La Chiesa italiana vivrà un momento di preghiera per la pace sulla tomba di San Nicola
In un momento di grandi conflittualità, con una escalation terribile nel cuore dell’Europa, la Chiesa in Italia vivrà un momento di preghiera per la pace sulla tomba di San Nicola, santo venerato sia dai Cattolici sia dagli Ortodossi (e molto a cuore al popolo ucraino e a quello russo).
L’iniziativa, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e dall’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, si svolgerà il 21 dicembre, a pochi giorni dalla Solennità del Natale, nella Basilica di San Nicola, alle ore 18.30 (diretta su Tv2000 – canale 28). La Veglia di preghiera sarà guidata dal Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.
“Viviamo giorni difficili e li affrontiamo – sottolinea il Card. Zuppi – con sentimenti contrastanti, perché le paure e l’angoscia causate dalla guerra, dalle guerre, rischiano di offuscare la luce del Natale. Per questo, vogliamo pregare, insieme, per invocare il dono della pace nel cuore di ciascuno e sull’umanità intera; per ritrovare, in quel Bambino che nasce, la tenerezza che permette di scorgere nell’altro un fratello e una sorella e la forza per spezzare le catene del male che imprigionano il mondo. Chiediamo l’intercessione di San Nicola, uomo di pace e di comunione, perché chi regge le sorti delle nazioni sappia anteporre l’amore all’odio, il bene comune agli interessi particolari, il dialogo al rumore delle armi”.
“Invocare la pace non è il facile e comodo atteggiamento di chi si disimpegna dinanzi alla storia, ma l’atto più rivoluzionario che la storia possa conoscere, poiché richiede il coraggio di disarmare i cuori da ogni forma di orgoglio e ricercare quella fraternità necessaria per costruire una umanità rinnovata”, afferma Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto, ricordando che la Veglia del 21 dicembre “sarà uno spazio di grazia a cui si uniranno le altre diocesi italiane e diverrà momento forte per elevare la nostra supplica al Signore, per intercessione di San Nicola, il vittorioso”.