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Fidenza: torna "Terra Incognita"

Terra Incongita, la rassegna che interroga scrittori ed esperti per aprire “finestre” sugli scenari del “futuribile”, ossia del futuro possibile, torna tra il 17 ed il 21 aprile con un’edizione 2024 davvero ricca di appuntamenti imperdibili.

“Si tratta dell’ultima edizione per questa Amministrazione – spiega l’assessore all’Innovazione Tecnologica Franco Amigoni -, che saluta e ringrazia Fidenza con questo evento, e proprio in questa occasione avremo anche il privilegio e l’opportunità di ospitare la Regione Emilia Romagna, che ci ha scelto per After Ecosistemi Digitali, un format molto bello e importante sulla transizione digitale. Di fatto un evento nell’evento, con la presenza di Paola Salomoni, Assessore regionale alla scuola, università, ricerca, agenda digitale, e con tanti ospiti di grande qualità. Abbiamo così pensato che “Ecosistemi Digitali” fosse un titolo stupendo anche per Terra Incognita 2024 nel suo insieme”.

Delle città si parla fra le altre cose nel sorprendente incontro inaugurale del Festival, mercoledì 17 aprile alle 21 al Teatro Magnani con Stefano Mancuso, uno dei più eminenti e famosi scienziati al mondo per quanto riguarda le piante, dialoga con Giovanni Storti, il “baffo” del trio Aldo Giovanni e Giacomo, che da qualche anno è diventato un influencer di prima grandezza sui social per la sua passione per l’ambiente.

Giovedì 18 aprile alle 18, al Ridotto del Teatro Magnani, Stefano Mazzotti, zoologo e direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, esperto di biogeografia, ci parlerà delle sue spedizioni scientifiche in giro per il mondo descritte nel libro “Meravigliose Creature – la diversità della vita come non la conosciamo”.

La giornata di venerdì 19 aprile è dedicata ad After Ecosistemi Digitali. Laboratori di citizen science, la Scuola delle Formiche presso il MUMAB (Museo del Mare Antico e della Biodiversità) e nel pomeriggio una importante tavola rotonda alla presenza di imprenditori, istituti scolastici, esperti per parlare assieme all’Assessore Salomoni della collaborazione tra formazione e impresa e del progetto Digital Farm.

Sempre venerdì 19 alle ore 17,30 l’Assessore Salomoni sarà con noi alla presentazione di “Compagni di viaggio: robot, androidi e altre intelligenze”, insieme agli autori Giuseppe Anerdi e Paolo Dario, esperti di livello internazionale sull’argomento.

Sabato 20 alle 10 saremo al Ridotto del Magnani, per una conversazione con Donata Columbro e Davide Bennato moderata da Giancarlo Sciascia (Fondazione Bruno Kessler) e intitolata “Dentro l’algoritmo, la società del XXI° secolo tra persone, dati e tecnologie”.

Seguirà alle 11,30 Mirella Orsi, che ci racconta le storie straordinarie di Dieci scienziate che nel corso del tempo hanno portato contributi fondamentali sull’ambiente, da Rachel Carson a Dian Fossey, da Jane Goodall a Dana Meadows.

Il pomeriggio di sabato riprende alle 16,30 con un Trekking urbano alla scoperta delle specie che condividono la città con noi (ritrovo in Piazza Garibaldi sotto l’obelisco), appuntamento children friendly assieme agli esperti del MUMAB Team.

Alle 18 sempre al Ridotto Roberto Paura dialogherà con Giancarlo Sciascia sui temi del suo libro “Occupare il futuro – come fare previsione sociale”. Un tema caldissimo per affrontare attrezzati le sfide che ci aspettano.

La sera di sabato alle 21 torna a Fidenza Giuseppe Cederna, attore di cinema e di teatro che tutti conosciamo, con uno spettacolo dal titolo “Non dimenticarti mai del cielo – poesie, incontri e illuminazioni”.

Abbiamo pensato anche di confermare un appuntamento che è stato molto apprezzato nell’edizione precedente di Terra Incognita: la colazione al MUMAB insieme ai protagonisti del festival. E Giuseppe si è reso subito disponibile.

Colazione con Cederna!”, domenica 21 mattina alle 10 presso la sede del MUMAB, sarà seguita da “Di passi e di respiri – la Terra, il cammino, la poesia”, una breve passeggiata nel parco, con qualche “stazione di ascolto” delle liriche proposte da questo grande attore. Prenotazione obbligatoria tramite il MUMAB.

Nel pomeriggio di domenica alle 16,30 un altro appuntamento di grande rilievo: Paolo Verri, esperto di fama sui temi del marketing territoriale e dello sviluppo locale nonché ex direttore di “Matera capitale europea della cultura” parlerà di “Creatività e la città del futuro; intessere cultura urbana nel XXI° secolo” assieme a Fabio Viola, già ospite della prima edizione, direttore creativo di varie manifestazioni, videogame designer e uno dei maggiori esperti mondiali di serious games.

Alle 18 sempre domenica un appuntamento ormai classico di Terra Incognita: l’Osservatorio Lupi organizza un incontro su un nuovo “inquilino” del nostro territorio, lo sciacallo dorato, con Luca Lapini, uno dei maggiori esperti italiani di questa specie e primo scopritore della stessa sul territorio italiano, e Emanuele Fior, noto naturalista e tecnico ambientale dei Parchi del Ducato.

La sera di domenica concluderà la nostra quinta edizione con un amico che ritorna, Telmo Pievani, con uno spettacolo nuovo di zecca (seconda rappresentazione dopo Roma) intitolato “Nomadic: canto per la biodiversità”, accompagnato dalle musiche di Gianni Maroccolo. Telmo ci racconterà delle specie viventi che nel corso della storia della Terra hanno migrato. Compresi noi. Non poteva esserci chiusura più tempestiva di questa.

Posata la prima pietra della "Casa della comunità" di Fidenza


4 milioni e 200 mila euro interamente finanziati dai fondi del PNRR e del MIMS.
Con ingresso da via Carducci, una superficie di circa 1.500 mq su due piani, sarà accessibile dall’ampio parcheggio del Foro Boario e dalla stazione ferroviaria e fermate dei bus. Conterrà medici di famiglia, pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermieri domiciliari integrati con i servizi sociali del Comune, punto prelievi, distribuzione di ausili, sportello unico-CUP. Nella nuova Casa della comunità potrà prendere vita la collaborazione con le Associazioni del volontariato locale come estensione del Punto di Comunità operativo all’ospedale di Vaio.
Il direttore Fabi ha dichiarato: “E’ con grande soddisfazione che oggi diamo il via ai lavori di una struttura frutto di una progettualità partecipata e condivisa, che ospiterà i servizi socio-sanitari territoriali, in cui verrà valorizzato il capitale sociale. Terminato il cantiere questo luogo diverrà il naturale complemento dell’ospedale di Vaio, un’altra eccellenza espressa da questo territorio”.
“Quella a cui diamo il via oggi – ha aggiunto il sindaco di Fidenza Andrea Massari - è una Casa della Comunità molto grande, migliaia di metri quadrati, che darà risposta alle esigenze dei cittadini, dei medici di Medicina Generale, delle associazioni. Siamo stati in grado di dare il via ad un cantiere così complesso e così oneroso in poco tempo e ciò testimonia il fatto che abbiamo saputo cogliere le opportunità offerte dal Pnrr, dimostrando al contempo di saper spendere in modo efficiente questi finanziamenti”.
Con Massimo Fabi e Andrea Massari erano presenti: il parroco di San Michele don Marek Jaszczak, Andrea Deolmi, direttore del distretto, Andrea Mambriani, progettista, i medici Paolo Ronchini, Rosario Lippi, Andrea Puerari, Sergio Cazzato, Tiziano Fini, Emanuele Ferrari, Carlo Toscani, la pediatra di libera scelta Lisetta Ceresini e per il comune di Fidenza il vice sindaco Davide Malvisi e l’assessora alle Politiche sociali, terzo settore e associazionismo Alessia Frangipane. 

Lettera di Papa Francesco ai cattolici di Terra Santa

Cari fratelli e sorelle,
da tempo vi penso e ogni giorno prego per voi. Ma ora, alla vigilia di questa Pasqua, che per voi sa tanto di Passione e ancora poco di Risurrezione, sento il bisogno di scrivervi per dirvi che vi porto nel cuore. Sono vicino a tutti voi, nei vostri vari riti, cari fedeli cattolici sparsi su tutto il territorio della Terra Santa: in particolare a quanti, in questi frangenti, stanno patendo più dolorosamente il dramma assurdo della guerra, ai bambini cui viene negato il futuro, a quanti sono nel pianto e nel dolore, a quanti provano angoscia e smarrimento.
La Pasqua, cuore della nostra fede, è ancora più significativa per voi che la celebrate nei Luoghi in cui il Signore è vissuto, morto e risorto: non solo la storia, ma neanche la geografia della salvezza esisterebbe senza la Terra che voi abitate da secoli, dove volete restare e dov’è bene che possiate restare. Grazie per la vostra testimonianza di fede, grazie per la carità che c’è tra di voi, grazie perché sapete sperare contro ogni speranza.
Desidero che ciascuno di voi senta il mio affetto di padre, che conosce le vostre sofferenze e le vostre fatiche, in particolare quelle di questi ultimi mesi. Insieme al mio affetto, possiate percepire quello di tutti i cattolici del mondo! Il Signore Gesù, nostra Vita, come Buon Samaritano versi sulle ferite del vostro corpo e della vostra anima l’olio della consolazione e il vino della speranza.
Pensandovi, torna alla memoria il pellegrinaggio che ho compiuto in mezzo a voi dieci anni fa; e faccio mie le parole che San Paolo VI, primo Successore di Pietro pellegrino in Terra Santa, rivolse a tutti i credenti cinquant’anni fa: «Il protrarsi dello stato di tensione nel Medio Oriente, senza che siano compiuti passi conclusivi verso la pace, costituisce un grave e costante pericolo, che minaccia non solo la tranquillità e la sicurezza di quelle popolazioni – e la pace del mondo intero – ma anche certi valori sommamente cari, per diversi motivi, a tanta parte dell’umanità» (Esort. Ap. Nobis in Animo).
Cari fratelli e sorelle, la comunità cristiana di Terra Santa non è stata soltanto, lungo i secoli, custode dei Luoghi della salvezza, ma ha costantemente testimoniato, attraverso le proprie sofferenze, il mistero della Passione del Signore. E, con la sua capacità di rialzarsi e andare avanti, ha annunciato e continua ad annunciare che il Crocifisso è Risorto, che con i segni della Passione è apparso ai discepoli e salito al cielo, portando al Padre la nostra umanità tormentata ma redenta. In questi tempi oscuri, in cui sembra che le tenebre del Venerdì santo ricoprano la vostra Terra e troppe parti del mondo sfigurate dall’inutile follia della guerra, che è sempre e per tutti una sanguinosa sconfitta, voi siete fiaccole accese nella notte; siete semi di bene in una terra lacerata da conflitti.
Per voi e con voi prego: “Signore, tu che sei la nostra pace (cfr Ef 2,14-22), tu che hai proclamato beati gli operatori di pace (cfr Mt 5,9), libera il cuore dell’uomo dall’odio, dalla violenza e dalla vendetta. Noi guardiamo te e seguiamo te, che perdoni, che sei mite e umile di cuore (cfr Mt 11,29). Fa’ che nessuno ci rubi dal cuore la speranza di rialzarci e di risorgere con te, fa’ che non ci stanchiamo di affermare la dignità di ogni uomo, senza distinzione di religione, di etnia o di nazionalità, a partire dai più fragili: dalle donne, dagli anziani, dai piccoli e dai poveri”.
Fratelli, sorelle, voglio dirvi: non siete soli e non vi lasceremo soli, ma rimarremo solidali con voi attraverso la preghiera e la carità operosa, sperando di poter tornare presto da voi come pellegrini, per guardarvi negli occhi e abbracciarvi, per spezzare il pane della fraternità e contemplare quei virgulti di speranza cresciuti dai vostri semi, sparsi nel dolore e coltivati con pazienza.
So che i vostri Pastori, i religiosi e le religiose vi sono vicini: li ringrazio di cuore per quanto hanno fatto e continuano a fare. Cresca e risplenda, nel crogiolo della sofferenza, l’oro dell’unità, anche con i fratelli e le sorelle delle altre Confessioni cristiane, ai quali pure desidero manifestare la mia spirituale vicinanza ed esprimere il mio incoraggiamento. Tutti porto nella preghiera.
Vi benedico e invoco su di voi la protezione della Beata Vergine Maria, figlia della vostra Terra. Rinnovo l’invito a tutti i cristiani del mondo a farvi sentire il loro sostegno concreto e a pregare senza stancarsi, perché l’intera popolazione della vostra cara Terra sia finalmente nella pace.

Fraternamente,
Francesco

 

Foto: (Vatican Media/SIR)

A Busseto inaugurato il "Parco della Vita"

Il 22 marzo 2024 alle ore 10.30 è stato inaugurato il nuovo bosco urbano “Parco della Vita” frutto della collaborazione tra il Comune di Busseto, la Regione Emilia-Romagna, il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma e l’Associazione Olimpiadi Verdiane. Un importante contributo economico alla realizzazione è arrivato da Sicim.  

Nel nome una mission: “Parco della vita”, per sottolineare l’importanza della tutela del benessere umano e dell’ambiente naturale in un’area rigenerata grazie all’impegno di istituzioni, cittadini e imprese del territorio. Venerdì 22 marzo 2024 alle ore 10.30 è stato inaugurato a Busseto (PR), vicino al Palazzetto dello Sport, un nuovo polmone verde: un intervento di forestazione urbana, nato dalla collaborazione fra Comune di Busseto, Regione Emilia-Romagna, Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, Associazione Olimpiadi Verdiane e azienda Sicim Spa. 2.054 gli alberi e arbusti messi a dimora su una superficie complessiva di oltre 1 ettaro, progetto che si è reso possibile nel quadro del bando “Mettiamo Radici per il Futuro”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, con l’ambizione di fare del proprio territorio il corridoio verde d’Italia attraverso la piantagione di quattro milioni e mezzo di alberi entro il 2025, uno per ogni residente. Più precisamente, il cofinanziamento della regione ha coperto il 75% dei costi dell’intervento di rimboschimento, mentre un importante contributo economico alla realizzazione è arrivato da Sicim, socio sostenitore del Consorzio. Il “Parco della Vita” accoglie oggi  tre foreste urbane unite da sentieri pedonali al suo interno, denominate “Bosco delle Api”, “Bosco dei Maggiolini” e “Bosco delle Libellule”  dove sono stati messi a dimora alberi (frassino, tiglio, farnia, acero campestre, bagolaro, orniello, rovere, roverella), arbusti come ad esempio, ginepro, prugnolo, rosa canina, ligustro, sambuco, olivello e ginestra, affiancati da varietà autoctone da frutto e/o da fiore (ciliegio, pesco, susino, melo, pero, albicocco, corniolo, sanguinello, sorbo, gelso) e ornamentali (liriodendro, liquidambar, ginkgo) tutte selezionate con l’obiettivo di favorire la biodiversità. Nel progetto il “Parco della Vita” di Busseto, il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma ha creato anche una serie di fasce boscate, nella forma di siepi complesse, a ridosso dei sentieri interni da 1.435 piante, e ha realizzato un impianto di irrigazione a goccia, per favorire l’attecchimento e l’idratazione ottimale delle piante.

Secondo una stima del Consorzio, nei prossimi cinquant’anni, il “Parco della Vita” andrà ad assorbire ben 2.054 tonnellate di CO2. Il programma della giornata inaugurale ha visto gli interventi di Luca Concari, Assessore con delega ai lavori pubblici, urbanistica, verde pubblico e sport del Comune di Busseto, di Maria Paola Chiesi Presidente del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, di Barbara Lori Assessora ai Parchi e Forestazione della Regione Emilia-Romagna, e di Guido Cagnani, Vicepresidente di Sicim Spa. A seguire le classi superiori di I grado a indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo statale di Busseto hanno tenuto un piccolo concerto; gli educatori ambientali di Esperta hanno coinvolto gli alunni della scuola primaria del comune in una Outdoor Education & Playfull Experience sulla biodiversità del parco e in collaborazione con FISO, Orienteering Parma ASD è stato attivato un Laboratorio di Orienteering nel Bosco per gli studenti delle prime medie. Durante la mattinata sono state distribuite gratuitamente ai cittadini alberi e piante da fiore, nell’ambito del progetto della Regione Emilia -Romagna “Mettiamo Radici per il Futuro”.

«Sono particolarmente felice per la nascita del nuovo bosco urbano a Busseto, a dimostrazione di come la sinergia positiva tra Regione, Comune, Consorzio KilometroVerdeParma e aziende private funzioni molto bene – afferma Barbara Lori, Assessora ai Parchi e Forestazione della Regione Emilia-Romagna. I bussetani hanno, oggi, una grande ricchezza: un bosco non è soltanto ossigeno e azione di contrasto al riscaldamento climatico, un bosco è bellezza, è un’oasi d’ombra, è valore di biodiversità. Vogliamo continuare a far crescere il verde e le fasce boscate della nostra regione per migliorare il paesaggio, la qualità dell’aria e la vita delle persone».

«Gli alberi non migliorano solo l’estetica del paesaggio ma contribuiscono anche al benessere psicofisico delle persone grazie al loro potere terapeutico. L’intervento di forestazione di Busseto è stato uno dei più articolati dal punto di vista della progettazione e della messa in opera, realizzato con il supporto di un’ampia rete di collaborazioni che ha creduto nel progetto e in noi. - sottolinea Maria Paola Chiesi, Presidente del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma - Due gli importanti obiettivi raggiunti: la creazione di un nuovo polmone verde in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici in corso e la nascita di un’oasi di biodiversità e di verde urbano capace di rendere il contesto sempre più sano, vivibile e fruibile da parte dei suoi abitanti e visitatori».

«L'inaugurazione del Parco della Vita rappresenta un momento di grande gioia e orgoglio per la nostra comunità. - sostiene Stefano Nevicati, Sindaco di Busseto - Con la realizzazione di questo nuovo bosco urbano, non solo abbiamo ampliato il patrimonio arboreo di Busseto, ma abbiamo anche creato un'oasi di pace e benessere fruibile da tutti i cittadini. L'intervento di forestazione, realizzato grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, km Verde Parma e Sicim, assume un valore ancora più importante in un contesto di cambiamenti climatici e di crescente attenzione alla tutela dell'ambiente. Il Parco della Vita, infatti, non è solo un luogo di svago e relax, ma rappresenta anche un concreto impegno nella difesa del nostro ecosistema. Le tre foreste urbane e le fasce boscate che compongono il parco contribuiranno ad assorbire CO2, migliorando la qualità dell'aria che respiriamo. Inoltre, il parco offrirà alla cittadinanza un nuovo spazio per passeggiare, fare sport o semplicemente rilassarsi a contatto con la natura. Sono sicuro che il Parco della Vita diventerà presto un punto di riferimento per la nostra comunità, un luogo dove ritrovare armonia e benessere».

«L’Amministrazione Comunale di Busseto è entusiasta di inaugurare l’intervento di forestazione denominato “Parco della Vita”. - commenta Luca Concari, Assessore con delega ai lavori pubblici, urbanistica, verde pubblico e sport del Comune di Busseto - l’obiettivo, oltre al tema di miglioramento ambientale, è quello di riqualificare un parco che ha un enorme potenziale, vicino agli impianti sportivi e al Paese. La programmazione dell’Amministrazione è quella di potenziare negli anni questo Parco e renderlo funzionale per i nostri cittadini. Ringraziamo la Regione, il Consorzio KilometroVerdeParma e tutti gli sponsor che hanno supportato l’iniziativa».

«Sarà un giorno speciale per la nostra amata Busseto, in cui celebriamo tutti coloro che hanno lavorato senza sosta per portare alla vita una nuova area verde – afferma Guido Cagnani, Managing Director e Vicepresidente di Sicim. - Siamo felici di aver partecipato al progetto promosso dal Comune di Busseto, dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Associazione Olimpiadi Verdiane, con i quali si è costruita una rete di soggetti pubblici e privati, dimostrando la forza di un’intera comunità al lavoro per un obiettivo comune. In Sicim, siamo fieri di aver sostenuto la piena realizzazione del parco, un’azione concreta del nostro impegno nel proteggere e preservare le risorse naturali a favore della collettività».

Torna a Fidenza la gavetta del soldato Mario Gorreri

La gavetta del soldato Mario Gorreri è tornata a Fidenza dopo 82 anni. Nel corso di una cerimonia di restituzione avvenuta nel ridotto del Teatro “G. Magnani”, il cimelio è stato consegnato alla famiglia del reduce dell'ARMIR dal sindaco di Fidenza, Andrea Massari, e dal Comandante Militare Esercito Emilia-Romagna, Col. Francesco Randacio.

La storia della gavetta è straordinaria, nella semplicità del sentimento di solidarietà umana che rivela. Nel 1942 Mario Gorreri è un militare di leva fidentino richiamato nel corpo degli autieri. Ha da poco compiuto 30 anni quando viene mandato sul fronte russo. Assieme a centinaia di migliaia di altri italiani si accinge a dare il proprio contributo in una guerra che avrà un esito disastroso per i nostri soldati. Gorreri è un ragazzo doppiamente fortunato, perché scamperà alla morte durante il servizio sul fronte orientale e perché verrà rimpatriato appena prima della terribile offensiva dell'Armata Rossa da cui scaturirà la disastrosa ritirata dei nostri. È proprio nel corso del servizio che Mario fa la conoscenza dei Prokhorov, la famiglia russa che gli darà asilo e aiuto in circostanze critiche per il militare. La riconoscenza per i Prokhorov è tanta che Gorreri lascerà al capofamiglia la propria gavetta d'alluminio. Come accadeva ai soldati di tutto il mondo, la gavetta di Mario era l'oggetto più personale del suo corredo militare. Infatti reca incisi il nome e cognome del proprietario, la sua data di nascita, la città di provenienza. Una sorta di carta d'identità istoriata con ingenui disegni tracciati con la punta di un chiodo. È forse il più genuino ricordo di sé che Gorreri lascia ai russi che hanno generosamente aiutato un nemico. Nel 2020, con un gesto di grande altruismo, i discendenti della famiglia Prokhorov hanno deciso che per la gavetta e per il suo carico di ricordi era giunto il tempo di tornare a casa, a Fidenza.

Grazie ad una ricerca durata nove mesi e condotta dall’Istituto Italiano di Cultura a Mosca, con la collaborazione del Comune di Fidenza, dell'Associazione Nazionale Alpini  sez. di Parma e dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci - Sezione di Fidenza, nel febbraio del 2021 è stato possibile realizzare un collegamento in diretta tra i Prokhorov e i Gorreri. Le due famiglie si sono conosciute. In quella occasione Eugenio Gavrik, che ha sposato la nipote di Prokhorov, ha consegnato il cimelio all'Addetto Militare presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca. Tutta la vicenda è stata riassunta da Annalisa Pretato e Maria Ptukhina dell'Istituto Italiano di Cultura di Mosca in un breve contributo audiovisivo. 

Oggi la gavetta che giunge nelle mani del rappresentante della famiglia Gorreri: Oreste, uno dei sei nipoti di Mario.

“Per la nostra comunità questa giornata è estremamente significativa– ha detto il sindaco Massari -. Fidenza ha compreso che questa storia racconta tanto della nostra terra. Ci dice che la buona pasta di cui è fatta la gente fidentina è riconosciuta anche a migliaia di chilometri da casa, persino in situazioni drammatiche. E poi quella di Mario Gorreri è una storia di solidarietà che non ha confini e non conosce nemici. Una lezione di umanità universale”.

Il Col. Randacio ha detto che “quella di Mario Gorreri e di tanti suoi commilitoni, è una storia che parla di Onore, di Sacrificio, di amor di Patria: sentimenti che, in quegli anni, accomunarono centinaia di migliaia di giovani partiti per un fronte lontano senza altra prospettiva se non quella di adempiere al Giuramento prestato. Al contempo, è anche una storia di amicizia tra persone che, a prescindere dal conflitto che divideva i loro popoli, seppero  aiutarsi in un momento di enorme difficoltà. Ed è forse questo il lascito più importante dell’intera vicenda: la possibilità che, anche nei momenti più bui, l’umanità trionfi sull'odio, la fratellanza sulle divisioni. Il soldato Gorreri e la famiglia Prokhorov ci esortano oggi, dopo più ottanta anni, a non dimenticarlo mai”.

Venerdì Santo: Via Crucis cittadina

Venerdì 29 marzo (Venerdì Santo) avrà luogo la tradizionale Via Crucis cittadina presieduta dal Vescovo Ovidio insieme ai sacerdoti del Vicariato urbano e suburbio.

Inizio alle ore 20.30 dalla parrocchia di San Francesco d'Assisi in Fidenza.

Giubileo a Busseto: itinerari per adulti

I genitori dei ragazzi del catechismo di Busseto hanno partecipato numerosi al “cammino” proposto in Collegiata per chi vuole vivere il Giubileo della Santa Croce, accordato dalla Penitenzieria Apostolica alla parrocchia di San Bartolomeo per l’anno in corso.

Queste le tappe vissute dai presenti: la contemplazione del Crocifisso ligneo del 1400, posto nella cappella iniziale a sinistra; la lode a Dio per gli evangelisti, gli apostoli e i santi cesellati nella Santa Croce del 1524 ad opera dei fratelli Jacopo Filippo e Damiano Da Gonzate; la sosta davanti all’ambone e all’altare del presbiterio; l’adorazione davanti alla cappella del Santissimo; il ringraziamento per il dono del Battesimo davanti al fonte battesimale; il canto delle litanie alla Vergine Maria davanti alla grotta di Lourdes e la richiesta dell’intercessione di San Giuseppe nell’apposita cappella a lui dedicata. Infine, l’invito a celebrare il sacramento della Riconciliazione in preparazione alla Pasqua.

L’itinerario con gli adulti, cui è connessa l’indulgenza alle condizioni stabilite dalla Chiesa, è stato guidato dal parroco don Luigi Guglielmoni e si è svolto in un contesto di preghiera a più voci con notizie storico-artistiche, canti, catechesi biblico-liturgica e invocazioni. Al termine i genitori si sono trasferiti all’oratorio, dove i figli si sono intrattenuti nel gioco e nella merenda.

Il percorso del Giubileo può essere vissuto anche individualmente o come famiglia o a piccoli gruppi.

Venerdì 29 marzo: Colletta per la Terra Santa

Venerdì 29 marzo torna la Colletta per la Terra Santa.

COSA E’ LA COLLETTA?

La Colletta pro locis sanctis è una delle raccolte obbligatorie (insieme a Obolo di S. Pietro il 29 giugno e la giornata Missionaria mondiale) a favore delle opere e delle necessità della Terra Santa.

QUANDO SI ORGANIZZA LA COLLETTA?

Il Venerdì Santo o in altro giorno della settimana santa designato dall’ordinario del luogo in tutte le chiese, gli oratori appartenenti al clero diocesano o religioso, si raccolga una colletta che sarà devoluta ai fratelli della Chiesa di Terra Santa, sia per il mantenimento dei santuari, ma soprattutto per le opere pastorali assistenziali, educative, sociali… I fedeli devono essere avvertiti con anticipo di questa iniziativa e della destinazione delle loro offerte.

A CHI VANNO LE OFFERTE?

I parroci e i religiosi consegneranno le offerte della Colletta pro locis sanctis al proprio Ordinario. Egli le consegnerà al Commissario di Terra Santa più vicino. Nel Nord Italia il Commissario è fra Gianluigi Ameglio.

Lettera del Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, per la Colletta del Venerdì Santo 2024

Carissime amiche, carissimi amici, il Signore vi dia pace. Dopo aver sperimentato più di due anni di incertezza a causa del Covid ed esserci illusi che fosse tornata la normalità, improvvisamente il 7 ottobre scorso siamo stati colti di sorpresa dallo scoppio di una nuova guerra in Terra Santa, che, oltre a fare migliaia di morti, ha nuovamente bloccato il flusso dei pellegrini, costretto per lunghi periodi i nostri ragazzi a non andare a scuola e lasciato senza lavoro molti nostri cristiani della Terra Santa, specialmente a Betlemme e in Palestina, ma anche nella Città Vecchia di Gerusalemme e in Israele. In questa situazione sentiamo il bisogno della vicinanza e della solidarietà dei cristiani di tutto il mondo. Anzitutto attraverso la preghiera, perché siamo convinti che solo l’azione della grazia di Dio può cambiare i cuori e volgerli al dialogo, alla riconciliazione e alla pace. Poi una solidarietà e vicinanza attraverso il pellegrinaggio. Infine, una vicinanza e una solidarietà anche attraverso la condivisione di risorse economiche, come frati della Custodia di Terra Santa è nostro compito, secondo il mandato della Santa Sede, prenderci cura dei luoghi santi, dimorarvi e farne luoghi di preghiera, essere accoglienti verso i fedeli locali e verso i pellegrini, e anche mettere in campo opere educative come le scuole, opere sociali come case per anziani e per le giovani famiglie, ambulatori e dispensari, opere di promozione umana attraverso la creazione di posti di lavoro. La Colletta del Venerdì Santo serve a coprire una parte di questi costi, grazie alla generosità dei fedeli di tutto il mondo, grazie alla vostra generosità. In questa occasione, noi frati della Custodia di Terra Santa ci facciamo mendicanti e ci rivolgiamo a voi perché il Venerdì Santo possa essere un giorno di solidarietà universale, un giorno in cui i cristiani di tutto il mondo si prendono concretamente cura della Chiesa madre di Gerusalemme, che in questo momento ne ha estremo bisogno. Per favore, dilatate il vostro cuore e aiutateci secondo le vostre possibilità, così anche noi potremo continuare a prenderci cura di questa Terra Santa e dei suoi figli.

Pace e bene!

Progetto Policoro: online il nuovo sito

È online il nuovo sito del Progetto Policoro: www.progettopolicoro.it. Insieme alla veste grafica, sono stati rivisti anche i contenuti, aggiornandoli secondo le rinnovate esigenze del Progetto. Il portale si articola intorno alle tre parole che ne definiscono l’identità – giovani, Vangelo e lavoro – e alle quali corrisponde un impegno specifico che, da quasi trent’anni, il Progetto porta avanti rappresentando, come ha ricordato il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, “uno degli avamposti più interessanti e partecipati del nostro Paese”.
Realizzato dal Servizio Informatico della CEI e IDS&Unitelm secondo le indicazioni emerse dal gruppo di lavoro formato dal Coordinamento nazionale, dall’Equipe nazionale di Formazione, da Inecoop e dalla Commissione comunicazione del Progetto Policoro, il portale presenta la complessità del Progetto che, fin dalle sue origini, costituisce un laboratorio di sinodalità, di formazione e di annuncio offerto ai giovani e alle comunità cristiane del nostro Paese. “Il nuovo sito – spiega il Coordinatore nazionale, don Ivan Licinio- cerca di raccontare una lunga storia che continua grazie all’impegno, alla passione e alla competenza di quanti hanno a cuore i giovani e credono fermamente che non siano il futuro ma il nostro presente sul quale ci giochiamo la tenuta sociale del nostro Paese e soprattutto la nostra credibilità di credenti quando riusciamo a realizzare la parola dell’apostolo Pietro negli Atti: ‘Quello che ho te lo do nel nome di Gesù, alzati e cammina!’”.
Attualmente sono 114 le Diocesi aderenti al Progetto e 166 sono i giovani coinvolti nell’animazione delle loro comunità locali per avviare processi di formazione e sensibilizzazione su una nuova cultura del lavoro, basata sui principi del Vangelo e della Dottrina sociale della Chiesa.
Il Progetto offre un percorso triennale di alta formazione pensato per fornire agli Animatori di Comunità gli strumenti per incontrare e accompagnare i giovani e i territori in un percorso che giunga a valorizzare la persona nella sua interezza e dignità, riscoprendone la vocazione al lavoro e aprendosi alla vita con le sue capacità professionali e imprenditoriali. Il Progetto Policoro porta il Vangelo tra le periferie della condizione lavorativa giovanile e rappresenta, così, un frutto di speranza alimentato dall’impegno pastorale della Chiesa in Italia, in particolare degli Uffici nazionali per i problemi sociali e il lavoro e per la pastorale giovanile e di Caritas Italiana.

Brillano le "Stelle d'InCanto" al teatro Magnani di Fidenza

Nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione del trentennale della scomparsa di Ilaria Alpi, la Direzione Didattica ha ricordato la giornalista nella serata “Stelle d’inCanto” che si è svolta il 19 marzo presso il Teatro Magnani di Fidenza.

L’evento ha visto l’esibizione del coro femminile “fuoridallerighe” e quella canora delle classi VA e VB  della scuola "De Amicis", dirette dalla maestra Versace Gabriella.

I ragazzi delle quinte hanno voluto ricordare la giornalista con due canti: “Quando una stella muore” di Giorgia e “La notte dei desideri”di Jovanotti.

I testi sono stati scelti per trasmettere un messaggio importante: Ilaria è come una stella che, anche se è stata uccisa, continua ad emanare una luce bellissima.

Nella canzone “La notte dei desideri” di Jovanotti è presente il tema del sogno e della capacità di avere grandi desideri come quello che ebbe ”Cristoforo Colombo il marinaio”. Egli ebbe il coraggio di gettarsi in un’impresa che sembrava impossibile  e che lo portò a scoprire un Continente nuovo, così anche Ilaria ritenne giusto partire per una missione importante che era quella di smascherare il traffico illegale di armi e di rifiuti tossici tra i Paesi industrializzati e la Somalia.

Ilaria è diventata per i bambini della Direzione Didattica un modello di donna tenace, coraggiosa e libera.

Al termine della serata i ragazzi delle quinte hanno donato diversi ritratti di Ilaria Alpi, fatti da loro stessi.

Le insegnanti hanno ricordato ai bambini che ognuno di loro può diventare una stella per gli altri, proprio come Ilaria.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Raffaele Mancuso, presentatore della serata, nonché promotore degli eventi organizzati in memoria di Ilaria Alpi.

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