La testimonianza di suor Franca, per 20 anni missionaria in Perù
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Pubblichiamo di seguito la testimonianza che suor Franca Davighi (Piccole Figlie) ha rilasciato al nostro settimanale diocesano.
Sono da poco rientrata in Italia dopo 20 anni di missione in Perù e più precisamente a Huacho, cittadina posta geograficamente sulla costa dell’Oceano Pacifico, 150 Km a nord di Lima.
La missione, ubicata sul colle di Manzanares alla “periferia” est della città, è vastissima ed essendo una zona di deserto è aperta al flusso migratorio interno, dal nord del Perù alla costa.
Quando nel 2003 sono arrivata alla missione ho conosciuto e toccato con mano la povertà di quel mondo: mancanza di servizi igienici e sanitari di prima necessità come acqua corrente, rete fognaria, corrente elettrica, rete stradale… Le strade sono impervie e abbandonate all’incuria perché non asfaltate. Le abitazioni, prive di finestre, sono malsane e vengono costruite sulla sabbia utilizzando giunco.
Il quadro sociale è rappresentato nella maggior parte da famiglie numerose, costituite da conviventi e più spesso da madri nubili con figli a carico.
Il lavoro è precario e scarsamente remunerato: pescatori a giornata, braccianti, aiutanti muratori, piccoli venditori ambulanti.
In questo contesto, il primo intervento è stato quello di dare risposta ai bisogni reali, come garantire la colazione ai bambini prima della scuola. Quindi si è provveduto a fornire ciascuno di una divisa scolastica, come richiesto dalle autorità. Grazie alla fitta rete di solidarietà, le Caritas di Salsomaggiore, di Busseto e di Parma ci hanno permesso di realizzare questo primo segno che rappresenta il riconoscimento di uguale dignità di tutti i bambini.
Credendo fermamente nel valore della cultura, premessa fondante alla formazione della persona con principi umani e cristiani, abbiamo aperto, con l’aiuto della Provvidenza, casa “Betania”: un centro di accoglienza nel dopo scuola, un luogo di amicizia e svago, ma anche di catechesi attiva e concreta, culminante in giornate di spiritualità per i ragazzi della Cresima e per le giovani della “Bareka”.
Con il passare degli anni lentamente le condizioni dei servizi pubblici sono migliorate, entrando finalmente in funzione.
Anche le relazioni interpersonali con le famiglie, i giovani, i ragazzi e i bambini sono diventate stretta quotidianità, giungendo ad essere sempre più personali e profonde, sempre più aperte verso la ricerca della verità, attraverso il rispetto e la disponibilità al servizio gratuito.
Così, in quegli anni intensi e operosi, si configura non solo una rete familiare ma una vera “comunità cristiana” che ha il suo centro nella nostra cappella “Anna-Eugenia”, casa comune in cui sentirsi popolo amato di Dio.
La strada, che ha permesso di camminare con la gente, ha alimentato la grande passione missionaria ed è stata strumento di incredibili opportunità di dialogo, di ascolto, di consolazione e perdono.
“Va dai miei fratelli e di’ loro…” essere annuncio della Buona Parola, Amore che riscatta e salva, ha dato senso al nostro essere e divenire quotidiano.
Una attenzione particolare è stata riservata alla visita di famiglie con persone portatrici di handicap. I loro volti, i loro sorrisi sono impressi nel mio cuore. Yhon, Erika, Alejandro, Lia, Angelo, Luis, Carlos … sono la tenerezza del Padre. “Lo avete fatto a me” è la risposta esaustiva e appagante del mio essere dono Suo.
Ora che sono in Italia non tutto è finito, la passione per i fratelli più piccoli e deboli, più poveri e soli è la Passione di Cristo in ogni tempo e luogo che faccio mia.
“Va dove ti indicherò, annuncia ciò che ti dirò, non avere paura Io sono con te per proteggerti”.
La dimensione eucaristica e mariana della mia spiritualità è la forza, il fuoco che anima il mio andare ai fratelli. E’ la mia vita di piccola figlia dei Sacri Cuori.
“Vergine di Nazareth … insegnami a contemplare Colui che hanno trafitto per essere tra i fratelli segno del Suo amore. Insegnami ad abbandonarmi alla forza dello Spirito, perché si rinnovi in me il mistero dell’Incarnazione e la mia vita, come la tua, sia un canto di lode alla Trinità”.
Suor Franca pf