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S. Messa e processione con la comunità ecuadoregna per invocare l’intercessione della Madonna del Cigno (Cisne)

Ancora una volta la comunità ecuadoregna presente sul territorio si ritroverà per lodare il Signore e invocare l’intercessione della Beata Vergine Maria del Cigno (Cisne).
Domenica 4 settembre alle ore 9.30 il Vescovo Ovidio presiederà la s. Messa nella chiesa di s. Michele Arcangelo, dove è ospitata la statua della Madonna. Seguirà la tradizionale processione con l’effigie che da molto tempo anima le vie della città. A conclusione della mattinata di fede, festa e gioia, un momento conviviale in oratorio.
Celebrare la festa della Madonna del Cigno significa, per la parrocchia, sentirsi comunità cattolica generata dalla bellezza dell’universalità del messaggio evangelico che è destinato ad ogni popolo e nazione.
 
 
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A Samboseto la celebrazione eucaristica in ricordo del card. Carlo Caffarra a 5 anni dalla scomparsa

Domenica 4 settembre alle ore 9 nella chiesa di Samboseto avrà luogo la celebrazione eucaristica in ricordo del card. Carlo Caffarra.
E’ sempre molto vivo a Samboseto il ricordo del cardinal Carlo Caffarra, nativo della piccola frazione bussetana alla quale è sempre stato molto legato e dove era tornato a celebrare dopo la nomina a Vescovo e poi, di nuovo, dopo quella a cardinale (fermandosi in preghiera anche sulla tomba dei genitori che riposano nel vicino camposanto). Due giornate memorabili, ancora impresse nel ricordo di tanti fedeli.
Proprio nella chiesa di San Vigilio ricevette il Battesimo e frequentando la parrocchia sbocciò la sua vocazione sacerdotale.
L'anno scorso fu il card. Matteo Zuppi, suo successore nell'incarico di arcivescovo di Bologna, a celebrare la s. Messa. A concelebrare erano presenti anche il Vescovo Ovidio, il parroco don Luigi Guglielmoni (per tanti anni alunno di monsignor Caffarra), don Dario Faraboli e il diacono Pierino Mighetti, entrambi originari di Samboseto.
Alla solenne Eucaristia seguì la benedizione del tetto dell'edificio sacro, appena ristrutturato con l'importante contributo dell'8xmille della CEI, e dell'impianto campanario, rifatto grazie all'aiuto dell'arcidiocesi di Bologna come segno di riconoscenza al Cardinale.

Incontro dei Vescovi delle “Aree interne”: la dichiarazione finale

 
Il 30 e 31 agosto si è svolto a Benevento, presso il Centro “La Pace”, l’Incontro dei Vescovi delle “Aree interne” a cui hanno partecipato oltre 30 presuli provenienti da 12 Regioni. Al termine dei lavori, i Vescovi hanno condiviso una dichiarazione finale, che riportiamo di seguito.
Come Vescovi provenienti da tutto il Paese, riuniti a Benevento per riflettere sui criteri di discernimento con l’obiettivo di elaborare una pastorale per le Aree interne, ringraziamo anzitutto il Signore per l’esperienza di comunione vissuta: questi giorni ci hanno aiutato a conoscerci meglio e a stabilire relazioni più fraterne tra noi, a fare esperienza di sinodalità, a “crescere nel servizio alla comunione”, “tutti insieme, in unità e senza campanilismi”, come ci ha chiesto, nella sua lettera, Papa Francesco.
Le Aree interne costituiscono una larga porzione del Paese, accomunata da alcune criticità, depositaria di straordinarie ricchezze e tuttavia diversificata: sono, per analogia, come la piccola Nazareth, marginale, eppure custode della realtà più preziosa. Non ci rassegniamo ad accompagnarle alla fine, in una sorta di accanimento terapeutico, ma vogliamo costituirci baluardo, forza per difenderle, dando vita a reti solidali capaci di attivare sinergie. Chiediamo alla politica interventi seri, concreti, intelligenti, ispirati da una progettualità prospettica, non viziata da angusti interessi o tornaconti elettorali: in tal senso, qualora entrasse in vigore l’autonomia differenziata, ciò non farebbe altro che accrescere le diseguaglianze nel Paese; come comunità cristiana vogliamo crescere nella consapevolezza e nella partecipazione.
Molte le questioni poste sul tappeto, alle quali non è stato possibile dare adeguate risposte. Ci è chiesto, in ogni caso, il coraggio di uscire da schemi ormai sclerotizzati, di rompere con la logica del “si è sempre fatto così”, per ripensare il rapporto tradizione/innovazione, disponibili ad ascoltare la voce dello Spirito, a restituire il primato effettivo alla Parola di Dio e all’annuncio del Vangelo, anche per meglio integrare una pastorale sovente sbilanciata sull’ambito cultuale e liturgico.
Dobbiamo, in tal senso, ripensare l’esercizio del ministero presbiterale e promuovere con decisione il sacerdozio comune di tutti i battezzati, una ministerialità diversificata e responsabile, la valorizzazione del diaconato permanente, le forze del laicato, quello femminile in particolar modo, che costituisce una parte consistente del tessuto delle nostre comunità, senza dimenticare eremiti e comunità monastiche, che nelle Aree interne più isolate sono la forza segreta che mantiene in vita tante energie. Dobbiamo soprattutto puntare sulla qualità delle relazioni, perché è di questo che c’è estremo bisogno. La presenza numerosa degli anziani costituisce, in queste nostre realtà, un patrimonio di umanità e di esperienze di vita che va assolutamente valorizzato.
I flussi migratori possono costituire un’opportunità per ravvivare molte realtà soggette a un decremento progressivo della popolazione, ma è necessario affinare sempre più la disponibilità all’ascolto, ad assumere, nel rispetto della legge, logiche inclusive, non di esclusione.
Noi c’impegniamo a restare: la Chiesa non vuole abbandonare questi territori, senza per questo irrigidirsi in forme, stili e abitudini che finirebbero per sclerotizzarla. In tal senso c’impegniamo ad aiutare i nostri giovani che vogliono restare, cercando di offrire loro solidarietà concreta, e c’impegniamo ad accompagnare quelli che vogliono andare, con la speranza di vederli un giorno tornare arricchiti di competenze ed esperienze nuove.
Sentiamo risuonare, viva, la voce del profeta: “Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?” (Is 21,11). Risponde l’Apostolo: “La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce” (Rm 13,12). Alla Chiesa, a noi stessi in primo luogo, alla società, alla politica, chiediamo di prendere sul serio tale esortazione. Le Aree interne, dove la vita non vuole morire, possono divenire un laboratorio d’idee, una risorsa viva, un tesoro straordinario per tutto il Paese: sta a noi, tutti insieme – pastori, comunità cristiana, società civile, politica –, far sì che tale auspicio diventi realtà.
 

Unità pastorale di Pieveottoville, Ragazzola e Stagno: fino al 9 settembre c’è Ora-estivo

Fino al 9 settembre l’oratorio di Pieveottoville sarà aperto dalle ore 15 alle ore 17.30 per momenti di preghiera, gioco, laboratori, attività e compiti insieme al parroco e agli educatori.
Venerdì 9 settembre chiusura a partire dalle ore 19 con la cena comunitaria e la proiezione delle fotografie realizzate in occasione del campo estivo a Caderzone Terme.

Il premio "Magister Docet" 2022

Il premio "Magister Docet" considera e valorizza il lavoro svolto da quegli insegnanti che hanno ispirato i loro alunni sostenendone la realizzazione e contribuendo a migliorare la comunità scolastica, ed è oggi il segno della particolare attenzione che nel tempo la nostra città ha riservato all'educazione scolastica.
Il Bando, che sotto riportiamo integralmente, prevede una cerimonia ufficiale di premiazione per martedì 4 ottobre 2022 alle ore 17 presso il Ridotto del Teatro G. Magnani. In calce al presente articolo diamo i riferimenti per poter scaricare in formato PDF il Regolamento del premio ed il Modulo Candidatura.
 
Le motivazioni del Premio  
 
L’istruzione è un diritto umano e gli insegnanti portano in aula, ogni giorno, la grande responsabilità di istruire e di educare le generazioni future alla costruzione di una società basata sullo sviluppo sostenibile, la pace, la democrazia, i diritti umani e l’uguaglianza.
Per questo nel 1994 l’UNESCO ha istituito, per il 5 ottobre, la Giornata Mondiale degli Insegnanti come una significativa presa di coscienza e un apprezzamento del contributo indispensabile che i docenti forniscono all’educazione e allo sviluppo.
La Giornata vuole anche ribadire il ruolo centrale dei docenti, mettendo in rilievo l’importanza degli insegnanti nel percorso di formazione, educazione e guida delle nuove generazioni.
In tale ottica l’Amministrazione comunale conferisce un premio al magister in qualità di protagonista di una scuola, intesa come comunità inclusiva, che riconosce le differenze di ciascuno, che ne individua le potenzialità e che aiuta ad esplicitarle.
Attraverso il premio verranno raccolte e raccontate le storie e le esperienze di quegli insegnanti che hanno ispirato i propri studenti testimoniando accoglienza, esercizio senza fine di responsabilità, orgoglio di libertà personale.
PREMIO MAGISTER DOCET 2022
 
Il Premio intende sottolineare il ruolo imprescindibile di un docente che ha lasciato il segno nella vita scolastica dei suoi alunni: un’occasione per raccontare l’importanza dell’insegnante nella crescita delle nuove generazioni, creando cittadini attivi e consapevoli.
Il Comune di Fidenza bandisce un concorso per l’assegnazione di un premio per un insegnante, “magister”, che abbia contribuito positivamente alla formazione dei propri alunni e si sia distinto per il proprio impegno e le proprie capacità al servizio della comunità scolastica.
Il premio consisterà nella valorizzazione dell’operato del docente tramite:
• un evento di premiazione pubblica presso una sede dell’Amministrazione 
Comunale;
• conferimento di una pergamena.
 

Possono essere candidati tutti i docenti, in quiescenza o in attività, che abbiano prestato o che prestino servizio nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e negli istituti di istruzione secondaria di primo e di secondo grado statali, paritarie e non paritarie del Comune di Fidenza.
Possono presentare candidature:
• coloro che abbiano frequentato o che frequentino le scuole di Fidenza;
• coloro i cui figli frequentino o abbiano frequentato le scuole situate nel Comune di 
Fidenza;
• coloro che abbiano operato o che operino come docenti, in qualità di personale ATA e come educatori nelle scuole di Fidenza.
I proponenti, secondo il modulo allegato, dovranno indicare il proprio nome e cognome, il nome e il cognome del docente, l’istituzione scolastica nella quale il docente ha prestato o presta servizio e allegare una breve motivazione entro e non oltre le ore 13,00 del 27 settembre 2022 all’ufficio protocollo del Comune di Fidenza, piazza Garibaldi n. 1 – 43036 Fidenza (tel. 0524 517270) una busta chiusa, debitamente sigillata e controfirmata sui lembi di chiusura, con l’indicazione del mittente, indirizzato al Comune di Fidenza c/o Ufficio Cultura, con la seguente dicitura “Premio Magister Docet 2022”.
Le candidature proposte verranno sottoposte a istruttoria dagli uffici competenti. A seguito dell’istruttoria sarà individuato il docente che abbia conseguito il maggior numero di candidature.
In caso di ex-aequo risulterà destinatario del premio il docente anagraficamente più anziano.

Documenti
 

Cammino sinodale: online la Sintesi nazionale della fase diocesana

 
Sinodo 2021-2023
“Per una Chiesa sinodale: Comunione, partecipazione e missione”
Online la Sintesi nazionale della fase diocesana
È online sui siti https://camminosinodale.chiesacattolica.it e https://www.chiesacattolica.it la Sintesi nazionale della fase diocesana del Sinodo 2021-2023 “Per una Chiesa sinodale: Comunione, partecipazione e missione” che la Presidenza della CEI ha consegnato il 15 agosto alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.
 
Il Sinodo è inteso come un processo sinodale e culminerà nel 2023 con la fase universale, preceduta da quella continentale.
 
Il documento dà sinteticamente conto del percorso compiuto nell’anno pastorale 2021-2022, dedicato all’ascolto e alla consultazione capillare del Popolo di Dio. Questo primo “step” è stato armonizzato, per volere dei Vescovi, con il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, che sta interessando sempre di più i diversi territori con proposte e progetti. La Sintesi, dunque, offre anche una panoramica del primo anno di Cammino sinodale, che fino al 2025 sarà strutturato in tre momenti: fase narrativa (2021-2022 e 2022-2023); fase sapienziale (2023-2024); fase profetica (2025).
 
“Il coinvolgimento – viene riportato nella Sintesi – è stato ampio ed eterogeneo: dalle Chiese locali nelle loro articolazioni (diocesi, parrocchie, zone pastorali o foranie...) e in tutte le loro componenti, con lo sforzo di raggiungere anche i mondi della politica, delle professioni, della scuola e dell’università, fino ai luoghi della sofferenza e della cura, alle situazioni di solitudine e di emarginazione”. Nonostante “incertezze e perplessità”, soprattutto nella fase iniziale, le Chiese in Italia hanno cercato di superare individualismi, scetticismi e steccati, e si sono messe in cammino: è stato costituito un Gruppo di coordinamento nazionale, si sono formati circa 50.000 gruppi sinodali, con i loro facilitatori, per una partecipazione complessiva di mezzo milione di persone. Più di 400 referenti diocesani hanno coordinato il lavoro, insieme alle loro équipe. Sono 200 le sintesi diocesane e 19 quelle elaborate da altri gruppi – per un totale di più di 1.500 pagine – pervenute alla Segreteria Generale della CEI a fine giugno. I diversi contributi giunti non vengono citati nominalmente, ma sono assorbiti all’interno del testo nella loro ricchezza e pluriformità.
“Non si è semplicemente parlato di sinodalità, ma la si è vissuta, facendo i conti anche con le inevitabili fatiche: nel lavoro dell’équipe diocesana – presbiteri, diaconi, laici, religiosi e religiose insieme, giovani e adulti, e con la presenza partecipe del Vescovo –, nell’accompagnamento discreto e sollecito delle parrocchie e delle realtà coinvolte, nella creatività pastorale messa in moto, nella capacità di progettare, verificare, raccogliere, restituire alla comunità”, rileva la Sintesi evidenziando che “l’esperienza fatta è stata entusiasmante e generativa per chi ha accettato di correre il rischio di impegnarvisi: in molti contesti ha contribuito a rivitalizzare gli organismi di partecipazione ecclesiale, ha aiutato a riscoprire la corresponsabilità che viene dalla dignità battesimale e ha lasciato emergere la possibilità di superare una visione di Chiesa costruita intorno al ministero ordinato per andare verso una Chiesa ‘tutta ministeriale’, che è comunione di carismi e ministeri diversi”.
 
Nella parte centrale, il documento presenta i dieci “nuclei” attorno a cui sono state organizzate le riflessioni emerse dalle sintesi diocesane: ascoltare, accogliere, relazioni, celebrare, comunicazione, condividere, dialogo, casa, passaggi di vita e metodo.
“La loro pluralità – viene precisato – non rappresenta un limite da superare, attraverso un’operazione di omogeneizzazione o di gerarchizzazione, ma contribuisce a custodire il fondamentale pluralismo dell’esperienza delle Chiese in Italia, con tutta la varietà di accenti e sensibilità da cui sono attraversate e di cui sono portatrici”.
Il discernimento sulle sintesi diocesane e l’elaborazione dei dieci nuclei hanno permesso di individuare alcune priorità che, con l’obiettivo di alimentare e sostenere il Cammino sinodale delle Chiese in Italia in comunione con il processo in corso a livello universale, si è scelto di raggruppare lungo tre assi, definiti “cantieri sinodali”: quello della strada e del villaggio (l’ascolto dei mondi vitali), quello dell’ospitalità e della casa (la qualità delle relazioni e le strutture ecclesiali) e quello delle diaconie e della formazione spirituale. Questi cantieri potranno essere adattati liberamente e ogni Chiesa locale potrà aggiungerne un quarto che valorizzi una priorità risultante dal percorso compiuto lungo il primo anno.
“Quella del cantiere – ricorda la Sintesi - è un’immagine che indica la necessità di un lavoro che duri nel tempo, che non si limiti all’organizzazione di eventi, ma punti alla realizzazione di percorsi di ascolto e di esperienze di sinodalità vissuta, la cui rilettura sia punto di partenza per le successive fasi del Cammino sinodale nazionale”.
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