Papa Francesco: il saluto dal Gemelli e il ritorno a Santa Marta
Papa Francesco si è affacciato da un balconcino del Policlinico Gemelli, dove è stato ricoverato per 38 giorni a causa di una polmonite bilaterale. In sedia a rotelle, si è avvicinato alla finestra aperta, ha salutato la folla con gesti delle mani e con il dito alzato in segno di “ok”.
“Grazie a tutti”, le sue brevi parole: “Vedo questa signora con i fiori gialli, è brava!”. Ad attendere l’affaccio del Papa, che si è mostrato per la prima volta ai fedeli dal ricovero, centinaia di persone che lo hanno salutato con un lungo applauso e il suo nome scandito a gran voce, insieme a “Viva il Papa”. Moltissimi i giornalisti, soprattutto televisivi, presenti per raccontare l’evento. Presente anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Subito dopo il suo breve saluto e la benedizione, il Santo Padre è salito a bordo della Fiat Cinquecento, con i naselli per l’ossigeno, per dirigersi verso Casa Santa Marta, dove – secondo le prescrizioni dei medici – dovrà rispettare due mesi di convalescenza, senza poter incontrare gruppi di persone o assumersi grossi impegni. Si tratta, dunque, di dimissioni protette. La polmonite bilaterale, motivo del ricovero, sembra infatti essere risolta, ma rimangono altre infezioni polimicrobiche. Prima di far rientro a Casa Santa Marta, il Papa è andato nella basilica di Santa Maria Maggiore, come è solito fare anche prima e dopo ogni viaggio apostolico, e ha consegnato al card. Makrickas dei fiori da porre davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani, da lui molto venerata.
“In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati”, si legge nel testo dell’Angelus preparato da Papa Francesco per questa terza domenica di Quaresima, e diffuso prima dell’affaccio dal balcone in forma scritta, come è avvenuto nelle altre cinque domeniche del ricovero. “Questa pazienza fiduciosa, ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose”, osserva Francesco. Poi il riferimento alla tragica attualità: “mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti”.
“Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo”, l’appello: ”Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale”. “Sono lieto invece che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano concordato il testo definitivo dell’Accordo di pace”, scrive inoltre il Papa: “Auspico che esso sia firmato quanto prima e possa così contribuire a stabilire una pace duratura nel Caucaso meridionale”. Non manca l’omaggio ai fedeli: “Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch’io prego per voi”.
“E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”, l’altro appello di Francesco: “La Vergine Maria ci custodisca e continui ad accompagnarci nel cammino verso la Pasqua”.
Prima di affacciarsi dal balcone per un saluto e per impartire la benedizione, Papa Francesco ha salutato brevemente il personale e i vertici dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli. Lo ha comunicato la Sala Stampa della Santa Sede, che ha reso noto nel dettaglio le persone salutate dal Santo Padre: il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, professoressa Elena Beccalli; il presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, dottor Daniele Franco; inoltre il Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, professor Antonio Gasbarrini; il vicepresidente della Fondazione Policlinico Gemelli, dottor Giuseppe Fioroni; il direttore generale della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS, professor Marco Elefanti, l’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, mons. Claudio Giuliodori, e il prof. Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche del Policlinico e responsabile dell’equipe medica del Gemelli; il direttore sanitario della Fondazione Policlinico Gemelli, dottor Andrea Cambieri.
(Foto Siciliani - Gennari/SIR)