Pubblichiamo di seguito il testo del Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2023 sul tema “Ascesi quaresimale, itinerario sinodale”.
Cari fratelli e sorelle! I vangeli di Matteo, Marco e Luca sono concordi nel raccontare l’episodio della Trasfigurazione di Gesù. In questo avvenimento vediamo la risposta del Signore all’incomprensione che i suoi discepoli avevano manifestato nei suoi confronti. Poco prima, infatti, c’era stato un vero e proprio scontro tra il Maestro e Simon Pietro, il quale, dopo aver professato la sua fede in Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, aveva respinto il suo annuncio della passione e della croce. Gesù lo aveva rimproverato con forza: «Va’ dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Mt 16,23). Ed ecco che «sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte» (Mt 17,1). Il Vangelo della Trasfigurazione viene proclamato ogni anno nella seconda Domenica di Quaresima. In effetti, in questo tempo liturgico il Signore ci prende con sé e ci conduce in disparte. Anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a “salire su un alto monte” insieme a Gesù, per vivere con il Popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi. L’ascesi quaresimale è un impegno, sempre animato dalla Grazia, per superare le nostre mancanze di fede e le resistenze a seguire Gesù sul cammino della croce. Proprio come ciò di cui aveva bisogno Pietro e gli altri discepoli. Per approfondire la nostra conoscenza del Maestro, per comprendere e accogliere fino in fondo il mistero della salvezza divina, realizzata nel dono totale di sé per amore, bisogna lasciarsi condurre da Lui in disparte e in alto, distaccandosi dalle mediocrità e dalle vanità. Bisogna mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna. Questi requisiti sono importanti anche per il cammino sinodale che, come Chiesa, ci siamo impegnati a realizzare. Ci farà bene riflettere su questa relazione che esiste tra l’ascesi quaresimale e l’esperienza sinodale. Nel “ritiro” sul monte Tabor, Gesù porta con sé tre discepoli, scelti per essere testimoni di un avvenimento unico. Vuole che quella esperienza di grazia non sia solitaria, ma condivisa, come lo è, del resto, tutta la nostra vita di fede. Gesù lo si segue insieme. E insieme, come Chiesa pellegrina nel tempo, si vive l’anno liturgico e, in esso, la Quaresima, camminando con coloro che il Signore ci ha posto accanto come compagni di viaggio. Analogamente all’ascesa di Gesù e dei discepoli al Monte Tabor, possiamo dire che il nostro cammino quaresimale è “sinodale”, perché lo compiamo insieme sulla stessa via, discepoli dell’unico Maestro. Sappiamo, anzi, che Lui stesso è la Via, e dunque, sia nell’itinerario liturgico sia in quello del Sinodo, la Chiesa altro non fa che entrare sempre più profondamente e pienamente nel mistero di Cristo Salvatore. E arriviamo al momento culminante. Narra il Vangelo che Gesù «fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce» (Mt 17,2). Ecco la “cima”, la meta del cammino. Al termine della salita, mentre stanno sull’alto monte con Gesù, ai tre discepoli è data la grazia di vederlo nella sua gloria, splendente di luce soprannaturale, che non veniva da fuori, ma si irradiava da Lui stesso. La divina bellezza di questa visione fu incomparabilmente superiore a qualsiasi fatica che i discepoli potessero aver fatto nel salire sul Tabor. Come in ogni impegnativa escursione in montagna: salendo bisogna tenere lo sguardo ben fisso al sentiero; ma il panorama che si spalanca alla fine sorprende e ripaga per la sua meraviglia. Anche il processo sinodale appare spesso arduo e a volte ci potremmo scoraggiare. Ma quello che ci attende al termine è senz’altro qualcosa di meraviglioso e sorprendente, che ci aiuterà a comprendere meglio la volontà di Dio e la nostra missione al servizio del suo Regno. L’esperienza dei discepoli sul Monte Tabor si arricchisce ulteriormente quando, accanto a Gesù trasfigurato, appaiono Mosè ed Elia, che impersonano rispettivamente la Legge e i Profeti (cfr Mt 17,3). La novità del Cristo è compimento dell’antica Alleanza e delle promesse; è inseparabile dalla storia di Dio con il suo popolo e ne rivela il senso profondo. Analogamente, il percorso sinodale è radicato nella tradizione della Chiesa e al tempo stesso aperto verso la novità. La tradizione è fonte di ispirazione per cercare strade nuove, evitando le opposte tentazioni dell’immobilismo e della sperimentazione improvvisata. Il cammino ascetico quaresimale e, similmente, quello sinodale, hanno entrambi come meta una trasfigurazione, personale ed ecclesiale. Una trasformazione che, in ambedue i casi, trova il suo modello in quella di Gesù e si opera per la grazia del suo mistero pasquale. Affinché tale trasfigurazione si possa realizzare in noi quest’anno, vorrei proporre due “sentieri” da seguire per salire insieme a Gesù e giungere con Lui alla meta. Il primo fa riferimento all’imperativo che Dio Padre rivolge ai discepoli sul Tabor, mentre contemplano Gesù trasfigurato. La voce dalla nube dice: «Ascoltatelo» (Mt 17,5). Dunque la prima indicazione è molto chiara: ascoltare Gesù. La Quaresima è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in ascolto di Lui che ci parla. E come ci parla? Anzitutto nella Parola di Dio, che la Chiesa ci offre nella Liturgia: non lasciamola cadere nel vuoto; se non possiamo partecipare sempre alla Messa, leggiamo le Letture bibliche giorno per giorno, anche con l’aiuto di internet. Oltre che nelle Scritture, il Signore ci parla nei fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto. Ma vorrei aggiungere anche un altro aspetto, molto importante nel processo sinodale: l’ascolto di Cristo passa anche attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa, quell’ascolto reciproco che in alcune fasi è l’obiettivo principale ma che comunque rimane sempre indispensabile nel metodo e nello stile di una Chiesa sinodale. All’udire la voce del Padre, «i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “Alzatevi e non temete”. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo» (Mt 17,6-8). Ecco la seconda indicazione per questa Quaresima: non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni. La luce che Gesù mostra ai discepoli è un anticipo della gloria pasquale, e verso quella bisogna andare, seguendo “Lui solo”. La Quaresima è orientata alla Pasqua: il “ritiro” non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione. Anche il percorso sinodale non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione. Anche lì il Signore ci ripete: «Alzatevi e non temete». Scendiamo nella pianura, e la grazia sperimentata ci sostenga nell’essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità. Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci animi in questa Quaresima nell’ascesa con Gesù, per fare esperienza del suo splendore divino e così, rafforzati nella fede, proseguire insieme il cammino con Lui, gloria del suo popolo e luce delle genti.
Roma, San Giovanni in Laterano, 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo
E’ uscito in questi giorni l’ultimo libro di don Luigi Guglielmoni, parroco di Busseto, e del professor Fausto Negri, dal titolo “L’arte di intendersi” (Editrice Elledici). Per i due autori, che hanno pubblicato insieme decine di libri, l’incontro evangelico di Gesù con la Samaritana offre lo spunto per verificare lo stato delle relazioni interpersonali e sviluppare forme di dialogo più vere e genuine. Il metodo di Gesù indirizza verso quell’umanesimo spirituale che è l’unico modo per instaurare rapporti umani autentici.
Secondo il rapporto del Censis, dopo la pandemia gli italiani sono diventati “più paurosi, passivi e cattivi”, carichi di rabbia, di faziosità e di litigiosità. Molti si chiedono da dove ripartire e normalmente si indicano come soluzione la salute fisica e l’economia che, certo, hanno un peso notevole nella vita delle persone. Ma forse la vera ripartenza sta nelle relazioni intessute nella varietà degli incontri quotidiani. Anche il cammino sinodale che la Chiesa sta vivendo valorizza questa esigenza, che ha risvolti importanti anche nella vita familiare e sociale.
I dieci capitoli del volume esaminano anche la comunicazione virtuale, che spesso conduce all’isolamento e alla solitudine indebolendo i legami personali e il coinvolgimento sociale con ricadute negative per quanto riguarda gli stili di vita.
Il 16 ottobre del 1943, Roma scrisse una delle pagine più tristi della sua storia. La deportazione degli ebrei che dalla stazione Tiburtina arrivarono al campo di concentramento di Auschwitz in territorio polacco. Partirono in 1.024 persone. Tornarono in 15. In quella storia c’era anche la famiglia di Attilio Lattes che riuscì a salvarsi nascondendosi sotto le fogne della città. Solo quindici uomini e una donna ritorneranno a casa dalla Polonia. Nessuno dei duecento bambini ha mai fatto ritorno. “I ricordi – racconta Attilio Lattes – si mescolano tra i racconti di mio padre e le scene vissute personalmente". La famiglia Lattes si salvò perché ci furono persone che la aiutarono a nascondere e fuggire. “Si può essere giusti anche oggi”, dice Attilio. “Anche oggi, ci sono persone che fuggono, da situazioni di guerra e di fame, mettendo a rischio la loro stessa vita. E anche oggi, ci sono persone che si adoperano per aiutarle".
Attilio Lattes sarà a Fidenza GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2023 alle ore 18,00 presso il Teatro G.Magnani.
Venerdì 17 febbraio alle ore 20.30 presso il teatro Verdi di Busseto avrà luogo il convegno “Lavoro: la chiave del proprio futuro” promosso da Confartigianato in collaborazione con la parrocchia di San Bartolomeo in Busseto e con l’associazione “Il Diamante”. L’evento gode del patrocinio del Comune di Busseto, della Provincia di Parma e della Regione Emilia Romagna. Il lavoro implica conoscenza, occupazione, formazione, passione, rapporto con la scuola e con le istituzioni, territorio e globalizzazione: di tutto questo parleranno i relatori moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli. Saranno presenti Marco Granelli, presidente di Confartigianato; Franco Nembrini, saggista e già dirigente scolastico; Vincenzo Colla, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia Romagna. Porteranno inoltre i saluti il Vescovo Ovidio, il presidente provinciale di Confartigianato Enrico Bricca, il sindaco di Busseto Stefano Nevicati e il presidente della Provincia di Parma Andrea Massari.
Domenica 12 febbraio alle ore 15 presso il Centro interparrocchiale di San Michele a Fidenza avrà luogo il convegno dal titolo “Dio ha creato tutte le cose perchè esistano (Sap 1,14). La morte non è mai una soluzione” promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della famiglia in occasione della 45° Giornata per la vita.
Dopo la preghiera iniziale seguiranno, alle ore 15.30, la testimonianza sull’operato del medico ginecologo Giancarlo Bertolotti e quella sul medico degli ultimi, San Giuseppe Moscati.
Dopo un momento di confronto conclusivo in stile sinodale, avrà luogo la recita dei Vespri a cura del Vicario per la Pastorale.
“Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra”.
Facendo proprio l’appello di Papa Francesco, al termine dell’udienza generale di mercoledì 8 febbraio, la presidenza della Cei, a nome dei vescovi italiani, rinnova “profonda partecipazione alle sofferenze e ai problemi delle popolazioni di Turchia e Siria provate dal terremoto”.
Per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali di chi è stato colpito da questa calamità, la Cei ha disposto un primo stanziamento di 500.000 euro dai fondi dell’8xmille per iniziative di carità di rilievo nazionale. Tale somma sarà erogata tramite Caritas Italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali. Continua a crescere, infatti, il numero delle vittime accertate, mentre sono ancora diverse migliaia le persone disperse e quelle ferite. Drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, stretti tra le difficoltà del reperimento di cibo e acqua e le rigide condizioni climatiche.
“Consapevole della gravità della situazione”, la presidenza della Cei ha deciso di indire una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima): “sarà un segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate – si legge nella nota diffusa in tutte le Diocesi -. Sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite”.
Le offerte dovranno essere integralmente inviate a Caritas Italiana entro 30 aprile 2023. Sin d’ora è, comunque, possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on line tramite il sito www.caritas.it o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite: • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111 • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474 • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013 • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
Dal 2004 il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo, una solennità civile che commemora i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. L'obiettivo è "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
La data prescelta coincide con il giorno in cui, nel 1947, venne firmato il trattato di pace tra Italia e le potenze alleate. A seguito della disastrosa guerra si assegnava dunque alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia.
Questo il programma delle iniziative promosse dal Comune di Fidenza:
Giovedì 9 febbraio 2023 – ore 10:30
Ridotto del Teatro “G. Magnani”
Lessico fiumano, storie e storia dal confine orientale
interverranno il dr. Marco Minardi dell’I.S.R.E.C. e il prof. Ettore Piazza
Venerdì 10 febbraio 2023 – ore 10:00
Via Martiri delle Foibe
Deposizione della corona in memoria delle vittime delle “Foibe”
a cura delle Autorità cittadine e delle Associazioni
Il 2023 sarà l'anno in cui la lunga odissea della scuola Collodi si avvicinerà decisamente alla conclusione grazie all'avvio, entro il mese di marzo, del cantiere più importante: quello che metterà definitivamente in sicurezza l'edificio da un punto di vista antisismico. Poco meno di 4 milioni di euro sono stati investiti in questi anni per una scuola che, a conclusione dei lavori, passerà da essere un pericolo per la comunità a un gioiello della sicurezza, della sostenibilità e anche del benessere.
Per quanto riguarda la sicurezza questa sarà garantita dall'installazione di isolatori sismici al piano seminterrato su tutte le tre braccia del corpo aule; si tratta di una tecnologia impiegata in Giappone e in California, due delle zone sismiche più problematiche al mondo, che permetterà all'edificio di oscillare senza crollare.
Sotto il cappello della sostenibilità vanno tutte le opere di riqualificazione energetica. A cominciare dal rifacimento del tetto e dei relativi solai, a cui si sono aggiunti interventi per soluzioni antispreco come la nuova illuminazione a led, la sostituzione di tutti i serramenti e le controsoffittature.
In riferimento al tema benessere infine va catalogato l'ultimo intervento ad essere stato pianificato: la realizzazione della nuova mensa con annessa cucina per la preparazione in loco dei pasti. Un’opera finanziata con fondi Pnrr che prevede la costruzione di un’intera nuova struttura, lungo il lato della scuola che affaccia su via Dante, destinata ad ospitare, oltre alle cucine e al refettorio per i 400 studenti, anche locali frigo, deposito, lavanderia e spogliatoio.
“La nuova Collodi – spiega il sindaco Andrea Massari - sarà realtà grazie alla volontà e perseveranza del Comune di Fidenza che ha sempre creduto in questo intervento e ha coerentemente investito ben 2.045.271 euro. A questa cifra si sono aggiunti nel gennaio 2021 importanti fondi PNRR per 1.472.728 destinati alla messa in sicurezza dell'edificio e, nel febbraio 2022, altri 420 mila euro, sempre PNRR, per realizzare la nuova mensa. Dietro queste cifre c'è un lavoro di squadra importante che dimostra come nonostante le difficoltà enormi incontrate su questo progetto per la sicurezza della scuola, tutta l'amministrazione ha tenacemente lavorato per un unico obiettivo, mettere in sicurezza la scuola e renderla moderna anche energeticamente”.
“Spesso ci si dimentica del fatto – aggiunge il vicesindaco Davide Malvisi – che parliamo di una scuola degli anni ‘60, nella quale l’indagine sismica condotta nel 2018 ha svelato, con test approfonditi ed esami, che venne realizzata con materiali che si sono degradati pesantemente. Per tutto questo l'abbiamo dichiarata tempestivamente inagibile, dando inizio a questo lungo percorso di cui finalmente vediamo la fine. Nel corso di questi anni non siamo stati con le mani in mano però: abbiamo mandato avanti i cantieri anticipando 520.000 euro per realizzare la riqualificazione energetica”.
Infine per l’assessore all’Istruzione Stefano Boselli "l'avvio dell'ultima fondamentale fase di lavori ci riempie di soddisfazione perché si sta avverando il sogno di tornare a vedere la scuola Collodi in piena attività, obiettivo importantissimo per la città e che ripaga anche l'Amministrazione della tenacia e degli sforzi messi in campo per il conseguimento di questo risultato. Sostenere il diritto allo studio significa anche offrire strutture adeguate allo scopo, e a Fidenza sono tantissimi gli interventi che a tal fine abbiamo messo e stiamo mettendo in campo, per creare così le migliori condizioni per un sistema educativo locale sempre più efficace".
Il nuoto non soltanto come occasione per tenere in forma il proprio fisico, bensì come preparazione ad un'attività agonistica intesa come stimolo positivo per confrontarsi con sé stessi e con il mondo che ci circonda. Questa l'intuizione alla base dell'open day che si è tenuto nei giorni scorsi presso la Piscina Comunale di Fidenza e finalizzato a dare vita ad un corso vero e proprio organizzato dalla Fondazione Bambini e Autismo con il patrocinio della Amministrazione Comunale e di Sogis.
“Lo scopo di questo progetto – ha spiegato Sandro Testa, ideatore dell'iniziativa - è di avviare all'attività sportiva bambini e ragazzi nello spettro dell'autismo o affetti da sindrome di Down, garantendo non soltanto continuità ma la possibilità di partecipare a gare del settore paralimpico. Questo perché nel tempo ho potuto verificare personalmente l'effetto positivo che la pratica sportiva ad alti livelli produce su bambini e ragazzi con problemi intellettivi relazionali”.
“Ringraziamo il Comune di Fidenza e Sogis per il sostegno offerto mettendo a disposizione gratuitamente la piscina – ha aggiunto Paola Mattioli, direttrice della sede Fidenza della Fondazione Bambini e Autismo –. Allo stesso modo ringrazio i quattro atleti paralimpici della società Delfini Cremona che hanno partecipato all'iniziativa. Vale la pena di sottolineare che tra loro vi erano Sabrina Chiappa e Andrea Scotti, che hanno fatto incetta di medaglie ai recenti campionati mondiali tenuti in Portogallo”.
La giornata è stata un successo vista la partecipazione di 14 giovanissimi atleti, dai dieci anni in su, che con le loro famiglie hanno potuto prendere un primo contatto con l'ambiente della piscina, scendere in vasca e, con l’assistenza degli allenatori, valutare il livello di capacità natatoria.
“Come Amministrazione - ha concluso l'assessore allo Sport Davide Malvisi – siamo noi a ringraziare Fondazione Bambini e Autismo per l'impegno profuso in un'iniziativa che è particolarmente meritoria. Sono convinto che la volontà di porre l'accento su un'attività sportiva finalizzata alla pratica agonistica per ragazzi nello spettro dell'autismo rappresenti un approccio non soltanto innovativo ma soprattutto ricco di stimoli positivi”.
Per partecipare al corso o avere semplicemente informazioni è possibile contattare
Fondazione Bambini e Autismo: 0524 524047 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
TERREMOTO: SEMPRE PIÙ DRAMMATICA LA SITUAZIONE IN TURCHIA E SIRIA
Due operatori di Caritas Italiana in partenza per supportare Caritas Turchia
Si fa sempre più drammatico il bilancio della catastrofe che ha colpito il Sud-est della Turchia e il Nord della Siria. I bisogni umanitari sono enormi. “Manca l’acqua potabile, l’elettricità, le vie di comunicazione sono interrotte, c’è bisogno di tutto”, queste le parole del Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia, a poco più di 24 ore dal terremoto. Gli stessi uffici delle Caritas locali coinvolte dal sisma sono rimasti danneggiati rendendo complicata l'operatività. In tutta l’area colpita dal sisma le condizioni metereologiche, con neve e temperature sotto lo zero, rendono i soccorsi più complicati acuendo la sofferenza e la paura della popolazione e facendo temere per l’incolumità dei tantissimi sfollati.
In Turchia la Caritas, in coordinamento con le autorità locali, sta accogliendo gli sfollati in luoghi sicuri all’aperto. Ha già distribuito coperte e pasti caldi per le persone sfollate a Iskenderun. Presso l’episcopio sono stato messi a disposizione spazi all’aperto che al momento restano i più sicuri.
In Siria, la Caritas locale era già attiva in gran parte del territorio colpito da prima del terremoto, con programmi di assistenza umanitaria, sanitaria e riabilitazione economica. Un’area particolarmente complessa che accoglieva già molti sfollati di una guerra che ha ancora focolai di conflitto.
L’assistenza ai moltissimi sfollati e ai feriti è ora la sfida principale. “Servono prima di tutto cure mediche per i feriti, alloggi di emergenza, cibo, acqua potabile e generi di prima necessità”, dichiara il direttore di Caritas Siria Riad Sargi.
È stato attivato tutto lo staff che sta valutando la situazione per monitorare i bisogni e organizzare i primi aiuti nelle città di Aleppo, Lattakia, Hama e Tartous.
Caritas Italiana ha espresso vicinanza, solidarietà e cordoglio alle Chiese locali ed è in costante contatto con Caritas Turchia, Caritas Siria e la rete Caritas internazionale, per sostenere l’organizzazione degli aiuti e il coordinamento. Due operatori sono in partenza per Istanbul per affiancare Caritas Turchia nella gestione dell’emergenza considerata la complessità e la dimensione della crisi.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n.347013, o donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite:
Sabato 11 febbraio alle ore 20.30 presso la parrocchia di S. Giovanni Battista in Pieveottoville avrà luogo la veglia di preghiera con e per gli innamorati, presieduta dal Vescovo Ovidio.
Si tratta di un appuntamento tradizionale che ogni anno viene promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare in coincidenza con l’inizio dei corsi di preparazione in vista del matrimonio cristiano.
La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del violento terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria. Centinaia le vittime, migliaia le persone ancora intrappolate sotto le macerie, numerosi gli edifici colpiti. Un bilancio ancora provvisorio che, secondo le Caritas locali, crescerà drammaticamente: in Turchia la zona interessata è molto vasta e difficile da raggiungere, anche per le rigide condizioni climatiche. “La Cattedrale di Iskenderun è crollata, scuole ed episcopio non sono agibili, anche la chiesa della comunità siriaca e quella ortodossa sono andate totalmente distrutte. La situazione è in continuo divenire”, fa sapere il Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia.
In Siria il sisma ferisce un Paese già dilaniato dalla guerra e dove oltre l’80% della popolazione vive in povertà. “A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”, afferma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.
Lo stanziamento della Conferenza Episcopale Italiana aiuterà a far fronte alle prime necessità. Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale per offrire aiuto e sostegno. Il direttore, don Marco Pagniello, fa appello a “un’attenzione solidale da parte di tutti verso aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da povertà estrema”.
Giovedì 9 febbraio alle ore 20.30 presso la sala multimediale del Centro interparrocchiale San Michele in Fidenza avrà luogo il convegno dal titolo: “Ti sarò vicino. Attualità delle cure palliative”.
Promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute e dall’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI), sezione “Claudio Carosino”, l’iniziativa verrà introdotta dal Vicario per la pastorale don Marek Jaszczak.
Interverranno successivamente il prof. Giovanni Zaninetta, professore per il corso integrato di cure palliative presso l’Università di Brescia e già direttore dell’hospice-casa di cura “Domus salutis” di Brescia; la dottoressa Anna Tedeschi, direttrice dell’hospice presso l’ospedale di Vaio in Fidenza che parlerà dell’hospice e della sua integrazione con il territorio; il dott. Paolo Ronchini, medico di Medicina generale, il quale parlerà delle cure palliative in ambito domiciliare e delle cure palliative prestate all’interno delle strutture sanitarie.
Moderatore il dott. Luigi Gardini, medico di Medicina generale e presidente dell’AMCI di Fidenza.
Le conclusioni sono affidate a mons. Ovidio Vezzoli, Vescovo di Fidenza.
In partenza la delegazione della Conferenza Episcopale Italiana che parteciperà all’Assemblea Sinodale Continentale in programma a Praga, nella Repubblica Ceca, dal 5 al 12 febbraio. Ne fanno parte (in presenza) alcuni membri del Comitato nazionale del Cammino sinodale delle Chiese in Italia: Mons. Antonio Mura, Vescovo di Nuoro e di Lanusei, Mons. Valentino Bulgarelli, suor Nicla Spezzati e Giuseppina De Simone.
Come previsto dall’organizzazione si uniranno ai lavori, attraverso una piattaforma online, altri dieci delegati: Paolo Verderame, Lucia Capuzzi, Gioele Anni, Chiara Griffini, Pierpaolo Triani, membri del Comitato nazionale del Cammino sinodale, e i teologi don Vito Mignozzi, don Francesco Zaccaria, Stefano Tarocchi, Livio Tonello, Fausto Arici.
Dal 10 al 12 febbraio, il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, prenderà parte ai lavori riservati ai Presidenti delle Conferenze Episcopali che, come indicato dalla Nota metodologica sulle Assemblee continentali, si ritroveranno “per rileggere collegialmente l’esperienza sinodale vissuta a partire dal loro specifico carisma e ruolo”.
In vista dell’appuntamento di Praga, si è tenuto online l’incontro dei referenti diocesani del Cammino sinodale delle Chiese in Italia per condividere alcune riflessioni sul Documento di lavoro per la Tappa Continentale e alcune piste di azione per le Diocesi italiane. “Il nostro percorso – ha spiegato Mons. Erio Castellucci, Presidente del Comitato del Cammino sinodale – sta continuando: l’obiettivo è far sì che il Cammino proceda il più possibile respirando la vita delle Chiese locali. Per questo, l’intento è non disperdere la ricchezza della rete dei referenti diocesani e arrivare all’Assemblea Generale dei Vescovi, in programma a Roma dal 22 al 25 maggio, con una mappa di temi emersi e condivisi nel biennio dell’ascolto, per poi individuare quei nodi pastorali concreti sui quali portare l’attenzione dell’intero popolo di Dio”.
“Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia – ha aggiunto padre Giacomo Costa, Consultore della Segreteria del Sinodo dei Vescovi – si interseca con il processo sinodale della Chiesa universale: quella Continentale è una tappa di dialogo e di restituzione a tutte le Chiese di ciò che si è ascoltato nelle diverse comunità ecclesiali del mondo. Questo aiuterà a scegliere gli argomenti su cui fare discernimento nelle prossime fasi”.
I referenti diocesani del Cammino sinodale vivranno un incontro nazionale in presenza a Roma (Hotel Ergife) dall’11 al 12 marzo. Si svolgerà invece dal 24 al 25 febbraio una riunione del Comitato nazionale, in via di definizione in questi giorni in tutte le sue componenti.
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