Come da tradizione, nella V domenica di Quaresima la parrocchia di San Michele Arcangelo ha festeggiato San Lazzaro. Il parroco don Marek Jaszczak ha celebrato una Santa Messa nella chiesa di San Michele, mentre al pomeriggio c’è stato un momento conviviale con torta fritta e salumi da asporto. <Chiediamo a San Lazzaro di aiutarci ad essere una comunità unita e oggi affidiamo a Gesù in particolar modo la parte della nostra parrocchia che rientra nel quartiere San Lazzaro – ha spiegato don Marek - . Purtroppo per motivi strutturali e a causa della pandemia non siamo più riusciti a celebrare la Messa nella chiesetta di San Lazzaro: speriamo di poterci riunire di nuovo lì in preghiera al più presto>.
Nell’omelia il parroco ha commentato il Vangelo di Giovanni (Gv, 8, 1 – 11), soffermandosi sul concetto di misericordia: “Misericordia significa guardare una persona e far prevalere il bene sul male. Gesù riconosce il peccato ma sa che non è questo che definisce una persona. Anche noi quindi dobbiamo guardare la persona che ci sta davanti nella sua interezza. Se vediamo solo i limiti degli altri, non vediamo i nostri perché abbiamo uno sguardo giudicante. E' per questo che Gesù dice ‘chi è senza peccato scagli la prima pietra’. Se guardiamo solo al peccato, se amiamo più l'apparenza che la persona, faremo sempre del male all’essere umano”.
Annarita Cacciamani
I fedeli della parrocchia di San Bartolomeo in Busseto hanno vissuto un'esperienza particolare: una "Via Crucis" in occasione del cammino sinodale.
Il cammino sinodale infatti invita a salire la via del Calvario facendo di essa il luogo dell'incontro e dell'ascolto di Gesù e dei fratelli, per essere pellegrini innamorati del Vangelo, aperti alle sorprese dello Spirito Santo, per imparare a portare la propria croce ma anche per aiutare gli altri a portare la loro.
In ogni tappa i partecipanti sono stati aiutati a cogliere alcuni aspetti del percorso sinodale, vissuto in tutte le diocesi d'Italia e del mondo.
L'incontro di Gesù con Maria sua madre, fattasi compagna di viaggio nel dolore, insegna l'attenzione e la compassione per chi ha bisogno di aiuto e di sostegno. L'esempio del Cireneo richiama l'urgenza di trovare tante persone disposte a sintonizzare il proprio ritmo con quello di altri appesantiti dal peso della croce, pronti ad aiutarli a rialzarsi, ad ascoltarli attentamente facendo spazio nel loro cuore. La Veronica educa a scorgere il volto di Cristo in ogni persona incontrata sulla propria strada. Le varie "cadute" di Gesù sotto la croce portano a riconoscere i bisogni interiori ed esteriori degli altri e a trasmettere speranza, incoraggiamento, resilienza. Non importa quante volte si cade ma piuttosto il coraggio di rialzarsi per arrivare fino alla vetta.
Il messaggio dato da Gesù alle donne di Gerusalemme fa riscoprire la preghiera, sorgente di umanità per guardare con positività e lungimiranza la storia, quella universale e quella particolare di ognuno, sempre bisognosa di compassione e di tenerezza. Gesù spogliato delle sue "vesti" toglie ogni mania di dominio sugli altri, ogni sovrastruttura dettata dall'egoismo, ogni paura verso l'altro considerato come un avversario e non un amico di viaggio. Solo una Chiesa libera da orpelli inutili e capace di essere luce delle genti può illuminare ogni persona e restituirgli l'originale dignità perduta a causa del peccato. Gesù sofferente prolunga il suo stare sulla croce nella vita e nella tragedia di tante persone, famiglie e nazioni tuttora crocifissi. Una Chiesa sinodale non si limita a predicare il Vangelo, ma lo mette in pratica, accompagna, condivide, di prende cura, anzi travalica anche la morte e la proietta nella dimensione di quella eternità beata che Gesù ci ha donato con l'offerta della propria vita. La deposizione di Gesù dalla croce stimola a farsi carico di quanti sono uccisi dall'indifferenza e dall'emarginazione, preparando con la sollecitudine premurosa verso gli altri il giardino nel quale può avvenire la risurrezione.
La deposizione del corpo di Gesù nel sepolcro stimola al silenzio orante, alla pazienza dell'amore, alla fiducia nell'opera di Dio in tutti, anche là dove sempre che tutto sia finito. Missione della Chiesa è guidare l'uomo frastornato, deluso, scettico al sepolcro di Cristo dove "morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello" e, come da un pozzo, fargli attingere l'acqua della speranza.
E' una Chiesa povera, mite, semplice, fiduciosa solo nella forza di Dio quella che esce dalla Via Crucis e che può ancora dire e dare qualcosa di vero, di bello e di buono all'umanità odierna.