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Martina Pacini

Salsomaggiore: a S. Antonio la celebrazione eucaristica in ricordo di Ilaria Guerreschi

Martedì 6 aprile prossimo durante la celebrazione eucaristica delle ore 18 presso la parrocchia di S. Antonio a Salsomaggiore verrà ricordata Ilaria Guerreschi a un anno dall’improvvisa scomparsa.

Ilaria, donna di grande fede, ha dedicato la sua vita al prossimo e alla parrocchia: era catechista, membro del consiglio parrocchiale, ministro straordinario dell’eucarestia, lettrice durante le celebrazioni. Sempre generosa e disponibile, era presente ad ogni iniziativa promossa dalla parrocchia. Tutti la ricordano per il suo dolce sorriso e per la gioia che l’ha sempre contraddistinta. La scorsa estate alcuni amici e colleghi catechisti hanno allestito una piccola biblioteca in suo ricordo nei locali della canonica della parrocchia: questi libri che le sono appartenuti, e che custodiva con cura, sono ora a disposizione dei parrocchiani e di chiunque li voglia leggere. “Così è come se vivesse attraverso le annotazioni che ha fatto ad ognuno di questi testi” hanno detto gli amici. A un anno dalla scomparsa i parrocchiani e i catechisti desiderano ricordarla con la preghiera di S. Agostino: “Se mi ami non piangere”.

Se conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo in questi orizzonti senza fine e in questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti se mi ami! Sono ormai assorbito dall’incanto di Dio, dalle Sue espressioni di sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole e meschine al confronto! Mi è rimasto l’affetto per te, una tenerezza che non hai mai conosciuto! Ci siamo amati e conosciuti nel tempo: ma tutto era così fugace e limitato! Io vivo nella serena e gioiosa attesa del tuo arrivo tra noi: tu pensami così, nelle tue battaglie pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, e dove ci disseteremo insieme nel trasporto più puro e più intenso alla fonte inestinguibile della gioia e dell’amore. Non piangere più, se veramente mi ami!”.

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Pasqua in zona rossa - tutte le possibilità

PASQUA IN ZONA ROSSA (PER TUTTA ITALIA)
 
Nei giorni sabato 3, domenica 4, lunedì 5 aprile sono bloccati tutti gli spostamenti, anche quelli all'interno del proprio Comune di residenza. E' consentito spostarsi solo per motivi di lavoro, salute e necessità urgenti.
Tuttavia in questi giorni è possibile andare a trovare amici e parenti.
In che modo?
La possibilità può essere usata una sola volta al giorno nelle ore comprese tra le 5 del mattino e le 22 di sera).
Si possono spostare al massimo 2 persone (con i figli se sono minori di 14 anni) entro il confine regionale.
Nella casa di amici o parenti che si intende raggiungere non potranno esserci altre persone oltre al nucleo che abita lì e alle due persone (più eventuali minori di 14 anni) che hanno usato il jolly della deroga.

Al Teatro Regio di Torino un concerto di solidarietà a sostegno dei migranti sulla rotta balcanica

Caritas Italiana è presente da anni lungo tutta la rotta balcanica a fianco delle comunità locali attraverso progetti che assicurino servizi di accoglienza, sostegno psico-sociale, distribuzione di cibo e beni di prima necessità, cercando nel contempo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di cambiare le politiche di accoglienza locali e comunitarie. Giovedì 8 aprile alle ore 20 avrà luogo un concerto di solidarietà a cura del Teatro Regio di Torino a sostegno dei migranti della rotta balcanica e per la raccolta fondi a favore di Caritas Italiana, Croce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI, impegnate a fronteggiare la crisi umanitaria in Bosnia Erzegovina.

Il concerto sarà trasmesso gratuitamente in streaming in contemporanea sul sito del Teatro Regio e su quello dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina.

«Per il Teatro Regio la missione sociale è prioritaria, e verremmo meno al nostro compito di istituzione culturale se non continuassimo a rivolgere il nostro sguardo a chi soffre nel mondo, a chi vive situazioni di disagio e di fragilità. In questo momento, cosi buio per la nostra Nazione, non possiamo dimenticare le mille storie individuali che ci gridano di essere ricordate. Voglio dare nuovo impulso all'Impegno del Regio nelle iniziative di solidarietà ai più deboli» ha dichiarato Rosanna Purchia, Commissario straordinario del teatro Regio di Torino. “Dopo l’appello e gli aiuti inviati da Papa Francesco, il silenzio dei media calato su questa tragedia ci ha spinto a impegnarci, al fine di portare in primo piano il dramma in corso nei Balcani. Dramma esacerbato dalle estreme condizioni climatiche, dall'emergenza sanitaria, dalle condizioni difficilissime in cui vivono migliaia di persone bloccate lungo la rotta, nel campo di accoglienza di Lipa e fuori, e mitigato solo dalle iniziative di solidarietà messe in campo dalle associazioni umanitarie. Questa nostra proposta ha trovato immediato interesse nell'Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina, che segue da vicino l’evolvere della situazione dei migranti, e che è in stretto contatto con le principali organizzazioni umanitarie attive sul posto” ha concluso.


«Dall’Italia è stata registrata una straordinaria sensibilità: associazioni e privati cittadini si stanno mobilitando per contribuire a far fronte in modo coordinato ed efficace all’emergenza, condividiamo l’appello a dare contributi finanziari alle organizzazioni italiane che operano nei centri di accoglienza, e non beni materiali, per i quali sussistono problemi di disinfezione, stoccaggio e distribuzione» spiega l’Ambasciatore italiano in Bosnia Erzegovina Nicola Minasi, che prosegue: «attraverso contributi a organizzazioni come Caritas Italiana, Croce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI, sarà infatti possibile acquistare direttamente in loco il materiale necessario, evitando sprechi e fornendo così sostegno anche all’economia locale, già fragile e messa a dura prova dalla pandemia».


Il Direttore artistico del Regio Sebastian F. Schwarz ricorda molto bene il giorno del crollo del muro di Berlino, il 9 novembre 1989, quando la Germania Est aprì i suoi confini e consentì il libero passaggio nella parte Ovest: «Come me, 17 milioni di tedeschi dell’Est sono stati fortunati. Quella situazione di tensione fu risolta pacificamente, portando alla riunificazione della Germania: ma in qualsiasi altro momento avrebbe potuto andare molto diversamente, provocando 17 milioni di sfollati. Per una soluzione pacifica della drammatica realtà che si sta vivendo nei Balcani, nel cuore dell’Europa, c’è bisogno della generosità di tutti noi: un contributo anche piccolo può fare la differenza nella vita reale dei profughi in Bosnia, persone che noi, come società, vorremmo accogliere un giorno nel nostro teatro, per condividere le sublimi invenzioni che la creatività umana ha prodotto, alcune delle quali vi offriamo con questo concerto».

Ricordiamo che anche la Caritas diocesana di Fidenza aderisce alla raccolta fondi.

Tutte le info su www.caritasfidenza.it

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Futuri sposi: si è concluso il corso in preparazione al matrimonio nel Vicariato di Fidenza

Si è concluso domenica 21 marzo il corso per fidanzati in preparazione al matrimonio proposto alle coppie di futuri sposi delle parrocchie del Vicariato di Fidenza. Sede dei primi incontri, iniziati domenica 24 gennaio, è stata la sala multimediale della parrocchia di San Michele. Gli ultimi tre incontri si sono invece svolti sulla piattaforma Zoom a causa del peggiorare della situazione sanitaria.

Il corso è stato tenuto da don Marek Jaszczak, parroco di San Michele e direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia, e dai coniugi Chiara Riccardi e Fabrizio Ferri. Gli incontri sono stati nove, di cui uno è coinciso con la Veglia di preghiera per gli innamorati presieduta dal Vescovo Ovidio in Cattedrale in occasione di San Valentino. Al corso hanno partecipato 16 coppie, per la quasi totalità residenti a Fidenza. Coppie totalmente diverse tra loro, accolte con le loro peculiarità e le loro diversità dalla Chiesa di Fidenza, aperta, inclusiva ed accogliente verso tutti, credenti o meno.

C’erano, infatti, tante coppie già conviventi, coppie formate da un credente e un non credente, una coppia già sposata in Comune con una figlia ed anche una ragazza buddista, che ha evidenziato la scelta sua e del fidanzato cattolico di rispettare e approfondire le rispettive fedi.

Tanti gli argomenti toccati per aiutare i fidanzati presenti a capire il grande significato della scelta di sposarsi in chiesa, davanti a Dio. Si è parlato dell’Amore, dei rapporti con le famiglie di origine, del rapporto di coppia, dei figli, della sessualità (con il contributo di Camilla Marenzoni e Enrico Mattei ed altre due coppie della Consulta Diocesana per la Pastorale Familiare) e, ovviamente, anche dei documenti necessari e dello svolgimento della celebrazione.

Gli incontri non sono stati lezioni frontali, bensì momenti di confronto tra i fidanzati, il sacerdote e la coppia di sposi. Al termine di ogni incontro don Marek ha lasciato una domanda su cui riflettere e potersi confrontare durante la settimana per poi discuterne insieme.

Questo, a detta di tutti i partecipanti, è stato il grande valore del corso perché il confronto, anche nella diversità, arricchisce e rende più consapevoli e convinti della scelta di sposarsi.

Uno dei grandi temi di confronto, sotto la guida di don Marek, è stato cercare di capire cos’è l’Amore. E’ emerso che “l’Amore non è un sentimento. Sarebbe riduttivo definirlo così perché il sentimento passa. Non amiamo il marito o la moglie solo come sentimento ma dobbiamo scegliere di dire sì ogni mattina. L’Amore è la libera scelta di seguire il proprio destino, cioè la strada che ci indica Cristo che è unico e vero Amore”.

Annarita Cacciamani

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