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Martina Pacini

A Contignaco la statua della Madonna sarà accompagnata in automobile in occasione della tradizionale processione mariana

Martedì 18 maggio alle ore 20.30 avrà luogo a Contignaco la tradizionale processione mariana in automobile.
 
Partendo dalla Pieve di San Giovanni, la processione toccherà le località di Pontegrosso e Scacciapensieri per giungere in via Costa e in via Milano a Salsomaggiore.
 
L'invito che il parroco don Renato Santi rivolge ai fedeli è quello di aderire all'iniziativa accendendo luci o ceri nelle case al passaggio della statua della Madonna.
In alternativa è possibile, secondo le normative vigenti, accompagnare la processione con la propria automobile.

Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: intervista a mons. Giovanni Mosciatti

Mons. Giovanni Mosciatti, vescovo di Imola e delegato Ceer per le Comunicazioni Sociali, qual è il significato del messaggio del Papa per la 55a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebra domenica 16 maggio?

Papa Francesco nel suo messaggio dice che “occorre incontrare le persone come e dove sono”. Mi colpisce questo “come e dove”, soprattutto il “come”. Spesso, infatti, noi abbiamo un’immagine nostra di come dev’essere la realtà. Invece è la realtà che guida, che “comanda”, quindi noi dobbiamo seguire e servire la realtà. Riguardo al dove, poi, quante volte ci rifugiamo dentro le nostre case e pensiamo di scrivere, di fare. Invece bisogna andare. È il compito di ogni cristiano: andate, andate lì a vedere, vedete con i vostri occhi che cosa sta succedendo e dite, raccontate a tutti quello che vedete. Questo è il grande compito della comunicazione.

In quest’anno di pandemia la Chiesa ha scoperto anche dei processi creativi e originali, pensiamo alle messe in streaming, ai vari collegamenti che anche come pastori siete riusciti ad avere con il popolo grazie ai media. Che cosa significa questa nuova comunicazione nella pastorale ordinaria?

È importante capire che si tratta di un mezzo, di uno strumento, quindi, con cui si possono fare cose bellissime ma che può essere anche un problema. Pensiamo a tutto quello che c’è stato con la didattica a distanza, a quanti ragazzi hanno fatto fatica, a quel rapporto umano che mancava. Però gli strumenti sono stati utili. Quanti incontri online abbiamo fatto, anche a livello internazionale! Tutti lì in un attimo concentrati, collegati anche da tanti Paesi, persone che mai sarebbero potute venire. È stata, quindi, una grande occasione, ed è così vero che abbiamo ripensato a tante modalità su come comunicare le cose e magari usare meglio il tempo. Uno strumento che va utilizzato bene e con un fine chiaro: questo è importantissimo.

Anche il card. Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha detto più volte che la comunicazione quest’anno è diventata un servizio di carità, reso ancora più evidente proprio per la capacità di tenere unite le persone in un momento di grande isolamento..

Carità vuol dire amore, attenzione alle persone “come e dove sono”. Questo è importante: un amore che va proprio al particolare. A te che senti la solitudine la comunicazione permette di essere parte di un’unica realtà, di un cammino comune, di stare insieme, anche se magari vivi un momento di fatica perché sei ammalato, stai soffrendo, sei solo, ma in realtà così non sei più solo. La comunicazione, infatti, è decisiva da questo punto di vista.

È stato invitato a celebrare in Cattedrale a Bologna la Messa nella settimana di festività per la Madonna di San Luca, ha visto di nuovo la partecipazione della gente. Qual è il messaggio di quest’anno?

Vorrei riprenderlo dal settimo centenario della morte di Dante, quando il poeta nel grande inno alla Madonna nell’ultimo canto del Paradiso dice: “Tu sei di speranza fontana vivace”. Mi colpisce tanto, perché vuol dire: tu sei una speranza che sgorga sempre, giorno e notte, notte e giorno, tu ci raccogli, sei una madre. Il fatto che lei venga e sia qui in città significa che possiamo andare da lei, come si va da una madre e le si racconta tutto, si apre tutto il nostro cuore davanti a lei che ci ascolta. È realmente una speranza che sgorga sempre, una fontana vivace.

a cura di Alessandro Rondoni

A Vidalenzo di Polesine Zibello celebrata la festa votiva della Beata Vergine di Fatima

Nella chiesa di san Cristoforo, dove si conserva un altare dedicato proprio alla Madonna di Fatima in segno di gratitudine per aver salvato la comunità rivierasca durante il secondo conflitto mondiale, l’amministratore parrocchiale padre Mario Masiello, superiore della locale comunità monastica olivetana <Custodi del Divino Amore>, ha presieduto il rosario e la s. Messa solenne.

Al termine ha impartito la benedizione a tutte le mamme invitandole a loro volta, con un gesto di grande dolcezza, a benedire i figli.

8xmille: il restauro dell'oratorio della SS. Trinità a Busseto

Fede e storia. Restauri per l'antico oratorio della Santissima Trinità in Busseto   

Effettuati con il determinante contributo dell'8x1000, si sono conclusi - e inaugurati domenica 6 settembre 2020 – i lavori di restauro dell’Oratorio della Santissima Trinità in Busseto, un luogo di culto di antica tradizione.

Avviati grazie alla passione e tenacia del compianto monsignor Stefano Bolzoni, parroco per 50 anni della cittadina verdiana, sono stati portati a compimento con altrettanta energia e fermezza dal nuovo parroco don Luigi Guglielmoni.

L'edificio, di proprietà della parrocchia di san Bartolomeo apostolo, compresa nella Diocesi di Fidenza, si trova nel cuore del centro storico di Busseto. È annesso e comunicante con la Chiesa Collegiata di San Bartolomeo, per la quale funge anche da Battistero. L'intervento ha riguardato il restauro dell’interno, della facciata, del lato sud e della zona absidale. Un precedente progetto di restauro era stato approvato nel 1996 dai competenti organi ministeriali, ma i lavori non furono eseguiti per mancanza di fondi. Nel 2012 la Parrocchia di san Bartolomeo ripresentò il progetto che fu parimenti approvato, ma anche questo piano di lavoro non ebbe seguito per mancanza di fondi. Nel 2017 il progetto di restauro venne ulteriormente rifatto, sulla base della pratica già inoltrata, con integrazioni e aggiornamenti (ad esempio nuovi saggi stratigrafici) per aggiungere elementi di conoscenza.

Le origini dell'Oratorio sono antiche. La sua fondazione risale al 1110 circa e fu la prima chiesa funzionante in Busseto fino al XIV secolo, dipendente dalla Pieve di Sant’Andrea. In origine era dedicato a San Nicola o Niccolò; in seguito passò sotto il titolo del Beato Rolando de' Medici, anacoreta che vi fu sepolto dopo la morte, avvenuta il 13 settembre 1386 nei boschi di Bargone, al culmine di una vita di penitenza e privazioni. Nel 1477 ne fu concesso l'uso alla Confraternita della Trinità, sodalizio che si occupava di pratiche caritative come l’assistenza e la sepoltura degli ammalati indigenti. Questa confraternita si occupò anche dei primi restauri dell'edificio iniziando con il dotarlo nel 1589 di un nuovo altare da dedicare alla Beata Vergine del Carmine e facendo costruire nel 1749 l'altare maggiore in marmi policromi ancora esistente. Tra il 1766 e il 1770 l’interno fu completamente aggiornato in stile rocaille con stucchi, statue e altre decorazioni, probabilmente dagli artisti che pochi anni prima avevano ornato l'adiacente Collegiata.

Numerose sono le opere d’arte conservate: dalla porta d’ingresso intagliata nel 1794 dall'artista di Soragna Francesco Galli, alle quattro statue in stucco dei Padri della Chiesa, realizzate da Bernardo Collini di Parma. Dietro l’altare è la lapide donata da Gian Lodovico Pallavicino in ricordo del Beato Rolando (1464) e la grande pala sul fondo è un capolavoro del pittore cremonese Vincenzo Campi: raffigura La Trinità con le Sante Apollonia e Lucia (1579). Sull'altare di destra, la tela dipinta da Carlo Angelo Dal Verme (1784-85) mostra San Nicola che resuscita i tre bimbi. Di fronte, una grande nicchia rococò accoglie la statua lignea della Beata Vergine del Carmine col Bambino, realizzata dal cremonese Giuseppe Febbrari nel 1768. Davanti a questo altare, il 4 maggio 1836, si unirono in matrimonio Giuseppe Verdi e Margherita Barezzi, sua prima moglie, ragion per cui l’Oratorio della Trinità è annoverato tra i più significativi “Luoghi Verdiani”.

articolo a cura di Alessandra Mordacci, Direttrice del Museo del Duomo e diocesano

 

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(La presentazione dei lavori di restauro)

 

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(La foto ritrae la serata di inaugurazione dell'oratorio in seguito ai lavori di restauro. Foto scattata nel settembre del 2020)

 

Un ringraziamento particolare a Rino Sivelli che ha gentilmente fornito le fotografie.

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