Nella chiesa della Santissima Trinità celebrato solennemente il Natale ortodosso
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La comunità ortodossa fidentina ha celebrato il Natale che secondo il calendario giuliano cade il 7 gennaio. Nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita, poi parrocchia ortodossa della SS. Trinità, gremita di fedeli venuti anche da fuori Fidenza, ha celebrato la solenne Divina Liturgia padre Serghej Cornea, che affianca il parroco padre Veniamin Onu alla guida della comunità.
Un rito reso suggestivo dalle luci, dalle icone e dai canti che caratterizzano da sempre la Chiesa orientale.
Si è pregato soprattutto per la pace in un clima di profonda devozione.
La funzione si è conclusa con un concerto di canti natalizi eseguito dai bimbi e dai ragazzi della parrocchia, premiati al termine con una piccola strenna. E’ seguito un momento di amicizia con la condivisione dei dolci e dei prodotti tipici del Natale ortodosso. Gli intervenuti hanno così ritrovato, oltre alle proprie radici religiose, i sapori delle tradizioni tipiche della loro terra lontana.
Sono passati ormai vent’anni da quel gesto ecumenico di grande valore profetico attraverso il quale la Diocesi di Fidenza, nella persona del vescovo mons. Maurizio Galli, volle concedere nel 2003 in comodato la chiesa dei santi Faustino e Giovita (poi intitolata alla Santissima Trinità) alla comunità ortodossa. Composta da uomini e donne provenienti dalle regioni dell’Est Europa, e guidata prima da p. Veniamin Onu e attualmente da p. Sergej Cornea, ora ha la possibilità di svolgere le sue celebrazioni e i riti previsti dal calendario liturgico. Le famiglie fidentine hanno così potuto conoscere questa importante realtà religiosa attraverso badanti e colf chiamate ad accudire persone anziane, invalide e disabili nel proprio domicilio o all’interno di case protette e ospedali.
Proprio l’anno scorso, in occasione della solennità della Santissima Trinità, il metropolita moldavo ha voluto esprimere il suo ringraziamento alla Diocesi di Fidenza consegnando personalmente a don Gianemilio Pedroni, Vicario generale, e a don Mario Fontanelli, delegato per l’ecumenismo, una preziosa pergamena.