Nuova sede di Confartigianato a Fidenza: inaugurati i locali di via XXIV maggio
Taglio del nastro per la nuova sede di Confartigianato a Fidenza situata in via XXIV Maggio, alla presenza dei vertici dell’associazione, del sindaco Andrea Massari, del presidente della Provincia di Parma Diego Rossi, dell’assessore alle Attività Produttive Vincenzo Colla, dei consiglieri regionali Pasquale Gerace e Matteo Daffadà e delle forze dell’ordine.
“È in corso una riorganizzazione dei nostri uffici periferici: dopo Borgotaro è stata la volta di Fidenza. Vogliamo essere più vicini alle imprese ma anche alle famiglie, con i nostri servizi di Caaf e Patronato – ha spiegato il presidente zonale Rossano Negri. Avremmo voluto già un anno fa inaugurare la sede di via XXIV maggio ma, come ben sappiamo, non è stato possibile a causa delle restrizioni imposte dallo stato di emergenza sanitaria”. Negri ha poi sottolineato l’importanza di avere uffici più moderni, collocati in una zona strategica, facilmente raggiungibile dagli associati.
Dopo la benedizione di Gianemilio Pedroni, Vicario generale della Diocesi di Fidenza, e il taglio del nastro, al Teatro Magnani si è svolto il convegno incentrato sulle possibilità offerte dal Piano nazionale di rilancio e resilienza.
È stato Leonardo Cassinelli, presidente provinciale di Confartigianato Imprese Parma, a introdurre i temi poi sviluppati da Andrea Trevisani, direttore politiche fiscali di Confartigianato e da Vincenzo Colla, assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna.
“Il Piano di Ripresa e Resilienza è un contenitore molto ampio ed è stato non a caso paragonato al piano Marshall: dovrebbe servire a dimostrare che l’Italia può tornare ad essere il Paese del boom economico come era successo nel dopoguerra – ha spiegato Cassinelli -. Abbiamo la possibilità oggi e nei prossimi quattro anni di poter realizzare un secondo “miracolo Italiano”. Dovremo essere bravi nel dimostrare che siamo in grado ancora di raggiungere grandi obiettivi. È però necessario sapere che gran parte del denaro che arriverà dall’Europa sarà un debito che l’Italia dovrà ripagare. Quindi l’utilizzo dei fondi dovrà essere destinato a investimenti infrastrutturali indispensabili e utili alla crescita e allo sviluppo, il più duraturo possibile, del Paese”.
Richieste a gran voce dalla Confederazione sono le riforme: da quella fiscale a quella giudiziaria. “Sarà necessario migliorare la competitività della PA, semplificare la normativa, ridurre la pressione fiscale, riequilibrare la tassazione sui redditi Irpef, in particolare con la suddivisione dello scaglione che va dai 28 ai 55 mila euro, insomma riordinare tutta la materia – ha spiegato Trevisani, che è entrato nel dettaglio di tutte le richieste fatte da Confartigianato”.
“Devo ringraziare Confartigianato – ha detto Colla – per averci spinto a promuovere un bando sulla digitalizzazione delle imprese artigiane, è andato molto bene abbiamo stanziato come Regione 8.000.000 di euro, ma sappiamo che le imprese triplicheranno questa cifra con gli investimenti e diverse assunzioni. Questo dimostra che gli artigiani sono indispensabili per questa regione dal punto di vista della filiera manufatturiera. Abbiamo fatto un investimento eccezionale e ottenuto dei progetti bellissimi. A questo si aggiunge tutto il lavoro che stiamo facendo per promuovere il Made in Italy e quindi l’internazionalizzazione delle imprese emiliano-romagnole. Siamo in un momento di forte ripresa ma è un processo che va governato, puntando al lavoro di qualità e alla sostenibilità ambientale”.
A chiudere il convegno è stato Marco Granelli, presidente nazionale di Confartigianato, che ha ricordato, a proposito del Pnrr, come siano state accolte tutte le 44 proposte della Confederazione: “Siamo stati ascoltati equesto è un fatto molto positivo. È un momento irripetibile perché ci soo grandi opportunità ma dovremo essere bravi nella progettualità e soprattutto nel realizzare quelle riforme che non siamo stati capaci di fare negli ultimi 30 anni perché senza quelle vanificheremo tutti gli sforzi e il lavoro fatto”.
Granelli ha poi sottolineato come l’economia si stia spostando dalla standardizzazione alla personalizzazione: “C’è futuro per l’artigianto e per il saper fare con passione, cretività e dedizione: è il valore artigiano”.