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Conosciamo insieme la Caritas parrocchiale di Santa Maria Annunziata

Nella S. Messa di domenica 28 gennaio è stata donata ai presenti una copia del bollettino d’informazione “Casa Forestieri-Casa Tebah” che l’associazione Caritas parrocchiale di Santa Maria Annunziata-ODV ha preparato, come fa ogni anno, per ragguagliare la comunità sull’attività svolta nel 2023. Sul frontespizio è stata riprodotta una fotografia che ritrae alcuni migranti di origine subsahariana nel tentativo di scavalcare la barriera di protezione metallica posta alla frontiera con l’enclave spagnola di Melilla (costa orientale del Marocco). Nella parte inferiore della foto (scattata da Josè Palazon, responsabile della Ong Prodein) è possibile scorgere anche due giocatori impegnati in una partita di golf e incuranti di quanto sta accadendo a pochi passi da loro. Per la cronaca solo una ventina su duecento è riuscita ad entrare mentre una settantina di loro è rimasta in bilico per ore e ore sulla rete metallica prima che agenti della guardia civile li consegnassero alla polizia marocchina.

Si tratta di un’immagine che punta a sollevare interrogativi cruciali riguardanti i diritti umani e il valore della vita in un mondo globalizzato ai fini di una memoria condivisa: quella che può renderci più consapevoli di quanto avviene intorno a noi e che ci aiuta a comprendere i vissuti dei migranti sparsi nelle nostre città, spesso circondati dall’indifferenza.

Dopo che la distribuzione dei pacchi alimentari è stata affidata alla Caritas diocesana, l’ascolto delle persone in parrocchia ha evidenziato la necessità di venire incontro a tante esigenze (non solo economiche) dove il bisogno di relazioni è sempre al primo posto.

Presso Casa Forestieri sono attualmente presenti 10 persone (provenienti da Eritrea, Etiopia, Somalia) mentre presso i locali della seconda accoglienza sono state ospitate tre persone (provenienti da Etiopia e Eritrea) e che hanno poi raggiunto l’autonomina lavorativa e abitativa; infine, presso Casa Tebah prosegue l’ospitalità di una famiglia nigeriana (composta da padre, madre e tre figlie minorenni) in collaborazione con ASP.

Il Vescovo Ovidio (che nella parrocchia di Santa Maria A. ha celebrato il 23 settembre la messa in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato) scrive nella sua lettera pastorale Cammini di comunione, volti di fraternità: “Quale sapienza cerchiamo?” Vero dono della sapienza da domandare a Dio è quello di non rinunciare all’umano, alla nostra condizione di creature, ma pur sempre dentro un progetto di misericordia e di compassione, che è quella di Dio verso tutti” (pag. 132). E Papa Francesco sottolinea: “Il percorso sinodale che, come Chiesa abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili (e tra questi molti migranti e rifugiati), dei compagni di viaggio da amare e curare come fratelli e sorelle”.