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Martina Pacini

A Fidenza è nata una nuova Associazione

Nei giorni scorsi a Fidenza è nata una nuova associazione: si chiama "Fidenza Fare Comunità". I fondatori si sono presentati così:
"Per noi Fidenza è prima di tutto una comunità di donne e uomini. Vorremmo che fidentine e fidentini fossero ogni giorno di più coinvolti nelle scelte per la città. Vorremmo costruire insieme una città solidale, curata, bella e sicura.
Fare questa comunità, vuol dire scendere in strada a incontrare le persone, dialogare con esse, aprirsi alle loro idee. Siamo persone provenienti da esperienze diverse: dalle parrocchie, dall’associazionismo, dall’impegno per la legalità, dal volontariato, dal terzo settore, dal sindacato e dalle associazioni di categoria. Alcuni di noi hanno vissuto e stanno vivendo esperienze politiche e amministrative, altri si affacciano per la prima volta all’impegno politico.
In questi anni abbiamo visto crescere Fidenza in un percorso di buona amministrazione e di coesione sociale. Ci siamo riconosciuti in molte delle scelte fatte e basate su progettualità che danno la visione di una Fidenza proiettata nel futuro e non semplicemente piegata sull’ordinaria amministrazione".

A Fidenza apre il nuovo Punto Ambiente e Tarip

Un punto di riferimento dedicato ai cittadini per tutte le informazioni relative al servizio rifiuti, alla nuova TARIP e alle politiche ambientali dell’Amministrazione
A partire da Giovedì 6 aprile in Piazza Repubblica 22 a Fidenza aprirà il nuovo Punto Ambiente e Tarip, promosso dall’Amministrazione Comunale e dalla San Donnino Multiservizi, la società pubblica che si occupa di svolgere il servizio di raccolta rifiuti nel territorio fidentino.
Il Punto Ambiente e TARIP sarà aperto ai cittadini il dal lunedì al sabato - chiuso il mercoledì - e fornirà informazioni in merito alle politiche ambientali del comune e, specialmente nel primo periodo, fungerà da punto di riferimento informativo nel passaggio alla TARIP.
Dal mese di luglio a Fidenza si passerà dalla TARI alla TARIP, il tributo puntuale che consentirà agli utenti di rapportare la tariffa del servizio alla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati.

Orari di apertura

Lunedì 9.00 - 14.00
Martedì 15.00 - 17.30
Mercoledì chiuso
Giovedì 15.00 - 20.00
Venerdì 9.00 - 14.00
Sabato 8.30 – 12.00
 
“Abbiamo voluto creare un punto di riferimento congiunto, tra San Donnino Multiservizi e Comune - ha affermato il sindaco Andrea Massari - nel quale sarà possibile trovare risposte alle domande più attuali, dalla TARIP alla consegna e sostituzione dei contenitori. Uno spazio in posizione strategica, con giorni e orari di apertura tali da venire incontro alle esigenze di flessibilità dei cittadini”.
“Uno spazio aperto alla cittadinanza - ha aggiunto l’Assessore all’ambiente Franco Amigoni - che rappresenta una delle tante innovazioni apportate per portare in primo piano la gestione delle esigenze ambientali e la loro accessibilità da parte dei cittadini”
“Un punto di arrivo importante, il risultato di uno sforzo congiunto - ha concluso Uliana Ferrarini, Presidente della San Donnino Multiservizi - nel quale abbiamo creduto molto, come crediamo alla costante necessità di dialogo con i cittadini per continuare a migliorare la qualità dei servizi sul territorio”.

"Niente è più come prima": il messaggio del Vescovo Ovidio per la Pasqua

«Niente è più come prima!». Questa affermazione compare da tempo sulle labbra di molti nascondendo dietro di sé una forma di rassegnazione e, al contempo, di nostalgia davanti all’ineluttabilità degli avvenimenti a livello nazionale e mondiale che ci sovrastano e nei confronti dei quali sperimentiamo tutta la nostra inadeguatezza e impossibilità a cambiarne l’orientamento. Da un lato, dunque, l’espressione «Niente è più come prima!» è giustificata dal corso degli eventi che interpellano la vita di ciascuno e i cui nomi sono molteplici: la congiuntura economica e sociale, le promesse elettorali puntualmente smentite, la presenza di conflitti bellici che nella loro complessità si profilano senza soluzione a breve termine, gli strascichi della pandemia nella quotidianità della vita delle persone, una aggressività verbale e fisica mai conosciuta prima, un inaspettato e meschino stato di conflittualità dentro e fuori la comunità ecclesiale. In questa prospettiva il «Niente è più come prima!» registra un dato di fatto davanti al quale non ci si può sottrarre né avviare un processo di rimozione come se nulla fosse accaduto; ciò si tramuterebbe solo in un grave atto di irresponsabilità, come del resto è stato ampiamente dimostrato dal patetico slogan «Andrà tutto bene!». D’altro canto, dichiarare che «Niente è più come prima!» può presentarsi come una opportunità a partire dalla quale è possibile ricominciare imparando con sapienza ciò che la storia di questo tempo ci ha insegnato. Se è vero che la storia è maestra di vita c’è solo da sperare che essa abbia a trovare alunni umili, obbedienti e aperti alla fatica del pensiero, rifuggendo da ogni omologazione di un linguaggio ovvio, logoro e scontato, incapace di lasciare una traccia.

È a questo punto che si innesta in modo pertinente e singolare l’annuncio evangelico e cristiano dell’evento della morte e risurrezione di Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio, che per la sua potenza ha sconfitto ogni forma di morte, ha fatto rifiorire il deserto dell’umanità affranta infondendo speranza nuova e ha inaugurato il trionfo della vita definitiva. L’apostolo Paolo, in tal senso, scrivendo alla comunità discepola dell’evangelo, che è in Colossi, lo ha ribadito in modo illuminante ed efficace: «Se, dunque, siete risorti con Cristo cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra» (Col 3,1-2). L’ammonimento dell’apostolo non si presenta come un invito a fuggire dalle responsabilità che la storia ci affida, bensì a prospettare un orizzonte nuovo dal quale ripartire e discernere l’umano che ci appartiene. L’evento della morte e della risurrezione del Signore ha cambiato il volto della storia dell’umanità e veramente «Niente è più come prima!». Il cammino dei credenti e non è stato coinvolto in un mutamento radicale rivelatore di senso, che conduce a discernere il segno del tempo con lo sguardo di Dio misericordioso e compassionevole, fedele alle promesse della sua Parola.

Indirizzandosi alla comunità cristiana che è in Corinto già attorno al 52 d.C., Paolo ha cristallizzato la prima formulazione del “credo” storico evangelico in questa espressione: «Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici» (1Cor 15,3-5). L’affermazione del nucleo fondamentale della fede cristiana porta Paolo a concludere che «se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio» (1Cor 15,14-15). Pertanto, «Niente è più come prima!» diventa una dichiarazione evangelica che rinvigorisce la speranza cristiana; essa è profezia di un cammino rinnovato di vita; è appello a riprendere la via evangelica al fine di lasciarsi incontrare da Gesù il crocifisso e risorto dai morti, nelle Scritture spiegate e nel pane spezzato, nella Parola e nell’Eucaristia, fondamenta e ragioni ultime della missione evangelizzatrice della Chiesa nel mondo.

«Niente è più come prima!» non diventa lo slogan di una speranza illusoria e inconsistente, ma appello a ripartire dal Signore al quale appartengono le nostre vite, affinché l’umanità non smarrisca l’unico necessario che le riconsegna il senso autentico del vivere e del lottare perché la vita sia il sigillo prezioso impresso sul volto di una umanità rinnovata nell’amore. «Niente è più come prima!», alla luce dell’evento della risurrezione di Gesù di Nazareth non significa voltare pagina disattendendo la lezione del passato. Al contrario, l’affermazione si presenta come atto di assunzione di responsabilità per tutti, senza delega alcuna, affinché ogni agire concorra all’edificazione dell’unico corpo vivente del Signore, che è la sua Chiesa; essa è luogo di fraternità universale, esperienza di comunione priva di pregiudizi culturali, etnici e religiosi, tavola di dialogo e di ricerca della verità e della bellezza della vita in Cristo, nostra Pasqua di risurrezione.

+ Ovidio Vezzoli

Vescovo di Fidenza

Settimana Santa: le celebrazioni in Cattedrale

Di seguito le celebrazioni presiedute in Cattedrale dal Vescovo Ovidio:

Giovedì Santo

Alle ore 8 nella Cripta della Cattedrale presiede l’Ufficio delle Letture e delle Lodi

Alle ore 10 presiede la s. Messa Crismale

Alle ore 20.30 presiede la s. Messa in Coena Domini

Venerdì Santo

Alle ore 8 nella Cripta della Cattedrale presiede l’Ufficio delle Letture e le Lodi

Alle ore 18 presiede la Liturgia della Passione del Signore

Alle ore 20.30 presiede la via Crucis cittadina con partenza e arrivo presso la parrocchia di S. Francesco d’Assisi a Fidenza

Sabato Santo

Alle ore 8 nella Cripta della Cattedrale presiede l’Ufficio delle Letture e le Lodi

Alle ore 21 presiede la Veglia Pasquale

Pasqua di Resurrezione

Alle ore 11 presiede la s. Messa

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