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Martina Pacini

16 luglio 2017: ingresso di mons. Ovidio Vezzoli nella Diocesi di Fidenza

Riportiamo di seguito l'articolo sull'anniversario di ingresso in Diocesi del Vescovo Ovidio a firma del direttore del nostro settimanale diocesano, don Mario Fontanelli, pubblicato sul numero 26 (venerdì 9 luglio 2021) dell'edizione cartacea.

 

16 luglio 2017: nel giorno della memoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, mons. Ovidio Vezzoli faceva il suo ingresso come Vescovo nella Diocesi di Fidenza. A distanza di quattro anni, e con l’augurio caloroso che continui a guidare la nostra Chiesa “ad multos annos”, dalle colonne del nostro settimanale diocesano ci sembra utile richiamare all’attenzione dei lettori alcune caratteristiche del suo ministero episcopale che si sono via via consolidate nel corso del tempo.

Al primo posto va collocata senz’ombra di dubbio l’attenzione alla Sacra Scrittura. Il Vescovo è innamorato della Parola di Dio e da sempre coltiva questa passione con lo studio assiduo, accompagnato dalla meditazione e dalla preghiera. Già nella sua prima lettera pastorale, “Unum est necessarium: discernimento evangelico e vita ecclesiale” (2018-2020), sottolineava che “la riscoperta della Parola nella vita della comunità ecclesiale ha caratterizzato il cammino di ritorno alla tradizione biblica, patristica, liturgica quale testimonianza eloquente del vissuto nella fede dei credenti. All’ unica mensa della Parola di Dio e dell’Eucarestia il cristiano è invitato a sedersi come ospite e a mangiare abbondantemente di ciò che, per dono, gli viene offerto. Solo in forza di questo cibo egli può camminare nella benedizione e nella condivisione” (pag.34). E in più di un’occasione ha ribadito chiaramente che solo grazie al Concilio Vaticano II (1962-1965) la Parola di Dio è ridiventata centrale nella vita della Chiesa dopo un lungo esilio. Basti pensare alla Costituzione dogmatica “Dei Verbum” e alla Costituzione sulla liturgia “Sacrosanctum Concilium”, senza dimenticare i “Lineamenta” del Sinodo dei Vescovi (2008) le cui conclusioni sono poi confluite nella “Verbum Domini” (2010) di Benedetto XVI. Un altro evento che ha confermato la rinnovata attenzione della Chiesa al primato della Parola di Dio è venuta con la pubblicazione, in forma di Motu proprio, della Lettera apostolica “Aperuit illis” (2019). Nel testo Papa Francesco richiama il fatto che la Bibbia non può essere patrimonio di pochi; essa “è annuncio di salvezza rivolto all’ umanità intera” (cfr. Eb 1,1-2). La Parola di Dio - ascoltata, meditata, pregata nello stile della lectio divina- ci è stata riproposta nella Lettera pastorale 2020-21 “Ricominciare dall’Evangelo” come una delle quattro colonne poste a fondamento della prima Chiesa di Gerusalemme, secondo il racconto dell’evangelista Luca negli Atti degli Apostoli (At 2,42). Nel corso del cammino che attende la nostra Chiesa seguiranno nei prossimi anni la comunione fraterna, la preghiera e la celebrazione eucaristica: quest’ ultima sarà al centro della Lettera pastorale 2021-2022 il cui testo verrà reso noto in tempi brevi.

Ma c’è un altro aspetto, non meno importante, che va sottolineato in questi primi quattro anni del ministero del Vescovo Ovidio. Esso riguarda la valorizzazione della Cattedrale (come ci ricorda il n. 41 della Costituzione Sacrosanctum Concilium), a partire dall’antico altare dedicato al patrono martire s. Donnino e riconsacrato con una cerimonia solenne l’8 ottobre 2019. Anche la cattedra e l’ambone hanno trovato una nuova collocazione: trasferiti ai piedi dello scalone centrale, ora sono resi visibili a tutta l’assemblea come segno di una relazione di prossimità tra il pastore e il suo gregge. Senza dimenticare i numerosi restauri di dipinti e sculture: ultimo in ordine di tempo, un prezioso crocifisso antico che ha ritrovato il suo posto in sagrestia.

Quanto alle opere d’ arte collocate all’ interno delle cappelle laterali dell’edificio sacro, ora sono tornate a risplendere grazie ad appositi faretti in alto. E grazie all’ accessibilità ai matronei posti nella parte superiore della Cattedrale il Museo del Duomo e diocesano ha conosciuto una vita nuova, testimoniato dalle visite sempre più numerose di famiglie e scolaresche, oltre che di turisti. Infine la pubblicazione del prezioso volume dal titolo “L’officina Benedetto Antelami della Cattedrale di Fidenza: studi, ricerche, restauro” curato dall’ arch. Barbara Zilocchi.

Ma, nel tempo della pandemia, dobbiamo ringraziare il nostro Vescovo soprattutto per averci educati al coraggio della fede ed essere così testimoni autentici, sotto la guida dello Spirito, della speranza cristiana al di là di ogni paura, smarrimento, rassegnazione. A corredo di queste note citiamo ciò che mons. Erio Castellucci ha scritto nel volume “Il ministero ordinato” (ed. Queriniana, 2002), a conclusione del capitolo dedicato al ministero episcopale, con riferimento al n. 24 della costituzione Lumen Gentium (1964): “Il potere e l’autorità del vescovo sono per servire. La connotazione di servizio del ministero episcopale percorre trasversalmente tutti i vari aspetti: dalla successione alla sacramentalità, dalla collegialità all’ esercizio dei tria munera. L’ufficio che il Signore ha affidato ai pastori del suo popolo è quello che le Sacre Scritture chiamano significativamente diaconia”.

Proprio questo spirito di servizio in senso missionario anima e ha animato fin dall’ inizio il ministero del Vescovo Ovidio. Per amore di Cristo e della sua Chiesa si occupa personalmente di ogni aspetto che riguarda l’attività della Diocesi senza lasciare nulla al caso o all’ improvvisazione, grazie a uno stile di lavoro rigoroso che ha imposto prima di tutto a se stesso. E siamo certi che continuerà a farlo anche in futuro: di questo (e di molto altro) gli siamo profondamente grati.

Don Mario Fontanelli

Ordinazione presbiterale di don Davide Grossi: le omelie del Vescovo Ovidio e di don Tarcisio Frontini

Pubblichiamo qui di seguito l'omelia che il Vescovo di Fidenza, mons. Ovidio Vezzoli, ha pronunciato sabato 3 luglio 2021 in Cattedrale a Fidenza in occasione dell'ordinazione presbiterale di don Davide Grossi. (qui)

Pubblichiamo inoltre l'omelia pronunciata da don Tarcisio Frontini, rettore del seminario vescovile di Fidenza fino al 2019, in occasione della prima s. Messa presieduta da don Davide Grossi domenica 4 luglio presso la parrocchia di Santa Maria Assunta in Salsomaggiore Terme. (qui)

Caritas diocesana, nell'anno del Covid forte risposta della comunità ai bisogni delle famiglie più povere

I fondi dell’8xmille destinati alle Diocesi sono risorse indispensabili per sostenere le numerose attività in essere sul territorio. Esse si contraddistinguono per la forte rilevanza sociale, il sostegno attivo all’occupazione, la tutela del patrimonio storico-culturale e artistico, la promozione dello sviluppo nei Paesi più poveri nonché per i numerosi interventi caritativi a favore dei singoli e dei nuclei familiari più bisognosi.

Il 2020 è stato un anno impegnativo per la Caritas diocesana di Fidenza. I numerosi volontari sono stati messi alla prova nell’adeguare gli spazi a disposizione in modo tale da renderli conformi alle normative sanitarie anti-contagio e così portare avanti al meglio i servizi offerti alle fasce più fragili della popolazione. In Italia, così come in tanti altri Paesi del mondo (e anche nel nostro territorio diocesano) la dimensione socio-economica modificata dal Covid-19 ha influito notevolmente sulle necessità e sui bisogni delle famiglie. In molti si sono ritrovati improvvisamente costretti in casa senza lavoro e con ridotte o addirittura nulle possibilità di trovare attivamente un impiego. I lavoratori precari, i possessori di contratti a tempo determinato, i lavoratori occasionali e a chiamata e non da ultimo anche quella fetta di persone che sbarcava il lunario grazie a piccoli lavoretti, si sono trovati dall’oggi al domani senza risorse economiche.

La Caritas diocesana ha messo in campo diverse azioni volte a contrastare il più possibile l’emergenza: il servizio mensa per i poveri non è mai stato interrotto, e ha fornito pasti da asporto per tutti coloro che hanno bussato alla porta in cerca di aiuto. Emanuela, referente e cuoca presso la mensa ha sottolineato: “Per i volontari all’inizio non è stato facile affrontare la situazione, ma nessuno si è perso d’animo: abbiamo continuato il servizio mensa con il sorriso, cercando di trasmettere forza di volontà e fiducia nel futuro a quanti si sono presentati a ritirare i pasti da asporto. Un piccolo gesto, una frase gentile e un sorriso possono fare molto”.


I pacchi con generi di prima necessità sono stati consegnati a domicilio con tutte le dovute precauzioni, e sono aumentati nel numero e nella quantità di prodotti. E’ stato inoltre offerto un servizio di supporto al Comune di Fidenza nella consegna dei buoni spesa alle famiglie beneficiarie: uno sforzo che ha visto un ingente utilizzo di risorse, costituite soprattutto da persone di buona volontà e altruiste che fin da subito hanno offerto il proprio aiuto con umiltà e generosità.


Il direttore della Caritas diocesana, Stefano Baschieri, ha sottolineato in più occasioni che “nel bel mezzo della pandemia, quando la disperazione rischiava di prendere il sopravvento, tante persone si sono avvicinate alla nostra realtà. La prima domanda che ci veniva posta era ‘cosa posso fare? Come posso rendermi utile per il prossimo?’ In quel momento abbiamo visto con i nostri occhi e toccato con mano che nonostante tutto la voglia di aiutare e di mettersi al servizio di chi è più fragile era davvero molto concreta, specialmente tra i più giovani, che hanno più volte messo a disposizione il proprio tempo all’interno del magazzino Caritas. Di questo non possiamo che essere contenti e piacevolmente colpiti”.

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(Un gruppo di giovani volontari al lavoro all'interno del magazzino Caritas)


L’azione più significativa proposta durante il periodo della pandemia è stata lanciata dal Vescovo di Fidenza, mons. Ovidio Vezzoli, in occasione della Pasqua del 2020. Una somma pari a circa 55mila euro è stata messa a disposizione di 35 famiglie bisognose residenti su territorio diocesano; in particolare a beneficiare di questo aiuto economico sono stati nuclei che non avevano avuto modo di ricevere altre tipologie di sostegno o che le stavano aspettando, senza trovare però al momento una risposta. La vicinanza espressa ha permesso a molti di poter tirare un sospiro di sollievo per qualche mese, anche se per alcuni le difficoltà si sono purtroppo protratte più a lungo nel tempo.

 

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(I volontari impegnati nello stoccaggio dei generi alimentari)


La pandemia ha portato tuttavia alcune note positive per la Caritas diocesana: essa infatti ha accelerato i tempi per una profonda riorganizzazione dei servizi. Sono stati infatti potenziati e ripensati nella loro organizzazione due importanti servizi: la mensa per i poveri e il centro di stoccaggio degli alimenti. Entrambi hanno visto nascere un progetto che nell’arco del 2021 li porterà ad essere punti di riferimento per l’interno territorio diocesano. Da una parte la mensa ha rivisitato i locali in funzione degli aspetti sanitari sollecitati dal Covid; dall’altra il magazzino è stato ampliato nella capacità di stoccaggio con anche l’inserimento di una figura per coordinare le varie attività.

 

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(Le volontarie nella cucina Caritas)


La Caritas diocesana intende in questo modo favorire i legami con l’intero territorio diocesano, proseguendo nel lavoro al servizio delle comunità. Tante sono le sfide che ci attendono in futuro, ma passo dopo passo verranno affrontate con l’aiuto delle persone che non si voltano mai dall’altra parte quando si tratta di aiutare il prossimo e dare il proprio contributo.

Martina Pacini

Nella chiesa di San Pietro il saluto riconoscente della comunità alle suore sacramentine

La comunità parrocchiale di San Pietro Apostolo ha salutato suor Delia, suor Annamaria e suor Enza che, dopo 11 anni, lasceranno Fidenza.

La casa madre della Suore Sacramentine di Bergamo, ordine cui le tre religiose appartengono, ha infatti deciso di chiudere la casa di Fidenza, trasferendo di conseguenza suor Delia, suor Annamaria e suor Enza ad altro incarico.

Si tratta di una decisione figlia del tempo in cui viviamo che vede aumentare l’età media dei religiosi e delle religiose e calare il loro numero (e le nuove vocazioni) con la necessità di riorganizzare le attività.

Arrivate a Fidenza nel 2010 per volontà dell’allora vescovo Carlo Mazza, le Suore Sacramentine hanno prestato il loro servizio nella chiesa eucaristica di San Pietro, dove ogni giorno l’Eucarestia è esposta per l’adorazione e dove le suore sono sempre presenti.

Martedì 29 giugno, nel giorno della festa patronale di San Pietro, la comunità ha salutato le tre suore con una Messa celebrata dal Vicario generale e parroco don Gianemilio Pedroni, affiancato dal viceparroco don Alessandro Frati, dal vicario episcopale per gli Istituti di Vita consacrata don Carlo Delledonne e da monsignor Felice Castellani. “Oggi ringraziamo il Signore per questi anni e per quello che suor Delia, suor Annamaria e suor Enza hanno seminato nella nostra comunità – ha evidenziato don Gianemilio durante l’omelia - . Le suore con la loro presenza raccontano una grande storia che non si ferma ma continua ad essere costruita. Seguendo la volontà del Signore, loro proseguiranno il loro cammino, continuando a costruire e seminare”.

Concetti ribaditi anche da don Carlo Delledonne: “Oggi non dobbiamo essere tristi ma essere riconoscenti al Signore per questi 11 anni in cui le suore sacramentine sono state presenti a San Pietro e ringraziarle per quello che hanno fatto per la nostra comunità”.

 

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(Suor Delia, suor Annamaria e suor Enza insieme ai fedeli al termine della celebrazione)

Al termine della celebrazione don Gianemilio ha consegnato ad ognuno delle suore un quadro a ricordo dell’esperienza fidentina. Quindi le suore hanno posato con i fedeli per alcune foto ricordo e si sono intrattenute con loro e con i sacerdoti presenti per un momento conviviale. Suor Delia, suor Annamaria e suor Enza rimarranno a Fidenza ancora per il mese di luglio per poi trasferirsi nella loro nuova destinazione.

Annarita Cacciamani

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