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Sabato 10 febbraio in preghiera con gli innamorati a Pieveottoville

Sabato 10 febbraio alle ore 20.30 nella chiesa di Pieveottoville avrà luogo la veglia di preghiera con e per gli innamorati presieduta dal Vescovo Ovidio.

Il momento di preghiera è promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia ed è rivolto in particolare a tutte le coppie di futuri sposi che stanno frequentando o frequenteranno i corsi in preparazione al matrimonio cristiano promossi nei Vicariati della Diocesi.

Il 4 febbraio assemblea elettiva dell'Azione Cattolica Diocesana

Domenica 4 febbraio alle ore 15.30 si terrà nella parrocchia di San Giuseppe Lavoratore a Fidenza l'Assemblea diocesana elettiva per eleggere il nuovo consiglio diocesano dell'Azione Cattolica di Fidenza.

Oltre alla relazione del presidente uscente Michele Baschieri ci sarà l' ntervento del Vescovo Ovidio Vezzoli e del consigliere nazionale Giuditta Torrini.

Potranno votare tutti gli iscritti che hanno compiuto i 16 anni di età.

Il dottor Claudio Allegri nel ricordo di don Felice Castellani

All’età di 75 anni l’apprezzato dottor Claudio Allegri è venuto a mancare dopo una dolorosa malattia aggravatasi in questi ultimi giorni. La notizia ha colto di sorpresa le tante persone che lo stimavano e soprattutto gli amici che gli hanno voluto bene. La morte però non ha sorpreso né lui né coloro che lo hanno assistito con grande affetto. La loro apprensione non è passata inosservata all’infermo dottor Allegri che però sorrideva loro e li incoraggiava ammonendoli: “Non preoccupatevi per me perchè io sono sereno e abbandonato al Signore”.
Da alcune settimane ripeteva spesso: “Offro a Dio la mia vita terrena a favore della pace nel mondo, della serenità dei miei cari e anche per il Papa, la Chiesa e i sacerdoti. Inoltre per il perdono dei miei peccati e anche per ringraziarLo dei doni da Lui ricevuti nella mia vita”.
Nei momenti di intimità con i famigliari e gli amici che si stringevano in preghiera con lui diceva di essere fortunato perchè “il Signore mi ha scelto per soffrire con Lui per la salvezza del mondo”.
Questo sorprendente testamento spirituale è una testimonianza aperta della sua fede che non si vergognava mai di aver ricevuto nell’incontro di persone e gruppi cristiani che ha frequentato insieme alla moglie Mara. Si sono sposati quasi 50 anni fa a Siccomonte con una liturgia molto semplice ma fortemente incisiva e gioiosa preparata dalla comunità “Giovani lavoratori” dove è nata la sua conversione. La coppia ha aderito anche ad altri gruppi cristiani senza mai perdere di vista la comunità parrocchiale di San Giuseppe dove hanno scelto la casa più vicina alla chiesa, alla cappellina e all’immagine della Vergine di Fatima: non è stato di certo un caso.
Fin da giovane Claudio ha scelto la strada della cura dei malati, per i quali si spendeva con grande scrupolo umano e professionale. Essere medico per lui era una “vera missione trasformata nel tempo come incontro con Gesù nella carne del Buon Samaritano”. E a volte si rammaricava di non poter fare di più. Era piuttosto timido e riservato di carattere, ma quando non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti si sfogava con la sua chitarra esibendosi in canti da lui composti. Gli amici lo chiamavano “il cantautore di Dio”. Sono decine i CD da lui prodotti, quasi tutti a forma di preghiera. Ad un suo grande amico di Salsomaggiore, Claudio Parmigiani, venuto a mancare ormai 30 anni fa, ha dedicato il maggior numero di canti come riconoscenza per un’amicizia che lo ha “trascinato” a vivere la preghiera come vero abbandono alla volontà di Dio. Spesso ricordava la sua ammirazione e la sua riconoscenza per tutti i sacerdoti che ha incontrato nella sua vita, sia nelle parrocchie che nei movimenti; e teneva in bella mostra nella sua abitazione le loro foto.

Don Felice Castellani

Il cardiochirurgo Alessandra Cattani ci scrive importanti aggiornamenti

Dopo la lettera indirizzata al Vescovo Ovidio in occasione delle festività natalizie, il cardiochirurgo Alessandra Cattani ha nuovamente scritto al presule dal Sud Sudan per comunicargli importanti aggiornamenti.

"Con grande gioia la informo che finalmente siamo riusciti ad equipaggiare e ad aprire l’angolo per i neonati patologici (e prematuri) all’interno del reparto maternità del Lui Hospital. E’ un piccolo spazio, perchè l’edificio è stretto, un pò buio e molto vecchio, ma dignitoso e pulito. Comprende tre letti grandi dove i neonati meno gravi possono stare con le mamme, due cullette neonatali, una lampada da fototerapia, una lampada riscaldante con lettino, due concentratori di ossigeno, un aspiratore, un pulsiossimetro con sensori pediatrici e neonatali, un glucometro e vari termometri. Ne andiamo molto fieri. Grazie per averci aiutato a realizzarlo”.

Conosciamo insieme la Caritas parrocchiale di Santa Maria Annunziata

Nella S. Messa di domenica 28 gennaio è stata donata ai presenti una copia del bollettino d’informazione “Casa Forestieri-Casa Tebah” che l’associazione Caritas parrocchiale di Santa Maria Annunziata-ODV ha preparato, come fa ogni anno, per ragguagliare la comunità sull’attività svolta nel 2023. Sul frontespizio è stata riprodotta una fotografia che ritrae alcuni migranti di origine subsahariana nel tentativo di scavalcare la barriera di protezione metallica posta alla frontiera con l’enclave spagnola di Melilla (costa orientale del Marocco). Nella parte inferiore della foto (scattata da Josè Palazon, responsabile della Ong Prodein) è possibile scorgere anche due giocatori impegnati in una partita di golf e incuranti di quanto sta accadendo a pochi passi da loro. Per la cronaca solo una ventina su duecento è riuscita ad entrare mentre una settantina di loro è rimasta in bilico per ore e ore sulla rete metallica prima che agenti della guardia civile li consegnassero alla polizia marocchina.

Si tratta di un’immagine che punta a sollevare interrogativi cruciali riguardanti i diritti umani e il valore della vita in un mondo globalizzato ai fini di una memoria condivisa: quella che può renderci più consapevoli di quanto avviene intorno a noi e che ci aiuta a comprendere i vissuti dei migranti sparsi nelle nostre città, spesso circondati dall’indifferenza.

Dopo che la distribuzione dei pacchi alimentari è stata affidata alla Caritas diocesana, l’ascolto delle persone in parrocchia ha evidenziato la necessità di venire incontro a tante esigenze (non solo economiche) dove il bisogno di relazioni è sempre al primo posto.

Presso Casa Forestieri sono attualmente presenti 10 persone (provenienti da Eritrea, Etiopia, Somalia) mentre presso i locali della seconda accoglienza sono state ospitate tre persone (provenienti da Etiopia e Eritrea) e che hanno poi raggiunto l’autonomina lavorativa e abitativa; infine, presso Casa Tebah prosegue l’ospitalità di una famiglia nigeriana (composta da padre, madre e tre figlie minorenni) in collaborazione con ASP.

Il Vescovo Ovidio (che nella parrocchia di Santa Maria A. ha celebrato il 23 settembre la messa in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato) scrive nella sua lettera pastorale Cammini di comunione, volti di fraternità: “Quale sapienza cerchiamo?” Vero dono della sapienza da domandare a Dio è quello di non rinunciare all’umano, alla nostra condizione di creature, ma pur sempre dentro un progetto di misericordia e di compassione, che è quella di Dio verso tutti” (pag. 132). E Papa Francesco sottolinea: “Il percorso sinodale che, come Chiesa abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili (e tra questi molti migranti e rifugiati), dei compagni di viaggio da amare e curare come fratelli e sorelle”.

Busseto, sabato 3 febbraio festa in oratorio nel ricordo di don Bosco

Sabato 3 febbraio grande festa presso l’oratorio di Busseto nel ricordo di San Giovanni Bosco.

Dopo la s. Messa in Collegiata alle ore 18 seguiranno in oratorio le testimonianze di don Adamo Affri (cappellano in carcere) e della Casa famiglia della “Comunità Papa Giovanni XXIII” di Fiorenzuola. Al termine cena e giochi insieme.

Fidenza: un ciclo di incontri online sul tema “Accoglienza: perché ne vale la pena?”

Il Centro per le Famiglie, in collaborazione con l’associazione “Famiglie per l’Accoglienza”, organizza il ciclo di incontri online “Accoglienza: perché ne vale la pena?”. Si tratta di quattro appuntamenti informativi sul tema dell’accoglienza e dell’affido familiare dalle ore 18 alle ore 19.30. Condurrà gli incontri Simonetta Pigati, psicologa, con testimonianze di adulti accoglienti che fanno riferimento all’associazione “Famiglie per l’accoglienza”.

Inizio martedì 6 febbraio con l’incontro dal titolo “Da cosa trae origine l’esperienza di accoglienza”. Si proseguirà poi martedì 5 marzo con “Perché non può bastare solo l’amore”; martedì 2 aprile con “L’amicizia tra famiglie: una relazione che rigenera”. Conclusione martedì 7 maggio con “L’accoglienza: una realtà segno di speranza per tutti”.

Per iscrizioni contattare (entro una settimana dall’incontro) il Centro per le Famiglie al numero 0524.202745.

Il Messaggio per la 46ª Giornata Nazionale per la Vita

Pubblichiamo il Messaggio che il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha preparato per la 46ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 4 febbraio 2024 sul tema «La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36)».

1. Molte, troppe “vite negate”
Sono numerose le circostanze in cui si è incapaci di riconoscere il valore della vita tanto che, per tutta una serie di ragioni, si decide di metterle fine o si tollera che venga messa a repentaglio.
La vita del nemico – soldato, civile, donna, bambino, anziano… – è un ostacolo ai propri obiettivi e può, anzi deve, essere stroncata con la forza delle armi o comunque annichilita con la violenza. La vita del migrante vale poco, per cui si tollera che si perda nei mari o nei deserti o che venga violentata e sfruttata in ogni possibile forma. La vita dei lavoratori è spesso considerata una merce, da “comprare” con paghe insufficienti, contratti precari o in nero, e mettere a rischio in situazioni di patente insicurezza. La vita delle donne viene ancora considerata proprietà dei maschi – persino dei padri, dei fidanzati e dei mariti – per cui può essere umiliata con la violenza o soffocata nel delitto. La vita dei malati e disabili gravi viene giudicata indegna di essere vissuta, lesinando i supporti medici e arrivando a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata. La vita dei bambini, nati e non nati, viene sempre più concepita come funzionale ai desideri degli adulti e sottoposta a pratiche come la tratta, la pedopornografia, l’utero in affitto o l’espianto di organi. In tale contesto l’aborto, indebitamente presentato come diritto, viene sempre più banalizzato, anche mediante il ricorso a farmaci abortivi o “del giorno dopo” facilmente reperibili.
Tante sono dunque le “vite negate”, cui la nostra società preclude di fatto la possibilità di esistere o la pari dignità con quelle delle altre persone.

2. La forza sorprendente della vita
Eppure, se si è capaci di superare visioni ideologiche, appare evidente che ciascuna vita, anche quella più segnata da limiti, ha un immenso valore ed è capace di donare qualcosa agli altri. Le tante storie di persone giudicate insignificanti o inferiori che hanno invece saputo diventare punti di riferimento o addirittura raggiungere un sorprendente successo stanno a dimostrare che nessuna vita va mai discriminata, violentata o eliminata in ragione di qualsivoglia considerazione.
Quante volte il capezzale di malati gravi diviene sorgente di consolazione per chi sta bene nel corpo, ma è disperato interiormente. Quanti poveri, semplici, piccoli, immigrati… sanno mettere il poco che hanno a servizio di chi ha più problemi di loro. Quanti disabili portano gioia nelle famiglie e nelle comunità, dove non “basta la salute” per essere felici. Quante volte colui che si riteneva nemico mortale compie gesti di fratellanza e perdono. Quanto spesso il bambino non voluto fa della propria vita una benedizione per sé e per gli altri.
La vita, ogni vita, se la guardiamo con occhi limpidi e sinceri, si rivela un dono prezioso e possiede una stupefacente capacità di resilienza per fronteggiare limiti e problemi.

3. Le ragioni della vita
Al di là delle numerose esperienze che fanno dubitare delle frettolose e interessate negazioni, la vita ha solide ragioni che ne attestano sempre e comunque la dignità e il valore.
La scienza ha mostrato in passato l’inconsistenza di innumerevoli valutazioni discriminatorie, smascherandone la natura ideologica e le motivazioni egoistiche: chi, ad esempio, tentava di fondare scientificamente le discriminazioni razziali è rimasto senza alcuna valida ragione. Ma anche chi tenta di definire un tempo in cui la vita nel grembo materno inizi ad essere umana si trova sempre più privo di argomentazioni, dinanzi alle aumentate conoscenze sulla vita intrauterina, come ha mostrato la recente pubblicazione Il miracolo della vita, autorevolmente presentata dal Santo Padre.
Quando, poi, si stabilisce che qualcuno o qualcosa possieda la facoltà di decidere se e quando una vita abbia il diritto di esistere, arrogandosi per di più la potestà di porle fine o di considerarla una merce, risulta in seguito assai difficile individuare limiti certi, condivisi e invalicabili. Questi risultano alla fine arbitrari e meramente formali. D’altra parte, cos’è che rende una vita degna e un’altra no? Quali sono i criteri certi per misurare la felicità e la realizzazione di una persona? Il rischio che prevalgano considerazioni di carattere utilitaristico o funzionalistico metterebbe in guardia la retta ragione dall’assumere decisioni dirimenti in questi ambiti, come purtroppo è accaduto e accade. Da questo punto di vista, destano grande preoccupazione gli sviluppi legislativi locali e nazionali sul tema dell’eutanasia.
Così gli sbagli del passato si ripetono e nuovi continuamente vengono ad aggiungersi, favoriti dalle crescenti possibilità che la tecnologia oggi offre di manipolare e dominare l’essere umano, e dal progressivo sbiadirsi della consapevolezza sulla intangibilità della vita. Deprechiamo giustamente le negazioni della vita perpetrate nel passato, spesso legittimate in nome di visioni ideologiche o persino religiose per noi inaccettabili. Siamo sicuri che domani non si guarderà con orrore a quelle di cui siamo oggi indifferenti testimoni o cinici operatori? In tal caso non basterà invocare la liceità o la “necessità” di certe pratiche per venire assolti dal tribunale della storia.

4. Accogliere insieme ogni vita
Nella Giornata per la vita salga dunque, da parte di tutte le donne e gli uomini, un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, ogni vita. Non ne siamo padroni né possiamo mai diventarlo; non è ragionevole e non è giusto, in nessuna occasione e con nessuna motivazione.
Il rispetto della vita non va ridotto a una questione confessionale, poiché una civiltà autenticamente umana esige che si guardi ad ogni vita con rispetto e la si accolga con l’impegno a farla fiorire in tutte le sue potenzialità, intervenendo con opportuni sostegni per rimuovere ostacoli economici o sociali. Papa Francesco ricorda che «il grado di progresso di una civiltà si misura dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili» (Discorso all’associazione Scienza & Vita, 30 maggio 2015). La drammatica crisi demografica attuale dovrebbe costituire uno sprone a tutelare la vita nascente.

5. Stare da credenti dalla parte della vita
Per i credenti, che guardano il mistero della vita riconoscendo in essa un dono del Creatore, la sua difesa e la sua promozione, in ogni circostanza, sono un inderogabile impegno di fede e di amore. Da questo punto di vista, la Giornata assume una valenza ecumenica e interreligiosa, richiamando i fedeli di ogni credo a onorare e servire Dio attraverso la custodia e la valorizzazione delle tante vite fragili che ci sono consegnate, testimoniando al mondo che ognuna di esse è un dono, degno di essere accolto e capace di offrire a propria volta grandi ricchezze di umanità e spiritualità a un mondo che ne ha sempre maggiore bisogno.

Roma, 26 settembre 2023

Il Consiglio Episcopale Permanente
della Conferenza Episcopale Italiana

Pieveottoville: un concerto a conclusione del tempo di Natale

Sabato 3 febbraio alle ore 21 nella chiesa di Pieveottoville avrà luogo il concerto “Presentarono il Bambino al tempio” a conclusione del tempo di Natale e come ringraziamento a Dio per i lavori fatti in chiesa.
Si esibiranno la Corale San Donnino e la Corale Lirica Valtaro dirette dal maestro Giovanni Chiapponi.

Giornata Nazionale per la Vita: un convegno in San Michele

Promosso dagli uffici per la Pastorale familiare, per la Pastorale sociale e il lavoro e per la Pastorale della salute, avrà luogo domenica 4 febbraio alle ore 16 presso la sala multimediale San Michele a Fidenza il convegno dal titolo “La forza della vita ci sorprende”.
Relatori saranno don Gabriele Semprebon, bioeticista e sacerdote della Diocesi di Modena-Nonantola, e don Gianluca Mangeri, oncologo e sacerdote cappellano della Fondazione Poliambulanza di Brescia.
Seguiranno alcune testimonianze, il confronto in gruppi e un momento di condivisione.
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