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Teatro Magnani, domenica 12 maggio spettacolo “Il desiderio di Lucertola”

Domenica 12 maggio alle ore 16 al teatro Magnani di Fidenza avrà luogo lo spettacolo di teatro, musica e poesia “Il desiderio di Lucertola” a cura di Alice Borreri. A seguire avrà luogo il concerto dei “SoundColor” con gli allievi del maestro Michele Russano. Lo spettacolo è promosso dal gruppo “Condivisione” di Fede e Luce e gode del patrocinio del Comune di Fidenza. Ingresso libero.

L'Ucid incontra l'ing. Elena Bottinelli

La sezione fidentina dell'Ucid promuove una serata di alto valore sia scientifico che sociale per conoscere e comprendere quale sarà la sanità del futuro. Interverrà alla serata l’ing. Elena Bottinelli, Head of Digital Transition and Transformation del Gruppo San Donato e Referente dei progetti d’innovazione, digitalizzazione e transizione digitale oltre a ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato dell’Ospedale Villa Erbosa e della Casa di Cura Villa Chiara di Bologna. 

L'incontro avrà come tema “La sanità del futuro: quali sono le nuove frontiere della salute tra ricerca ed innovazione” e si terrà mercoledì 8 maggio alle ore 19 presso la nuova sala conferenze dell'Istituto Tommasini (in viale Filippo Corridoni 1 a Salsomaggiore Terme).

La serata sarà aperta dai saluti istituzionali del Presidente della Sezione UCID di Fidenza – Amedeo Tosi, del Sindaco di Salsomaggiore Terme - Luca Musile Tanzi e del Presidente Regionale - Enrico Montanari e delle altre autorità presenti; seguirà la conferenza dell’Ing. Elena Bottinelli.

A fine conferenza rinfresco con il contributo dello Studio Tecnico Rainieri, accompagnato dai vini della Cantine Moroni Zucchi.

Confermare l’adesione alla segretaria Marzia Marchesi al numero 347 6409099 (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) entro lunedì 6 maggio 2024.

 

Olza, celebrazione in onore di S. Valeria patrona della comunità

Domenica 28 aprile grande festa nella parrocchia di Olza. Il parroco don Stefano Bianchi ha presieduto la celebrazione eucaristica in occasione della ricorrenza di Santa Valeria, patrona della comunità. Numerosi i fedeli presenti alla Messa per rendere omaggio alla santa in un giorno molto sentito dalla comunità. La celebrazione è stata allietata dai canti e preceduta da una breve processione con il quadro raffigurante l’immagine della santa.

Vidalenzo, il Lettorato a fratel Massimo Cavallaro

E’ stata una cerimonia molto significativa quella che si è tenuta nella chiesa di san Cristoforo in Vidalenzo nel corso della quale il vescovo Ovidio ha conferito il ministero del Lettorato a fratel Massimo Cavallaro, della comunità monastica benedettina "Custodi del Divino Amore". Nell’occasione il presule è stato affiancato da p. Mario Masiello, superiore della comunità, dal parroco di Cignano don Giampietro Gasparotto (originario proprio di Vidalenzo) e dal vicario parrocchiale di Polesine, Santa Croce e Zibello don Amato Rukanika Rutaremara. Tanti i presenti alla cerimonia (tra cui anche il sindaco Massimo Spigaroli) animata dal coro parrocchiale accompagnato all’organo dal maestro Luca Veneziani.

Fratel Massimo Cavallaro, classe 1968, è candidato al diaconato permanente e, fin dal momento in cui i Custodi del Divino Amore si sono insediati a Vidalenzo, è un prezioso coadiutore di padre Masiello. La giornata a Vidalenzo si è conclusa con un momento conviviale preparato dalle volontarie della parrocchia.

Riportiamo di seguito le parole di fratel Massimo:

"Con un cuore colmo di gratitudine desidero esprimere il mio più profondo apprezzamento a tutti coloro che hanno camminato con me in questo viaggio spirituale. Al Vescovo Ovidio Vezzoli, la cui guida ha illuminato il mio cammino, al mio superiore e fratello in Cristo, dom Mario Masiello, la cui presenza costante è stata una fonte di forza e ispirazione.
Ringrazio la mia famiglia, il mio rifugio sicuro e la mia fonte di amore incondizionato. Alla mia famiglia parrocchiale di Vidalenzo, che ha arricchito la mia vita con fede e dedizione, e a tutti i miei amici, vicini e lontani, che mi hanno sostenuto con le loro preghiere e pensieri positivi.
Un ringraziamento speciale a tutti i fratelli e sorelle della mia diocesi, la cui fraternità e solidarietà hanno arricchito la mia vita. Soprattutto ringrazio Dio, la fonte del mio essere e della mia vocazione, che mi guida passo dopo passo nel mio cammino di fede.
Esprimo la mia gratitudine all'amore materno di Maria e a San Benedetto, che mi accompagna con la sua regola. Sono grato per ogni giorno, per ogni creatura del creato che allieta la mia vita con la sua presenza, un sorriso dal cielo.
Oggi, con umiltà e gioia, desidero condividere con voi il ministero del Lettorato che mi è stato conferito dal nostro Vescovo. Questo è un ulteriore segno del modo in cui il Signore mi chiama al Suo servizio. Accolgo questa chiamata con gratitudine e impegno, pronti a servire con ancora maggiore dedizione.
Come monaco, e soprattutto come uomo che cerca Dio, mi lascio condurre dal Suo amore. Con tutto il cuore, ringrazio tutti voi per essere parte del mio viaggio".
Con affetto,
Fr. Massimo

A Busseto incontro con l'ing. Tommaso Ghidini

Sabato 11 maggio alle ore 20.30 presso il teatro “Giuseppe Verdi” di Busseto si terrà la conferenza dell’ingegnere Tommaso Ghidini sul tema: “Dall’homo sapiens all’homo caelestis”. Promotore dell’interessante iniziativa è il Rotary Club di Salsomaggiore Terme, di cui Ghidini è socio, insieme all’Amministrazione comunale e alla parrocchia di San Bartolomeo. Il relatore presiede il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Agenzia Spaziale Europea ed è autore del libro “Homo caelestis”, che presenta la situazione attuale della ricerca spaziale e le prospettive future.

“Romanico e jazz” nella chiesa di Castelguelfo

La chiesa romanica di Castelguelfo, che si incontra sulla Via Emilia a metà strada tra Parma e Fidenza, oltre che luogo di culto è un importante monumento medievale risalente al 1230 ed incluso nel percorso della via Francigena (“ecclesia de Burgeto de Taro”), punto di riferimento per i pellegrini diretti a Roma. La chiesa era dipendente dall’Abbazia Benedettina di S. Maria Maddalena di Vézelaj in Borgogna (Francia), da cui prende il nome; è stata poi patronato dei Pallavicino ed ebbe anche la protezione ducale, e conserva nell’abside bellissimi affreschi del primo ‘400. Per valorizzare tale poco conosciuto gioiello artistico, il gruppo “Amici di Castelguelfo”, in collaborazione con la parrocchia di Castelguelfo – Pontetaro e con “Famiglia Aperta”, con il patrocinio dei Comuni di Fontevivo e Noceto ed il sostegno della ditta Azzali, organizza da diversi anni una rassegna di musica all’interno della chiesa.

Il prossimo appuntamento è il concerto jazz “Double wind”, con musiche di Kenny Wheeler, John Taylor, Jan Garbarek, Elena Rosselli ed altri, eseguite da un sestetto d'eccezione: il gruppo "E.R Sextet” formato da Elena Rosselli (voce), Enzo Panepinto (chitarra), Gabriele Fava (sassofoni), Francesco Masetti (basso), Carlo Taci (batteria), Roberta Baldizzone (pianoforte). Il concerto si terrà domenica 5 maggio alle ore 17 nella chiesa di Castelguelfo (Pr), in via Emilia 49. Ingresso libero e gratuito sino ad esaurimento posti.

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Il lavoro per la partecipazione e la democrazia

Pubblichiamo il Messaggio dei Vescovi per la Festa dei Lavoratori (1° maggio 2024) dal titolo: “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia”. 

Lavorare è fare “con” e “per”
«Il Padre mio opera sempre e anch’io opero» (Gv 5,17). Queste parole di Cristo aiutano a vedere che con il lavoro si esprime «una linea particolare della somiglianza dell’uomo con Dio, Creatore e Padre» (Laborem exercens, 26). Ognuno partecipa con il proprio lavoro alla grande opera divina del prendersi cura dell’umanità e del Creato. Lavorare quindi non è solo un “fare qualcosa”, ma è sempre agire “con” e “per” gli altri, quasi nutriti da una radice di gratuità che libera il lavoro dall’alienazione ed edifica comunità: «È alienata la società che, nelle sue forme di organizzazione sociale, di produzione e di consumo, rende più difficile la realizzazione di questo dono ed il costituirsi di questa solidarietà interumana» (Centesimus annus, 41).
In questa stessa prospettiva, l’articolo 1 della Costituzione italiana assume una luce che merita di essere evidenziata: la “cosa pubblica” è frutto del lavoro di uomini e di donne che hanno contribuito e continuano ogni giorno a costruire un Paese democratico. È particolarmente significativo che le Chiese in Italia siano incamminate verso la 50ª Settimana Sociale dei cattolici in Italia (Trieste, 3-7 luglio), sul tema “Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro”. Senza l’esercizio di questo diritto, senza che sia assicurata la possibilità che tutti possano esercitarlo, non si può realizzare il sogno della democrazia.

Il “noi” del bene comune: la priorità del lavoro
Come ricorda Papa Francesco in Fratelli tutti, per una migliore politica «il grande tema è il lavoro. Ciò che è veramente popolare – perché promuove il bene del popolo – è assicurare a tutti la possibilità di far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze» (n.162). Le politiche del lavoro da assumere a ogni livello della pubblica amministrazione devono tener presente che «non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro» (ivi). Occorre aprirsi a politiche sociali concepite non solo a vantaggio dei poveri, ma progettate insieme a loro, con dei “pensatori” che permettano alla democrazia di non atrofizzarsi ma di includere davvero tutti (cfr. Fratelli tutti, 169). Investire in progettualità, in formazione e innovazione, aprendosi anche alle tecnologie che la transizione ecologica sta prospettando, significa creare condizioni di equità sociale. È necessario inoltre guardare agli scenari di cambiamento che l’intelligenza artificiale sta aprendo nel mondo del lavoro, in modo da guidare responsabilmente questa trasformazione ineludibile.

Prenderci cura del lavoro è atto di carità politica e di democrazia
“A ciascuno il suo” è questione elementare di giustizia: a chiunque lavora spetta il riconoscimento della sua altissima dignità. Senza tale riconoscimento, non c’è democrazia economica sostanziale. Per questo, è determinante assumere responsabilmente il “sogno” della partecipazione, per la crescita democratica del Paese.

  • Le istituzioni devono assicurare condizioni di lavoro dignitoso per tutti, affinché sia riconosciuta la dignità di ogni persona, si permetta alle famiglie di formarsi e di vivere serenamente, si creino le condizioni perché tutti i territori nazionali godano delle medesime possibilità di sviluppo, soprattutto le aree dove persistono elevati tassi di disoccupazione e di emigrazione. Tra le condizioni di lavoro quelle che prevengono situazioni di insicurezza si rivelano ancora le più urgenti da attenzionare, dato l’elevato numero di incidenti che non accenna a diminuire. Inoltre, quando la persona perde il suo lavoro o ha bisogno di riqualificare le sue competenze, occorre attivare tutte le risorse affinché sia scongiurato ogni rischio di esclusione sociale, soprattutto di chi appartiene ai nuclei familiari economicamente più fragili, perché non dipenda esclusivamente dai pur necessari sussidi statali.
  • Un lavoro dignitoso esige anche un giusto salario e un adeguato sistema previdenziale, che sono i concreti segnali di giustizia di tutto il sistema socioeconomico (cfr. Laborem exercens, 19). Bisogna colmare i divari economici fra le generazioni e i generi, senza dimenticare le gravi questioni del precariato e dello sfruttamento dei lavoratori immigrati. Fino a quando non saranno riconosciuti i diritti di tutti i lavoratori, non si potrà parlare di una democrazia compiuta nel nostro Paese. A questo compito di giustizia sono chiamati anche gli imprenditori, che hanno la specifica responsabilità di generare occupazione e di assicurare contratti equi e condizioni di impiego sicuro e dignitoso.
  • I lavoratori, consapevoli dei propri doveri, si sentano corresponsabili del buon andamento dell’attività produttiva e della crescita del Paese, partecipando con tutti gli strumenti propri della democrazia ad assicurare, non solo per sé ma anche per la collettività e per le future generazioni, migliori condizioni di vita. La dimensione partecipativa è garantita anche dalle associazioni dei lavoratori, dai movimenti di solidarietà degli uomini del lavoro e con gli uomini del lavoro che, perseguendo il fine della salvaguardia dei diritti di tutti, devono contribuire all’inclusione di ciascuno, a partire dai più fragili, soprattutto nelle aziende.
  • Le Chiese in Italia, impegnate nel Cammino sinodale, continuano nell’ascolto dei lavoratori e nel discernimento sulle questioni sociali più urgenti: ogni comunità è chiamata a manifestare vicinanza e attenzione verso le lavoratrici e i lavoratori il cui contributo al bene comune non è adeguatamente riconosciuto, come anche a tenere vivo il senso della partecipazione. In questa prospettiva, gli Uffici diocesani di pastorale sociale e gli operatori, quali i cappellani del lavoro, promuovano e mettano a disposizione adeguati strumenti formativi. Ciascuno deve essere segno di speranza, soprattutto nei territori che rischiano di essere abbandonati e lasciati senza prospettive di lavoro in futuro, oltre che mettersi in ascolto di quei fratelli e sorelle che chiedono inclusione nella vita democratica del nostro Paese.

La Commissione Episcopale
per i problemi sociali e il lavoro,
la giustizia e la pace

Foto CEI

8xmille: una firma che fa bene e che fa il bene

Una firma che fa bene e che fa il bene

Domenica 5 maggio nelle nostre Chiese si celebra la Giornata nazionale per l’8 per mille alla Chiesa Cattolica. Non è una Giornata come le altre, in cui si raccolgono le offerte per una particolare destinazione (le missioni, la Caritas, i migranti, la Terra Santa, il seminario), ma una Giornata per ricordare a tutti i lavoratori e i pensionati, a tutte le famiglie che con una firma da allegare al proprio Modello Redditi o al 730 possono sostenere la Chiesa, soprattutto nella sua azione di carità e condivisione, di catechesi e comunicazione e per le sue strutture e beni pastorali e culturali (chiese, case parrocchiali e centri pastorali, organi storici, biblioteche, archivi). Lo scorso anno, la Chiesa Italiana con la firma e la solidarietà di tanti, oltre 11 milioni e mezzo di persone – di cui 1 milione e mezzo dell’Emilia-Romagna -, ha potuto realizzare 15.713 progetti che hanno interessato varie realtà: condomini solidali, doposcuola, poliambulatori, case di accoglienza, dormitori, mense, restauri di beni culturali e artistici, stanziamenti per calamità naturali o emergenze umanitarie nel mondo… Le Chiese dell’Emilia-Romagna hanno potuto contare lo scorso anno, grazie alla firma dell’8 per mille, su 47 milioni e 500 mila euro, di cui 19 milioni sono andati per il sostentamento del clero (quasi 2000 sacerdoti), oltre 10 milioni alle opere di culto e pastorale, altri 10 milioni per le opere di carità, 5 milioni per l’edilizia di culto e 1 milione per i beni culturali. La Cei ha stanziato, inoltre, 1 milione di euro dall’8 per mille per gli alluvionati dell’Emilia-Romagna. Per questo possiamo dire quest’anno che “una firma fa bene”, perché sostiene tante realtà in Italia e nel mondo, soprattutto nei Paesi più poveri, oltre che contribuire a sostenere i nostri sacerdoti. Ma possiamo anche dire che “una firma fa il bene”, perchè è un gesto anonimo di carità che raggiunge tanti, dappertutto, portando benessere, diventando segno di condivisione, strumento di giustizia sociale. Purtroppo, attorno a noi, che lambiscono l’Europa, ci sono situazioni di guerra con il drammatico numero di morti, di feriti, di distruzione, di profughi, rifugiati e con la mancanza di beni essenziali che colpiscono soprattutto i piccoli, gli anziani, le persone deboli. Le immagini che abbiamo davanti agli occhi dell’Ucraina, della striscia di Gaza dove ormai i morti si contano a migliaia, ci ricordano che questa firma, attraverso le Chiese locali, Chiese sorelle, le loro Caritas può trasformarsi in cure, in accompagnamento, in tutela della vita, in conforto, in speranza. Anche una firma può cambiare la storia: la storia di tante persone più deboli, in difficoltà, vicine e lontane. Non trascuriamo di firmare, soprattutto chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi (modello CU) chieda anche in parrocchia il modulo per fare la propria firma: una firma che fa bene, una firma che fa il bene.

 

S.E. Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio

Delegato della Conferenza episcopale Emilia Romagna per il sovvenire alle necessità della Chiesa

A Parma l'incontro "Il valore della vita. Proteggere la dignità e la cura della persona sino alla fine".

Venerdì 10 maggio alle ore 21 presso l'aula dei filosofi (strada dell'università 12 - Parma) avrà luogo un incontro dal titolo "Il valore della vita. Proteggere la dignità e la cura della persona sino alla fine".

Interverranno la Consigliera regionale Valentina Castaldini e il direttore dell'Unità Cure Palliative Romagna, Marco Maltoni.

L'evento è promosso dall'associazione culturale Eliot, dalla Diocesi di Parma e dal centro culturale Luigi Tamoglia.

Parrocchia di S. Paolo, il centro di ascolto festeggia 10 anni di attività

Domenica 5 maggio grande festa nella comunità di San Paolo in Fidenza.
Il centro di ascolto della parrocchia taglia infatti i primi 10 anni di attività. Per l’occasione avrà luogo un pranzo comunitario per festeggiare insieme questo traguardo. Inoltre, con una significativa cerimonia che avrà inizio alle ore 11, il centro di ascolto sarà intitolato alla memoria di don Remo Toscani, stimato parroco venuto a mancare nel 2022.
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