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Martina Pacini

Gli appuntamenti della Settimana Santa

Appuntamenti di Pasqua 2025

Giovedì 17aprile (Giovedì Santo)

Ore 8 In Cripta della Cattedrale di Fidenza il vescovo presiede l’Ufficio di Lettura e le Lodi

Ore 10 In Cattedrale  a Fidenza il vescovo presiede la s. Messa Crismale

Ore 20.30 In Cattedrale a Fidenza il vescovo presiede la s. Messa in Coena Domini (con lavanda dei piedi)

 

Venerdì 18 aprile (Venerdì Santo)

Ore 8 In Cripta della Cattedrale di Fidenza il vescovo presiede l’Ufficio di Lettura e le Lodi

Ore 18 In Cattedrale il vescovo presiede la Liturgia della Passione del Signore

Ore 20.30 il vescovo presiede la via Crucis cittadina con partenza e arrivo presso la parrocchia di S. Francesco d’Assisi a Fidenza

 

Sabato 19 aprile (Sabato Santo)

Ore 8 Nella Cripta della Cattedrale il vescovo presiede l’Ufficio di Lettura e Lodi

Ore 21.00 In Cattedrale il vescovo presiede la solenne Veglia Pasquale con la celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana per una catecumena

 

Domenica 20 aprile (S. Pasqua)

Ore 11 In Cattedrale il vescovo presiede il Pontificale della Pasqua di risurrezione del Signore

La Colletta del Venerdì Santo

La “Colletta per la Terra Santa”, conosciuta anche come “Collecta pro Locis Sanctis”, nasce dalla volontà dei papi di mantenere forte il legame tra tutti i Cristiani del mondo e i Luoghi Santi. La Colletta, che tradizionalmente viene raccolta nella giornata del Venerdì Santo, è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi. Le offerte raccolte dalle parrocchie e dai Vescovi vengono trasmesse dai Commissari di Terra Santa alla Custodia di Terra Santa che verranno usate per il mantenimento dei Luoghi e per i cristiani di Terra Santa, le pietre vive di Terra Santa. La Custodia attraverso la Colletta può sostenere e portare avanti l’importante missione a cui è chiamata: custodire i Luoghi Santi, le pietre della Memoria, e sostenere la presenza Cristiana, le pietre vive di Terra Santa, attraverso tante attività di solidarietà.

I territori che beneficiano sotto diverse forme di un sostegno proveniente dalla Colletta sono i seguenti: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.

La Colletta Pro Terra Santa è una delle raccolte obbligatorie (insieme all’Obolo di San Pietro del 29 giugno e alla Giornata missionaria mondiale) che viene svolta il Venerdì Santo (o nella data che l’ordinario del luogo ritiene più opportuna) in favore delle opere e delle necessità della Terra Santa. Nell’esortazione apostolica di Paolo VI del 25 marzo 1974, “sulle accresciute necessità della Chiesa in Terra Santa”, vengono precisate le modalità della Colletta.

Come è nata la Colletta

Lungo i secoli passati, i Papi non hanno solo rinnovato la loro fiducia nei francescani, riconfermandoli nel ruolo di legittimi custodi dei Luoghi Santi (a loro affidati dalla Sede Apostolica nel 1342), ma li hanno anche sostenuti in ogni aspetto della loro vita, a livello religioso come pure economico, sociale e politico. Sarebbe sufficiente ricordare l’autorizzazione a praticare la medicina nell’ospizio del Monte Sion in favore dei malati e dei bisognosi e, nei secoli successivi, i privilegi, le indulgenze, la difesa dei loro diritti. Oltre un centinaio di Bolle papali si riferiscono alla Terra Santa, come pure un eguale numero di decreti e lettere della Congregazione per la Propagazione della fede, che aiuta i figli di san Francesco nella loro missione in Terra Santa.

Un aspetto essenziale di questo continuo sostegno è stato, ed è ancora, la Colletta per la Terra Santa, conosciuta anche come “Collecta pro Locis Sanctis”. Fu Paolo VI che, attraverso la sua esortazione apostolica Nobis in animo datata 25 marzo 1974, diede una spinta decisiva in favore della Terra Santa. Il Papa, in linea con i suoi predecessori, lodò il lavoro dei francescani e insistette sul bisogno di maggior cooperazione da parte del mondo cristiano, dal momento che, soprattutto a partire dall’inizio del XIX secolo, i francescani avevano aumentato le loro attività «sociali, caritative, culturali e di beneficenza» in Terra Santa e i cristiani locali sono sprovvisti di mezzi. Paolo VI, dopo aver messo in rilievo che nella storia «i Frati Minori si sono rivolti direttamente sia ai grandi come agli umili per raccogliere aiuti, ed i religiosi destinati a quest’opera hanno ricevuto il titolo ufficiale di Procuratori o Commissari di Terra Santa», ha ricordato che nei tempi attuali i bisogni sono aumentati e perciò i Papi si sono incaricati della Colletta “pro Terra Sancta”.

Paolo VI ha rinnovato le regole date dai suoi predecessori e nell’esortazione apostolica ha disposto le norme di questa raccolta. Nei decenni passati, la Congregazione per le Chiese Orientali è stata in modo speciale interessata, da parte della Santa Sede, a dimostrare le necessità della Terra Santa e le regole date da Paolo VI, incluse quelle che si riferiscono ai Commissariati. Negli ultimi anni, l’80 per cento delle collette ricevute dai francescani sono state destinate a opere pastorali e sociali e solo il 20 per cento ai santuari. È importante ricordare che la Custodia riceve solo il 65 per cento delle offerte, mentre il restante 35 per cento è destinato ad altre istituzioni che operano in Terra Santa. Le attività del Patriarcato Latino, per mandato della Santa Sede, sono sostenute dai Cavalieri del Santo Sepolcro e da altre istituzioni.

Visita il sito: https://www.collettavenerdisanto.it/

 

La nuova campagna 8xmille alla Chiesa cattolica

Una firma che si traduce in accoglienza, solidarietà e speranza. Torna on air dal 13 aprile la nuova campagna di comunicazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica, con l’obiettivo di mostrare il valore di questa scelta che ognuno può fare e il suo impatto nelle vite di tanti. É il racconto di una Chiesa in uscita che risponde alle nuove povertà e ai bisogni sempre più complessi di fasce di popolazione diverse.

“Firmare per la Chiesa cattolica – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – significa essere parte di un enorme circuito di solidarietà attraverso il quale è possibile portare aiuto a migliaia di persone, sia in Italia che nei Paesi più poveri del mondo. La Chiesa è accogliente e aperta a tutti, non solo i credenti, e non lascia indietro nessuno: malati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. in una sorta di welfare parallelo che offre però non solo sostegno materiale ma anche relazionale operando in sinergia con altre realtà del territorio per costruire reti di supporto integrate ed efficaci. Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato ci sarebbe un vuoto enorme”.


Nel 2024 sono stati assegnati oltre 275 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 45 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 389 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 246 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici.


L’edizione 2025 della campagna CEI si concentra su otto storie di speranza e rinascita, evidenziando il legame tra le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”, e la vita di tutti i giorni. “L’obiettivo – aggiunge Monzio Compagnoni – è quello di far apprezzare il valore di un gesto semplice come la firma, collegandolo ai momenti quotidiani della vita. Gli spot si concentrano sul concetto di ‘sentirsi bene’ prendendosi cura degli altri grazie a un’opzione nella dichiarazione dei redditi, che si traduce in migliaia di progetti. Chi firma diventa protagonista di un cambiamento e autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole che deve essere rinnovata ogni anno”.
Ideata dall’agenzia VML, con la regia di Edoardo Lugari e le foto di Francesco Zizola, e casa di produzione Casta Diva/Masi Film, la campagna si sviluppa su tv, web, stampa, affissione, radio, display e video strategy. 

Nel sito www.8xmille.it sono disponibili i filmati di approfondimento sulle singole opere, al centro della campagna, mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille, a livello nazionale e diocesano.

Papa Francesco: il saluto dal Gemelli e il ritorno a Santa Marta

Papa Francesco si è affacciato da un balconcino del Policlinico Gemelli, dove è stato ricoverato per 38 giorni a causa di una polmonite bilaterale. In sedia a rotelle, si è avvicinato alla finestra aperta, ha salutato la folla con gesti delle mani e con il dito alzato in segno di “ok”.

“Grazie a tutti”, le sue brevi parole: “Vedo questa signora con i fiori gialli, è brava!”. Ad attendere l’affaccio del Papa, che si è mostrato per la prima volta ai fedeli dal ricovero, centinaia di persone che lo hanno salutato con un lungo applauso e il suo nome scandito a gran voce, insieme a “Viva il Papa”. Moltissimi i giornalisti, soprattutto televisivi, presenti per raccontare l’evento. Presente anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Subito dopo il suo breve saluto e la benedizione, il Santo Padre è salito a bordo della Fiat Cinquecento, con i naselli per l’ossigeno, per dirigersi verso Casa Santa Marta, dove – secondo le prescrizioni dei medici – dovrà rispettare due mesi di convalescenza, senza poter incontrare gruppi di persone o assumersi grossi impegni. Si tratta, dunque, di dimissioni protette. La polmonite bilaterale, motivo del ricovero, sembra infatti essere risolta, ma rimangono altre infezioni polimicrobiche. Prima di far rientro a Casa Santa Marta, il Papa è andato nella basilica di Santa Maria Maggiore, come è solito fare anche prima e dopo ogni viaggio apostolico, e ha consegnato al card. Makrickas dei fiori da porre davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani, da lui molto venerata.

“In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati”, si legge nel testo dell’Angelus preparato da Papa Francesco per questa terza domenica di Quaresima, e diffuso prima dell’affaccio dal balcone in forma scritta, come è avvenuto nelle altre cinque domeniche del ricovero. “Questa pazienza fiduciosa, ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose”, osserva Francesco. Poi il riferimento alla tragica attualità: “mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti”.

“Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo”, l’appello: ”Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale”. “Sono lieto invece che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano concordato il testo definitivo dell’Accordo di pace”, scrive inoltre il Papa: “Auspico che esso sia firmato quanto prima e possa così contribuire a stabilire una pace duratura nel Caucaso meridionale”. Non manca l’omaggio ai fedeli: “Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch’io prego per voi”.

“E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”, l’altro appello di Francesco: “La Vergine Maria ci custodisca e continui ad accompagnarci nel cammino verso la Pasqua”.

Prima di affacciarsi dal balcone per un saluto e per impartire la benedizione, Papa Francesco ha salutato brevemente il personale e i vertici dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli. Lo ha comunicato la Sala Stampa della Santa Sede, che ha reso noto nel dettaglio le persone salutate dal Santo Padre: il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, professoressa Elena Beccalli; il presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, dottor Daniele Franco; inoltre il Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, professor Antonio Gasbarrini; il vicepresidente della Fondazione Policlinico Gemelli, dottor Giuseppe Fioroni; il direttore generale della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS, professor Marco Elefanti, l’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, mons. Claudio Giuliodori, e il prof. Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche del Policlinico e responsabile dell’equipe medica del Gemelli; il direttore sanitario della Fondazione Policlinico Gemelli, dottor Andrea Cambieri.

 

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

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