Sono arrivati da tutta la provincia per essere accanto al padre di Surafel, il ragazzo di 17 anni scomparso da più di un mese. La comunità etiope non è tra le più numerose del territorio, ma certamente è molto solidale.
In piazza Garibaldi, sabato scorso, si sono ritrovati in tanti per testimoniare tutta l'apprensione che c'è sulla sorte del giovane scomparso. Ciascuno teneva tra le mani una foto sorridente di Surafel che, il 23 giugno scorso, ha lasciato casa per recarsi alla chiesa ortodossa di Parma di cui è diacono. Ma in chiesa, dovera era atteso, non è mai arrivato. Da allora Surafel non ha dato più notizie di sé. Poche persino le segnalazioni anche dopo l'approdo del suo caso alla trasmissione di Rai 3 “Chi l'ha visto?”. C'è chi dice di averlo riconosciuto, proprio il 23 giugno, tra le persone sulla banchina della stazione ferroviaria di Milano Rogoredo.
Tadeyos Mulugeta, padre di Surafel: “Siamo preoccupati ma attendiamo con fiducia. Ringrazio i miei connazionali che sono qui a mantenere alta l'attenzione sulla scomparsa di mio figlio e ringrazio l'amministrazione comunale di Fidenza per il sostegno”.
Il sindaco di Fidenza Davide Malvisi è stato accanto al padre di Surafel, fin dai primi giorni della scomparsa.
“Con grande semplicità e tanta autentica partecipazione la comunità etiope si è ritrovata a Fidenza per essere accanto alla famiglia di Surafel, che certamente non sta vivendo settimane serene – ha detto Malvisi -. Come genitore ammiro la compostezza e la fiducia che la famiglia in frangenti difficili come questo ha saputo dimostrare. Come amministratore credo che sia giusto essere qui oggi per testimoniare la vicinanza della comunità fidentina e per lanciare un altro appello. Innanzitutto a chi può avere informazioni: segnalate ai carabinieri, che stanno seguendo il caso con la massima attenzione, qualunque notizia che possa portare a Surafel. E poi un appello a lui, a Surafel, se mai potesse venire a conoscenza della nostra iniziativa di oggi. Lo invito a tornare a casa perché la sua famiglia è davvero preoccupata e non vede l'ora che ritorni”.