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Martina Pacini

Dall'8 aprile il CAU di Fidenza sarà operativo nella nuova sede

Taglio del nastro per i nuovi locali del CAU, il centro di assistenza e urgenza di Fidenza. Il centro, aperto dal 28 dicembre scorso nei locali del Pronto soccorso dell’ospedale di Vaio, sarà operativo nella nuova sede da lunedì 8 aprile. Nei primi tre mesi di attività, il CAU di Fidenza ha registrato 2.673 accessi.

“L’inaugurazione è parte di una rivoluzione che la Regione Emilia-Romagna sta realizzando con la riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza territoriale e che vede la distinzione tra differenti bisogni sanitari, quelli urgenti e quelli che richiedono una risposta in emergenza – ha affermato Massimo Fabi, commissario straordinario dell’Azienda Usl e direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - Una riorganizzazione che vedrà il suo completamento quando entrerà in funzione il numero unico 116117. Il CAU di Fidenza, operativo da fine 2023, ha già dimostrato di essere un servizio in grado di assolvere al compito per cui è nato: rispondere ai bisogno urgenti e non gravi, sgravando il pronto soccorso  che rimane servizio di riferimento per le emergenze”.

“Fidenza come sempre c’é: il CAU è stato realizzato ed è una delle poche strutture in regione completamente nuova. Il risultato come sempre è frutto del lavoro di squadra e della capacità di questo territorio che percepisce ogni obiettivo come una sfida entusiasmante. Ringrazio i sanitari, l’Ausl, la comunità di Fidenza che è attenta – ha sottolineato Andrea Massari, sindaco del Comune di Fidenza - Oggi il cittadino italiano non può non sapere che sulla pelle della sanità sta accadendo qualcosa di drammatico. La sanità è pesantemente sotto finanziata e non si tratta di una condizione contingente, ma è frutto di una scelta politica nazionale. Ecco questo è drammatico. In Emilia-Romagna  non ci rendiamo ben conto di tutto questo, perché la Regione non ha fatto mancare il sostegno a progetti come questo e le risorse ai servizi. Così non è nel resto del Paese”.

“Quella di attivare i Cau per dare risposta ai bisogni non urgenti è una scelta che i cittadini stanno apprezzando in tutta la Regione  con oltre 110mila accessi nei primi 4 mesi di attività, con tempi di attesa mediamente inferiori all'ora e un livello di gradimento sempre molto positivo. Dati che trovano conferma naturalmente anche sul territorio di Parma, sia nel Cau del Maggiore che qui a Vaio"– afferma Raffaele Donini, assessore Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna. “Guardiamo quindi con fiducia a questa riforma dell'emergenza-urgenza per garantire ai cittadini una presa in carico sempre più efficiente per le patologie non urgenti, permettendo al contempo ai Pronto Soccorso di concentrare la propria attività solo sulle emergenze tempo-dipendenti.”

Alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede del CAU di Fidenza erano presenti i professionisti dell’Azienda Usl: Pietro Pellegrini, Emilio Cammi, Andrea Deolmi, Antonio Balestrino, Annalisa Volpi, Roberto Fiorini, Giovanni Tortorella, Monica Abbatiello, Antonio Negri, Gabriella Tribelli, Daniela Poliedri, Ornella Guareschi, Andrea Gualerzi e il medico di medicina generale Carlo Toscani ; per il comune di Fidenza: Davide Malvisi, Alessia Frangipane; per il comune di Busseto: Stefano Nevicati e Milva Furlotti; i consiglieri regionali Pasquale Gerace e Matteo Daffadà; il presidente del Comitato di distretto di Fidenza Alessandro Gattara; i volontari della CRI locale e gli operatori della Centrale operativa emergenza-territoriale; il cappellano dell’Ospedale di Vaio don Carlo Delledonne.

LA NUOVA SEDE

Il nuovo CAU si trova in una struttura dedicata, adiacente l’ingresso pedonale del pronto soccorso. La nuova sede, con una superficie di circa 150 mq, è composta da 2 ambulatori, uno medico, l’altro infermieristico, entrambi idonei all’utilizzo di tecnologie biomediche; una sala di attesa in grado di accogliere una decina di  persone; uno spazio per l’accettazione, con relativa attesa e servizi igienici dedicati all’utenza.

IL SERVIZIO

Il CAU di Fidenza è aperto 7 giorni su 7, h 24 ed è dedicato a rispondere ai bisogni di salute urgenti e non gravi, con l’obiettivo di offrire ai cittadini un servizio  qualificato e in tempi brevi. Con l'apertura dei CAU, cresce l’offerta dei servizi sanitari territoriali. Tra questi, si ricorda che i medici di medicina generale sono il primo riferimento per i bisogni di salute, anche urgenti ma non gravi, della popolazione. Invece per le emergenze-urgenze sanitarie, cioè quando è a rischio la vita e l’incolumità della persona, è necessario chiamare il 118 o rivolgersi al Pronto soccorso.

Prima di rivolgersi al CAU, è necessario effettuare una prima valutazione sanitaria attraverso il triage, che continua ad essere garantito in pronto soccorso. Per usufruire dei servizi del CAU, non occorrono la prenotazione o la richiesta del medico.

Al Centro è assegnato personale medico ed infermieristico appositamente formato per garantire una presa in carico tempestiva ed appropriata, sgravando il Pronto soccorso dove verranno indirizzati solo i casi più gravi. Il Centro è dotato delle attrezzature utili ad una valutazione di base: esecuzione di esami ematici semplici, ecografia, monitoraggio del paziente.

La visita medica eseguita al CAU e gli esami sopra richiamati sono gratuiti per i cittadini residenti in Emilia-Romagna, mentre le visite specialistiche differibili, gli esami strumentali come radiografie e gli esami del sangue che implicano un'analisi più complessa, prevedono il pagamento del ticket. Per i cittadini non residenti in Emilia-Romagna, che non abbiano fatto la scelta, anche provvisoria, di un medico iscritto negli elenchi in ambito regionale, è previsto il pagamento di 20 euro per la visita ambulatoriale eseguita al CAU, da aggiungere al ticket per le prestazioni prima indicate.

I CAU A PARMA E PROVINCIA

Ad oggi, a Parma e provincia, oltre al CAU di Fidenza, sono aperti altri 3 Centri: in città, all’interno dell’ospedale Maggiore, il CAU è operativo 7 giorni su 7 h 24;  a Fornovo, in via Verdi 28 presso l’Assistenza pubblica Croce verde, aperto 7 giorni su 7 di notte, dalle 20 alle 8 e h 24 nei giorni festivi; a Langhirano in via Cascinapiano 1 presso l’Assistenza pubblica, attivo h 24, 7 giorni su 7. Nel corso del 2024, sono in programma altre aperture, in ognuno dei 4 distretti sanitari, in quanto si tratta di servizi di prossimità, quindi diffusi sul territorio provinciale.

La visita al Parlamento europeo e alla Comece del Consiglio dei giovani del Mediterraneo

Si conclude oggi la visita alle Istituzioni europee, a Bruxelles, del Consiglio dei giovani del Mediterraneo, opera-segno nata a seguito dell’Incontro di Vescovi e Sindaci del Mediterraneo (Firenze, 23-27 febbraio 2022).

La delegazione, accompagnata da Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, è stata ricevuta dalla Dottoressa Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, e da Mons. Mariano Crociata, Presidente della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea (Comece), insieme a Mons. Noël Treanor, Nunzio apostolico presso l’Unione Europea. La visita infatti prevedeva una doppia tappa: nella sede del Parlamento europeo e in quella della Comece. 

L’incontro con la Presidente Metsola, osserva Mons. Crociata, è “la conferma di un rapporto che la Chiesa, attraverso la Comece, ha con il Parlamento europeo, e che merita di essere portato avanti perché permette alla Chiesa di svolgere la sua missione e al Parlamento di raccogliere voci che vengono dal mondo cattolico, che è parte importante del popolo europeo”. 

La Presidente Metsola, afferma Mons. Baturi, “ha voluto conoscere meglio le motivazioni e la composizione del Consiglio dei giovani del Mediterraneo. Si è interessata anche della grande visione di Giorgio La Pira, chiedendo di poterla sviluppare in contesti storici che hanno bisogno di quella prospettiva profetica e ricordando che l’Unione europea è soprattutto un progetto di pace”. Il Segretario Generale della CEI esprime gratitudine alla Presidente del Parlamento europeo per “l’impegno a favore della cooperazione e della comprensione tra i popoli e il sostegno alla libertà, alla democrazia e ai diritti”. Con il Consiglio dei giovani del Mediterraneo, spiega Mons. Baturi, “abbiamo voluto scommettere sui giovani perché questo significa scommettere sull’educazione, sulla loro capacità di immaginare un futuro diverso. L’Europa non può non accorgersi di ciò che accade nel Mediterraneo, delle forze vive e della possibilità che esso ha di sviluppare un’azione di pace e di amicizia che avrà ripercussioni in tutto il mondo. Per questo, vogliamo da una parte che i nostri giovani di 18 Paesi conoscano le Istituzioni europee, dall’altra parte chiediamo che le Istituzioni europee tengano conto di queste forze vive e prospettiche capaci di determinare, speriamo, un futuro diverso”. 

Fortemente voluto e sostenuto dalla CEI, il Consiglio mira infatti a curare la dimensione spirituale, a rafforzare l’azione pastorale davanti alle sfide odierne e a costruire relazioni fraterne, come racconta il portale www.giovanimediterraneo.org dove sono disponibili informazioni e notizie. Il 16 aprile, a Fiesole (Fi), inoltre, sarà inaugurata la sede del Consiglio. La fisionomia, la mission e le attività sono state presentate dal Direttivo, nell’ambito dell’evento odierno “Costruire ponti di dialogo, unità e pace tra popoli e culture”. Ai lavori, introdotti dall’europarlamentare Beatrice Covassi, sono intervenuti Mons. Baturi, Mons. Crociata e Patrizia Giunti, Presidente della Rete Mare Nostrum e della Fondazione La Pira.

 

(Foto: Parlamento europeo)

L'effigie di Santa Franca nella chiesa di Vidalenzo

La famiglia monastica di Vidalenzo ha compiuto un gesto di grande significato spirituale. Ha prelevato l'immagine di Santa Franca dal suo oratorio, fondato dai monaci di Chiaravalle della Colomba, e l'ha portata nella chiesa di Vidalenzo. Questo atto di devozione e rispetto per la santa dimostra l'importanza che Santa Franca riveste per la comunità monastica e parrocchiale.

L'effigie di Santa Franca, monaca abbadessa benedettina, sarà ora presente nella chiesa di Vidalenzo fino al giormo della sua festa, il 25 aprile. In quell'occasione sarà riportata in processione all'oratorio a lei dedicato, in un momento di solennità e devozione.
Questo gesto rafforza il legame tra le comunità religiose e testimonia la continua venerazione per Santa Franca, che ha dedicato la sua vita alla preghiera.

A Fidenza due scuole per insegnare ai migranti la lingua italiana

Quando arrivano in Italia il loro primo pensiero è trovare un alloggio, una mensa dove consumare i pasti e un lavoro per rendersi autonomi. Ma poi si accorgono che senza una buona conoscenza della lingua italiana non vengono assunti dalle aziende. E quella che non avevano preso in considerazione all’inizio, ora diventa un’esigenza ineludibile soprattutto ai fini delle relazioni con il contesto sociale e con l’integrazione nel territorio. Stiamo parlando dei migranti ai quali Fidenza offre la possibilità di accedere a due punti di riferimento per l’apprendimento della lingua italiana: la scuola della Caritas diocesana in via Micheli e la “Penny Wirton” in viale Carducci.

Alla scuola della Caritas le lezioni, gratuite e aperte a tutti, si svolgono nell’arco della settimana (tranne il lunedì) dalle 10.00 alle 12.00 e le classi, composte da una ventina di persone, vengono suddivise in due turni. Le domande per iscriversi sono numerose, ma poi accade che la frequenza alle lezioni venga meno per motivi di lavoro o perché molti si trasferiscono o, più semplicemente, perché la voglia di imparare si perde per strada. Ma c’è un altro aspetto, oltre lo studio, che merita di essere sottolineato: quello delle relazioni. Le lezioni infatti diventano occasioni propizie per incontrarsi e conoscersi, parlare e stare insieme: e qui spicca la componente femminile.
E gli insegnanti? Sono tutti volontari e la maggior parte è di provenienza scout: al centro delle lezioni la correttezza del lessico, le parole ritenute utili per la conversazione e quelle relative all’ambito medico.

La scuola della Caritas opera in sinergia con la “Penny Wirton”, nata da un’intuizione di Eraldo Affinati e della moglie Anna Luce Lenzi. Attualmente le scuole “Penny Wirton” in Italia sono 60, ma Affinati più che di metodo educativo preferisce parlare di un nuovo stile nelle relazioni. Nata a Fidenza nel 2020, ha cessato subito l’attività a causa della pandemia e solo nel settembre 2022 ha potuto riprendere le lezioni. Dispone di una decina di insegnanti e le lezioni si svolgono il lunedì e il giovedì dalle 17.30 alle 19.00: gli spazi sono forniti dall’associazione di volontariato “Insieme”. Tra gli iscritti i più ricettivi sono gli indiani e i migranti provenienti dall’est Europa: e anche qui la presenza femminile è quella più motivata. I risultati? Claudio Rossi, referente della scuola, allarga le braccia: “Non si supera il 10-15%. E in tre anni ho capito che a contare non è tanto la didattica, ma l’accoglienza. E così cercheremo di affinare sempre più le nostre capacità in questa direzione”.

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