BannerTopDEF2

Ancora posti disponibili per il corso gratuito di lingua italiana promosso da Enac Emilia Romagna

Sono disponibili ancora alcuni posti per il corso gratuito di lingua italiana promosso da Enac Emilia Romagna (con sede in via Jacopo Milani 18 a Fidenza).

Il corso è rivolto a persone non occupate e senza titolo di studio.

-Durata: 32 ore

- Inizio: mercoledì 24 novembre; termine: giovedì 23 dicembre

Termine delle iscrizioni: venerdì 19 novembre alle ore 11.

Info 0524/512816 (chiedere di Stefania)

(Corso cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Emilia Romagna - RIF PA 2019-13374/RER)

Torna il 27 novembre la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare, compie 25 anni e torna anche in presenza il prossimo 27 novembre.

Testimonial d’eccezione dell’iniziativa Giorgio Chiellini, che ha deciso di sostenere Banco Alimentare con uno spot, realizzato dall’agenzia Mate, che andrà in onda sulle TV nazionali e locali, sui social e sul sito di Banco Alimentare.

Il calciatore si appella alla generosità degli italiani, che in questo quarto di secolo hanno partecipato alla Colletta Alimentare donando oltre 172.074 tonnellate di alimenti, un aiuto reale e prezioso per le tante persone in povertà alimentare.

L’invito di Chiellini è di recarsi sabato 27 novembre 2021 negli 11.000 supermercati aderenti all’iniziativa dove 145.000 volontari, distanziati e muniti di green pass inviteranno a comprare prodotti a lunga conservazione: omogenizzati alla frutta, tonno e carne in scatola, olio, legumi, pelati.

I prodotti donati saranno poi distribuiti alle 7.600 strutture caritative convenzionate con Banco Alimentare (mense per i poveri, comunità per i minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza ecc..) che sostengono quasi 1.700.000 persone.

In Emilia Romagna, le strutture convenzionate beneficiarie saranno 746 e i prodotti donati arriveranno a circa 125.000 persone.

“Siamo grati di avere un testimonial come Giorgio Chiellini che ha sempre dimostrato come, con passione, dedizione e sacrificio, lavorando in squadra, si possano raggiungere grandi risultati. È il tentativo quotidiano di Banco Alimentare per rispondere ad un bisogno che continua a crescere - afferma Stefano Dalmonte, presidente della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus. La Colletta Alimentare è la giornata in cui chiediamo a tutti di fare squadra con noi. Abbiamo visto in questi 24 anni come un atto semplice e concreto come donare una spesa a chi è in difficoltà, sia alla portata di tutti e arricchisca ognuno di noi”.

Per chi non riuscisse a recarsi in uno dei punti vendita aderenti, sarà possibile donare la spesa anche online dal 29 novembre al 10 dicembre su Amazon.it/bancoalimentare. Da domenica 28 novembre a domenica 5 dicembre 2021 la Colletta Alimentare continuerà anche attraverso le Charity Card di Epipoli, da 2, 5 o 10 euro, che potranno essere acquistate nei supermercati aderenti all’iniziativa oppure online sul sito www.mygiftcard.it. Le donazioni saranno poi convertite in alimenti.

La Colletta Alimentare, gesto con il quale la Rete Banco Banco Alimentare aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2021 voluta da Papa Francesco, è resa possibile grazie alla collaborazione con l’Esercito, con l’Associazione Nazionale Alpini, con l’Associazione Nazionale Bersaglieri, con la Società di San Vincenzo De Paoli, con la Compagnia delle Opere Sociali e altre associazioni caritative. 

Per consultare i punti vendita aderenti visita il sito http://www.colletta.bancoalimentare.it.

Spiritualità e politica: incontro con p. Luciano Manicardi, priore della Comunità di Bose

 
La Consulta della Pastorale Sociale e per il Lavoro unitamente alla sezione fidentina di Ucid, promuovono questo importante momento di riflessione.
 
In questo periodo storico travagliato non si può fare a meno di una buona e sana politica. E’ possibile una politica che tenga conto anche del Soffio dello Spirito o una politica etica al servizio dell’uomo e del suo futuro? Di questo e di molto altro ci parlerà
padre Manicardi mercoledì 17 novembre alle ore 20.45 presso la sala multimediale di San Michele a Fidenza.
 
L'incontro sarà trasmesso anche in diretta sulla nostra pagina Facebook! https://www.facebook.com/ilrisvegliofidenza 

V Giornata Mondiale dei Poveri: il messaggio di Papa Francesco

Proponiamo di seguito il messaggio che Papa Francesco ha scritto in occasione della quinta Giornata Mondiale dei Poveri di domenica 14 novembre p.v.

La Giornata è stata istituita proprio da Papa Francesco per sollecitare la Chiesa e i fedeli a un "incontro" con la povertà in tutte le sue manifestazioni ed accezioni e a tendere la mano a chi è bisognoso.

Venerdì 12 novembre il Santo Padre si recherà ad Assisi per una visita privata alla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Incontrerà poi un gruppo composto da 500 poveri provenienti da tutta Europa e trascorrerà con loro un momento di ascolto e di preghiera.

 

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

V GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

Domenica XXXIII del Tempo Ordinario
14 novembre 2021

«I poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7)


«I poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7). Gesù pronunciò queste parole nel contesto di un pranzo, a Betania, nella casa di un certo Simone detto “il lebbroso”, alcuni giorni prima della Pasqua. Come racconta l’evangelista, una donna era entrata con un vaso di alabastro pieno di profumo molto prezioso e l’aveva versato sul capo di Gesù. Quel gesto suscitò grande stupore e diede adito a due diverse interpretazioni.

La prima è l’indignazione di alcuni tra i presenti, compresi i discepoli, i quali considerando il valore del profumo – circa 300 denari, equivalente al salario annuo di un lavoratore – pensano che sarebbe stato meglio venderlo e dare il ricavato ai poveri. Secondo il Vangelo di Giovanni, è Giuda che si fa interprete di questa posizione: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». E l’evangelista annota: «Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro» (12,5-6). Non è un caso che questa dura critica venga dalla bocca del traditore: è la prova che quanti non riconoscono i poveri tradiscono l’insegnamento di Gesù e non possono essere suoi discepoli. Ricordiamo, in proposito, le parole forti di Origene: «Giuda sembrava preoccuparsi dei poveri […]. Se adesso c’è ancora qualcuno che ha la borsa della Chiesa e parla a favore dei poveri come Giuda, ma poi si prende quello che mettono dentro, abbia allora la sua parte insieme a Giuda» (Commento al vangelo di Matteo, 11, 9).

La seconda interpretazione è data da Gesù stesso e permette di cogliere il senso profondo del gesto compiuto dalla donna. Egli dice: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me» (Mc 14,6). Gesù sa che la sua morte è vicina e vede in quel gesto l’anticipo dell’unzione del suo corpo senza vita prima di essere posto nel sepolcro. Questa visione va al di là di ogni aspettativa dei commensali. Gesù ricorda loro che il primo povero è Lui, il più povero tra i poveri perché li rappresenta tutti. Ed è anche a nome dei poveri, delle persone sole, emarginate e discriminate che il Figlio di Dio accetta il gesto di quella donna. Ella, con la sua sensibilità femminile, mostra di essere l’unica a comprendere lo stato d’animo del Signore. Questa donna anonima, destinata forse per questo a rappresentare l’intero universo femminile che nel corso dei secoli non avrà voce e subirà violenze, inaugura la significativa presenza di donne che prendono parte al momento culminante della vita di Cristo: la sua crocifissione, morte e sepoltura e la sua apparizione da Risorto. Le donne, così spesso discriminate e tenute lontano dai posti di responsabilità, nelle pagine dei Vangeli sono invece protagoniste nella storia della rivelazione. Ed è eloquente l’espressione conclusiva di Gesù, che associa questa donna alla grande missione evangelizzatrice: «In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto» (Mc 14,9).

Questa forte “empatia” tra Gesù e la donna, e il modo in cui Egli interpreta la sua unzione, in contrasto con la visione scandalizzata di Giuda e di altri, aprono una strada feconda di riflessione sul legame inscindibile che c’è tra Gesù, i poveri e l’annuncio del Vangelo.

Il volto di Dio che Egli rivela, infatti, è quello di un Padre per i poveri e vicino ai poveri. Tutta l’opera di Gesù afferma che la povertà non è frutto di fatalità, ma segno concreto della sua presenza in mezzo a noi. Non lo troviamo quando e dove vogliamo, ma lo riconosciamo nella vita dei poveri, nella loro sofferenza e indigenza, nelle condizioni a volte disumane in cui sono costretti a vivere. Non mi stanco di ripetere che i poveri sono veri evangelizzatori perché sono stati i primi ad essere evangelizzati e chiamati a condividere la beatitudine del Signore e il suo Regno (cfr Mt 5,3).

I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre. «Essi hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare del sensus fidei, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. È necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro. La nuova evangelizzazione è un invito a riconoscere la forza salvifica delle loro esistenze e a porle al centro del cammino della Chiesa. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro. Il nostro impegno non consiste esclusivamente in azioni o in programmi di promozione e assistenza; quello che lo Spirito mette in moto non è un eccesso di attivismo, ma prima di tutto un’attenzione rivolta all’altro considerandolo come un’unica cosa con sé stesso. Questa attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione per la sua persona e a partire da essa desidero cercare effettivamente il suo bene» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 198-199).

Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo. Le sue parole “i poveri li avete sempre con voi” stanno a indicare anche questo: la loro presenza in mezzo a noi è costante, ma non deve indurre a un’abitudine che diventa indifferenza, bensì coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone “esterne” alla comunità, ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e l’emarginazione, perché venga loro restituita la dignità perduta e assicurata l’inclusione sociale necessaria. D’altronde, si sa che un gesto di beneficenza presuppone un benefattore e un beneficato, mentre la condivisione genera fratellanza. L’elemosina, è occasionale; la condivisione invece è duratura. La prima rischia di gratificare chi la compie e di umiliare chi la riceve; la seconda rafforza la solidarietà e pone le premesse necessarie per raggiungere la giustizia. Insomma, i credenti, quando vogliono vedere di persona Gesù e toccarlo con mano, sanno dove rivolgersi: i poveri sono sacramento di Cristo, rappresentano la sua persona e rinviano a Lui.

Abbiamo tanti esempi di santi e sante che hanno fatto della condivisione con i poveri il loro progetto di vita. Penso, tra gli altri, a Padre Damiano de Veuster, santo apostolo dei lebbrosi. Con grande generosità rispose alla chiamata di recarsi nell’isola di Molokai, diventata un ghetto accessibile solo ai lebbrosi, per vivere e morire con loro. Si rimboccò le maniche e fece di tutto per rendere la vita di quei poveri malati ed emarginati, ridotti in estremo degrado, degna di essere vissuta. Si fece medico e infermiere, incurante dei rischi che correva e in quella “colonia di morte”, come veniva chiamata l’isola, portò la luce dell’amore. La lebbra colpì anche lui, segno di una condivisione totale con i fratelli e le sorelle per i quali aveva donato la vita. La sua testimonianza è molto attuale ai nostri giorni, segnati dalla pandemia di coronavirus: la grazia di Dio è certamente all’opera nei cuori di tanti che, senza apparire, si spendono per i più poveri in una concreta condivisione.

Abbiamo bisogno, dunque, di aderire con piena convinzione all’invito del Signore: «Convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1,15). Questa conversione consiste in primo luogo nell’aprire il nostro cuore a riconoscere le molteplici espressioni di povertà e nel manifestare il Regno di Dio mediante uno stile di vita coerente con la fede che professiamo. Spesso i poveri sono considerati come persone separate, come una categoria che richiede un particolare servizio caritativo. Seguire Gesù comporta, in proposito, un cambiamento di mentalità, cioè di accogliere la sfida della condivisione e della partecipazione. Diventare suoi discepoli implica la scelta di non accumulare tesori sulla terra, che danno l’illusione di una sicurezza in realtà fragile ed effimera. Al contrario, richiede la disponibilità a liberarsi da ogni vincolo che impedisce di raggiungere la vera felicità e beatitudine, per riconoscere ciò che è duraturo e non può essere distrutto da niente e nessuno (cfr Mt 6,19-20).

L’insegnamento di Gesù anche in questo caso va controcorrente, perché promette ciò che solo gli occhi della fede possono vedere e sperimentare con assoluta certezza: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (Mt 19,29). Se non si sceglie di diventare poveri di ricchezze effimere, di potere mondano e di vanagloria, non si sarà mai in grado di donare la vita per amore; si vivrà un’esistenza frammentaria, piena di buoni propositi ma inefficace per trasformare il mondo. Si tratta, pertanto, di aprirsi decisamente alla grazia di Cristo, che può renderci testimoni della sua carità senza limiti e restituire credibilità alla nostra presenza nel mondo.

Il Vangelo di Cristo spinge ad avere un’attenzione del tutto particolare nei confronti dei poveri e chiede di riconoscere le molteplici, troppe forme di disordine morale e sociale che generano sempre nuove forme di povertà. Sembra farsi strada la concezione secondo la quale i poveri non solo sono responsabili della loro condizione, ma costituiscono un peso intollerabile per un sistema economico che pone al centro l’interesse di alcune categorie privilegiate. Un mercato che ignora o seleziona i principi etici crea condizioni disumane che si abbattono su persone che vivono già in condizioni precarie. Si assiste così alla creazione di sempre nuove trappole dell’indigenza e dell’esclusione, prodotte da attori economici e finanziari senza scrupoli, privi di senso umanitario e responsabilità sociale.

Lo scorso anno, inoltre, si è aggiunta un’altra piaga che ha moltiplicato ulteriormente i poveri: la pandemia. Essa continua a bussare alle porte di milioni di persone e, quando non porta con sé la sofferenza e la morte, è comunque foriera di povertà. I poveri sono aumentati a dismisura e, purtroppo, lo saranno ancora nei prossimi mesi. Alcuni Paesi stanno subendo per la pandemia gravissime conseguenze, così che le persone più vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessità. Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento. Uno sguardo attento richiede che si trovino le soluzioni più idonee per combattere il virus a livello mondiale, senza mirare a interessi di parte. In particolare, è urgente dare risposte concrete a quanti patiscono la disoccupazione, che colpisce in maniera drammatica tanti padri di famiglia, donne e giovani. La solidarietà sociale e la generosità di cui molti, grazie a Dio, sono capaci, unite a progetti lungimiranti di promozione umana, stanno dando e daranno un contributo molto importante in questo frangente.

Rimane comunque aperto l’interrogativo per nulla ovvio: come è possibile dare una risposta tangibile ai milioni di poveri che spesso trovano come riscontro solo l’indifferenza quando non il fastidio? Quale via della giustizia è necessario percorrere perché le disuguaglianze sociali possano essere superate e sia restituita la dignità umana così spesso calpestata? Uno stile di vita individualistico è complice nel generare povertà, e spesso scarica sui poveri tutta la responsabilità della loro condizione. Ma la povertà non è frutto del destino, è conseguenza dell’egoismo. Pertanto, è decisivo dare vita a processi di sviluppo in cui si valorizzano le capacità di tutti, perché la complementarità delle competenze e la diversità dei ruoli porti a una risorsa comune di partecipazione. Ci sono molte povertà dei “ricchi” che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei “poveri”, se solo si incontrassero e conoscessero! Nessuno è così povero da non poter donare qualcosa di sé nella reciprocità. I poveri non possono essere solo coloro che ricevono; devono essere messi nella condizione di poter dare, perché sanno bene come corrispondere. Quanti esempi di condivisione sono sotto i nostri occhi! I poveri ci insegnano spesso la solidarietà e la condivisione. È vero, sono persone a cui manca qualcosa, spesso manca loro molto e perfino il necessario, ma non mancano di tutto, perché conservano la dignità di figli di Dio che niente e nessuno può loro togliere.

Per questo si impone un differente approccio alla povertà. È una sfida che i Governi e le Istituzioni mondiali hanno bisogno di recepire con un lungimirante modello sociale, capace di andare incontro alle nuove forme di povertà che investono il mondo e che segneranno in maniera decisiva i prossimi decenni. Se i poveri sono messi ai margini, come se fossero i colpevoli della loro condizione, allora il concetto stesso di democrazia è messo in crisi e ogni politica sociale diventa fallimentare. Con grande umiltà dovremmo confessare che dinanzi ai poveri siamo spesso degli incompetenti. Si parla di loro in astratto, ci si ferma alle statistiche e si pensa di commuovere con qualche documentario. La povertà, al contrario, dovrebbe provocare ad una progettualità creativa, che consenta di accrescere la libertà effettiva di poter realizzare l’esistenza con le capacità proprie di ogni persona. È un’illusione da cui stare lontani quella di pensare che la libertà sia consentita e accresciuta per il possesso di denaro. Servire con efficacia i poveri provoca all’azione e permette di trovare le forme più adeguate per risollevare e promuovere questa parte di umanità troppe volte anonima e afona, ma con impresso in sé il volto del Salvatore che chiede aiuto.

«I poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7). È un invito a non perdere mai di vista l’opportunità che viene offerta per fare del bene. Sullo sfondo si può intravedere l’antico comando biblico: «Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso […], non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso, ma gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova. […] Dagli generosamente e, mentre gli doni, il tuo cuore non si rattristi. Proprio per questo, infatti, il Signore, tuo Dio, ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano.Poiché i bisognosi non mancheranno mai nella terra» (Dt 15,7-8.10-11). Sulla stessa lunghezza d’onda si pone l’apostolo Paolo quando esorta i cristiani delle sue comunità a soccorrere i poveri della prima comunità di Gerusalemme e a farlo «non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia» (2 Cor 9,7). Non si tratta di alleggerire la nostra coscienza facendo qualche elemosina, ma  piuttosto di contrastare la cultura dell’indifferenza e dell’ingiustizia con cui ci si pone nei confronti dei poveri.

In questo contesto fa bene ricordare anche le parole di San Giovanni Crisostomo: «Chi è generoso non deve chiedere conto della condotta, ma solamente migliorare la condizione di povertà e appagare il bisogno. Il povero ha una sola difesa: la sua povertà e la condizione di bisogno in cui si trova. Non chiedergli altro; ma fosse pure l’uomo più malvagio al mondo, qualora manchi del nutrimento necessario, liberiamolo dalla fame. […] L’uomo misericordioso è un porto per chi è nel bisogno: il porto accoglie e libera dal pericolo tutti i naufraghi; siano essi malfattori, buoni o siano come siano quelli che si trovano in pericolo, il porto li mette al riparo all’interno della sua insenatura. Anche tu, dunque, quando vedi in terra un uomo che ha sofferto il naufragio della povertà, non giudicare, non chiedere conto della sua condotta, ma liberalo dalla sventura» (Discorsi sul povero Lazzaro, II, 5).

È decisivo che si accresca la sensibilità per capire le esigenze dei poveri, sempre in mutamento come lo sono le condizioni di vita. Oggi, infatti, nelle aree del mondo economicamente più sviluppate si è meno disposti che in passato a confrontarsi con la povertà. Lo stato di relativo benessere a cui ci si è abituati rende più difficile accettare sacrifici e privazioni. Si è pronti a tutto pur di non essere privati di quanto è stato frutto di facile conquista. Si cade così in forme di rancore, di nervosismo spasmodico, di rivendicazioni che portano alla paura, all’angoscia e in alcuni casi alla violenza. Non è questo il criterio su cui costruire il futuro; eppure, anche queste sono forme di povertà da cui non si può distogliere lo sguardo. Dobbiamo essere aperti a leggere i segni dei tempi che esprimono nuove modalità con cui essere evangelizzatori nel mondo contemporaneo. L’assistenza immediata per andare incontro ai bisogni dei poveri non deve impedire di essere lungimiranti per attuare nuovi segni dell’amore e della carità cristiana, come risposta alle nuove povertà che l’umanità di oggi sperimenta.

Mi auguro che la Giornata Mondiale dei Poveri, giunta ormai alla sua quinta celebrazione, possa radicarsi sempre più nelle nostre Chiese locali e aprirsi a un movimento di evangelizzazione che incontri in prima istanza i poveri là dove si trovano. Non possiamo attendere che bussino alla nostra porta, è urgente che li raggiungiamo nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di assistenza, per le strade e negli angoli bui dove a volte si nascondono, nei centri di rifugio e di accoglienza… È importante capire come si sentono, cosa provano e quali desideri hanno nel cuore. Facciamo nostre le parole accorate di Don Primo Mazzolari: «Vorrei pregarvi di non chiedermi se ci sono dei poverichi sono e quanti sono, perché temo che simili domande rappresentino una distrazione o il pretesto per scantonare da una precisa indicazione della coscienza e del cuore. […] Io non li ho mai contati i poveri, perché non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contano»(“Adesso” n. 7 – 15 aprile 1949). I poveri sono in mezzo noi. Come sarebbe evangelico se potessimo dire con tutta verità: anche noi siamo poveri, perché solo così riusciremmo a riconoscerli realmente e farli diventare parte della nostra vita e strumento di salvezza.

Roma, San Giovanni in Laterano, 13 giugno 2021,
Memoria di Sant’Antonio di Padova

FRANCESCO

 

La ditta Theras di Salso inserita tra le 50 migliori aziende italiane di successo

Una vittoria doppia quella di Theras che merita il titolo di “Campione della Crescita 2022” dopo aver superato una rigorosa selezione tra 25mila aziende italiane, collocandosi tra le top 50 aziende. Lo ha fatto con entrambe le realtà giovani e dinamiche guidate da Cristiano Ferrari (Theras Lifetech) e Carlo Pisani (Theras Biocare).

Una formula vincente di due aziende di Salsomaggiore che hanno saputo imporsi sul mercato grazie all’accurata selezione di prodotti altamente tecnologici e discreti come il microinfusore senza fili (Omnipod) che rilascia l’insulina e l’innovativo misuratore di glicemia in continuo (Dexcom G6) e i sistemi di neurostimolazione (Omnia Nevro).

“Questa edizione ha amplificato il valore di questo premio per molteplici motivi. Innanzitutto la soddisfazione dei risultati in un momento così delicato come quello della pandemia – commenta Cristiano Ferrari, Direttore Generale di Theras Lifetech – al punto tale di meritarci un premio tra le top 50 imprese più virtuose. Si aggiunge poi il riconoscimento del lavoro di squadra e la comune passione di entrambe le aziende Lifetech e Biocare che hanno segnato la differenza per superare le difficoltà di questi mesi. Continua e cresce l’impegno a voler mantenere l’elevato standard di qualità ed eccellenza che ci caratterizzano, offrendo soluzioni innovative, eticamente e socialmente sostenibili per migliorare la qualità della vita delle persone con diabete e con dolore cronico”.

La selezione dell’Istituto tedesco leader nelle indagini di mercato (Itqf), è stata fatta da una lista iniziale di oltre 25mila imprese con alto tasso di crescita. Questo processo ha portato alla selezione delle 600 aziende più competitive in base alla crescita media annuale registrata nel triennio 2017-2020, con un fatturato aggregato di 14,7 miliardi di euro nel 2020. Per loro la crescita è stata del 50% in più rispetto al 2017, con quasi 30mila posti di lavoro creati. Di queste, oltre la metà è concentrata nel centro-nord del Paese (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto) e attive in 5 settori strategici (prodotti industriali, tecnologia, vendita marketing, alimentare e servizi consulenza).

“Siamo grati di questo riconoscimento che sottolinea quanto il raggiungimento del successo di un’azienda come la nostra – precisa Carlo Pisani, Direttore Generale di Theras Biocare– sia una sintesi di eccellenza dei servizi erogati, di scelte accurate dei prodotti e di profonda professionalità gestionale. E’ costante e massiccio il nostro investimento per ottimizzare il servizio di assistenza e potenziare le risorse interne ed esterne. E’ in questo modo che siamo riusciti ad estendere e completare il concetto di “care”, che oltre a mantenere i livelli di eccellenza tecnologica, soddisfa anche quelli assistenziali: non a caso li definiamo T-Care”.

Busseto, la comunità si prepara alla Giornata del Ringraziamento

La parrocchia di San Bartolomeo a Busseto vivrà con solennità la “Giornata del Ringraziamento per i frutti della terra”.
 
Domenica 14 novembre sul sagrato della chiesa Collegiata e nell’area adiacente saranno esposti trattori e attrezzi agricoli. Durante la celebrazione eucaristica del mattino i bambini porteranno in processione all’altare alcuni cesti con frutta e ortaggi; sarà inoltre recitata l’orazione dell’agricoltore cristiano. La Coldiretti porterà ai piedi dell’altare un cesto a nome di tutti i soci. Avrà luogo inoltre la benedizione della campagna e di quanti ogni giorno lavorano la terra. Si dà pertanto continuità ad una lunga tradizione, che ha saputo trasformare in riconoscenza tutti i doni ricevuti dalla Provvidenza di Dio.
 
L’iniziativa è un tradizionale appuntamento di preghiera che vede i cattolici italiani raccolti intorno all’altare per un doveroso e solidale rendimento di grazie a Dio, autore di ogni dono e di ogni bene. La celebrazione della Giornata è un necessario richiamo al dovere di rispettare, custodire, coltivare, lavorare la terra, che è madre generosa sempre capace di nutrimento e ricchezza per tutti gli uomini.

Azione Cattolica Ragazzi, giornata comunitaria a tema “Su misura per te”

Tornano le giornate comunitarie promosse dalla sezione Ragazzi dell’Azione cattolica diocesana.
L’appuntamento (per tutti i ragazzi dalla 1° elementare alla 3° media) è domenica 14 novembre presso la parrocchia di San Francesco a Fidenza a partire dalle ore 14.45. La conclusione della giornata è prevista per le ore 17.30/18 circa.
L’equipe diocesana invita tutti i ragazzi a portare con loro una maglietta bianca di cotone da colorare, che resterà a memoria di un pomeriggio passato “Su misura per te!”, come recita il tema della giornata.

Vidalenzo: un anno con la piccola famiglia benedettina 'Custodi del Divino Amore'

Lunedì 1 novembre, solennità di Ognissanti, il Vescovo Ovidio ha presieduto la celebrazione eucaristica nella piccola frazione di Vidalenzo. Il presule ha accettato con gioia l’invito di p. Mario Masiello, superiore della piccola famiglia monastica benedettina ‘Custodi del Divino Amore’, per ricordare insieme a tutti i fedeli presenti il primo anno di permanenza della comunità in parrocchia.
 
“Eucarestia significa rendere grazie” ha sottolineato p. Mario all’inizio della celebrazione, allietata dai canti del coro parrocchiale. “E oggi intendiamo fare proprio questo: rendere grazie per il primo anno qui a Vidalenzo. Abbiamo fatto tante attività insieme e abbiamo vissuto momenti ricchi di gioia e di spiritualità”.
 
255396707 6729911540382180 7507057070812476513 n
 
Tutti questi momenti sono stati immortalati, grazie agli articoli pubblicati sul nostro settimanale diocesano e sul quotidiano locale, in un cartellone confezionato per l’occasione e situato all’ingresso della chiesa. E i ragazzi del catechismo hanno confezionato anche un cartellone sul cammino sinodale che la Chiesa si appresta ad intraprendere unitamente a un cartellone sui Sacramenti.
Sottoscrivi questo feed RSS

NOTA! Questo sito utilizza solo cookies tecnici strettamente necessari al suo funzionamento, NON sono presenti cookies di tracciamento dell'utente

Puoi "Approvare" o leggere le note tecniche di riferimento... Per saperne di piu'

Approvo

INFORMATIVA COOKIE POLICY PER IL SITO WEB

Titolare del Trattamento: FONDAZIONE SAN DONNINO

Sede: Piazza Grandi n. 16, Fidenza (PR).

Contatti e recapiti: e-mail: il-risveglio@diocesifidenza.it Tel: 0524/522584

Il Titolare del Trattamento è responsabile nei Suoi confronti del legittimo e corretto uso dei Suoi dati personali e potrà essere contattato per qualsiasi informazione o richiesta in merito a tale trattamento.

COOKIE

Cosa sono?

Un cookie è un file che viene scaricato nel pc, tablet, smartphone o altro terminale (di seguito, il "Dispositivo") quando si accede ad una pagina web o applicazione.

I cookies permettono di memorizzare e recuperare informazioni sulle abitudini di navigazione o sul dispositivo dal quale l’utente accede, generalmente in forma anonima e, a seconda delle informazioni che contengono, se quest’ultimo è precedentemente registrato, in modo da riconoscerlo come utente o cliente.

Le informazioni possono riferirsi a diversi parametri quali il numero delle pagine visitate, la lingua, il luogo dal quale si accede, il numero dei nuovi utenti, la frequenza e ripetitività delle visite, la durata della visita, il browser o il dispositivo tramite il quale ci si collega, ecc…

Cookie Tecnici

Questo sito utilizza i c.d. Cookie “Tecnici” al solo fine di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio esplicitamente richiesto dall’Utente, al fine di erogare tale servizio.

I cookie di questo tipo sono necessari per il corretto funzionamento di alcune aree del sito e comprendono:

  • Cookie Persistenti, che non vengono distrutti subito dopo la chiusura del Browser, ma rimangono fino ad una data di scadenza preimpostata;
  • Cookie di Sessione, distrutti anch’essi subito dopo la chiusura del Browser.

Questi cookie evitano il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti e non consentono l’acquisizione dei dati personali identificativi dell’utente.

In assenza di tali cookie, il sito o alcune porzioni di esso potrebbero non funzionare correttamente. Pertanto, vengono sempre utilizzati, indipendentemente dalle preferenze dall'utente.

Cookie di Profilazione:

Sono volti a creare profili relativi all’utente e vengono utilizzati al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dallo stesso nell’ambito della navigazione in rete. In ragione della particolare invasività che tali dispositivi possono avere nell’ambito della sfera privata degli utenti, la normativa europea e italiana prevede che l’utente debba essere adeguatamente informato sull’uso degli stessi ed esprimere così il proprio valido consenso.

Cookie di terze parti

Questi cookie sono utilizzati al fine di raccogliere informazioni sull’uso del Sito da parte degli utenti in forma anonima quali: pagine visitate, tempo di permanenza, origini del traffico di provenienza, provenienza geografica, età, genere e interessi ai fini di campagne di marketing. Questi cookie sono inviati da domini di terze parti esterni al Sito.

Cookie per integrare prodotti e funzioni di software di terze parti

Questa tipologia di cookie integra funzionalità sviluppate da terzi all’interno delle pagine del Sito come le icone e le preferenze espresse nei social network al fine di condivisione dei contenuti del sito o per l’uso di servizi software di terze parti (come i software per generare le mappe e ulteriori software che offrono servizi aggiuntivi). Questi cookie sono inviati da domini di terze parti e da siti partner che offrono le loro funzionalità tra le pagine del Sito.

L’utente può, liberamente ed in qualsiasi momento, configurare i suoi parametri di privacy in relazione all’installazione ed uso di Cookies, direttamente attraverso il suo programma di navigazione (browser).

Elenco cookie

Questo sito utilizza solo cookies tecnici strettamente necessari al suo funzionamento, NON sono presenti cookies di tracciamento dell'utente.

Ci riserviamo di aggiornare ed integrare tale tabella nel caso dovessimo utilizzare ulteriori cookies