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Martina Pacini

Busseto, in Collegiata proseguono i lavori destinati a esaltare la bellezza della chiesa

Da qualche settimana i bussetani e i turisti che passano nella centralissima piazza Verdi ed entrano nella chiesa Collegiata per una visita, per un momento di preghiera o per partecipare alle celebrazioni eucaristiche noteranno un ponteggio situato sulla fiancata di destra e in una piccola parte della facciata. Sono infatti iniziati gli interventi di restauro che interesseranno le pareti esterne dell’edificio sacro. Da tempo l’intonaco dei muri si presentava molto degradato in vari punti e si era quindi reso necessario un intervento volto a integrare le due parti, quella già esistente e quella nuova, in vista poi di un tinteggio finale. Il bonus facciate ha facilitato l’intervento, che è stato coordinato dall’architetto Cristian Prati, funzionario di zona della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza.

Il restauro dell’oratorio della Santissima Trinità, dove il 4 maggio 1836 Giuseppe Verdi sposò Margherita Barezzi, non poteva che favorire l’estensione dei lavori sulla attigua parete della chiesa parrocchiale. Da poco, infatti, si sono conclusi i lavori nella cella campanaria, con il recupero di una campana fessurata, il rifacimento della linea elettrica e la messa in opera delle reti antivolatili. I fedeli hanno notato e ammirato il valore artistico di questo restauro conservativo, che offrirà un’immagine ancora più bella della chiesa e della zona centrale del paese.

Tutte le offerte raccolte durante il periodo natalizio sono state destinate proprio a questo progetto. Grande riconoscenza è stata riservata dal parroco ai benefattori e ai tecnici progettisti: l’ingegner Maurizio Ghizzoni e gli architetti Giovanni e Simona Rossi. Molti interventi restano ancora da fare, soprattutto presso l’oratorio parrocchiale, nell’ex-cinema Pellico e nella sede della Caritas parrocchiale.

Cogolonchio, in corso i restauri della chiesa dedicata a S. Giorgio Martire

Sono in corso i restauri alla chiesetta di Cogolonchio dedicata a San Giorgio Martire. Nell’enciclopedia diocesana fidentina a cura di Dario Soresina si legge: “Se l’edificio è modesto, incantevole ne è la posizione nel punto più elevato della Costa Cogolonchio. Il panorama che si offre alla vista dal poggetto è tra i più vari: verdi vallate, i castelli di Tabiano e di Bargone e la pianura padana disseminata di campanili che localizzano città e paesi. L’antica chiesa era sperduta tra i boschi e l’attuale fu costruita per iniziativa del rettore Genesio Fontana utilizzando parte dei materiali dell’altra, abbattuta perchè fatiscente per vetustà. Il Fogaroli informa nella sua cronistoria che l’opera potè essere riutilizzata grazie alla generosità di un parrocchiano, certo Bernardino Arzaghi, il quale fece fronte con mezzi propri all’intera spesa. Eretta in soli cinque mesi, la chiesa fu inaugurata il 15 dicembre 1625 e, per la circostanza, benedetta sallo stesso parroco Fontana”.

L’attuale edificio sacro da tempo mostrava segni evidenti di instabilità; si è reso quindi necessario un intervento di restauro.

A partire da circa una quindicina di anni ha avuto luogo un importante intervento di rifacimento del tetto e della canonica antistante la chiesa, oltre a un’opera di tinteggiatura esterna.

Più recentemente i lavori di restauro sono potuti proseguire grazie al prezioso contributo dei fondi dell’8xmille che la Cei ogni anno destina alle Diocesi e grazie al contributo di generosi benefattori e parrocchiani.

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L’interno della Chiesa di San Giorgio in Cogolonchio è infatti oggetto di ulteriori lavori di restauro a partire dall’anno 2017. I principali interventi realizzati consistono nella posa in opera di tiranti in ferro per migliorare il comportamento statico dell’edificio; nella sistemazione dell’ intonaco nella parte inferiore dove era completamente ammalorato; nella pulizia del soffitto e nel tinteggio impregnante dell’orditura lignea; nel descialbo con successivo restauro della parte alta dell’aula per mettere in luce un fascione decorato. Un analogo trattamento è stato eseguito nella cappella dedicata alla Madonna Addolorata, che ha così permesso di riportare alla luce dipinti che erano in parte nascosti. E’ stata poi posizionata una nuova pavimentazione in cotto nel presbiterio e nell’adiacente cappella laterale. Infine è stato ultimato il tinteggio di tutta la superficie muraria interna e la chiesa è stata dotata di un nuovo impianto d’illuminazione.

Sono attualmente in corso d’opera il restauro dell’altare pre-conciliare, per il quale si è in contatto con la Soprintendenza per definire le modalità d’intervento. Di pregio è il bellissimo paliotto raffigurante San Giorgio Martire presente sull’altare.

 

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La fine dei lavori è prevista in primavera, con l’augurio di poter celebrare la s. Messa il 23 aprile, giorno in cui la Chiesa fa memoria di San Giorgio, il cui nome di origine greca significa “agricoltore”. Nato in Cappadocia verso il 280 da una famiglia cristiana, si arruola nell’esercito di Diocleziano. Quando, nel 303, l’imperatore emana l’editto di persecuzione contro i cristiani, Giorgio dona tutti i suoi beni ai poveri e, davanti allo stesso Diocleziano, strappa il documento e professa la sua fede in Cristo. Per questo subisce terribili torture e alla fine viene decapitato. Sul luogo della sepoltura a Lidda, un tempo capitale della Palestina (ora città israeliana nei pressi di Tel Aviv) venne eretta poco dopo una basilica i cui resti sono ancora visibili. Tra i documenti più antichi che attestano l’esistenza di san Giorgio, un’epigrafe greca del 368 rinvenuta ad Eraclea di Betania in cui si parla della “casa o chiesa dei santi e trionfanti martiri Giorgio e compagni”. San Giorgio è considerato il patrono dei cavalieri, dei soldati, degli scout, degli schermitori, degli arcieri; inoltre è invocato contro la peste e la lebbra, e contro i serpenti velenosi.

Un ringraziamento a quanti hanno reso possibile questi lavori alla chiesa, con il proprio sostegno e con il proprio impegno, è giunto dal parroco don Marek Jaszczak, che ha seguito passo dopo passo e con la più grande attenzione tutte le fasi relative al restauro.

Martina Pacini

La Gran Madre di Dio celebra tre secoli di storia: al via un concorso di arte e creatività aperto a tutti

In occasione dell’anno giubilare della chiesa dedicata alla Gran Madre di Dio situata nella parrocchia di San Michele Arcangelo in Fidenza, tante sono le iniziative che animeranno la comunità nei prossimi mesi.
Dopo il giubileo dei fidanzati dello scorso 12 febbraio, durante il quale i futuri sposi hanno ottenuto l’indulgenza plenaria condividendo insieme un momento di preghiera, è stata la volta, domenica 13 febbraio, del giubileo degli ammalati con il conferimento del sacramento dell’Unzione degli Infermi.
Inoltre è stato da poco organizzato dalla comunità un concorso di arte e creatività aperto a tutti sul tema “I 300 volti della nostra chiesa”.
Coloro che intendono aderire all’iniziativa possono consegnare le opere d’arte entro il prossimo 30 aprile; la premiazione avrà luogo il 5 giugno e tutte le opere pervenute saranno esposte in una mostra che sarà allestita all’interno dell’edificio sacro.

Busseto, i ragazzi con la Caritas in aiuto alle persone povere e bisognose

Il gruppo dei Cresimandi della parrocchia di San Bartolomeo ha accolto con gioia l'invito di Papa Francesco ad andare incontro agli altri e a camminare insieme per essere segno credibile e credente di una Chiesa prossima e solidale con tutti.
Grazie alla collaborazione e alla disponibilità delle volontarie della Caritas parrocchiale, i ragazzi stanno vivendo un'esperienza di servizio e di aiuto concreto verso chi, nella comunità, si trova a vivere una situazione di difficoltà e di bisogno.
A piccoli gruppi saranno coinvolti nelle varie attività e avranno la possibilità di essere testimoni dei bisogni e del disagio di chi è meno fortunato di loro, ma anche del tempo, dell'amore e della dedizione gratuitamente donati da tanti volontari della comunità cittadina.
 
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