Presentato a Soragna il restauro della scultura di Giuseppe Carra
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È stato presentato nei giorni scorsi il restauro della scultura di Giuseppe Carra raffigurante "Sant’Antonio da Padova che adora il Bambino", sita al centro delle colonne poste sul loggiato della facciata dell’oratorio di Sant’Antonio a Soragna. L’intervento è stato finanziato dal Rotary Club Salsomaggiore Terme ed eseguito da Angela Alini e dal team di Opus Restauri sotto la direzione di Angela Coccioli Mastroviti della Soprintendenza di Parma e Piacenza. Dopo una s. Messa in ricordo dei soci defunti del Rotary Salso, celebrata dal parroco don Abdou Rahal, il restauro è stato presentato alla cittadinanza.
Dopo i ringraziamenti al Rotary per quanto fatto da parte del parroco e del sindaco Marco Taccagni, si sono susseguiti gli interventi dei rotariani coinvolti nel progetto. Si sono alternati al microfono l’assistente del governatore Giovanni Pedretti, il presidente Francesco Maini, il past president Sergio Lusardi, lo studioso Giovanni Godi e Marco Pinna. Infine, la restauratrice è entrata nel merito dei lavori fatti: consolidamento delle giunture, pulitura dai residui di smog e fissaggio.
Quindi tutti sul sagrato per benedizione. Come ha spiegato Giovanni Godi, la statua è un gruppo scultoreo in terracotta, realizzato nel 1806. La statua è una delle prima opere realizzate dal Carra, noto soprattutto per le statue sul ponte del Taro a Pontetaro e per lo scalone di Palazzo Marchi a Parma, e risulta ancora legate al gusto della fine del Settecento. La chiesa invece è stata realizzata su progetto di Francesco Galli Bibbiena (1696), finanziata dalla famiglia Meli Lupi e dalla confraternita del Santissimo Sacramento. All’interno, gli stucchi sono stati realizzati da Giacomo Mercoli (1698) che stava in quel periodo lavorando alla Rocca con Bibiena. I due quadri sulle pareti laterali sono di Giovanni Bolla (1698). La facciata un tempo barocca è stata sostituita nell’800 dall’attuale di gusto neoclassico dall’architetto Giuseppe Rasori (1806).
Annarita Cacciamani