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Martina Pacini

In Cattedrale la veglia di accoglienza della Luce della Pace da Betlemme

Anche quest’anno la Luce di Betlemme risplenderà sul Natale fidentino. Nemmeno la difficile situazione pandemica potrà fermare questo simbolo di pace. Anzi, oggi più che mai si avverte la necessità di simboli di speranza e di fratellanza tra i popoli.

Domenica 19 dicembre alle ore 19, la Luce della Pace di Betlemme sarà accolta in Cattedrale a Fidenza. Dalla grotta della Natività giungerà fino a noi e illuminerà i partecipanti presenti alla veglia di accoglienza, presieduta dal Vescovo Ovidio.

Quest'anno il tema della veglia sarà “Facciamo luce per curare la terra" a sottolineare la necessità di un impegno profondo di cambiamento nello sfruttamento delle risorse del nostro pianeta.

L'iniziativa, che vede coinvolte diverse veglie di accoglienza in tutta Europa, nella nostra Diocesi è stata promossa dai gruppi scout di Fidenza e Salsomaggiore e da Foulard Blancs. Parteciperanno all’evento anche testimoni di realtà che nella Diocesi hanno accolto l’invito di Papa Francesco a prendersi cura del Creato. 

Tutti i fedeli sono invitati a partecipare alla celebrazione, che sarà trasmessa anche in diretta streaming sul canale Youtube della Diocesi.

La Luce rimarrà custodita in Cattedrale fino all'Epifania, a disposizione di chi vorrà accendere un lume per farlo risplendere nella propria casa durante il periodo d’Avvento. 

A San Francesco è arrivato da poco fra' Antonio Silvestrini

“Pace e bene”. Il saluto squisitamente francescano sembra uscire prima dal cuore che dalle labbra di fra' Antonio Silvestrini, aperto e cordiale, approdato di recente nel convento fidentino di San Francesco arricchendo la comunità di una presenza preziosa di cui i borghigiani sentivano la mancanza.

Il religioso ha raccolto il testimone di due indimenticabili confratelli che con la loro scomparsa hanno lasciato un vuoto che sembrava incolmabile: fra' Severino Davoli e padre Edoardo Spiessens.

A fra' Antonio è stata affidata la mansione di questuante (svolta per decenni da fra' Severino) e, nello stesso tempo, seguirà le orme di padre Edoardo che visitava persone, non solo anziane, bisognose di conforto.

“Per un misterioso disegno della Provvidenza – osserva fra' Antonio – sono giunto dove ha vissuto padre Edoardo, una figura di riferimento, che mi ha affascinato per la sua vita piena di fede e totalmente abbandonata a Dio”.

Fra' Antonio, veneto, vocazione adulta, fratello laico cappuccino da una trentina d’anni, affronta questa nuova esperienza pastorale con evidente entusiasmo e spirito giovanile.

Prima di essere destinato a Fidenza operava nell’infermeria dei frati cappuccini di Reggio Emilia: “Una buona scuola – dice – per riflettere e apprezzare i valori espressi dai confratelli ammalati”.

Si sente in sintonia con Papa Francesco che invita ad andare nelle periferie a cercare e aiutare chi ha bisogno: “Infatti con la questua e la visita alle famiglie non andiamo solo a chiedere ma anche a portare una parola di conforto e aiuti concreti. Ho già avuto modo di conoscere tante famiglie in città e nelle frazioni trovando generosità e un’accoglienza cordiale. La mia è una missione che svolgerò con gioia nello spirito del nostro fondatore San Francesco” conclude avviandosi, zaino in spalla, a portare nelle case, dato il periodo, il tradizionale calendario cappuccino.

Anna Orzi

Giornata del gemellaggio con il Kazakhstan

Domenica 12 dicembre sostegno concreto alla comunione fraterna tra la nostra Diocesi e quella di Karaganda grazie a don Pierluigi Callegari

Anche in questo anno pastorale la terza domenica di Avvento, domenica 12 dicembre, sarà dedicata al sostegno del Gemellaggio tra la Diocesi di Fidenza e la Diocesi di Karaganda in Kazakhstan, dove svolge il suo ministero, come sacerdote fidei donum, il “nostro” don Pierluigi Callegari. Siamo all’ottavo anno del Gemellaggio diocesano con il Kazakhstan, un’esperienza concreta di missione, un impegno e un’opportunità per tutta la Diocesi. In questi anni abbiamo avuto l’occasione di incontrare più volte don Pierluigi, la cui testimonianza abbiamo ascoltato nella recente Veglia missionaria diocesana, e il Vescovo Mons. Adelio Dell’Oro per meglio conoscere la Chiesa gemella kazaka. Come scrive il Vescovo Ovidio nella Lettera Pastorale “Urge la necessità di ricomprendere il significato dell’esperienza eucaristica sul versante celebrativo (dimensione rituale) e teologico (memoriale, esperienza di fede ecclesiale); dall’altro, non è meno importante sottolineare la correlazione precipua che unisce la celebrazione dell’Eucaristia alla conseguente missione di annuncio e di testimonianza che ne scaturisce per la comunità cristiana (dimensione etica, esistenziale). La celebrazione non è finalizzata unicamente alla “produzione” (conficere Eucharistiam) del corpo sacramentale del Signore né alla devozione privata dei fedeli, bensì alla edificazione della Chiesa, che è il Corpo vivente di Cristo, chiamata alla testimonianza e alla missione (cfr. Mc16,18-20; Lc 24,44-49). (Dalla Lettera Pastorale 2021-2022 del Vescovo Ovidio, Eucaristia: missione della Chiesa).

Quest’anno si darà continuità ai tre progetti sostenuti nello scorso anno cui si è aggiunto quello a favore del centro “Mayak”. Inoltre per essere in comunione di preghiera con la Diocesi gemellata di Karaganda invitiamo a pregare in tutte le parrocchie nell’assemblea eucaristica durante la preghiera dei fedeli della terza domenica di Avvento con la seguente intenzione: “In questa giornata di sostegno al Gemellaggio con il Kazakhstan preghiamo per la diocesi di Karaganda dove svolge la sua missione il nostro sacerdote diocesano don Pierluigi Callegari affinché l’eucaristia che oggi celebriamo sia la sorgente per un annuncio fedele del suo Evangelo”.

Sostegno all’opera delle Suore di Madre Teresa di Calcutta

Le suore sono presenti da circa 15 anni nella città di Timertau, a Km 10 da Karaganda, luogo molto provato: hanno una casa in cui ospitano 30 persone bisognose (sole, ammalate, invalide, povere). Accolgono settimanalmente 50 persone senza fissa dimora, a cui offrono assistenza e un pasto caldo.

Sostegno alle vocazioni e ai sacerdoti locali

I nove sacerdoti locali della diocesi di Karaganda non hanno alcun sostegno oltre l’offerta per le Sante Messe e un piccolo contributo della Santa Sede. Il Vescovo Mons. Adelio Dell’Oro desidera dare un piccolo sostegno mensile per le necessità personali e sostenere le vocazioni locali.

Sostegno allo studio per ragazzi meritevoli e bisognosi

Il progetto è finalizzato a favorire la frequentazione della scuola da parte dei ragazzi, prevenendo situazioni di marginalità, analfabetismo e microcriminalità.

Centro “Mayak”, per bambini e giovani “con bisogni speciali”

Un anno fa il Centro Giovanile “Mayak” (il Faro) “per bambini e adolescenti con bisogni speciali” ha iniziato la sua attività grazie alla proposta del direttore della Caritas di Karaganda p. Yuri Lyubyanets, la benedizione del Vescovo Adelio e la disponibilità di un gruppo di amici di “Comunione e Liberazione”.

In seguito sono state coinvolte in questa impresa diverse persone di buona volontà provenienti da diversi ambiti e appartenenti a diverse tradizioni e religioni. E tutto questo per amore di Gesù Cristo, il solo che può soddisfare la nostra sete di felicità. “Mayak” ora raccoglie i bambini tre volte la settimana: mercoledì, venerdì e sabato. Il mercoledì è un giorno di attività entusiasmanti: costruzione, inglese, lettura. Gli educatori che hanno sviluppato questi corsi sono formatori esperti di pensiero critico grazie anche all’esperienza del Movimento. Ci sono ortodossi, protestanti, cattolici, nonché coloro che stanno ancora cercando la strada. Il venerdì si tiene il corso “Artigiana”, concepito come un sistema di lezioni il cui scopo è di far apprendere ai bambini le basi del cucito. Il sabato al “Mayak” è sempre una festa piena di gioia sincera, amicizia e fede grata. Saluti, abbracci, vita di gruppo... e inizia la giostra!

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(I ragazzi durante le attività proposte dal centro Mayak)

Alcuni ragazzi vanno in cucina per lavorare con l’impasto; altri per disegnare, scolpire, incollare e creare bellezza; altri fanno sport. Poi, dopo una breve pausa, i ragazzi si scambiano nelle attività, le lezioni continuano. La giornata al Centro si conclude con un momento entusiasmante fatto di canti, balli, una foto generale e un tè con i biscotti. Tutti i corsi nascono dal desiderio di creare un ambiente di creatività gioiosa dove i bambini interagiscono liberamente e dove gli insegnanti si mettono in gioco insieme a loro. Tutte le lezioni durante la settimana sono condotte dagli amici del Centro in modo gratuito perché “innanzitutto la natura stessa ci impone di interessarci agli altri. Quando c’è qualcosa di bello in noi, ci incoraggia a trasmetterlo agli altri. Condividere la loro vita, dare alle persone una parte della loro vita: tutto questo aiuta a rivelarci qualcosa di sublime e di misterioso.” (L. Giussani: Cos’è una caritativa?). Tutto diventa una missione. Posso dare agli altri perché sono stato amato per primo. Possiamo dare perché riceviamo dalla sorgente viva che è la presenza di Cristo in questo mondo. Solo una visione del genere ci aiuta a guardare i nostri figli del “Mayak” come un dono prezioso che viene affidato a noi adulti.

Azione Cattolica: tre ritiri nel Tempo d'Avvento

L’11 e il 12 dicembre sarà un fine settimana ricco per l’Azione Cattolica Diocesana. Avranno luogo infatti i ritiri d’Avvento per tutti i settori dell’associazione:
 
- i giovani vivranno una due giorni (sabato 11 e domenica 12 dicembre) a Luneto di Bore: per maggiori informazioni è possibile contattare i referenti Tommy (3468725485) o Tius (3273314338);
- i ragazzi vivranno una giornata di ritiro domenica 12 dicembre presso la parrocchia di San Giuliano.
Inizio alle ore 11.15 con la celebrazione eucaristica. Gli animatori consigliano di portare il pranzo al sacco e anche la maglietta colorata realizzata in occasione del precedente incontro a tema “Su misura per te”; coloro che non erano presenti possono portare una maglietta bianca da colorare.
- gli adulti si troveranno sempre domenica 12 a S. Giuliano a partire dalle ore 15.15. Alle 17 avrà luogo un momento di preghiera comunitaria, seguito dal tesseramento annuale.
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