Cammino sinodale: il ruolo della donna nella Chiesa
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La riflessione dell'insegnante di religione Chantal Cerlini si è articolata in cinque momenti interpretativi relativamente al ruolo delle donne nella Chiesa.
In primo luogo, si è tentata una rilettura del dato odierno a proposito del contesto antropologico, sociologico e religioso contemporaneo nell’ambito italiano afferente alla questione della fede. Oggigiorno assistiamo ad un progressivo ”svuotamento delle nostre parrocchie” da parte di giovani e giovani donne. Quali sono i motivi che hanno portato a questo cambio di rotta per quanto riguarda la fede? Per gli studiosi, queste motivazioni, sono da ricercare nelle ideologie atee, nell’avvento della mentalità scientifica, nell’imporsi della tecnocrazia.
Non ha inteso esaminare e ricercare in modo affannato tutte le responsabilità e le cause che giustificano questa “fuga” dalla Chiesa (che riguarda anche le donne, ma non solo). Ha desiderato, invece, fornire alcuni spunti di riflessione riguardo al ruolo della donna nella comunità ecclesiale odierna per riscoprire, oltre l’ovvietà o la rivendicazione fine a sé stessa, la ricchezza e la peculiarità del servizio femminile nella Chiesa.
In secondo luogo, è stato necessario ritornare alle fonti mettendoci in ascolto del dato biblico al fine di evidenziare alcune figure femminili quali testimoni di un ruolo non marginale nella comunità di appartenenza. Giuditta per l’Antico Testamento, Maria e il seguito femminile di Gesù per il Nuovo Testamento.
Giuditta è una ricca vedova che vive devotamente. Giunta a conoscenza di ciò che avevano fatto i capi d’Israele tentando Dio, cioè offrendo il popolo stesso a Nabucodonosor perché almeno risparmiasse loro la vita, ella li rimproverò aspramente. In questa situazione Giuditta non si sottrae alle proprie responsabilità né delega ad altri la soluzione dell’intricato e drammatico problema. Ella emerge quale donna di sapiente discernimento che sa leggere con saggezza il segno del tempo agendo di conseguenza con determinazione.
L’importanza di Maria, madre del Signore risiede prima di tutto nel fatto che ella richiama di continuo l’incarnazione di Dio. Il suo "sì" alla chiamata di divenire la madre del Signore è un’adesione libera alla volontà di Dio. In secondo luogo, Maria, della quale il testo biblico riferisce solo pochissime parole, si pone come colei che indica la strada per arrivare al Figlio senza sostituirsi a Lui.
Per quanto riguarda Gesù e il rapporto con le donne possiamo dire che in tutti i Vangeli spira un’aria di gratitudine e amorevole dedizione nei confronti delle donne.
In terzo luogo, si è collocata questa riflessione nel più ampio panorama del Concilio Ecumenico Vaticano II che ribadisce la vocazione battesimale quale fondamento di ogni vocazione alla sequela evangelica. Nello specifico, la costituzione dogmatica sulla Chiesa contemporanea Lumen gentium afferma che tutti i christifideles sono figli di Dio in forza del battesimo e che il loro compito primo è quello di annunciare e vivere il Vangelo là dove il Signore li chiama: nella parrocchia, nella propria famiglia, nel ministero ordinato, nel mondo.
In quarto luogo, sono state richiamate alcune figure femminili dell’epoca medievale, moderna e contemporanea sottolineando come esse, nonostante le difficoltà e i pregiudizi del loro tempo abbiano saputo giocare un ruolo decisivo nella Chiesa. Questo rimando a testimonianze di vissuti storici non intende rifugiarsi in una nostalgica narrazione del passato, bensì è volto a raccogliere la preziosa eredità che queste donne ci consegnano. Si tratta dunque di recuperare le motivazioni e i fondamenti che le hanno condotte a rispondere agli appelli e alle istanze del loro tempo, indipendentemente dai sospetti e dai pregiudizi culturali e religiosi che le avvolgevano. S. Caterina da Siena, S. Giovanna Francesca de Chantal e Annalena Tonelli si sono dimostrate donne autorevoli ma che con estrema libertà e amore hanno servito Dio e la Chiesa.
Infine, sono stati proposti alcuni spunti di riflessione e prospettive riguardo al tema dell'indagine. In sintesi si è affermato, in riferimento al ruolo della donna nella Chiesa, quanto sia necessario passare dalla rivendicazione alla vocazione. Sinodalità non è il luogo dove rivendicare dei ruoli di importanza, ma è una opportunità per precisare di nuovo e meglio, il senso di una vocazione al femminile nella Chiesa.