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Martina Pacini

8xmille: i lavori di restauro della chiesa di San Pietro in Vincoli a Borghetto

I fondi dell’8xmille sono importanti anche per le opere di culto e pastorali nella nostra Diocesi. Senza questi fondi non sarebbero possibili i restauri a oggetti antichi, manifatture, dipinti ed edifici sacri, patrimonio artistico e culturale di grande valore storico. In questo articolo parleremo dei lavori di restauro, ancora in corso ma in dirittura d’arrivo, alla chiesa di San Pietro in Vincoli a Borghetto di Noceto insieme all’architetto Angela Desideri, direttore dei lavori, e al parroco don Francesco Villa.

Lo scorso aprile è stato aperto al pubblico il cantiere di restauro della chiesa di San Pietro in Vincoli a Borghetto di Noceto in occasione degli scavi archeologici da poco conclusi. La chiesa oggi è interessata da un secondo stralcio di lavori di restauro, consolidamento e adeguamento impiantistico realizzati con il contributo 8xmille della Cei e con i fondi della parrocchia. Gli interventi previsti riguardano lavori di restauro e consolidamento del campanile, rifacimento dell’impianto termico e illuminotecnico, rifacimento degli intonaci interni e tinteggi, realizzazione di vespaio, nuove pavimentazioni interne ed esterne e restauro di arredi lignei. Questi interventi sono autorizzati dalla Soprintendenza ed eseguiti sotto la sua sorveglianza.

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(In foto: gli architetti incaricati dei lavori con il parroco don Francesco Villa)

La visita dello scavo archeologico, fortemente voluta dal parroco don Francesco Villa, si è tenuta sotto la guida del direttore dei lavori Arch. Angela Desideri, dell’impresa esecutrice Cagozzi Giampaolo & C. SNC di Rivotti Maurizio e della ditta ARCHEO.KUN Srl. E’ stata un’occasione nata dalla necessità di condividere con la comunità un frammento di storia della chiesa di Borghetto fino ad ora mai visto.
In occasione dei lavori di restauro della Chiesa, infatti, è stata eseguita un’indagine archeologica diretta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza e condotta dagli archeologi della ditta ARCHEO.KUN Srl, che ha permesso di riportare alla luce almeno due fasi più antiche di vita dell’edificio sacro. Sono stati asportati i piani pavimentali e messe in luce le strutture funerarie, distribuite sia all’interno che all’esterno della chiesa, testimonianze materiali dell’antico legame tra il sacro edificio e la comunità. I lavori sono iniziati a novembre del 2023 e si concluderanno questa estate.
La chiesa di San Pietro in Vincoli a Borghetto presenta una pianta ad aula, a navata unica, con cappelle laterali e abside allungata curvilinea. Il periodo di fondazione è incerto: una piccola cappella fu edificata in epoca medievale, probabilmente entro il XII sec. dai frati cistercensi. La conformazione attuale della chiesa risale al prolungamento della navata del XVIII sec. e all’estensione dell’abside nel XX sec. Il corpo della sagrestia, annesso alla chiesa, dalla cartografia raccolta, risulta databile al XIX sec.

“É ormai dal 2019 che la chiesa di Borghetto non è più utilizzabile per il culto. In quell’anno infatti sono state avviate le indagini per la ristrutturazione e per la messa in sicurezza della nostra chiesa parrocchiale” ha sottolineato il parroco don Francesco Villa.
“Da 5 anni non è più stato possibile celebrare alcuna funzione religiosa. Non si può nascondere che la chiusura della chiesa abbia creato notevoli disagi e sacrifici. La popolazione ha però risposto con autentica disponibilità e comprensione. Alcuni sacramenti sono stati celebrati nelle vicine frazioni di Pieve Cusignano e Santa Margherita, mentre le cresime nel periodo della pandemia sono state celebrate in Cattedrale. Grazie alla disponibilità del circolo di Borghetto abbiamo iniziato a celebrare la messa domenicale e le messe feriali nel salone polivalente”.

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(In foto: il vescovo Ovidio Vezzoli in visita al cantiere dei lavori)

I disagi si sono trasformati in occasioni per compiere passi di crescita oltre che di collaborazione e aiuto reciproco. “A Borghetto la comunità risulta essere davvero unita soprattutto nei momenti di difficoltà e di prova. Speriamo di poter presto tornare a celebrare nella nostra chiesa. Desidero esprimere un sentito ringraziamento al nostro Vescovo Ovidio per aver sempre seguito e accompagnato la nostra comunità e anche al mio predecessore don Luca Romani per aver sapientemente avviato i lavori di restauro. Un sincero grazie a tutti coloro che stanno lavorando con competenza e professionalità perché al più presto la nostra chiesa possa tornare ad essere luogo di incontro con il Signore e con i fratelli” ha concluso.

Martina Pacini

Mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ospite in Collegiata a Busseto

L’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, sarà in Collegiata a Busseto il prossimo 24 agosto in occasione della festa di San Bartolomeo apostolo, patrono della città. Il presule è stato invitato dalla parrocchia per il legame con Giuseppe Verdi, che unisce Busseto a Milano, dove riposano le spoglie del grande Maestro. Lo scorso anno infatti la parrocchia era andata in visita alla Casa degli Artisti a Milano per omaggiare Giuseppe Verdi. Monsignor Delpini era già venuto a Busseto durante l’episcopato di monsignor Carlo Mazza per tenere una conferenza al clero diocesano presso il convento di Santa Maria degli Angeli.

Per festeggiare il patrono è in programma anche un concerto verdiano con le preghiere alla Vergine, con coro e soprano. Anche il coro parrocchiale sta imparando lo “Stabat Mater” di Rheinberger. Queste iniziative rientrano nelle proposte per l’anno giubilare che la parrocchia sta celebrando per i cinquecento anni della Santa Croce dei fratelli Jacopo Filippo e Damiano Da Gonzate.

 

Lunedì 10 giugno al cinema Odeon la pellicola “Il delitto Matteotti”

Lunedì 10 giugno alle ore 21 presso il cinema Odeon di Salsomaggiore Terme verrà proiettato il film di Florestano Vancini “Il delitto Matteotti”, interpretato da Franco Nero, Mario Adorf, Vittorio De Sica, Gastone Moschin, Umberto Orsini e Riccardo Cucciolla. Si vuole in questo modo rendere omaggio all’uomo che in Parlamento, subito dopo le elezioni del 1924, osò sfidare il regime fascista appena salito al potere accusandolo di brogli e di intimidazioni, e pagò con la vita il suo grande coraggio. Nel denunciare grazie a una rigorosa documentazione storica le violenze dello squadrismo, il film dall’altra parte non nasconde le responsabilità di un’opposizione debole, incerta e divisa. Ingresso libero.

Il tappeto artistico a Vidalenzo

Nel cuore dell’Italia, dove la storia si intreccia con la devozione, i monaci benedettini ‘Custodi del Divino Amore’ e i parrocchiani di Vidalenzo hanno realizzato non solo un tappeto, ma una narrazione visiva della loro fede.

Quest’anno, nella sua quarta edizione, il tappeto artistico si trasforma in un viaggio attraverso i momenti più significativi della Chiesa, celebrando il tema annuale con una dedizione che trascende l’arte. La chiamata di Pietro, un momento di svolta nella storia cristiana, è raffigurata con una maestria che invita alla riflessione. I fiori e i semi si intrecciano per formare l’immagine di un uomo che abbandona la sua rete per seguire una chiamata più grande, un gesto di fede pura che ancora oggi risuona nei cuori dei fedeli. Proseguendo nel percorso, il tappeto rivela la scena dell’Ultima Cena, dove Gesù spezza il pane, prefigurando il sacrificio imminente. Ogni dettaglio è curato con reverenza, ogni fiore è una preghiera, e il pane spezzato diventa un simbolo universale di comunione e condivisione.

Al centro di questo capolavoro, troneggia San Cristoforo martire, a cui è dedicata la chiesa parrocchiale, il gigante buono che, secondo la leggenda, portò Gesù in spalla attraverso un fiume impetuoso. La sua figura è un promemoria della forza e del coraggio necessari per portare la luce del Cristo nel mondo, un messaggio che i parrocchiani di Vidalenzo hanno voluto esaltare con ogni fiore del loro tappeto.

Infine, il tappeto si conclude con un’immagine potente: il mondo sostenuto dalla croce, simbolo della Chiesa universale. È un promemoria che, nonostante le sfide e le tribolazioni, la fede ha il potere di unire e sostenere le comunità attraverso i tempi. Quest’opera d’arte, creata con passione e dedizione, è un invito a contemplare la bellezza della fede che si manifesta in forme tangibili. È un tributo alla tradizione, un ponte tra passato e presente, e un messaggio di speranza per il futuro. I monaci benedettini e i parrocchiani di Vidalenzo desiderano regalare ai visitatori non solo un tappeto, ma una testimonianza della loro fede inestinguibile.

E’ possibile visitare il tappeto dal 2 giugno al 18 giugno dalle ore 8,30 alle ore 19. Novità di quest’anno: un tappeto artistico è stato allestito anche nell’oratorio di Santa Franca.

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