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Martina Pacini

Avvento 2023: "Quanto resta della notte?"

Pubblichiamo il messaggio del vescovo di Fidenza, mons. Ovidio Vezzoli, in occasione del tempo di Avvento 2023.

Il testo biblico di Is 21,11 riflette un’attualità sorprendente, che cerchiamo di delineare in alcuni tratti. La domanda è posta alla sentinella di Israele che vigila sulla sicurezza di quanti abitano entro i suoi confini. L’oggi della parola profetica, in particolare, è riferito alla situazione storica del cammino ecclesiale nello stile sinodale delle nostre comunità. Nondimeno il riferimento va ai vissuti urbani nelle città e nei paesi in questo tempo segnato dalla fragilità, dalla rassegnazione e dalla vulnerabilità che tutti interpella a causa di molteplici conflitti che insanguinano l’umanità. I molteplici richiami di Papa Francesco alla necessità inderogabile di un discernimento evangelico nell’epoca di cambiamenti in cui viviamo, ne sono una eloquente testimonianza. A questa necessità non si possono frapporre deleghe a pensare né deroghe in attesa di tempi più favorevoli per elaborare soluzioni. In realtà, è necessario individuare cammini che impegnano in un processo di conoscenza della realtà, di riflessione e di interpretazione intelligente al fine di giungere a scelte umane e sapienziali.

Di quale notte si tratta? Nella Scrittura la notte è carica di molteplici significati e, molto spesso, è correlata all’esperienza del silenzio. Si pensi alla notte come tempo propizio nel quale Dio parla entrando in comunicazione con le sue creature o intrattenendosi con il profeta o chiamando il suo servo a svolgere una missione. È la notte delle domande di Abramo (cfr. Gen 15,1-7); la notte di Giacobbe al guado di Yabboq nella lotta con l’angelo del Signore (cfr. Gen 32,23-33); la notte di Mosè nel passaggio di Israele dalla schiavitù alla libertà (cfr. Es 12-15); la notte della chiamata del giovane Samuele nel tempio di Silo sotto la guida dell’anziano Eli (cfr. 1Sam 3,1-10); la notte di Gabaon in cui Salomone chiede al Signore il dono di un cuore capace di ascolto (cfr. 1Re 3,4-15); la notte di Elia nella sua desolazione mortale nel deserto prima dell’incontro con Dio all’Horeb (cfr. 1Re 19,1-15); la notte del profeta Zaccaria nella quale intravvede il giorno unico del Signore (cfr. Zc 1,8) nel quale vi sarà solo luce; la notte di Daniele al quale è dato di interpretare il segno del tempo manifestato nelle visioni apocalittiche (cfr. Dn 2,1-31; 7,2-13).

La notte, nella Scrittura, è anche metafora del silenzio di Dio (cfr. Mi 3,5-8) che tace perché è il tempo della tenebra, del ritorno al caos primordiale,  metafora dell’ingiustizia che il profeta deve denunciare smascherando l’ipocrisia dei ricchi latifondisti e degli stolti arroganti. Anche il profeta Amos vede nella notte l’annuncio di un castigo inevitabile per l’idolatria e l’oppressione del povero e del debole (cfr. Am 8,9-10). La notte, soprattutto nei Salmi, rimanda al buio interiore dell’orante che si percepisce abbandonato e tradito da Dio, come nel Sal 88, in cui il tema della tenebra domina il lamento del salmista. Il Nuovo Testamento, nondimeno, documenta il tema della notte nell’esperienza di Gesù e dei discepoli. È la notte in cui Gesù si ritira a pregare; è la notte dell’affanno dei discepoli sulla barca in balìa delle onde sul lago di Gennèsaret (cfr. Mc 6,54-53); è la notte di una pesca fallita sul lago (cfr. Lc 5,1-11); è la notte in cui Gesù annuncia l’abbandono dei discepoli (cfr. Mt 26,30-35); è la notte del colloquio con rabbi Nicodemo (cfr. Gv 3,1-10); è la notte del tradimento di Giuda quando lascia il cenacolo ed esce verso la tenebra (cfr. Gv 13,30); è la notte di chi opera nel buio perché le sue azioni non vengano alla luce (cfr. Gv 1,5; 8,12; 12,46). Il tema della luce-notte-tenebre è caro alla letteratura paolina quando l’apostolo invita i credenti a prendere coscienza che essi non sono più «della notte, né delle tenebre» (cfr. 1Ts 5,5), ma devono camminare come figli della luce (cfr. Rm 13,12).

Nell’oggi della Chiesa e dell’umanità di quale notte si tratta? Anzitutto, è notte della persona, imprigionata in una solitudine maledetta che la intristisce nel suo egoismo e nel suo disorientamento. È la notte della ricerca del successo effimero fine a se stesso, costi quel che costi. È la notte dell’inseguimento di una efficienza che non intende conoscere né limiti né ostacoli di alcuna natura, calpestando la dignità dell’altro e la propria pur di raggiungere un perverso risultato. In secondo luogo, vi è la notte caratterizzata dalla ricerca della dominante del potere tecnocratico, scientifico ed economico come se fosse la soluzione ultima della complessità presente. Papa Francesco denuncia questa dimensione della notte che tutto riduce all’esclusivo criterio di valutazione scientifica ed economica. Davanti a questa sfida del mondo attuale, che costituisce una svolta storica, la Chiesa non può tacere; essa deve affermare un netto no a un’economia «dell’esclusione e della inequità» che uccide «perché senza compassione dinanzi al grido di dolore degli altri» (Evangelii gaudium 53-54); altresì la Chiesa deve ribadire il suo «no alla nuova idolatria del denaro», che è la negazione del primato della persona umana, riducendola «ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo» (EG 55). Nella stessa linea la comunità dei credenti è chiamata a dichiarare il suo «no a un denaro che governa invece di servire» (EG 57), misconoscendo ogni etica e Dio stesso. Un no va sottolineato anche nei confronti «dell’inequità che genera violenza» (EG 59), disparità sociale, inganno nei confronti di quanti chiedono maggiore sicurezza illudendoli, giustificando l’uso delle armi e della repressione violenta come unico argine per domare e risolvere i conflitti che calpestano la dignità degli umani (EG 60). In terzo luogo, è la notte della ricerca di una mondanità umana e spirituale (EG 93-97), che non conosce l’autenticità dell’amore, ma è espressione del dominio sull’altro, annullando la sua differenza, interpretata come un ostacolo al proprio emergere e dominare. È anche la notte della comunità. In una solitudine che ciascuno regala a se stesso, il senso “dell’essere-con-l’altro” va perduto, è ritenuto un ostacolo al proprio ego. In tal senso si assiste a un emergere sconsiderato di sovranismi, di accentuazioni populistiche e demagogiche, che inoculano la paura e la minaccia dell’altro individuato come la sintesi di tutti i mali e di tutte le responsabilità. Infine, si tratta della notte della fedeltà, della responsabilità circa la parola data e della verità cercata insieme senza stancarsi. Al posto della fedeltà si è sostituito il tutto con la pragmatica delle convenienze in funzione di un interesse semplicemente individuale, non della comunità.

Quanto resta della notte? La domanda permane aperta e chiede di confrontarsi con la sapienza della parola di Dio affinché le scelte intraprese conducano a scorgere nella speranza l’alba di un nuovo giorno.

«Rabbi Pinchas pose ai suoi discepoli una domanda: “Quando finisce la notte e inizia il giorno?”. “È quando c’è abbastanza luce per distinguere un cane da una pecora”, suggerì uno di loro. “È quando possiamo distinguere un gelso da un fico”, argomentò un altro. Rispose Rabbi Pinchas: “È nel momento esatto in cui possiamo riconoscere nel volto di qualsiasi essere umano il nostro fratello. Finché non riusciamo a farlo, è ancora notte”».  

+ Ovidio Vezzoli

vescovo di Fidenza

Domenica 10 dicembre lo speciale “Pace in terra - Dall’Italia e dal mondo con Corallo Tv”

Fervono i preparativi per lo speciale televisivo delle emittenti che aderiscono al circuito cattolico del Corallo, dedicato alla pace e in vista del Natale prossimo.

Domenica 10 dicembre, dalle ore 15 alle 18, le emittenti tv aprono una finestra sull’Italia e sul mondo per raccontare storie di guerra e di pace, attraverso interviste e testimonianze, iniziative e progetti.

Uno speciale intitolato “Pace in terra - Dall’Italia e dal mondo con Corallo Tv”, in diretta dallo studio principale allestito nella Sala della Pace del Sacro Convento di Assisi, con collegamenti e servizi da varie altre città italiane e anche da Terra Santa, Ucraina e Africa.

Tra gli ospiti della maratona televisiva, ci saranno il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, card. Pierbattista Pizzaballa, in collegamento dalla Terra Santa mentre, il Vicario della Custodia francescana, Padre Ibrahim Faltas sarà presente in studio; il missionario comboniano padre Renato “Kizito” Sesana, in diretta da Nairobi in Kenya; altre storie come quella di padre Pierluigi Maccalli, il missionario rapito in Niger nel 2018 e rilasciato due anni dopo; la realtà di Rondine Cittadella della Pace che, sulle colline aretine, ospita giovani provenienti da paesi in guerra fra loro; l’appello alla pace di mons. Giovanni Ricchiuti, arcivescovo di Altamura e da poco riconfermato come presidente di Pax Christi Italia; tante altre testimonianze e storie dall’Italia e dal mondo intero, come anche curiosità e musica.

Uno speciale che seguirà in diretta la Marcia della pace e della fraternità, convocata dalla Fondazione PerugiAssisi, in concomitanza della Giornata internazionale dei Diritti umani, in occasione del 75esimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani (era il 10 dicembre 1948). Le telecamere seguiranno il corteo che partirà da Santa Maria degli Angeli alle ore 14.30 per arrivare intorno alle ore 16.50 in piazza San Francesco.

Durante la lunga maratona televisiva verrà promossa una raccolta fondi a favore dell’Istituto Pontificio EFFETA’ PAOLO VI di Betlemme, scuola che insegna ai bambini audiolesi a parlare.  

 

 “PACE IN TERRA - Dall’Italia e dal mondo con Corallo Tv” è un programma condotto dal direttore de La Voce, Daniele Morini, insieme alla giornalista di Telepace Trento, Silvia Piasentini.

La diretta verrà trasmessa in tutt’Italia dalle seguenti emittenti TV:

Emittente

Numero telecomando          LCN

COPERTURA

Teledehon

19

Regione: BASILICATA

Teledehon

110

Regione: CAMPANIA

TeleClubItalia

77

Regione: CAMPANIA

Tele Diocesi Salerno

87

Regione: CAMPANIA

Telesperanza Tv

98

BENEVENTO

Teledehon

86

Regione:  CALABRIA

Icaro Rimini Tv

18

Regione: EMILIA ROMAGNA

Telepace

75

ROMA, RIETI, FROSINONE

Teleradio Pace

12

Regione: LIGURIA

Tele Liguria Sud

15

Regione: LIGURIA

Telenova 

18

Regione: LOMBARDIA

EmmeTv

89

MACERATA

Video Novara

19

Regione: PIEMONTE

Teledehon

19

Regione:  PUGLIA

Teleregione Live

88

Regione: SARDEGNA

Telemistretta

90

Regione: SICILIA

TSD

85

Regione: TOSCANA

Firenze TV

80

FIRENZE PRATO PISTOIA

TVP

75

Regione: TOSCANA

TVL

14

Regione: TOSCANA

Telepace Trento

12

Regione: TRENTINO ALTO ADIGE

Telebellunodolomiti

75

Regione: VENETO

Telepace

76

Regione: VENETO

Sarà, inoltre, possibile seguirla sull’emittente radiofonica UMBRIA RADIO.

Rinnovata la collaborazione tra RAI e CEI per la trasmissione della s. Messa in tv


Rinnovata la collaborazione che identifica il servizio pubblico
e fa parte della sua storia 

Nel pomeriggio di ieri, 6 dicembre, il Presidente e il Segretario Generale della CEI, Card. Matteo Zuppi e Mons. Giuseppe Baturi, e l’Amministratore Delegato della RAI, Dott. Roberto Sergio, hanno siglato il rinnovo della Convenzione per la realizzazione e la trasmissione della Santa Messa, del programma “A Sua immagine – Le Ragioni della Speranza” e di altri speciali su eventi particolari della Chiesa.

“Siamo felici di continuare questa collaborazione a vantaggio delle tante persone anziane, ammalate o carcerate che, sebbene impossibilitate a recarsi fisicamente in Chiesa, vengono messe in condizione, attraverso questo servizio che nel 2024 compie 70 anni, di partecipare alla Celebrazione Eucaristica domenicale. L’accordo con la RAI, inoltre, permette di raccontare le storie positive che testimoniano il bello della nostra comunità ecclesiale e civile, aiutandoci a riflettere e a porre attenzione agli ultimi”, sottolinea il Presidente della CEI che rimarca come questo consenta anche “di far risuonare le parole e gli appelli di Papa Francesco, dando spazio e voce a numerose realtà che spesso rimangono nell’ombra e rischiano di essere dimenticate”.

“Credo fortemente nel valore di questa collaborazione – prosegue l’Amministratore Delegato RAI – perché identifica il Servizio Pubblico ed è parte della sua stessa storia. Il rito domenicale della Messa è una tradizione che continua a essere ‘servizio’ per il pubblico, mentre trasmissioni come ‘A Sua immagine’ e gli altri Speciali RAI sulla vita della Chiesa - affidati a RAI Cultura, diretta da Silvia Calandrelli - sono appuntamenti molto seguiti anche per la capacità di trasmettere messaggi e valori davvero universali e, spesso, sono l’occasione per amplificare la voce di Papa Francesco, che continua a interpellare ciascuno di noi in quanto uomini e donne, prima ancora che credenti”.

La Convenzione, che ha durata quinquennale, permetterà di rafforzare il rapporto tra CEI e RAI anche in occasione del prossimo Giubileo.

Salsomaggiore: conferimento del Lettorato al seminarista Fabrizio

Domenica 3 dicembre a Salsomaggiore Terme presso la parrocchia di s. Antonio il Vescovo di Fidenza, mons. Ovidio Vezzoli, presiederà la s. Messa delle ore 10.30 con il conferimento del ministero del Lettorato al seminarista Fabrizio Di Michele, che in quella parrocchia sta svolgendo servizio pastorale nei fine settimana.

Fabrizio ha chiesto l’ammissione agli Ordini Sacri lo scorso 10 giugno durante una solenne celebrazione nella Cattedrale di Fidenza.

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