A Fidenza due scuole per insegnare ai migranti la lingua italiana
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Quando arrivano in Italia il loro primo pensiero è trovare un alloggio, una mensa dove consumare i pasti e un lavoro per rendersi autonomi. Ma poi si accorgono che senza una buona conoscenza della lingua italiana non vengono assunti dalle aziende. E quella che non avevano preso in considerazione all’inizio, ora diventa un’esigenza ineludibile soprattutto ai fini delle relazioni con il contesto sociale e con l’integrazione nel territorio. Stiamo parlando dei migranti ai quali Fidenza offre la possibilità di accedere a due punti di riferimento per l’apprendimento della lingua italiana: la scuola della Caritas diocesana in via Micheli e la “Penny Wirton” in viale Carducci.
Alla scuola della Caritas le lezioni, gratuite e aperte a tutti, si svolgono nell’arco della settimana (tranne il lunedì) dalle 10.00 alle 12.00 e le classi, composte da una ventina di persone, vengono suddivise in due turni. Le domande per iscriversi sono numerose, ma poi accade che la frequenza alle lezioni venga meno per motivi di lavoro o perché molti si trasferiscono o, più semplicemente, perché la voglia di imparare si perde per strada. Ma c’è un altro aspetto, oltre lo studio, che merita di essere sottolineato: quello delle relazioni. Le lezioni infatti diventano occasioni propizie per incontrarsi e conoscersi, parlare e stare insieme: e qui spicca la componente femminile.
E gli insegnanti? Sono tutti volontari e la maggior parte è di provenienza scout: al centro delle lezioni la correttezza del lessico, le parole ritenute utili per la conversazione e quelle relative all’ambito medico.
La scuola della Caritas opera in sinergia con la “Penny Wirton”, nata da un’intuizione di Eraldo Affinati e della moglie Anna Luce Lenzi. Attualmente le scuole “Penny Wirton” in Italia sono 60, ma Affinati più che di metodo educativo preferisce parlare di un nuovo stile nelle relazioni. Nata a Fidenza nel 2020, ha cessato subito l’attività a causa della pandemia e solo nel settembre 2022 ha potuto riprendere le lezioni. Dispone di una decina di insegnanti e le lezioni si svolgono il lunedì e il giovedì dalle 17.30 alle 19.00: gli spazi sono forniti dall’associazione di volontariato “Insieme”. Tra gli iscritti i più ricettivi sono gli indiani e i migranti provenienti dall’est Europa: e anche qui la presenza femminile è quella più motivata. I risultati? Claudio Rossi, referente della scuola, allarga le braccia: “Non si supera il 10-15%. E in tre anni ho capito che a contare non è tanto la didattica, ma l’accoglienza. E così cercheremo di affinare sempre più le nostre capacità in questa direzione”.