coduro, due per due in mezzo alla strada, mentre i tedeschi procedono in fila indiana da una parte e dall'altra.

Una squadra del Barabaschi, comandata da Full, si trovava nel campo sportivo di Fidenza, era scesa per ispezionare la via Emilia. Alcuni partigiani si trovavano sul tetto della biglietteria; Full stava proprio sulla biglietteria verso la Fidenza Vetraria. I partigiani vedono passare i tedeschi con in mezzo i prigionieri. Non comprendono affatto che i prigionieri sono condotti alla morte. I partigiani non attaccano per paura di uccidere i prigionieri. A Coduro la colonna si ferma; i prigionieri sono sempre in mezzo alla strada, mentre i tedeschi sono spostati sulle banchine verso il fosso. Un tedesco prende i primi due prigionieri, li porta per una strada laterale sulla sinistra, la strada delle Carzole. Si sentono quattro colpi; si vede la fiammata del mitra. Il tedesco ritorna e ne prende altri due; ancora quattro spari e nessun lamento. Raffaele Cerlesi ha capito e dice: "Qui ci ammazzano tutti". È la volta di Verzè, Cerlesi e Sichel. Cerlesi dice: "Mi dispiace solo per mia figlia". Si salutano non ancora convinti di morire. Sichel vede che il tedesco fa coricare i suoi amici e poi con il mitra spara su loro due colpi in testa; intanto con il piede colpisce la testa inerte di un amico morto. Solo allora ha una reazione. Molla una pedata nella pancia al tedesco che aveva davanti e scappa.

Sichel fugge, fugge. I tedeschi sparano a lungo contro di lui, con le pallottole traccianti; gli lanciano anche una bomba che lo ferisce, facendolo cadere. Ma Sichel continua a fuggire per tutta la notte. All'alba giunge ad una tenuta del principe Meli Lupi di Soragna. Il principe fa curare il fuggiasco, poi lo fa accompagnare in montagna.

Anche Baldini riesce a salvarsi: quando sta per ricevere il colpo di grazia, supino a terra, si copre il viso con le mani; il gesto istintivo gli salva la vita, poiché le pallottole lo feriscono superficialmente senza colpirlo a morte. Giace a lungo svenuto; quando riprende i sensi, si ritrova solo in mezzo ai suoi amici tutti morti. Non c'era più nessuno. Baldini allora raggiunge una cascina in fondo alla strada dove era avvenuta la strage.

E' accolto da Eugenio Morini e così riesce a salvarsi. I tedeschi intanto affiggono un avviso identico a quello del giorno prima, con la data però del 10 marzo.

La domenica mattina dell'11 marzo, Albino Porcari avvisa il parroco di Coduro, don Francesco Stringhini, che era stato compiuto un terribile eccidio sulla strada delle Carzole. Il sacerdote accorre e nel dare l'assoluzione non riesce a trattenere le lacrime; giungono il dottor Catelli e il podestà Mosè, sfollato a Coduro. Il podestà e il parroco riescono ad ottenere dal Comando tedesco il permesso di seppellimento, anche se l'intenzione dei tedeschi era che i corpi dei giustiziati restassero esposti 3 giorni, per incutere terrore nella popolazione. Il lunedì mattina, Denti, becchino del cimitero di Fidenza, carica su un carretto le salme e le porta al cimitero di Parola.

In seguito, il 13 luglio '45, per iniziativa di don Francesco Stringhini, la parrocchia di Coduro erigerà sul luogo della esecuzione una grande croce, fatta da Allegri Sperindio. Sulla porta della chiesetta, testimone di pace in un punto tanto caldo della Resistenza, durante la solenne ufficiatura una grande scritta ricordava: "MISERICORDIOSO ETERNO IDDIO, ACCETTA L'INCRUENTO SACRIFICIO DEL TUO DIVIN FIGLIO CHE OGGI SI OFFRE A SUFFRAGIO DEI 14 MARTIRI CHE OFFRIRONO LA LORO VITA PER LA MADRE PATRIA". 
I morti erano solo 13, ma allora non si sapeva che, oltre Baldini, anche Sichel era riuscito a salvarsi.

Guido Seletti (Bruch) stava sulla biglietteria del campo sportivo di Fidenza, quando la notte del 10 marzo erano passati i condannati a morte. Il partigiano aveva insistito per fare una raffica, ma inutilmente. Tutta la squadra lo aveva sconsigliato per paura di rappresaglie. Allora quel patriota, ferito nella sua sensibilità e determinazione, disse che voleva andarsene; così prese quell'uscita del campo sportivo che porta all'ospedale. Spericolato e audace com'era, va a compiere un'azione personale. Erano circa le 5 del mattino dell'11 marzo.

Con una raffica di bren Bruch cattura un camion che proveniva da Parma; salta sul predellino di sinistra dell'automezzo e intima all'autista di proseguire per la prima strada di sinistra, per la strada della Bionda, verso le basi partigiane. L'autista, invece, prosegue sulla via Emilia e lo porta al posto di blocco, all'incrocio Fidenza-Tabiano. Bruch
vede una persona che con una lampadina rossa faceva cenno al camion di fermarsi; come s'accorge che si trattava di un fascista, scende dal predellino, gira dietro il camion, si porta contro il milite che parlava con l'autista e con una raffica lo uccide. S'impossessa dell'arma e fugge lungo la strada di Tabiano tra gli spari dei fascisti. Subito dopo la morte di quel fascista, a Fidenza, in via Baracca, vennero trucidati, in quella mattina dell'11 marzo, tre patrioti: Luigi Pezzali, Arnaldo Fava e Celino Brambilla. I tre avevano operato come membri della 7Sa Brigata S.A.P. vicino a Fontanellato, comandata da Ballarini (Bongiorni). Fava, commissario della Brigata; subì per 7 giorni torture indicibili a Fidenza alla casa "Littorio" e poi ancora a Parma nella sede della SO a Legione. I tre, portati a Fidenza, ricevettero il conforto religioso da don Celestino Pelizziari di Parma, e poi furono giustiziati.

I Vangeli in podcast

Sono disponibili sulle diverse piattaforme i Vangeli della Bibbia CEI (2008) confezionati in stile podcast. Si tratta di un’ulteriore evoluzione del più grande progetto, BibbiaEdu.it, che comprende il sito e la corrispondente App con l’obiettivo di rendere sempre più accessibile la Parola che sta a fondamento della fede e della vita della comunità cristiana.

“La scelta della data non è casuale”, fa notare Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali che, insieme al Settore dell’apostolato biblico dell’Ufficio catechistico, ha supervisionato il progetto sostenuto dalla Segreteria Generale della CEI. “Mercoledì delle Ceneri – spiega Corrado – inizia il tempo della Quaresima, dedicato in modo particolare al silenzio, alla lettura e all’ascolto della Parola. Ci è sembrato molto opportuno dare avvio all’iniziativa proprio in questa giornata. Riteniamo poi che aver reso disponibili i Vangeli, in formato podcast, sulle diverse piattaforme possa essere anche un invito a intrecciare le proprie narrazioni con la parola buona che può dare senso e significato a ciò che viene vissuto. Ci auguriamo che anche questo servizio possa sostenere la vita personale e comunitaria. Un ringraziamento particolare alla Biblioteca Apostolica Vaticana per le immagini degli evangelisti utilizzate come copertine dei singoli libri”.

“San Paolo – aggiunge don Dionisio Candido, responsabile del Settore dell’Apostolato Biblico – scriveva che la fede deriva dall’ascolto. In effetti, sin dall’antichità, la Bibbia è stata più proclamata e ascoltata che letta. Oggi la tecnologia può aiutare a tornare a gustare questa dimensione propria della Parola di Dio, ascoltata e meditata per essere infine vissuta”.

Il sindaco di Fidenza: la Farnesina ci aiuti a riportare a casa Majed

Da più di un anno Majed Al-Shorabji, palestinese di 27 anni che vive e lavora a Fidenza, è bloccato nella Striscia di Gaza a causa dell'assedio militare israeliano. Il sindaco di Fidenza, Davide Malvisi, ha partecipato all'iniziativa “From Ground Zero” di Potere al Popolo, una serata organizzata nell'ex Macello di via Mazzini per tenere alta l'attenzione sul caso del giovane palestinese. “Una situazione terribile che può e deve essere risolta – ha detto il sindaco di Fidenza Malvisi – perché Majed ha lo status giuridico di rifugiato che lo equipara a un cittadino italiano. È arrivato in Italia nel 2019 trovando a Fidenza una casa, un lavoro e una comunità che lo ha accolto con rispetto. Ho scritto al Ministro degli Esteri, a nome dei fidentini, chiedendo il suo diretto interessamento affinché il nostro concittadino possa essere aiutato a tornare”.

All'iniziativa hanno partecipato anche Emilio Rossi del Ciac di Parma e il presidente della comunità palestinese Shihadeh Abder-Razzaq. Come noto, Majed è rimasto bloccato a Gaza nell'ottobre del 2023, dopo essere tornato in patria per assistere il padre gravemente malato. Ha vissuto per mesi l'incubo dei bombardamenti, delle distruzioni e della fame. “Durante l'ultimo anno ho seguito costantemente la situazione attraverso il Ciac di Parma, che ha mantenuto i contatti con Majed e con il Consolato italiano a Gerusalemme, quest'ultimo fin da subito attivo – ha continuato Malvisi -. Ma per quanti tentativi siano stati fatti dai funzionari italiani, durante il conflitto Majed Al-Shorabji non è riuscito a ottenere il visto per tornare in Italia attraverso l'Egitto. Trovo inaccettabile che a distanza di un mese dal cessate il fuoco, Majed non sia ancora riuscito a ottenere i documenti necessari a lasciare la Palestina. Confido nell'intervento del nostro Ministero degli Esteri e ringrazio le ragazze e i ragazzi di Potere al Popolo per quanto stanno facendo al fine di tenere viva l'attenzione sul caso”.

Veglia di preghiera per il mondo del volontariato

Per esprimere gratitudine a tutti coloro che, con dedizione e passione, operano nel silenzio per il bene comune, invitiamo tutti i volontari – di qualsiasi associazione o realtà – a partecipare a un momento di preghiera e riflessione presieduto dal Vescovo Ovidio che si terrà nella Cattedrale di Fidenza il 7 marzo alle ore 20.30.
Mentre a Roma si celebrerà il giubileo del mondo del volontariato, anche nella nostra Diocesi si vuole porre un segno, per ribadire l’importanza di un’esperienza che permette una via preferenziale e diretta di incontro con il Signore.
Sarà un’occasione per rinnovare il senso profondo del servizio, per affidare a Dio le fatiche e le speranze di chi si dona agli altri, e per riscoprire insieme la forza spirituale che sostiene l’impegno quotidiano.
Vi aspettiamo numerosi perché il volontariato, prima ancora che un’azione, è una vocazione.

Al via dal 17 marzo #ShinetoShare per 100 futuri content creator

Offrire l’opportunità a ragazzi tra i 18 e i 35 anni di diventare content creator. È l’obiettivo dell’iniziativa promossa dalla Chiesa italiana, attraverso il Servizio Nazionale per la pastorale giovanile e il Servizio per la promozione del sostegno economico, con la direzione didattica dell’Università Cattolica.

Il progetto, intitolato #ShinetoShare, consiste nel raccontare, con un video della durata di 40/60 secondi, un evento o un’esperienza di fede o di servizio vissuta in oratorio, in parrocchia o in un’associazione cattolica. “Il bene – spiega don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio CEI per la pastorale giovanile – va raccontato bene e #ShinetoShare permette di avere strumenti per raccontare il bello e il bene della Chiesa con gli occhi e la voce dei giovani che ci possono sorprendere con le loro visioni e le loro narrazioni”. “#ShinetoShare – afferma Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio CEI per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica – ribadisce l’invito del Vangelo a essere sale e luce del mondo: siamo chiamati a esserlo anche nei social, soprattutto per chi non conosce ancora la gioia della vita nuova in Gesù”.
I video potranno essere caricati sul sito www.shienetoshare.chiesacattolica.it a partire dal 17 marzo e fino al 6 aprile.

Entro il 30 settembre una giuria composta da esperti di comunicazione della CEI selezionerà i 20 giovani (uno per ogni regione d’Italia) che avranno realizzato i contributi più creativi, di qualità e in linea con i valori della Chiesa cattolica e proporrà loro di diventare Ambassador per realizzare contenuti da pubblicare sui profili social della CEI (Instragram, Facebook, X).

E' vivo il ricordo di p. Edoardo Spiessens

E’ sempre vivo il ricordo di padre Edoardo Spiessens scomparso 26 anni fa, il 4 marzo 1999, a 84 anni, ancora nel pieno della sua missione caritativa, un frate cappuccino fiammingo trapiantato nella nostra terra dove ha speso tutta la sua vita religiosa particolarmente tra gli anziani ammalati e soli.
Insieme alle verdure da lui stesso coltivate nell’orto del convento lasciava ai suoi protetti nelle case abitate dalla solitudine e dalla sofferenza il conforto di una parola di fede e un abbraccio fraterno. Il suo impegno generoso dalla grande valenza anche sociale gli ha valso negli anni ‘70 il Premio della bontà conferitogli dal Milan Club di Fidenza e nel 2013, per iniziativa dell’Amministrazione comunale l’intitolazione di una via nei pressi del nuovo Istituto Solari.
In sua memoria verrà celebrata una messa nella parrocchia di San Francesco a Fidenza sabato 8 marzo alle 18.30.

Proseguono i lavori nella chiesa di Roncole Verdi

C’è molta soddisfazione tra gli abitanti di Roncole Verdi nel vedere la chiesa parrocchiale finalmente transennata per la ripresa dei lavori di restauro. Da oltre quattro anni infatti, l'edificio sacro è stato chiuso al culto per gravi lesioni in vari punti che l’hanno reso inagibile.
Con un provvedimento di somma urgenza erano state rinforzate le fondamenta sul lato prospiciente la strada. Ora deve essere fatto altrettanto dall’altra parte e attorno all’abside, come pure vanno risanate le volte tuttora puntellate.
Nei giorni scorsi la Soprintendenza di Bologna ha affidato l’appalto all’Impresa “Proservice Costruzioni” di Modena, la quale eseguirà anche la parte dei lavori resi possibili grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana. Si tratta infatti di un co-finanziamento di Stato e Chiesa Cattolica.
Il parroco don Luigi Guglielmoni ha ringraziato quanti hanno aiutato, a diverso titolo, ad arrivare a questo traguardo, superando tanti ostacoli: innanzitutto il Vescovo Ovidio Vezzoli con l’architetto Erika Abbati dell’Ufficio dei Beni culturali della Diocesi di Fidenza; la Soprintendenza di Bologna e quella di Parma-Piacenza con il funzionario architetto Emanuela Rossi; il sindaco Stefano Nevicati; i tecnici della parrocchia, ingegnere Maurizio Ghizzoni, gli architetti Giovanni e Simona Rossi, e gli ingegneri Paolo Manfredi e Alessandro Campanini.
Un grazie particolare ha poi rivolto ai parrocchiani, pazienti e disponibili ad adattarsi alle condizioni precarie delle attività pastorali. Infatti la S. Messa da tempo viene celebrata il sabato pomeriggio nella sala attigua alla chiesa, mentre in altre occasioni si celebra all’aperto o nella sala civica messa gentilmente a disposizione dall’Amministrazione comunale.

In preghiera per Papa Francesco

La Presidenza della Cei rinnova la vicinanza delle Chiese in Italia a Papa Francesco, ricoverato da venerdì 14 febbraio al Policlinico A. Gemelli. Nell’affidare al Signore l’operato dei medici e del personale sanitario, ci stringiamo al Santo Padre con affetto, invitando le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera in questo momento di sofferenza. L’Ufficio Liturgico Nazionale ha preparato alcune intenzioni di preghiera da inserire nelle Celebrazioni Eucaristiche e nella Liturgia delle Ore. Le Chiese in Italia, dunque, invocheranno il Signore affinché “Papa Francesco, con l’aiuto della sua misericordia, trovi sollievo nella sua sofferenza”, sperimentando “la solidale vicinanza della comunità cristiana”, e perché “ristabilito in salute, continui la sua missione a servizio della Chiesa”.

 

Foto CEI

 

Scuola Ongaro a sostegno delle adozioni a distanza

Anche per l’anno scolastico 2024/2025 la scuola primaria Ongaro di Fidenza ha sostenuto l’adozione di due bambini indiani in condizioni di povertà, per aiutarli nel percorso scolastico e assicurare loro anche un pasto al giorno.
Un impegno che prosegue da diversi anni, in collaborazione con l’associazione “Fratelli dell’India Odv” e che, nel mese di dicembre, vede i bambini delle classi insieme ai genitori, preparare diversi doni il cui ricavato è destinato a questa iniziativa solidale. Con gratitudine l’associazione ringrazia la dirigente scolastica, le maestre e le famiglie. Nel prossimo viaggio in visita alle missioni sostenute, previsto a fine febbraio, come gesto concreto di vicinanza verranno portati i disegni e i messaggi dei bambini per i loro amici lontani.
Da diversi anni l’associazione è impegnata a divulgare lo spirito di solidarietà anche in collaborazione con la scuola di Langhirano.

San Francesco, una simpatica gara di puzzle

Si è svolta domenica scorsa una simpatica gara di realizzazione di un puzzle a cui hanno partecipato 15 squadre di 4 componenti ciascuna.
La gara, organizzata dagli educatori del gruppo giovani della parrocchia di San Francesco in Fidenza, prevedeva 4 ore di tempo per comporre un puzzle di 1000 pezzi.
Ha vinto la squadra delle Ba(n)danti realizzando il puzzle in 2h59'37".
Secondi gli Aristojazz con 3h04'06".
Terza squadra le Nonnine 3h10'24".
I componenti delle squadre vincitrici sono stati tutti premiati.
Un pomeriggio diverso in compagnia di amici o della famiglia, l'evento è stato particolarmente apprezzato.
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