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Martina Pacini

Nella chiesa di Cabriolo il presepe dedicato al Congresso Eucaristico Nazionale di Matera

Nella chiesetta di Cabriolo per tutto il periodo festivo è possibile ammirare il presepe realizzato dai parrocchiani a ricordo del Congresso Eucaristico Nazionale che si è svolto dal 22 al 25 settembre scorsi a Matera sul tema "Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale".
La mangiatoia, che è situata all'interno del mulino, richiama Betlemme: in ebraico, infatti, questa parola significa proprio "Casa del Pane".
Come tutti gli anni la parrocchia di Cabriolo festeggerà il santo patrono Thomas Becket: giovedì 29 dicembre alle ore 18 il Vescovo Ovidio presiederà la celebrazione eucaristica.

E' tornato alla Casa del Padre don Corrado Canepari

Don Corrado Canepari è nato il 30 ottobre 1939 a Fidenza ed è stato ordinato sacerdote da mons. Mario Zanchin il 23 giugno 1963. Dal 2011 era parroco di Sant'Andrea, frazione di Busseto.
Nel 2013, in occasione dei suoi 50 anni di sacerdozio, don Corrado ripercorse sulle colonne del nostro settimanale diocesano (riprese anche da Ambrogio Ponzi nel suo blog "Fidenza") le tappe principali del suo ministero sacerdotale. Nel suo breve scritto raccontò degli inizi quando era un "ragazzo del Duomo" ed il suo cognome era legato al famoso mulino Canepari. Ne riportiamo di seguito uno stralcio.
"Comincio dal mio servizio di chierichetto nella parrocchia di s. Faustino accanto a don Giovanni Cremonesi, ultimo parroco “dello Stirone”.
E poi i campi estivi organizzati dall’Azione Cattolica negli anni ‘50: gli aspiranti seguiti da don Raimondi e da don Bonini, i giovani di AC del Duomo con don Lino Cassi. A questo punto il Vescovo, mons. Paolo Rota, mi invita ad entrare in seminario dopo aver frequentato la seconda classe del Liceo Romagnosi di Parma. Accolgo la proposta senza obiettare o rimandare: e così nel settembre 1956 ha inizio la mia “carriera ecclesiastica”. Dopo la mia ordinazione ho celebrato la prima Messa avendo accanto don Raimondi, don Bonini e don Cassi. All’inizio del 1968 ho sostituito don Luigi Mussi a Varano Marchesi e per venticinque anni ho potuto godere della compagnia e dell’amicizia dei fedeli di quel luogo. Molto utili sono stati gli incontri con i movimenti: prima con Comunione e Liberazione, poi con i sacerdoti focolarini di Parma e Piacenza, infine - su richiesta di don Igino Carini - con il Cammino Neocatecumenale.
In tutti questi anni non posso dimenticare la fraterna amicizia che ho intrattenuto con i sacerdoti della nostra Diocesi, “ umili operai nella vigna del Signore”, a cominciare da don Primo Rizzardi, rettore del seminario".
Il Vescovo di Fidenza, il Presbiterio Diocesano, i Diaconi, i Religiosi, le Religiose insieme con la comunità cristiana affidano il sacerdote fedele nel ministero e assiduo nell’annuncio del Vangelo, alla misericordia del Signore, rendendo grazie per il bene compiuto nella Comunità a lui affidata.
La veglia funebre avrà luogo nella chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo martedì 27 dicembre alle ore 20.30 mentre la Messa Esequiale avrà luogo mercoledì 28 dicembre alle ore 15.00.
 
In foto: don Corrado insieme ai parrocchiani di S. Andrea in occasione della recita del Rosario e della benedizione della Cappellina della “Madonnina dai riccioli d’oro".

Ricordo di padre Gianfranco Meglioli

La notizia della scomparsa a 80 anni, a Castelfranco Emilia, di padre Gianfranco Meglioli, un cappuccino che ha operato per diversi anni a Fidenza e Salsomaggiore, ha suscitato vivo cordoglio in quanti ne hanno apprezzato le doti di francescano autentico.

Prima a Salso nella parrocchia di Sant’Antonio e in seguito nel convento fidentino, ha percorso tappe significative della sua formazione e del suo ministero sacerdotale distinguendosi per la mitezza di carattere e la profonda umanità.

Così come nelle successive sedi assegnategli dall’obbedienza.

E’ stato negli anni Settanta superiore della fraternità borghigiana impegnandosi anche con entusiasmo nel volontariato come milite della Pubblica Assistenza fidentina.

Era di una sensibilità a tutto tondo, anche artistica, evidenziata nei suoi quadri apprezzati per l’originalità e la vivacità cromatica.

Ma era l’innata bontà a farlo benvolere da tutti.

“Padre John”, come familiarmente veniva chiamato, era aperto all’accoglienza, sempre disponibile, col suo sorriso incoraggiante, ad aiutare chiunque si rivolgeva a lui.

Aveva saputo comprendere la grandezza spirituale dell’indimenticato padre Edoardo Spiessens che a sua volta ne ammirava la profondità dei sentimenti, definendo il confratello “padre e madre insieme”.

I funerali, presieduti dal Ministro Provinciale fra Lorenzo Motti, si sono svolti a Pavullo e la salma riposa nel cimitero di Carpineti nel Reggiano.

Anna Orzi

Avviato un percorso di studio per rendicontare l’impatto dell’8xmille

L’8xmille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, permette di realizzare migliaia di interventi in Italia e numerosi progetti nei Paesi in via di sviluppo, nell’ambito del culto e della pastorale, del sostentamento del clero e degli interventi caritativi.
Per incrementare la trasparenza sui fondi investiti, la Conferenza Episcopale Italiana ha attivato un percorso triennale di studio con il centro di ricerca Tiresia del Politecnico di Milano, il Collegio Carlo Alberto e Legance, che ha l’obiettivo di misurare e rendicontare l’impatto intenzionale e addizionale delle risorse 8xmille.
Grazie alla collaborazione con il centro del Politecnico di Milano e utilizzando una metodologia basata sulla “Teoria del Cambiamento”, sarà possibile costruire e validare empiricamente una infrastruttura di misurazione, valutazione e gestione dell’impatto attraverso modelli di ricerca quantitativi/qualitativi integrati da studi accademici controfattuali riconosciuti a livello internazionale.
 
“Abbiamo scelto di avviare questo progetto di ricerca – spiega Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI - perché siamo convinti che l’obiettività dei numeri non tolga nulla alla bellezza di quanto realizzato, che ha una ricaduta significativa nelle nostre Diocesi e all’estero in termini di culto, pastorale, formazione, sviluppo, promozione umana e sociale. Verificare l’impatto dei fondi 8xmille risponde alla scelta di trasparenza fatta dalla CEI e contribuisce a garantire la validità del sistema, che per lo Stato esprime i principi di laicità, partecipazione democratica, libertà religiosa e rispetto del pluralismo dei soggetti religiosi. Attraverso questo strumento di democrazia fiscale, lo Stato riconosce la funzione della Chiesa e delle altre Confessioni religiose per il bene della società e rende effettiva la libertà religiosa non solo in termini individuali ma anche comunitari”.
 
“Per il Politecnico di Milano e per Tiresia - dichiara il Prof. Mario Calderini, Direttore di Tiresia e Professore Ordinario della School of Management del Politecnico di Milano - la misurazione dell'impatto generato dalla CEI attraverso le risorse dell’8xmille rappresenta, per la sua complessità e la sua rilevanza sociale, una sfida straordinaria che siamo orgogliosi di intraprendere”.
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