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Martina Pacini

Fino al 16 gennaio è possibile visitare il presepe allestito all’interno della Cattedrale di Fidenza

Anche quest’anno è stato allestito il tradizionale presepe all’interno della Cattedrale di Fidenza che è stato benedetto dopo la celebrazione eucaristica della Vigilia di Natale. E il prossimo anno cadrà una ricorrenza importante: i 50 anni della realizzazione di questo autentico capolavoro d’arte e di ingegno curato nei minimi particolari con maestria e attenzione ai dettagli.
Vi invitiamo a visitare il presepe nei seguenti orari:
-Giorni feriali:dalle ore 8 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18.
- Sabato e festivi: dalle ore 8 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19.

Il messaggio della Presidenza della CEI in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2022-23

Cari studenti e cari genitori,
nelle prossime settimane si svolgeranno le iscrizioni on-line al primo anno dei percorsi scolastici che avete scelto. In quell’occasione, sarete chiamati a esprimere anche la vostra scelta se avvalervi o non avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica (IRC), una materia che, per sua natura, favorisce il dialogo e il confronto tra persone ed esperienze diverse.
Con molta chiarezza, infatti, le Indicazioni didattiche dell’IRC per tutti i gradi di scuola chiedono che gli alunni siano aiutati a “sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose” (Indicazioni per l’Infanzia), fino ad affermare che “l’IRC, nell’attuale contesto multiculturale, mediante la propria proposta, promuove tra gli studenti la partecipazione ad un dialogo autentico e costruttivo, educando all’esercizio della libertà in una prospettiva di giustizia e di pace” (Linee per i Licei).
Proprio considerando il contesto nazionale e mondiale di questi mesi, crediamo che il valore del dialogo sereno e autentico con tutti debba essere un traguardo importante da raggiungere insieme. Avvalersi, nel proprio percorso scolastico, di uno spazio formativo che faccia leva su questo aspetto è quanto mai prezioso e qualifica in senso educativo la stessa istituzione scolastica.
Ci piace, in proposito, ricordare alcune espressioni che Papa Francesco ha pronunciato in occasione dell’incontro sul Patto Educativo Globale lo scorso 5 ottobre 2021: «Da sempre le religioni hanno avuto uno stretto rapporto con l’educazione… [Essa] ci impegna a non usare mai il nome di Dio per giustificare la violenza e l’odio verso altre tradizioni religiose, a condannare ogni forma di fanatismo e di fondamentalismo e a difendere il diritto di ciascuno a scegliere e agire secondo la propria coscienza. Se nel passato, anche in nome della religione, si sono discriminate le minoranze etniche, culturali, politiche e di altro tipo, oggi noi vogliamo essere difensori dell’identità e dignità di ogni persona».
Queste parole di Papa Francesco ci paiono particolarmente significative anche per esortare ciascuno di voi a scegliere l’IRC: aderendo a questa proposta, manifestate il vostro desiderio di conoscenza e di dialogo con tutti, sviluppato a partire dai contenuti propri di questa disciplina scolastica.
Avvalersi delle opportunità offerte dall’Insegnamento della religione cattolica a scuola permette, inoltre, di incontrare degli insegnanti professionalmente qualificati e testimoni credibili di un impegno educativo autentico, pronti a cogliere gli interrogativi più sinceri di ogni alunno e studente e ad accompagnare ciascuno nel suo personale e autonomo percorso di crescita.
Ci auguriamo che possiate accogliere con generosità questa occasione di crescita, così da poter iniziare o continuare tra voi e con i vostri docenti un proficuo dialogo educativo.
 

La Presidenza della
Conferenza Episcopale Italiana

Gli appuntamenti di Natale con il Vescovo Ovidio

Venerdì 24 dicembre 2021

Alle ore 22 in Cattedrale presiede la s. Messa della Vigilia di Natale.

Sabato 25 dicembre 2021

Alle ore 11 presiede il Pontificale in Cattedrale.

Venerdì 31 dicembre 2021

Alle ore 17 in Cattedrale presiede il Te Deum in ringraziamento per l’anno trascorso.

Sabato 1 gennaio 2022

Alle ore 18 A Fidenza presiede la s. Messa presso la Parrocchia di San Michele Arc.

 

 

Parola di libertà. Il messaggio del vescovo Ovidio per il Natale del Signore 2021

Parola di libertà

Messaggio per il Natale del Signore 2021

La Parola di Dio è verità che genera libertà autentica. Ciò che costituisce il vertice della rivelazione cristiana, peraltro sconosciuto o comunque inconcepibile per ogni altro credo religioso, è rappresentato dall’evento dell’incarnazione. Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio, fa della storia dell’umanità il luogo nel quale la Parola eterna (Logos) del Padre prende volto e si fa conoscere a tutti nella prossimità della storia. Questo permette l’avvio di un cammino nel quale Gesù incontra ogni uomo e ogni donna nella sua quotidianità, nella complessità della sua esistenza, nella fatica e nelle prove che la vita porta con sé, ma anche nella speranza che ogni cuore coltiva nel proprio segreto, quale anelito alla verità e alla libertà.

Chiediamoci, però, da uomini e donne, credenti e no, praticanti e no del terzo millennio inoltrato: cosa significa oggi che nel Natale di Gesù, Dio si fa compagno di viaggio degli umani? Si tratta solo di una nostalgica evocazione di un evento che appartiene irreparabilmente al passato? Consiste solo nel bisogno di tagliare uno scampolo di tempo che è stato per rifugiarci e ridiventare ingenui? È solo un innocuo ricordo generatore di pensieri pii conditi di una religiosità ormai arcaica, di pochi sopravvissuti e senza parole? Queste sono le possibili derive religiose alle quali i credenti possono sottoporre il Natale del Signore rendendolo inoffensivo, retorico e anestetizzato. Quando si spengono i riflettori e le luci illusorie di un palcoscenico della religiosità civile ed effimera o del “fai da te”, tutto procede come se nulla fosse accaduto. Si può affermare ancora che questo è il Natale del Signore? Questa ipocrisia rituale ricorrente e puntuale nella data del calendario può essere ancora denominata evento dell’incarnazione della Parola di Dio nell’uomo Gesù di Nazareth? A questi interrogativi non ci possiamo sottrarre. Davanti a ciò è necessario svestire l’abito di una convenienza mondana, che non lascia traccia e operare un ritorno alla verità della parola dell’Evangelo, che sola può generare libertà non illusoria.

La parola evangelica ci rivela che nel suo Natale il Signore ci visita nella nostra storia di uomini e donne abitandola e dimorando in essa da ospite inatteso, ma non da giudice. Prendendo dimora in noi avviene come è accaduto nella vita di Zaccheo il pubblicano: “Scendi presto, oggi devo fermarmi a casa tua. Scese subito e lo accolse pieno di gioia” (Lc 19,5-6). Gesù solo conosce, infatti, i segreti più profondi della nostra esistenza e vi fa fiorire la pace.

Sono sempre gli evangeli a rivelarci che Dio viene a noi nel suo Figlio Gesù di Nazareth per condividere la pesantezza, la fatica e le contraddizioni del nostro quotidiano. Questo movimento di ingresso nella nostra umanità Gesù lo compie non scartandola, non indicandola come un luogo di male, di corruzione e di finitudine assoluta, ma trasformandola in dimora di pace, abitazione in cui è ospite la fraternità, la giustizia, la comunione con lui e tra di noi. Nel mistero del suo Natale, Gesù ci insegna che la complessità del nostro quotidiano non costituisce la parola ultima e definitiva sul senso del nostro cammino e della nostra vita. Così è avvenuto per Maria, la madre del Signore. Nell’evento della sua maternità divina ella è stata resa da Dio donna libera di rispondere alla sua parola con un ’amen che ha fatto fiorire il deserto di una umanità destinata alla dissoluzione di ogni cosa: “Eccomi, sono la schiava del Signore; avvenga di me come hai detto” (Lc 1,38).

La Parola di Dio, infine, ci rivela che nel mistero della sua visita il Padre, in Gesù di Nazareth, ci fa conoscere che possiamo non essere più prigionieri di noi stessi, dei determinismi dell’esistenza, dell’immagine che altri hanno costruito di noi e su di noi, delle illusioni che andiamo cercando in una fatica che ci rende sempre più deboli e incapaci di trovare risposte autentiche al perché vivere. La parola dell’Evangelo ci consegna una speranza più grande di libertà e di verità che ci incontra nella nostra storia personale e comunitaria, concedendoci di guardarla e di assumerla, così com’è, nella pace di un cuore riconciliato.

Natale del Signore per noi oggi significa accoglienza di una Parola che ci chiede di guardare la nostra realtà storica senza rimuoverla, senza subirla, senza negarla, ma assumendola nella pace perché è lì che il Signore viene, ci incontra, ci abbraccia, ci rialza e ci libera nella verità della sua misericordia. Per questo la Parola di Dio può annunciare con forza, senza essere smentita nella vita dei discepoli di ogni tempo: “È apparsa la grazia di Dio apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, in attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo” (Tt 2,11-13).

+ Ovidio Vezzoli

Vescovo

 

 

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