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Martina Pacini

S. Giuliano Piacentino, grazie ai fondi dell'8xmille restaurati la facciata della chiesa parrocchiale e il campanile adiacente

La chiesa di San Giuliano P.no, dedicata a San Giuliano Martire, un tempo era retta da un arciprete che aveva anche la dignità di vicario del vescovo di Cremona, dal quale il territorio dipendeva spiritualmente. Agli inizi del XV secolo divenne poi un patronato dei marchesi feudatari Pallavicino, dai quali fu ceduta con un concordato ai marchesi Casali. La chiesa primitiva venne demolita nel 1180 a causa della corrosione causata dal vicino fiume Po. Per questo motivo fu trasferita in un oratorio di proprietà dei Cistercensi di Chiaravalle della Colomba, dedicato a San Bernardo ed affidato ad una comunità di religiosi dello stesso ordine. Nel 1738 quest’oratorio, divenuto chiesa parrocchiale, seguì la sorte del precedente edificio sacro. Nel frattempo però, per una convenzione tra il marchese feudatario Gregorio Casali e la comunità parrocchiale, si procedette alla costruzione della nuova chiesa, che è poi quella esistente ancora oggi. A quel tempo era parroco don Antonio Casali, che il 1° novembre 1738 benedisse la prima pietra dell’edificio, rivestita d’oro, poi collocata nelle fondamenta del coro. Nel 1742 gli succedette il sacerdote piacentino Carlo Maiocchi, che il 7 gennaio 1743 nel corso di una solenne processione provvide a trasportare il SS. Sacramento dall’oratorio Baroni alla nuova chiesa, giudicata più adatta al culto benché non ancora ultimata. L’edificio conserva nella struttura architettonica il carattere del tempo, un barocco sobrio e composto di pregevole linearità. La facciata, nella quale si riscontra un equilibrato verticalismo, è suddivisa in tre settori secondo lo schema tradizionale, scandita da pilastrate e terminante in un frontone a timpano ricurvo. I riferimenti allo stile gesuitico sono evidenti anche nel campanile, coronato da una cuspide ovoidale.

L’interno è un’aula unica, con tre cappelle laterali per parte, una minore e due maggiori. Un piacevole elemento decorativo è costituito dalle loggette inserite sopra le cappelle minori ai lati dell’ingresso e ripetute, alla stessa altezza, tra le cappelle maggiori; queste si aprono in un arco a tutto sesto prolungandosi sino al limite del cornicione. Il coro, riedificato nel 1889 su una base più ampia, presenta un abside poligonale.

La volta absidale fu ricostruita nel 1971 e decorata dal pittore Pietro Marcotti rispettando fedelmente le ornamentazioni originali; è dello stesso anno la modifica del presbiterio con lo spostamento dell’Altare Maggiore di due metri verso l’abside, secondo le disposizioni del Concilio Vaticano II.

Nella parte frontale del coro spicca l’organo del Serassi, restaurato nel 1929 dal cremonese Giuseppe Cavalli. L’altare maggiore, al di sotto della volta absidale, è in legno intagliato e dorato, ha linee sinuose e si presenta sontuosissimo per mole e per finezza delle ornamentazioni eseguite dal celebre Bertesi. Un notevole abbellimento all’intero presbiterio è rappresentato dalla pavimentazione in marmo pregiato, opera attuata per iniziativa della popolazione nel 1956 quale atto di omaggio all’arciprete Franco Chiusa nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario di ordinazione presbiterale. Sopra l’altare maggiore trova collocazione un cinquecentesco crocifisso in legno che, trasformato nel secolo scorso in un simulacro di Cristo Morto, nel 1974 fu riportato al primitivo stato con una opportuna opera di restauro. Prima degli interventi di restauro, realizzati con l’importante contributo dei fondi dell’8xmille che la Cei destina ogni anno alle diocesi, il paramento murario era in buona parte segnato da fenomeni di sgretolamento dell’intonaco esterno, dovuti agli agenti atmosferici.

Gli interventi che sono stati realizzati, in analogia con quanto l’allora parroco don Mauro Manica aveva promosso anche nelle chiese parrocchiali di Castelvetro P.no e di Croce S. Spirito, riguardano il ripristino del paramento murario nei suoi strati più esterni (intonaci e pitture) e il consolidamento del campanile, che sebbene fosse già stato oggetto di interventi di consolidamento negli anni passati, è l’elemento che insieme alla facciata principale della chiesa necessitava di maggiori interventi per preservarne l’integrità.

 

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(La facciata della chiesa di San Giuliano prima degli interventi di restauro)

 

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(La facciata della chiesa di San Giuliano dopo gli interventi di restauro)

La ristrutturazione della chiesa e del campanile di San Giuliano è segno di una Chiesa diocesana attenta alla conservazione degli edifici sacri e di culto. Celebrare i sacramenti e vivere l’Eucarestia all’interno di un ambiente dignitoso aiuta a comunicare quella linfa vitale che permette alle persone e ai fedeli di mettere a disposizione il proprio tempo per il bene degli altri e per il prossimo nei vari spazi di servizio che si trovano in ogni comunità. In questo modo la fede celebrata diventa fede vissuta. Così ciò che viene seminato all’interno della comunità parrocchiale dalla Caritas per il sostegno quotidiano delle famiglie più bisognose fino all’attività educativa articolata nelle numerose proposte di formazione come incontri settimanali, ritiri di preghiera, centri estivi e momenti di festa, potrà portare molto frutto. Poter accedere ai locali senza timore e in piena sicurezza, potersi ritrovare durante le celebrazioni in armonia con l’ambiente che ci circonda, costituisce il punto di partenza per la costruzione e per la crescita dell’intera comunità cristiana.

 

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(Come si presentava il campanile prima del restauro)

 

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(Campanile dopo il restauro)

Martina Pacini

A Stagno la tradizionale benedizione delle acque del fiume Po

Domenica 11 luglio a Stagno il Vescovo Ovidio, affiancato dal parroco don Benjamin Ayena, celebrerà la s. Messa alle ore 18 con la tradizionale benedizione delle acque del fiume Po.
Per l'occasione tanti fedeli, provenienti anche dal paesi vicini, partecipano alla celebrazione eucaristica.
Il Po è da sempre protagonista nel bene e nel male della vita delle comunità rivierasche, fonte di storia e di biodiversità, compagno silenzioso del trascorrere della vita dei paesi e dei loro abitanti, luogo di memoria e di cultura.
In foto: un momento della celebrazione dello scorso anno.

Fidenza, torna il Memorial dedicato a Tarcisio Persegona

A Fidenza il ciclismo è nel cuore delle persone, nella sua accezione più ampia: di coloro che utilizzano la bicicletta per andare a far spesa, di chi monta in sella semplicemente per rilassarsi e di chi sfreccia inseguendo un traguardo. Lo dimostra la parabola del Velo Club Fidenza 1948, passato da alcune decine di iscritti del 2017 a quasi 180 appassionati. Una storia di collaborazione con il Comune di Fidenza spinta fin dall’inizio da una figura indimenticata, quale è stata quella di Tarcisio Persegona, imprenditore ciclista che ha scalato il Gavia 500 volte e che al fuoco delle due ruote ha dedicato gran parte della vita.

Persegona ha amato il ciclismo e il ciclismo di Fidenza lo celebra con la seconda edizione del Memorial che porta il suo nome, presentato nella nuova Club House del Ballotta col patrocinio della Federazione ciclistica provinciale, capitanata dal Presidente Fiorenzo Zuelli e alla presenza di grandi campioni come Gualazzini, Casalini e Luciano Armani, che nel 1971 strinò in volata al Tour il “cannibale” Merckz.

I dettagli tecnici sono stati illustrati da Gianluca Frigoli, speaker della gara e membro del Velo Club. Sabato 17 luglio alle ore 10, circa 150 atleti juniores da tutta Italia partiranno proprio dal Ballotta per gareggiare su un tracciato di 118 km. I corridori si muoveranno per sei volte lungo un anello pianeggiante che si snoda tra la tangenziale e Santa Margherita, per poi sfidarsi in due giri collinari molto impegnativi: per la prima volta infatti verrà percorsa tutta la costa di Cogolonchio. Imponente lo staff che verrà dispiegato per la sicurezza: 70 volontari schierati grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, il Gruppo Alpini, la Protezione civile fidentina, Carabinieri e Polizia locale.

Il Presidente del Velo Club borghigiano Giorgio Piazza ricorda che: “Dopo un 2020 terribile, ci siamo lanciati in questa nuova avventura per bissare il successo del 2019 e, soprattutto, per ricordare un amico e un imprenditore che ha fatto tanto per il ciclismo e per i più giovani che si avvicinano a questo sport. Siamo orgogliosi e commossi per questo evento che abbiamo voluto organizzare a Fidenza, in collaborazione con il Comune che ci ha sempre dato disponibilità e ci ha sempre sollecitati. Grazie a Sonia Persegona e alla sua splendida famiglia il Memorial non sarà solo un ricordo di Tarcisio, ma il racconto appassionato di un uomo che ha visto lontano”.

Siamo felici di patrocinare il Memorial e di fornire al Velo Club il supporto logistico del Ballotta – ha commentato il vicesindaco Davide Malvisi –. Siamo felici perché questo sarà un grande evento sportivo dell’estate fidentina attraverso il quale il ricordo di Tarcisio diventa un messaggio potente per tutta la città: la guerra contro il Covid non è ancora finita, ma è prima di tutto con lo sport che possiamo tornare a vivere la quotidianità insieme. Grazie di cuore a Sonia Persegona per il suo impegno e il suo sostegno che proseguono nel migliore dei modi il cammino iniziato da Tarcisio”.


Il sindaco Andrea Massari ha voluto salutare gli organizzatori e Sonia Persegona, per portare “l’abbraccio di tutta Fidenza a questo gruppo che non è solo di sportivi ma di uomini e donne fortemente legati alla nostra terra. Ho letto che la bicicletta è una sinfonia che trasforma in musica storie di tante persone e oggi la musica che ci fate sentire con passione è quella del coraggio che dimostra come insieme siamo più forti dei 15 mesi da incubo che abbiamo attraversato”.

Pieveottoville, Ragazzola e Stagno: il 10 luglio una giornata di preghiera con don Davide Grossi

L’unità pastorale di Pieveottoville, Ragazzola e Stagno, guidata da don Benjamin Ayena, ha organizzato una giornata fuori porta di preghiera e svago insieme al neo-sacerdote don Davide Grossi.

La partenza è prevista sabato 10 luglio alle ore 8 da Pieveottoville con direzione Prato Spilla (situato all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano). Partenza per l’escursione a Lago Verde (il terzo più vasto della provincia di Parma) della durata di circa un’ora e mezzo. A seguire pranzo al sacco.

Per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare al parroco o contattare Michela Rubini.

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