“La S. Congregazione per le Chiese Orientali provvederà, a norma delle istruzioni da Noi impartite, ad assicurare che la Custodia di Terra Santa e la Gerarchia locale, nel rispetto delle loro competenze, possano continuare le loro Opere, consolidarle e svilupparle maggiormente, in piena armonia tra di loro ed in stretta cooperazione con gli altri Organismi che hanno speciali vincoli con la Terra Santa ed hanno a cuore le sorti di quella Chiesa locale.”
Il 2 aprile, come ogni anno, in tutte le parrocchie avrà luogo la raccolta delle offerte per la Colletta a favore della Terra Santa. In vista dell’evento il Custode, fr. Francesco Patton, ha inviato il messaggio che riportiamo qui di seguito.
"Nel corso di tutto il 2020 in terra Santa come nel resto del mondo siamo stati messi a dura prova dalla pandemia che ha paralizzato buona parte delle attività economiche, ha bloccato il movimento delle persone e quindi anche dei pellegrini, ha messo in sofferenza e in stato di indigenza la maggior parte delle famiglie, ha sprofondato molte persone nella solitudine e nell’isolamento. Nonostante o forse proprio a causa di questa situazione, come frati della Custodia di Terra Santa abbiamo cercato di intensificare il nostro impegno per vivere la nostra missione: quella che san Francesco ha voluto intraprendere nel 1217, di essere presenti come lievito di vangelo in un contesto a maggioranza di altra religione; e la missione che la Chiesa ci ha affidato, ufficialmente a partire dal 1342, di custodire i Luoghi Santi della nostra redenzione e la piccola comunità cristiana che qui ancora esiste e resiste, a dispetto delle avverse condizioni della storia e della globalizzazione dell’indifferenza. Non abbiamo chiuso i santuari, ma abbiamo cercato di valorizzarli intensificando in questi luoghi speciali della fede la nostra invocazione a nome dell’intera umanità e la nostra intercessione per l’umanità intera. Abbiamo cercato di rendere accessibili questi luoghi anche in modo virtuale, trasmettendo le varie celebrazioni durante l’anno, per mantenere vivo il legame con i fedeli e i pellegrini. Non abbiamo smesso di prenderci cura delle nostre parrocchie con i loro fedeli, siano essi locali di lingua araba, ebraica o greca, siano essi migranti lavoratori stranieri o rifugiati. Le celebrazioni, pur con molte restrizioni, sono continuate. I sacramenti hanno continuato a nutrire la vita dei nostri fedeli. È continuato l’impegno di catechesi. È continuata la cura degli ammalati, anche di quelli da Covid-19, ed è continuato l’accompagnamento dei moribondi per non abbandonarli a una morte priva di dignità umana e cristiana. È continuato l’impegno caritativo per venire incontro a popolazioni provate non solo dalla pandemia ma anche dai disastri della guerra e dalle leggi ciniche e crudeli dei mercati, dell’assenza di assistenza sociale, del dover ricorrere a mendicare per potersi curare, per soddisfare i bisogni di tutti i giorni o per mandare a scuola i propri figli. Non abbiamo chiuso le scuole e abbiamo continuato a prenderci cura dell’educazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani. Tutto questo ovviamente ha un costo e gran parte di questo costo viene attualmente coperto dalla Colletta del Venerdì Santo e dalla generosità dei fedeli di tutto il mondo. Il 2020 anche per noi è stato un anno in cui le uscite necessarie a portare avanti la nostra missione sono rimaste consistenti, mentre le entrate sono state minime, perché proprio la Colletta per la Terra Santa in molte parti del mondo non si è celebrata. Quest’anno, perciò, più ancora che negli anni passati noi frati della Custodia di Terra Santa ci facciamo mendicanti e ci appelliamo alla generosità del vostro cuore. Come ci ricorda papa Francesco nella sua ultima enciclica riflettendo sulla parabola del Buon Samaritano: “Oggi, e sempre di più, ci sono persone ferite. L’inclusione o l’esclusione di chi soffre lungo la strada definisce tutti i progetti economici, politici, sociali e religiosi. Ogni giorno ci troviamo davanti alla scelta di essere buoni samaritani oppure viandanti indifferenti che passano a distanza” (Fratelli Tutti, 69). E poco dopo la costatazione si fa domanda: “E’ l’ora della verità. Ci chineremo per toccare e curare le ferite degli altri? Ci chineremo per caricarci sulle spalle gli uni gli altri?” (Fratelli Tutti, 70). Aiutateci secondo le vostre possibilità, aiutateci secondo la generosità del vostro cuore, aiutateci ad aiutare".