Un concerto in Cattedrale per i 25 anni della scomparsa di don Rino Davighi
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Ricorre quest'anno il 25° anniversario della morte di Mons. Ottorino Davighi (6 febbraio 1999). La Corale San Donnino – Città di Fidenza dedica alla sua memoria un grande concerto in Cattedrale, sabato 13 aprile alle ore 21.
Per molti semplicemente “Don Rino”, don Davighi ha lasciato un segno profondo nella vita parrocchiale e cittadina della seconda metà del secolo scorso, a partire dagli anni della ricostruzione fino all'ultimo decennio del '900. La sua opera di ispirazione salesiana lo portò ad impegnarsi in tutti i campi della pastorale, soprattutto giovanile, ma sarebbe troppo lungo soffermarsi qui su tutte le realizzazioni che coinvolsero nei decenni schiere di ragazzi: il Campetto dell'Ausiliatrice, l'Oratorio, la Corale San Donnino, solo per elencare le più significative.
La Corale San Donnino, appunto, è una di quelle realtà create da don Rino che ancora opera e ne porta avanti l'idea ispiratrice e lo spirito di servizio.
Non è semplice comunicare il senso di un’esperienza unica che ha coinvolto nel tempo centinaia di persone. Generazioni di cantori accomunati dalla passione per la musica, ma anche dalla consapevolezza di appartenere ad un coro speciale, nel quale l’accoglienza e il rapporto umano si fondono da sempre con l’aspirazione a migliorarsi continuamente dal punto di vista espressivo, vocale e interpretativo.
La Corale è nata per il servizio liturgico della Cattedrale ma ha saputo coniugare, con grande ecletticità, repertori in apparenza inconciliabili come quello gregoriano, polifonico, operistico e folkloristico (con qualche concessione anche al musical…) non con lo spirito di chi vuol far tutto ad ogni costo, ma di chi, con curiosità e senza pregiudizi, ama scoprire il mondo emotivo e gli aspetti formativi ed aggreganti di ogni genere musicale.
Si è in questo modo ampliato inoltre, gradualmente, l’archivio storico della Corale con spartiti, parti vocali e strumentali: comprende attualmente più di 700 brani catalogati. Tra questi, i numerosi preziosi manoscritti dettati dal m° Giovanni Amadè di cui il coro può fregiarsi di mantenere viva la memoria attraverso le esecuzioni nelle liturgie solenni e nei concerti.
Lo sviluppo del repertorio ci ha condotti ad affrontare anche opere particolarmente impegnative, di grande complessità armonica e strutturale, spesso con accompagnamento orchestrale, che hanno comportato lunghi periodi di preparazione (musicale ed organizzativa) ma che ci hanno sempre restituito, in ogni caso, grandissime soddisfazioni e la consapevolezza di aver realizzato qualcosa di bello e significativo. Soprattutto quando, oltre alla buona riuscita musicale, si è potuto dire di aver anche messo in pratica il primo insegnamento di Don Rino: “cantare con il cuore”.
Dopo tutti questi anni passati insieme, riaffiorano i ricordi e viene da ripensare alla nostra esperienza Corale come ad una colonna sonora, sottofondo musicale di intere esistenze, che ha accompagnato molti nella crescita umana, culturale e spirituale, allietando nei momenti di convivialità, confortando nei momenti difficili.
Certo non sono mancate, come in ogni famiglia, la fatica, le crisi, le delusioni: ma ogni volta abbiamo saputo reagire e riprendere il nostro percorso.
In questa occasione ci presentiamo uniti alla Corale Lirica Valtaro, di Borgo val di Taro, sempre da me diretta e al Coro Cristo Risorto di Parma, diretto da Serena Fava. Grazie alla loro collaborazione possiamo proporre l'esecuzione di un capolavoro della musica sacra quale il “Gloria” rv589 di Antonio Vivaldi.
Vivaldi compose molta musica sacra fra il 1713 e il 1719 per il Conservatorio della Pietà, che a quel tempo era un istituto di assistenza per fanciulle orfanelle, luogo in cui il prete Rosso lavorò per gran parte della sua vita. Il Gloria in Re Maggiore RV 589 era forse concepito per tale istituto a riprova del fatto che non sono previste voci maschili naturali; quindi è possibile che le ragazze dovessero cantare tutte le parti, anche se presumibilmente il registro di basso era affrontato un'ottava più alta. L'effetto complessivo, costituito da 12 movimenti oculatamente contrastanti, con repentine variazioni d'umore e grandi cambiamenti nella trattazione delle parti vocali e strumentali, è stupefacente. Nella prima parte, il coro formato a 4 voci canta assieme ad un'orchestra d'archi dove spiccano le voci dell'oboe e della tromba: l'incipit è snello ed unisono con la chiave tonica, tipico DNA del Compositore; nella struttura di soli e coro che si susseguono, Vivaldi cambia il tessuto efficacemente, dimostrando la sapienza con cui era in grado di variare i colori musicali e palesando la maestria con cui sapeva impiegare le tonalità. Degno di nota il "Domine Deus" dove l'oboe accompagna il lirico assolo del soprano. La fuga doppia finale "Cum Sanctu Spiritu" era di pugno di Giovanni Maria Ruggeri, compositore veneto di una generazione precedente di quella vivaldiana ed è essenzialmente un adattamento "aggiornato" del movimento presente in entrambi le precedenti versioni RV Anh. 23 e RV 588, tranne che ampiamente modificato armonicamente, diventando più cromatico rispetto ai suoi predecessori, riflettendo una maturità nella produzione di Vivaldi e lo stile emergente del tardo barocco italiano. I soli saranno eseguiti dai soprani Wu Jiahui e Elena Alfieri, e dal mezzosoprano Anna Pieri.
Il programma del concerto prevede anche esecuzioni da Bach, Haendel,Mozart, Franck e Amadè, compositore, come già ricordato, legato alla storia musicale della Cattedrale. E' inoltre prevista la partecipazione del baritono Romano Franceschetto, artista di fama internazionale e docente di Conservatorio, che ha mosso i primi passi “musicali” proprio nell'ambito del nostro coro.
La Corale San Donnino – Città di Fidenza ringrazia sinceramente il Vescovo Ovidio, il Capitolo della Cattedrale, il parroco don Gianemilio Pedroni e gli sponsor che hanno permesso di poter organizzare questa splendida serata a cui tutta la cittadinanza e i fedeli della Diocesi di Fidenza sono calorosamente invitati.
L’ingresso sarà libero.
Il Direttore
m° Giovanni Chiapponi