Lettera dei Vescovi della Conferenza Episcopale dell'Emilia Romagna
Pubblichiamo di seguito una lettera sulle vaccinazioni pervenutaci in data 29 settembre 2021 e firmata da tutti i Vescovi dell'Emilia Romagna.
Carissimi fedeli delle Chiese locali dell’Emilia Romagna,
come vostri Vescovi sentiamo la responsabilità morale di esortare con molta fermezza tutti coloro che possono farlo, a vaccinarsi: in primo luogo i presbiteri, i consacrati e i vari operatori pastorali impegnati nella vita e nella missione delle nostre Chiese diocesane. Non facciamo ricorso a obblighi, perché siamo tutti consapevoli che è in gioco il bene comune e la salute delle persone più anziane e più fragili. In qualche caso anche la nostra e la loro vita.
L’8 settembre, la presidenza della CEI, ha ripetuto che in questo tempo di ripresa, «segnata ancora da tante incertezze», è «compito della comunità cristiana adottare le misure necessarie a prevenire e ridurre quanto più possibile il rischio di contagio da buoni cittadini animati da senso civico e da cristiani chiamati ad amare e servire il prossimo. L’emergenza sanitaria non è ancora rientrata e gli strumenti a disposizione per frenare la diffusione della pandemia sono in continua evoluzione. In questo momento i vaccini sono ritenuti dalle autorità competenti un mezzo importante per rallentare e contenere il contagio e quindi prevenire il Covid-19 almeno nelle forme più gravi.
Ci sono alcune attività pastorali che possono esporre a un particolare rischio di contagio o perché svolte in gruppo oppure per la loro stessa natura (come le attività coreutiche). La cura delle relazioni chiede d'incentivare il più possibile l'accesso alla vaccinazione dei ministri straordinari della Comunione Eucaristica; di quanti sono coinvolti in attività caritative; dei catechisti; degli educatori; dei volontari nelle attività ricreative; dei coristi e dei cantori».
Per la celebrazioni, si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico.
Visto che sono chiamati a garantire l’altro, rispondendo all’obbligo vaccinale medici e personale sanitario, insegnanti e operatori della scuola, come vescovi rivolgiamo anche ai ministri ordinati, ai volontari e agli operatori pastorali un serio invito a guidare le riunioni comunitarie e gli incontri di catechismo o altre attività educative in presenza solo se hanno ricevuto da almeno due settimane la prima dose di vaccino, se sono guariti dal Covid da non più di sei mesi o se, nelle 48 ore precedenti a ogni momenti in cui prestano i loro servizi, hanno effettuato un tampone risultato negativo. Lo stesso fermo invito vale per ministri straordinari della comunione, per chi fa servizio nella liturgia e per chi svolge attività educative in parrocchia.
Come previsto dalla normativa vigente, nelle iniziative in cui, al chiuso, sia prevista preparazione, distribuzione o consumazione di cibo, attività di intrattenimento, ludico-sportive o teatrali al chiuso, attività didattiche, come il doposcuola o aiuto allo studio, per chi ha dei dipendenti è richiesto il green pass e sarà compito del legale rappresentante o di un suo incaricato effettuarne il controllo, anche a campione.
Nel caso in cui alcuni locali siano dati in uso in modo estemporaneo ad altri (condominio o riunioni di privati) sarà premura del legale rappresentante o di un suo incaricato comunicare il rispetto delle norme vigenti.
Anche nelle circostanze che stiamo vivendo sentiamo come nostro compito educare e formare le coscienze a comprendere il valore delle cure e degli strumenti resi disponibili dalla ricerca.
Ricordiamo anche la nota del 21 dicembre 2020 della Congregazione per la dottrina della Fede nella quale ha espresso una parola risolutiva sulla questione della liceità morale dei vaccini.
Carissimi, vi incoraggiamo perciò tutti all’adozione di queste misure efficaci di contrasto alla pandemia. Come comunità cristiane continuiamo a fare la nostra parte con spirito collaborativo per il bene di tutti e di ciascuno della nostra società.
Gli Arcangeli e gli Angeli custodi ci siano di esempio e ci sostengano in questo impegno verso gli altri, che è un atto di carità fraterna.
29 settembre 2021 I Vescovi dell’Emilia-Romagna