Il Rotary Club Salsomaggiore premia Massimo Fabi, direttore generale dell'azienda ospedaliero universitaria di Parma
Il Rotary Club Salsomaggiore Terme ha premiato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma Massimo Fabi per il suo impegno durante il picco della pandemia nei mesi scorsi.
E Fabi ha voluto condividere il premio con tutti i 9000 operatori che a vario titolo hanno lavorato per combattere il coronavirus. Giovedì 16 dicembre scorso durante la tradizionale cena degli auguri che ha avuto luogo al ristorante I 12 Monaci di Fontevivo, il club ha consegnato a Fabi il Paul Harris Fellow, il più importante riconoscimento rotariano, che raramente viene consegnato ad un non rotariano.
A consegnare il premio è stato il governatore del distretto rotariano Stefano Spagna Musso insieme all’attuale presidente del club Roberto Cupola e al precedente Giovanni Pedretti. La scelta è caduta su Fabi per la gestione dell’emergenza Covid19.
“Voglio condividere il premio con tutti i 9000 operatori che hanno collaborato con me durante l’emergenza – ha dichiarato Fabi - . Una persona da sola non può fare nulla. Ho visto tutto il personale prendere a cuore l’ospedale come fosse casa loro mettendo sempre al centro il paziente e salvando migliaia di vite. Chi ha l’onore di coordinare come me deve prima di tutto non fare danni e poi creare le condizioni per migliorare”.
Riguardo la situazione attuale dell’ospedale Maggiore, Fabi ha sottolineato come tutti i ricoverati in terapia intensiva siano non vaccinati e i ricoverati nei reparti covid ordinari lo siano in grande maggioranza, evidenziando l’importanza dei risultati ottenuti con la vaccinazione. La serata è stata anche l’occasione per accogliere nel club una nuova socia. Si tratta dell’odontoiatra Antonella Bacchieri Cortesi. Infine al termine della cena sono stati consegnati alcuni addobbi natalizi realizzati dalle volontarie dell’associazione Insieme per la salute che negli anni, grazie alla collaborazione con il Rotary Club, ha donato diverse apparecchiature all’Ospedale di Vaio.
Annarita Cacciamani