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Martina Pacini

Elezioni europee e amministrative 2024: un documento a cura della Consulta Diocesana per la Pastorale Sociale e il Lavoro

DOCUMENTO IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI EUROPEE E AMMINISTRATIVE 2024

Le imminenti elezioni europee rappresentano un momento importante per la vita dei cittadini dell’Unione (27 Paesi e 450 milioni di abitanti). La Consulta Diocesana per la Pastorale Sociale e il Lavoro della Diocesi di Fidenza intende con questo documento portare alla riflessione dei candidati e dei cittadini alcune questioni che considera rilevanti, senza la pretesa di essere esaustiva.

LA NECESSITA’ DI RICONOSCERSI IN IDEALI COMUNI

L’Europa è chiamata ad assumere nei prossimi 5 anni decisioni fondamentali per la vita dei propri cittadini e davanti a sfide così importanti assistiamo a discussioni che fanno pensare che siano svaniti gli ideali della fondazione. Sembra che il progetto europeo dei padri fondatori (tra cui molti cattolici: Schuman, Adenauer e De Gasperi) nato 70 anni fa dalle ceneri delle due guerre mondiali, di una Europa unita nelle diversità, democratica, libera e rispettosa dei diritti dei propri cittadini sia messo in discussione da un pericoloso rigurgito di nazionalismi che nulla hanno a che vedere con la pur importante coscienza delle proprie radici. Ogni popolo ha le sue radici e la propria storia, e proprio così, mettendo insieme le differenze, si può costruire il futuro e affrontare le sfide che abbiamo di fronte, riscoprendo quegli ideali che sono a fondamento dell’Unione stessa.

PRIMA DI TUTTO LA PACE

Nessuno avrebbe immaginato di rivedere la guerra all’interno dell’Europa, arrivata inaspettata e quasi sotto silenzio, una guerra tradizionale con bombe e cannoni, ma fatta anche di strategie comunicative e di uso delle nuove tecnologie. Popolazioni che soffrono senza capire fino in fondo perchè. Dopo oltre due anni è il momento di cercare vie per la Pace. L’Europa prenda l’iniziativa per negoziati di pace: una pace giusta che preservi i confini europei. La Pace è un esercizio difficile, ma indispensabile. Ci sentiamo inermi e scoraggiati, quasi impotenti, ed in balia dei mercanti di armi, ma ci sembrano impotenti anche i leader europei, che in questa fase sanno assicurare solo il sostegno militare. Può l’Europa giocare un ruolo importante nella trattativa di Pace? Come ci ricorda costantemente Papa Francesco (unica voce che si innalza per invocare la pace) la guerra è una sconfitta per tutti. E’ necessario fare di tutto per riportare la Pace coinvolgendo non solo Russa ed Ucraina ma anche tutti quei Paesi che possono dare un contributo significativo affinchè tacciano le armi. Solo il dialogo e l’ascolto reciproco possono dare frutti. Certo le questioni da dirimere sono spinose, non siamo degli ingenui: non ci si può dimenticare che c’è un aggressore e un aggredito, che esiste un problema di integrità dei confini di uno stato e di un popolo, che esiste un problema di confini europei, ma queste questioni non devono ostacolare il dialogo. Stiamo assistendo forse ancora increduli anche alla guerra in Palestina che non può lasciare indifferente l’Europa: la tragedia di contrapposizione di due popoli sembra non finire, portando inoltre una instabilità pericolosa in tutta la regione. E’ ormai chiaro a tutti che un nuovo ordine mondiale si sta affacciando, che le organizzazioni internazionali hanno bisogno di essere riformate, prima di tutto l’ONU: che ruolo vuole giocare l’Europa in questo scenario? L’Europa che proprio forte della sua storia può dimostrare che è possibile costruire percorsi pacifici di sviluppo comuni.

L’ACCOGLIENZA DELLE PERSONE MIGRANTI

L’accoglienza delle persone migranti è un tema mondiale dalle mille sfaccettature che non può essere risolto in solitudine, né con la forza, né appaltando ad altri soluzioni troppo facili. Le persone che emigrano sono una risorsa per il Paese di arrivo se trovano un sistema di accoglienza che dia sicurezza e responsabilità; diventano risorse anche per i Paesi di provenienza se i loro progetti migratori hanno successo. E’ inaccettabile continuare a pensare che l’unico modo siano i respingimenti e i rimpatri facendo così del Mar Mediterraneo un cimitero a cielo aperto e dimenticando completamente anche la rotta balcanica dove tante persone trovano la morte. Occorre una strategia europea e mondiale costruita anche con i Paesi di provenienza che restituisca umanità e dignità a chi decide con tanta sofferenza di abbandonare le proprie radici e i propri affetti e non considerarli nemici.

Molte altre sfide attendono l’Europa le citiamo qui solo per titoli: la transizione green verso una Europa sostenibile; la salvaguardia e la promozione della vita in ogni sua fase; la sfida dell’ Intelligenza Artificiale che ha già visto una prima decisione importante; una difesa europea che possa essere anche strumento di pace; le politiche a favore delle giovani generazioni, che necessitano di strumenti e opportunità culturali nuove e sfidanti; il sostegno e la valorizzazione della risorsa famiglia; la necessità di costruire alleanze e reti sovranazionali; risposte sistemiche capaci di fare leva sull’azione e l’apporto di molti.

UNA CLASSE DIRIGENTE ALL’ALTEZZA DEL LAVORO DA INTRAPRENDERE

Tutte le questioni citate e molte altre che si potrebbero citare necessitano una classe politica adeguata, coraggiosa e con uno sguardo prospettico e profetico. Questo significa formazione continua e non tatticismo, serietà e non pressapochismo, collaborazione se pur nelle differenze e non scontro senza rispetto, moralità e umiltà, ascolto e perseveranza. Solo con queste caratteristiche la classe politica può sperare di riavvicinare i cittadini all’esercizio del voto, grande incognita anche in questa tornata elettorale.

 

LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Nella nostra Diocesi questa tornata elettorale significa anche il rinnovo di alcune amministrazioni comunali.

La Consulta per la Pastorale Sociale e il Lavoro riflettendo sulla scadenza elettorale amministrativa intende proporre alcune riflessioni da portare all’attenzione dei candidati e dei cittadini.

AL CENTRO LA PERSONA E I SUOI LEGAMI

Amministrare un Comune è l’esercizio della politica più vicina ai cittadini perchè significa assumere decisioni per una comunità fatta di persone, di volti noti, di problemi, ma anche di risorse da valorizzare. Riteniamo indispensabile che una buona politica locale debba sempre tener conto del benessere e delle priorità della comunità, in primis delle persone più fragili ma anche delle famiglie, dei giovani e degli anziani e dei loro legami familiari e sociali. Il bene comune spesso non coincide con i desiderata di una parte che può diventare una lobby. Fuggire dalla logica dell’accontentare tutti a qualsiasi costo è un esercizio senza dubbio difficile, ma indispensabile. La persona al centro significa avere il coraggio della scelta per quella che si ritiene possa essere la soluzione migliore per il benessere di tutti.

LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Ormai lo sappiamo tutti: dobbiamo rivoluzionare il nostro stile di vita anche comunitario: è quindi necessario progettare uno sviluppo delle città e dei paesi sostenibile a bassissimo consumo di suolo e alla ricerca e promozione di soluzioni energetiche provenienti da fonti rinnovabili. E’ altresì necessaria una grande azione pedagogica verso i cittadini per costruire percorsi virtuosi e indurre cambiamenti significativi a favore della sostenibilità. Non c’è più tempo da perdere.

LA SICUREZZA

Progettare soluzioni per assicurare la sicurezza di tutti è un dovere di chi si candida ad amministrare una comunità. Il coordinamento, la preparazione e la formazione degli organi di tutela è fondamentale, ma la sicurezza non va mai disgiunta da azioni pedagogiche, di animazione, recupero, rivitalizzazione delle zone della città o del Paese più problematiche. Il coinvolgimento dei cittadini di un territorio / quartiere in questi progetti è la strategia vincente per una comunità sicura e rispettosa di tutti.

LE PARROCCHIE: LUOGHI DA SOSTENERE

Nel contesto sopra descritto le parrocchie possono essere, se adeguatamente sostenute anche dalle amministrazioni comunali, luoghi di crescita e integrazione delle giovani generazioni. Le parrocchie già ora svolgono un importante ruolo educativo accogliendo all’interno dei propri ambienti ragazzi e adolescenti di provenienze geografiche e religioni diverse, collaborando con gli altri soggetti educativi del territorio. Valorizzare questo ruolo significa aumentare la possibilità di prevenire la fragilità e il disagio giovanile e non solo.

L’INCLUSIONE DEI CITTADINI MIGRANTI

Le nostre comunità sono sempre più multietniche. I migranti rappresentano una ricchezza se possono usufruire di spazi per condividere progetti comuni per conoscersi, per abbattere barriere spesso frutto di preconcetti e dicerie: in questo senso può essere importante promuovere il protagonismo e la responsabilità delle comunità straniere presenti sul territorio anche attraverso azioni di ascolto e incontro.

IL RUOLO DELLE ORGANIZZAZIONI DEI CITTADINI- PRATICARE LA SUSSIDIARIETA’

Il lavoro delle organizzazioni di Terzo Settore (Volontariato, Associazionismo di promozione sociale, Cooperazione Sociale, Fondazioni) rappresenta da tempo una ricchezza riconosciuta dai cittadini e che rafforza il capitale sociale di ogni comunità per la loro capacità di leggere e individuare con anticipo i nuovi bisogni emergenti. Fondamentale è rafforzarne il coinvolgimento per praticare sempre meglio l’azione dell’ascolto. Si tratta di rafforzare nella pratica l’esercizio della sussidiarietà in un sistema in cui siano chiare e definite responsabilità e ruoli.

LA MORALITA’ E LA RETTITUDINE DELL’AMMINISTRARE

Da sempre la Dottrina Sociale della Chiesa ha definito l’esercizio della politica “La più alta forma di carità” (Paolo VI). Quello che i cittadini chiedono a chi li amministra è di esercitare il loro ruolo con rettitudine e moralità per ridare alla politica la dignità che le compete. Questo stesso esercizio si richiede ai cittadini in uno scambio di lealtà reciproca.

PRATICARE L’ESERCIZIO DELLA DEMOCRAZIA

Da ultimo ma non per ultimo vogliamo invitare tutti a recarsi alle urne, esprimendo in tutta libertà la propria opinione. Solo in questo modo la nostra democrazia potrà essere piena e non ad appannaggio di pochi. Evitando di andare a votare non si fa altro che permettere ad altri di decidere al posto nostro. Disinteressarsi della vita politica del proprio paese indebolisce le istituzioni democratiche e crea fratture profonde tra i cittadini e chi si prende l’onere di governare, abdicando così al ruolo di controllo sancito dalla nostra Costituzione, che recita all’art. 1 comma 2 “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

La Consulta Diocesana per la Pastorale Sociale e il Lavoro

Dal 7 giugno nelle librerie un volume su “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore”

Uscirà il 7 giugno nelle librerie e nei principali store “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore”, uno dei primi volumi che affrontano il tema da diversi punti di vista, da quello etica a quello filosofico, fino a quello educativo e giuridico, senza dimenticare le implicazioni negli ambiti della scuola, del giornalismo, dell’arte e del cinema o l’impatto concreto sull’opinione pubblica e sulle relazioni intergenerazionali. È proprio la ricchezza dei contributi a rendere il testo un unicum nel panorama editoriale.
Promosso dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali insieme al CREMIT ed edito da Scholé-Morcelliana, il libro raccoglie e rilancia la riflessione di Papa Francesco contenuta nel Messaggio per la 58ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, con l’obiettivo di favorire la conoscenza e la consapevolezza degli sviluppi in atto.

“Non si tratta di immaginare una realtà potenziale quanto piuttosto di fare i conti con un presente che ha in sé, fin d’ora, i germi del futuro”, sottolineano nell’Introduzione i curatori Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio CEI, e Stefano Pasta del CREMIT. Ecco allora, davanti “agli interrogativi a cui non sappiamo dare risposta, la necessità di non cedere a un entusiasmo acritico né a uno sterile disfattismo, ma di impegnarsi per conoscere e orientare il cambiamento”. Il tutto, evidenziano i curatori, tenendo presente che, “al di là delle soluzioni infinite e immediate che i sistemi di intelligenza artificiale possono offrire, l’essere umano ha un quid che lo rende sempre unico e irripetibile. Quel ‘cuore’ che, forse, l’IA può aiutare a riscoprire, a rivitalizzare, a rendere di nuovo inquieto, cioè capace, come diceva Rilke, di «vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta»”.


Il testo, che intende anche accompagnare la partecipazione di Papa Francesco alla sessione del G7 sull’intelligenza artificiale, propone i commenti a Messaggio del Papa a firma di Paolo Benanti, Stefania Careddu, Alessandra Carenzio, Sabino Chialà, Andrea Ciucci, Vincenzo Corrado, Nello Cristianini, Claudia D’Ippolito, Adriano Fabris, Luciano Floridi, Antonella Marchetti, Dermot Moran, Ivana Pais, Stefano Pasta, Sergio Perugini, Luca Maria Scarantino, Paolo Ruffini, Giovanni Ziccardi.

8xmille, una firma che fa bene. Intervista al direttore della Caritas Diocesana

I fondi dell’8xmille sono importanti anche per le opere di carità presenti nella nostra Diocesi. Ne abbiamo parlato con Stefano Baschieri, direttore della Caritas Diocesana di Fidenza.

 

Quale importanza ricoprono i fondi 8xmille per le opere di carità presenti nella nostra Diocesi?

I fondi 8xmille dedicati alla carità sono di vitale importanza per il mantenimento delle opere di sostegno alle persone più fragili. Garantiscono la prosecuzione dei servizi nel tempo. Senza questi fondi rischiamo di dover interrompere alcuni di questi importanti servizi.

Come vengono utilizzati i fondi dell’8xmille dalla Caritas diocesana per sostenere le attività di assistenza ai bisognosi?

Le risorse a disposizione danno modo di poter adempiere a tanti costi fissi che le strutture ed i servizi hanno: utenze, manutenzioni ordinarie, acquisto materie prime, aiuti economici alle persone. Inoltre anche il coordinamento dei volontari prevede la presenza di alcune figure, quali ad esempio degli operatori, che a loro volta comportano una spesa. E’ chiaro come la carità si alimenti grazie alla generosità delle persone attraverso donazioni e disponibilità in termini di volontariato, ma in ogni modo per avere una minima organizzazione sono necessarie risorse economiche.

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(In foto: Un volontario insieme al direttore della Caritas Diocesana Stefano Baschieri)

Quali opere di carità sono state realizzate in Diocesi grazie ai fondi dell’8xmille?

Numerose sono le opere realizzate nel corso degli anni, tanti i servizi attivati: inizialmente è stato dato avvio al centro di ascolto, poi sono stati realizzati diversi progetti per l’accoglienza delle persone; in seguito è stata aperta la mensa, sono stati aperti alloggi per ospitare piccoli nuclei familiari. Grazie ad altre risorse è poi stato possibile riqualificare diversi locali e ambienti delle strutture: finanziate dall’8xmille per la carità, ma anche attraverso altri finanziamenti.

Quali sono le sfide principali nel gestire e impiegare i fondi dell’8xmille in modo efficace e responsabile?

Come Caritas ci impegniamo quotidianamente per non sprecare nulla di ciò che viene messo a disposizione. Tutte le materie prime che vengono acquistate (laddove non si possono ricevere in donazione) hanno un rigido protocollo volto a trovare i prezzi più bassi, preferendo fornitori locali che spesso offrono scontistiche in quanto condividono la mission del fare il bene per la propria comunità. Nella gestione degli immobili le persone vengono coinvolte ed educate per mantenere nelle migliori condizioni possibili gli ambienti e contenere le spese per le utenze. Al contempo ogni persona coinvolta nei progetti è chiamata a “restituire” quanto ricevuto mettendosi a disposizione degli altri ed offrendo un po’ del proprio tempo.

Quali sono i progetti in cantiere che potrebbero beneficiare dei fondi dell’8xmille?

E’ stato appena realizzato, e vedrà la sua seconda edizione, un progetto di tipo educativo a favore delle scuole e delle parrocchie: si tratta di un concorso che ha come titolo “Ospiti di questa terra”. Tantissimi bambini e ragazzi hanno potuto riflettere insieme ai loro insegnanti sull’attenzione e la cura del creato. A breve verranno implementate alcune strumentazioni all’interno della sede di “Casa Caritas” che permetteranno di mettere in maggiore sicurezza e rendere accessibili a tutti i locali dedicati all’accoglienza. Verrà potenziato il sistema di distribuzione degli alimenti attivo presso il centro di raccolta e distribuzione di via Papini n.2, con l’acquisto di generi alimentari a favore delle famiglie. Diversi anche i tirocini formativi attivi e che verranno attivati, grazie al quale diverse persone potranno rientrare nel mondo del lavoro.

Come può la nostra comunità contribuire ulteriormente per sostenere le attività della Caritas?

Oggi i luoghi maggiormente bisognosi sono il centro di ascolto e la mensa. Perciò se dovessi dire alle persone della comunità di cosa abbiamo bisogno, direi certamente dei volontari. In seconda battuta è necessario che ciascuno rivolga il proprio pensiero a coloro che, vicini a ad ognuno di noi, hanno bisogno di aiuto: questo può essere il sostegno più bello ed importante! Diffuso, silenzioso e costante nel tempo. Infine certamente aggiungerei una cosa molto semplice che possono fare tutti... firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica!

Martina Pacini

Firma anche tu per l'8xmille alla Chiesa cattolica: è una firma che fa bene!

Sigillo WO 577x576

Come firmare?: https://www.8xmille.it/come-firmare/

Leggi le testimonianze di chi firma: https://www.8xmille.it/firmo-perche/

Tutte le informazioni su: https://www.8xmille.it/

 

Il Vademecum per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Si è svolta il 22 maggio scorso presso la sede della CEI di Circonvallazione Aurelia 50 a Roma, la presentazione istituzionale del Vademecum per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), preparato dal Tavolo Tecnico sulle Comunità Energetiche Rinnovabili della Segreteria Generale.
Nel porgere il suo saluto, il card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha espresso il ringraziamento della CEI al Prof. Dott. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, all’Ing. Paolo Arrigoni, Presidente del Gestore dei Servizi Energetici, e all’Avv. Vinicio Mosè Vigilante, Amministratore Delegato del GSE, per “il lavoro condiviso nella stesura di questo documento che segna una tappa fondamentale per le nostre comunità e per la salvaguardia della nostra Casa comune”.
“Non può esistere un autentico sviluppo economico senza garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, inclusa la dimensione ambientale. Al contempo, le preoccupazioni ambientali non possono e non devono tradursi in una nuova forma di marginalizzazione dei poveri e degli ultimi”, ha affermato il Card. Zuppi, sottolineando che, “come uomini e cristiani, siamo chiamati ad amministrare in maniera responsabile i beni del Creato”.
In quest’ottica, le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano un passo decisivo verso una transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale, che abbraccia la tutela dell’ambiente, la giustizia nei rapporti economici e sociali, la cura della persona umana e delle comunità.


“Per affermare il modello delle CER – ha detto il Ministro Pichetto Fratin – serve un forte impegno di informazione e divulgazione: grazie a questo Vademecum, sarà ancora più chiaro il valore sociale delle Comunità Energetiche Rinnovabili”. “Gli enti religiosi, naturali destinatari delle nuove forme di incentivo – ha rilevato il Ministro – sono tra i principali protagonisti di questa svolta energetica a lungo attesa dal Paese”.
“Le Comunità Energetiche Rinnovabili hanno finalità sociali, oltre che economiche e ambientali. In questo senso è da salutare con favore il sostegno che può arrivare dagli enti religiosi. Le CER rappresentano inoltre una misura importante di contrasto alla povertà energetica: possono permettere alle Diocesi non solo di destinare risorse economiche alle famiglie in difficoltà, ma anche di migliorare luoghi parrocchiali dedicati alla socialità”, ha osservato da parte sua il Presidente del GSE Arrigoni.

Il Vademecum, che verrà regolarmente aggiornato per recepire in maniera continuativa gli sviluppi a livello normativo, di mercato e pastorale, è disponibile sui siti www.chiesacattolica.it e https://tavoloenergia.chiesacattolica.it/. 
Oltre a fornire alcune informazioni di carattere generale e a suggerire strumenti e metodologie utili per le Chiese locali e gli enti religiosi, il testo propone infatti una road map per la costituzione di una CER. L’approfondimento sul tema delle Comunità energetiche, a partire dalle motivazioni che hanno portato la Chiesa ad occuparsene all’interno della più ampia riflessione sulla cura del Creato ispirata dall’Enciclica Laudato si’, si affianca alla presentazione del quadro normativo, dei possibili modelli organizzativi e dell’iter che porta concretamente alla creazione di una CER.

 

Foto CEI

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