Kazakhstan - Il Vescovo Dell'Oro in preghiera e digiuno per la pace: “Siamo tutti figli di Dio”
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Pubblichiamo la riflessione del vescovo di Karaganda, mons Adelio Dell'oro, cui anche la nostra Diocesi è legata da rapporto di fede, amicizia e gemellaggio. L'articolo è stato pubblicato in data 2 marzo 2022 dall'Agenzia Fides, organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927.
“Di fronte a ciò che sta accadendo in Ucraina credo che l’impegno di ognuno di noi debba essere quello di offrire al prossimo una prospettiva che non sia politica. Qui a Karaganda abbiamo 130 nazionalità diverse: se ognuno di noi desse un giudizio a sostegno della nazionalità a cui appartiene, si dividerebbe con l’altro. Come cristiani, dobbiamo capire cosa ci unisce: non certo la nazionalità, perché siamo diversi, ma ci unisce Gesù Cristo presente tra noi. Certamente esistono divisioni e diversità ma, se partiamo da queste, non riusciremo più a guardarci negli occhi”. È il messaggio rilasciato all’Agenzia Fides da Mons. Adelio Dell’Oro, Vescovo di Karaganda, alla luce degli eventi bellici in corso in questi giorni tra Ucraina e Russia.
Anche la diocesi di Karaganda ha accolto l’invito di Papa Francesco a vivere una speciale giornata di digiuno e preghiera per la pace, il 2 marzo, in occasione del mercoledì delle Ceneri: “Ho scritto personalmente a tutti i parroci e le suore della zona – riferisce il Vescovo - perché, anche se siamo geograficamente distanti, viste le enormi dimensioni della nostra diocesi, quest’oggi possiamo sentirci uniti nella preghiera e nel digiuno. Durante la celebrazione della Messa delle Ceneri riportiamo il pensiero che il Papa ha espresso domenica alla fine dell’Angelus. Inoltre, da quando è iniziata la guerra, tutte le sere alle 20 recitiamo online il Rosario nel segno e nella domanda di pace e giustizia”.
E aggiunge: “Il contributo che possiamo dare è pregare per la nostra conversione, nella consapevolezza che non è una rivoluzione o una guerra a generare un mondo nuovo, ma il cambiamento di ciascuno di noi: se una persona si guarda attorno e vede gli altri come fratelli e sorelle, anche se in piccolo, comincia a dar vita a un mondo diverso”.
“Come ho detto ai genitori di un gruppo di adolescenti disabili che seguiamo in parrocchia, tra i quali vi erano due mamme musulmane, siamo tutti figli di Dio e che quando ci guardiamo dobbiamo dirci: anche tu sei un figlio di Dio come me”, conclude mons. Dell’Oro.
In Kazakhstan si contano 4 diocesi cattoliche, per un totale di 70 parrocchie. I sacerdoti presenti nella nazione sono 91, tra i quali 61 diocesani e 30 religiosi. I cattolici rappresentano una piccola minoranza: secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero degli Esteri kazako, degli oltre 17 milioni di abitanti del Paese, circa il 26% è costituito da cristiani, e l’1% di questi è di fede cattolica.
In foto: il Vescovo Ovidio e mons. Adelio nel 2019 in occasione del pellegrinaggio diocesano in Kazakhstan.