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Martina Pacini

Fidenza: “Curare quando non si può guarire”, il convegno per i primi 20 anni dell’hospice di Vaio

“Curare” quando non si può “guarire”: l’imprescindibilità di un approccio culturale” è il titolo del convegno che si terrà sabato 28 settembre, all’oratorio San Michele, in via Carducci n. 51 a Fidenza, per celebrare i primi 20 anni di attività dell’hospice di Vaio “L’Albero della vita”.
“Questo evento vuole essere un’opportunità per riflettere sull’importanza delle cure palliative e sulla loro diffusione – afferma Anna Tedeschi, direttrice dell’hospice - Le cure palliative sono un elemento fondamentale nel percorso di assistenza: offrono supporto fisico, emotivo e psicologico non solo ai pazienti, ma anche alle loro famiglie. L’obiettivo dell’iniziativa è sottolineare l’importanza del lavoro di rete tra professionisti sanitari e istituzioni, dove pubblico e privato collaborano per il bene delle persone malate, nella consapevolezza che da soli non si può fare nulla, è solo attraverso la collaborazione e il supporto reciproco che possiamo offrire il miglior
sostegno possibile ai pazienti e alle loro famiglie”. “In quest’ottica – conclude Tedeschi– l’hospice di Vaio è nodo essenziale della più ampia rete provinciale di cure palliative”.

Con inizio alle ore 8.30, dopo i saluti delle autorità, la prima sessione di lavoro moderata da Michele Meschi (direttore unità operativa complessa di Medicina interna a indirizzo diabetologico, dell’Azienda Usl di Modena) vede gli interventi di Giuseppe Chesi (già direttore del dipartimento Internistico Azienda Usl di Reggio Emilia) sul tema “Riconciliazione e desistenza terapeutica: fare di più non significa fare meglio”, segue Federica Gardini (bioeticista) con “Le cure palliative: un diritto per il cittadino, un dovere per il professionista sanitario”.

Apre la seconda sessione moderata da Anna Tedeschi, Marcella Saccò (coordinatrice della rete locale di Cure palliative della provincia di Parma), che fa il punto sullo stato dell’arte della rete delle cure palliative nella provincia di Parma, seguono i medici di medicina generale certificati in cure palliative Gianluca Gorreri e Remo Piroli, che parleranno rispettivamente delle cure palliative in hospice e sul territorio.

La terza sessione moderata da Barbara Bruni (direttrice unità operativa semplice di Psicologia della salute, clinica e di comunità dell’Azienda Usl di Parma), vede gli interventi di Francesca Middoni (infermiera
palliativista hospice di Vaio) su “Empatia e Professionalità: l’Infermiere palliativista nel contesto delle cure palliative”, Maria Lavezzi (direttrice unità semplice di Psicologia della disabilità, cronicità e cure palliative Azienda Usl di Parma), sul contributo della psicologia nel processo di cura. Segue infine la testimonianza di un caregiver.

Ogni sessione è intervallata dal dibattito. La chiusura dei lavori è prevista per le 13.30.

Il convegno è organizzato dalle due Aziende sanitarie di Parma – Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria - dalla cooperativa Aurora Domus e dall’associazione dott. Bruno Mazzani per le cure palliative. L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative del ventennale dell’ospedale di Vaio.

Convegno "Ospiti di questa terra - sorella acqua"

“Ospiti di questa terra – Sorella acqua”: è questo il titolo del convegno che avrà luogo il 5 ottobre alle ore 10.00 nella chiesa di san Michele vecchio in via Berenini a Fidenza. Il convegno, organizzato dall’ Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro, dall’Ufficio Scuola e dalla Caritas Diocesana, si inserisce nel più ampio progetto “Ospiti di questa terra“ che già lo scorso anno ha visto protagonisti gli alunni di molte scuole di ordine e grado sul territorio diocesano.

L’incontro vuole dare la possibilità ai presenti di riflettere sul tema della risorsa acqua. Interverranno all’incontro il dott. Giustino Mezzalira, esperto forestale e faunistico, il quale porterà uno sguardo ampio e prospettico sul tema; sarà poi la volta del dott. Marco Giorgi, Direttore generale di Emilia Ambiente, che potrà illustrare l’attività di Emilia Ambiente, i progetti in cantiere e le problematiche del nostro territorio. Concluderà l’incontro il Vescovo Ovidio.

Sempre il 5 ottobre alle ore 9.30 nello stesso luogo sarà anche inaugurata la mostra dei lavori che gli alunni delle scuole della Diocesi hanno prodotto lo scorso anno sui temi ambientali: sarà inoltre data notizia del nuovo progetto per l’anno scolastico 2024 / 2025 che verrà proposto ai ragazzi di tutte le scuole della Diocesi sul tema dell’acqua.

4 ottobre: Corteo delle Luminarie

Venerdì 4 ottobre, come da tradizione, si terrà il corteo delle luminarie dedicato al santo patrono Donnino Martire. Pubblichiamo di seguito il programma completo della manifestazione.

 

Alle ore 19.30 in piazza Duomo a Fidenza esibizione del gruppo storico degli sbandieratori e dei musici del “Ducato di Parma”. Alle ore 20.15 in piazza Garibaldi dopo la distribuzione dei ceri, concerto della Banda “Città di Fidenza” cui seguirà la presentazione dei 9 labari devozionali delle frazioni di Fidenza e la lettura degli “Statuta” da parte del sindaco.

Alle ore 20.50 partenza del corteo che sarà accompagnato dalla Banda lungo il tragitto. Alle ore 21 in piazza Gioberti, davanti alla chiesa di San Pietro Apostolo, esecuzione di alcuni brani musicali a cura del “Chorus Laetus” diretto dal maestro Luca Pollastri.

Alle ore 21.30 è previsto l’arrivo in piazza Duomo e l’accoglienza in Cattedrale dove avrà luogo un intermezzo musicale a cura della “Corale San Donnino - Città di Fidenza” diretta dal maestro Giovanni Chiapponi. Seguiranno il saluto e l’intervento del Vescovo Ovidio, la preghiera a San Donnino, l’omaggio del sindaco e dei cittadini all’urna del Santo Patrono con la consegna del cero e dei doni.

La processione attuale è l’ultima testimonianza di una antica usanza diffusa nel Medioevo dove le popolazioni si impegnavano, come segno di sottomissione, a portare un tributo di cera. Tale offerta veniva presentata in forma solenne, una volta all’anno, in occasione della festività del patrono. Le origini dell’evento sono antiche: se ne fa menzione già negli “Statuta” 52 e 53 emanati nel 1425 dal Podestà con l’approvazione dei Visconti, Signori di Milano.

In caso di maltempo l’appuntamento è previsto direttamente in Cattedrale alle ore 21.30.

29 settembre: giornata del migrante e del rifugiato

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA 110ª GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO 2024

(Domenica, 29 settembre 2024)

Dio cammina con il suo popolo

Cari fratelli e sorelle!

Il 29 ottobre 2023 si è conclusa la prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che ci ha permesso di approfondire la sinodalità intesa come vocazione originaria della Chiesa. «La sinodalità si presenta principalmente come cammino congiunto del Popolo di Dio e come dialogo fecondo di carismi e ministeri a servizio dell’avvento del Regno» (Relazione di Sintesi, Introduzione).

L’accento posto sulla sua dimensione sinodale permette alla Chiesa di riscoprire la propria natura itinerante, di popolo di Dio in cammino nella storia, peregrinante, diremmo “migrante” verso il Regno dei cieli (cfr Lumen gentium, 49). Viene spontaneo il riferimento alla narrazione biblica dell’Esodo, che presenta il popolo d’Israele in cammino verso la terra promessa: un lungo viaggio dalla schiavitù alla libertà che prefigura quello della Chiesa verso l’incontro finale con il Signore.

Allo stesso modo, è possibile vedere nei migranti del nostro tempo, come in quelli di ogni epoca, un’immagine viva del popolo di Dio in cammino verso la patria eterna. I loro viaggi di speranza ci ricordano che «la nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo» (Fil 3,20).

Le due immagini – quella dell’esodo biblico e quella dei migranti – presentano diverse analogie. Come il popolo d’Israele al tempo di Mosè, i migranti spesso fuggono da situazioni di oppressione e sopruso, di insicurezza e discriminazione, di mancanza di prospettive di sviluppo. Come gli ebrei nel deserto, i migranti trovano molti ostacoli nel loro cammino: sono provati dalla sete e dalla fame; sono sfiniti dalle fatiche e dalle malattie; sono tentati dalla disperazione.

Ma la realtà fondamentale dell’esodo, di ogni esodo, è che Dio precede e accompagna il cammino del suo popolo e di tutti i suoi figli di ogni tempo e luogo. La presenza di Dio in mezzo al popolo è una certezza della storia della salvezza: «Il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà» (Dt 31,6). Per il popolo uscito dall’Egitto tale presenza si manifesta in forme diverse: una colonna di nube e di fuoco indica e illumina la via (cfr Es 13,21); la tenda del convegno, che custodisce l’arca dell’alleanza, rende tangibile la vicinanza di Dio (cfr Es 33,7); l’asta con il serpente di bronzo assicura la protezione divina (cfr Nm 21,8-9); la manna e l’acqua (cfr Es 16-17) sono i doni di Dio al popolo affamato e assetato. La tenda è una forma di presenza particolarmente cara al Signore. Durante il regno di Davide, Dio rifiuta di essere rinchiuso in un tempio per continuare ad abitare in una tenda e così poter camminare con il suo popolo, «da una tenda all’altra e da una dimora all’altra» (1 Cr 17,5).

Molti migranti fanno esperienza del Dio compagno di viaggio, guida e ancora di salvezza. A Lui si affidano prima di partire e a Lui ricorrono nelle situazioni di bisogno. In Lui cercano consolazione nei momenti di sconforto. Grazie a Lui, ci sono buoni samaritani lungo la via. A Lui, nella preghiera, confidano le loro speranze. Quante bibbie, vangeli, libri di preghiere e rosari accompagnano i migranti nei loro viaggi attraverso i deserti, i fiumi e i mari e i confini di ogni continente!

Dio non solo cammina con il suo popolo, ma anche nel suo popolo, nel senso che si identifica con gli uomini e le donne in cammino attraverso la storia – in particolare con gli ultimi, i poveri, gli emarginati –, come prolungando il mistero dell’Incarnazione.

Per questo, l’incontro con il migrante, come con ogni fratello e sorella che è nel bisogno, «è anche incontro con Cristo. Ce l’ha detto Lui stesso. È Lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito» (Omelia nella Messa con i partecipanti all’Incontro “Liberi dalla paura”, Sacrofano, 15 febbraio 2019). Il giudizio finale narrato da Matteo al capitolo 25 del suo Vangelo non lascia dubbi: «ero straniero e mi avete accolto» (v. 35); e ancora «in verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (v. 40). Allora ogni incontro, lungo il cammino, rappresenta un’occasione per incontrare il Signore; ed è un’occasione carica di salvezza, perché nella sorella o nel fratello bisognoso del nostro aiuto è presente Gesù. In questo senso, i poveri ci salvano, perché ci permettono di incontrare il volto del Signore (cfr Messaggio per la III Giornata Mondiale dei Poveri, 17 novembre 2019).

Cari fratelli e sorelle, in questa Giornata dedicata ai migranti e ai rifugiati, uniamoci in preghiera per tutti coloro che hanno dovuto abbandonare la loro terra in cerca di condizioni di vita degne. Sentiamoci in cammino insieme a loro, facciamo “sinodo” insieme, e affidiamoli tutti,  come pure la prossima Assemblea sinodale, «all’intercessione della Beata Vergine Maria, segno di sicura speranza e di consolazione nel cammino del Popolo fedele di Dio» (Relazione di Sintesi, Per proseguire il cammino).

 

Preghiera

Dio, Padre onnipotente,
noi siamo la tua Chiesa pellegrina
in cammino verso il Regno dei Cieli.
Abitiamo ognuno nella sua patria,
ma come fossimo stranieri.
Ogni regione straniera è la nostra patria,
eppure ogni patria per noi è terra straniera.
Viviamo sulla terra,
ma abbiamo la nostra cittadinanza in cielo.
Non permettere che diventiamo padroni
di quella porzione del mondo
che ci hai donato come dimora temporanea.
Aiutaci a non smettere mai di camminare,
assieme ai nostri fratelli e sorelle migranti,
verso la dimora eterna che tu ci hai preparato.
Apri i nostri occhi e il nostro cuore
affinché ogni incontro con chi è nel bisogno,
diventi un incontro con Gesù, tuo Figlio e nostro Signore.

Amen

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