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Martina Pacini

Obolo di San Pietro: Nel 2021 finanziati progetti per dieci milioni di euro

“La Giornata per la Carità del Papa, che si celebrerà domenica 26 giugno, sarà un’occasione per abbracciare popoli e famiglie, poveri e profughi attraverso le mani del Papa: un gesto, questo, che realizza la pace, perché sostiene la premura del Santo Padre per le innumerevoli situazioni di indigenza e di ‘scarto’, in spirito di condivisione e solidarietà”. È quanto si legge nel comunicato della Cei a conclusione della 76ª Assemblea generale, che si è svolta dal 23 al 27 maggio.

Nel 2021, le diocesi italiane hanno offerto alla Santa Sede 3.115.270,95 euro; l’importo pervenuto alla Santa Sede a titolo di can. 1271 del Codice di Diritto Canonico è stato di euro 4.020.125,00.

Grazie alle donazioni all’Obolo e alle altre raccolte, il Santo Padre può offrire un aiuto alle diocesi povere, istituti religiosi e fedeli in gravi difficoltà. Poveri, bambini, anziani, emarginati, vittime di guerre e disastri naturali, profughi e migranti vengono raggiunti tramite i diversi enti che si occupano della carità del Papa. L’emergenza pandemica ci ha mostrato con evidenza senza precedenti che “nessuno si salva da solo” e che “è necessario saper vedere le necessità degli altri, perché solo dentro il rispetto e la cura per il prossimo c’è anche il nostro vero bene”, si legge nel Messaggio della Cei per la Giornata di quest’anno, in cui ci troviamo a fare i conti con una guerra “crudele, insensata, blasfema”. Per i vescovi italiani,

“abbracciare gli altri attraverso le mani del Papa è un gesto che realizza la pace, perché sostenendo la premura del Santo Padre per le innumerevoli situazioni di indigenza e di ‘scarto’ mostriamo di aver capito di ‘trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme’”.

Si chiama Obolo di San Pietro l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi. Il contributo dell’obolo al Papa, per l’esercizio della sua missione universale, si manifesta in due modi: nel finanziare le tante attività di servizio svolte dalla Curia (formazione del clero, comunicazione, promozione dello sviluppo umano integrale, dell’educazione, della giustizia, etc.) e nel contribuire alle numerose opere di assistenza materiale diretta ai più bisognosi. Le offerte dei fedeli sono destinate al sostentamento delle attività del Santo Padre per tutta la Chiesa Universale. Tali attività sono quelle realizzate dalla Santa Sede. Il Papa, come Pastore di tutta la Chiesa, si preoccupa sia delle necessità di evangelizzazione (spirituali, educative, di giustizia, di comunicazione, di carità politica, di attività diplomatica…) che delle necessità materiali di diocesi povere, istituti religiosi e fedeli in gravi difficoltà (poveri, bambini, anziani, emarginati, vittime di guerre e disastri naturali; aiuti particolari a vescovi o diocesi in necessità, educazione cattolica, aiuto a profughi e migranti, ecc.). Ogni servizio erogato dalla Santa Sede e destinato a tutta la Chiesa Universale è possibile grazie all’Obolo. Attraverso di esso viene garantita infatti l’attività dei Dicasteri che assistono ogni giorno il Papa nell’esercizio del suo ministero.

Per vigilare sulla massima efficienza della Curia e sulla destinazione degli aiuti ricevuti, è stato in questi ultimi anni avviato un processo di riorganizzazione dei Dicasteri orientato a ridurre al massimo le spese di funzionamento interno in favore di quelle destinate agli interventi caritativi e missionari.

Tradizionalmente, la Giornata dell’Obolo di San Pietro ha luogo nella solennità dei santi Pietro e Paolo, o nella domenica più vicina. Ogni fedele è invitato ad offrire il suo contributo nella chiesa dove partecipa alla Messa, piccolo o grande a seconda della propria disponibilità e generosità. Altre raccolte di fondi per il Santo Padre sono la Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra annualmente la penultima domenica di ottobre; e la Colletta per la Terra Santa ogni Venerdì Santo.

Come donazione al successore di Pietro, l’Obolo prese forma stabile nel VII secolo, con la conversione degli Anglosassoni, in collegamento con la festa dell’apostolo a cui Gesù ha affidato la sua Chiesa.

È poi cresciuto nei secoli successivi con l’adesione al cristianesimo degli altri popoli europei, sempre come un contributo di riconoscenza e attenzione al Papa, quale espressione di unità e di corresponsabilità ecclesiale. Sono stati poi i vescovi di tutto il mondo, riuniti nel Concilio Vaticano II agli inizi degli anni ‘60, a riassumere ed illuminare il significato dei beni materiali per la Chiesa. Attraverso le donazioni all’Obolo vengono garantite non solo le attività dei Dicasteri della Curia romana che assistono ogni giorno il Papa nell’esercizio del suo ministero, ma anche numerosi progetti di solidarietà in favore dei più bisognosi. A questo riguardo, in seguito alla pandemia da Covid 19, Papa Francesco ha richiamato l’attenzione sulle nuove forme di povertà che si sono aggiunte alle precedenti, specialmente tra tante famiglie che si sono trovate dall’oggi al domani in ristrettezze economiche. A questa situazione eccezionale “non si può dare una risposta usuale – ha detto il Santo Padre –, ma è richiesta una reazione nuova, differente. Per fare questo è necessario avere un cuore che sappia ‘vedere’ le ferite della società e mani creative nella carità operosa. Cuore che veda e mani che facciano. Questi due elementi sono importanti affinché un’azione caritativa possa essere sempre feconda”.

M. Michela Nicolais

Visita guidata all'abbazia di Chiaravalle della Colomba

Sabato 25 giugno dalle ore 17.30 alle ore 19 visita guidata all'abbazia di Chiaravalle della Colomba alla scoperta delle sue fasi costruttive e di restauro. Sarà una visita un po' speciale con spiegazioni del tappeto di fiori e la presentazione della mostra "Exordium" che illustra le abbazie di Tiglieto, Sestri (Ge), Lucedio e Morimondo: un'occasione da non perdere.
Relatrice della visita sarà Silvia Testa.
 
Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 0521.033655.

Corpus Domini: celebrazione eucaristica e processione

Giovedì 16 giugno alle ore 20 presso la parrocchia di San Michele Arcangelo il Vescovo Ovidio presiederà la celebrazione eucaristica in occasione della solennità del Corpus Domini.
Seguirà la processione verso la Cattedrale con il seguente itinerario:
- Chiesa di San Michele/via Berenini/piazza Garibaldi/via Cavour/piazza Grandi/Cattedrale.
 
La cittadinanza è invitata a partecipare.

Il ricordo di Pierina Belli a 45 anni dalla scomparsa

Il 13 giugno di 45 anni fa moriva, nella sua casa di Croce Santo Spirito, Pierina Belli, la serva di Dio il cui processo di canonizzazione venne avviato nel 2007 dall’allora vescovo di Fidenza monsignor Maurizio Galli.

In occasione dell’anniversario, ecco quello che lei stessa (che ho conosciuto molto bene, essendo suo nipote) chiamava “testamento spirituale” e che rispecchia appieno la modestia (che qualcuno ha definito versione laica dell’umiltà) e la certezza nella Misericordia divina che Pierina Belli ha avuto per tutta la vita: «Benedico con tutta l’anima i miei amatissimi genitori ai quali devo tutto il bene spirituale, morale e materiale della mia lunghissima vita e raccomando ai miei carissimi nipoti di ricordare con amore e venerazione di figli i loro genitori e ai nipoti i grandi meriti dei loro nonni, la loro rettitudine, l’amor Patrio e retta sapienza invitandoli ad imitarli. Ringrazio commossa il Signore, che accettando la mia nullità e un dolorosissimo sacrificio volontario, ha cosparso di grazie il mio cammino, nella mia diocesi e nella nostra Italia meravigliosa (continente ed isole) permettendomi di lavorare per Lui e la Sua Santa Chiesa, animando e sorreggendo la mia incapacità e dandomi sempre rassegnazione e pace nelle prove della vita. E sono ancora grata profondamente di avermi fatto conoscere e dato per guida, esempio e protezione, anime elette, generose e sante. E ringrazio ancora Iddio di avermi concesso la inestimabile consolazione, spesso prodigiosa, di assistere fino a l’ultimo i miei cari, che ricordo con amore e commozione. Penso con tanto affetto e riconoscenza ai miei nipoti, pronipoti e trisnipoti, diletti bambini e giovinetti, invocando su di loro tutti i favori e le benedizioni di Dio, che invocherò ancor più su loro, quando Iddio, nella Sua infinita misericordia, mi avrà accolta in Paradiso, dove i miei diletti mi attendono e rivedrò con immensa gioia. Amate Dio, amatevi fra di Voi e avrete la pace. Mi perdonino tutti se a volte li ho scontentati, pur amandoli molto. Saluto amici, parenti, conoscenti: tutti tanto buoni con me. In fede Pierina Belli fu Dott. Alessandro e Clementina Croci. Croce S. Spirito 20 maggio 1974».

Un’eredità di cui andare indubbiamente fieri.

                                                                                                 Egidio Bandini

***

Pierina Belli nasce il 27 novembre 1883 a Croce S. Spirito da una famiglia benestante: il padre, notaio, era ateo; la madre invece credente. A Pierina non viene fatto mancare nulla: premure, affetto, beni materiali. Dotata di un eloquio brillante e trascinatore, dolce nei modi ma molto ferma nel costruire progetti e nella volontà di realizzarli, con il passare degli anni matura in lei il proposito di servire unicamente Gesù Cristo e la sua Chiesa. E di cose per il Signore, Pierina ne ha fatte tante.

Accenniamo qui solo alle principali:

- Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale si dedicò con tutta l’anima e il cuore alla causa del Seminario diocesano, dei seminaristi e delle loro famiglie. Queste attività extradomesti- che non le impedirono certo di assolvere i suoi doveri familiari: in primis l’assistenza ai genitori e in particolare alla madre che curò personalmente durante tutta la sua lunga malattia. Tanto e così faticoso lavoro le procurò una grande gioia interiore, ma non mancarono i riconoscimenti esteriori.

- Fin da giovanissima partecipò al movimento femminile “Unione fra le donne cattoliche d’ Italia” che, sorto a Roma ad opera della principessa Cristina Giustiniani Bandini, assunse ben presto dimensioni nazionali;

- Nel 1921 quando p. Agostino Gemelli e Armida Barelli, insieme ad altri collaboratori, posero le basi per la nascita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, fu in prima linea tra coloro che si spesero generosamente per il sostegno economico del nuovo ateneo creando anche un gruppo di preghiera composto da donne oranti per mantenere vivo il legame con l’istituzione;

- Durante le due guerre mondiali, rispettivamente negli anni 1915-18 e 1939-45, organizzò centri di assistenza a favore dei soldati feriti in guerra e delle loro famiglie, in particolare al sostegno economico e morale delle vedove;

- Nel 1918 fondò nella Diocesi di Fidenza la prima sezione della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e da allora non smise più di lavorare per tale causa sia in campo diocesano, sia soprattutto in quello nazionale. Prima collaboratrice nonché fedele amica di Armida Barelli, accettò con entusiasmo tutti gli incarichi, anche i più gravosi, che le venivano proposti;

- Nel 1930 Pio XI, in segno di gratitudine per il lavoro svolto, la decorò con l’alta onorificenza “Croce pro Ecclesia et Pontefice”. L’ allora segretario di Stato Eugenio Pacelli ebbe a dire a riguardo: “E’ una delle poche ben meritate”;

- Nel 1962 l’Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti e dei Dispersi in guerra le conferì, in segno di gratitudine, la medaglia d’oro per quanto aveva dato moralmente e materialmente a sostegno di questa nobile causa.

a cura della redazione

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